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Diamoci una mossa: una rassegna per il rinnovamento della socialità

La rassegna “Diamoci Una Mossa” nasce dalla volontà di ricostruire, a partire dall’idea di una partecipazione attiva, il tessuto di relazioni e rapporti che la pandemia ha danneggiato; vuol essere inoltre un “regalo” destinato ai più giovani, che più hanno pagato l’azzeramento della vita sociale.

Anche la vita della Scuola è stata profondamente compromessa dall’avvento del virus. La quotidianità scolastica non è solo la semplice esistenza di un'istituzione perché essa coincide con la crescita, fisica e psicologica, dei giovani. La prova è stata, dunque, durissima: separati, distanziati, confinati, talvolta abbandonati. Il disagio di questa generazione di figli non è vittimistico, ma reale. Molti studenti hanno dovuto reclamare la necessità di recarsi quotidianamente a scuola, a riprova del fatto che essa non è solo composta da lezioni e compiti, ma anche da un confronto attivo con i compagni, creazione di una comunità, per crescere insieme e superare i propri limiti.

Attraverso l'utilizzo dell’arte teatrale, che viene definita come costruttrice di comunità, la rassegna “Diamoci Una Mossa” si pone come obiettivo la ricostruzione della rete di rapporti sociali persi a causa della pandemia. Per ristabilire i contatti con tutto ciò che ci circonda può essere di grande aiuto l’utilizzo del linguaggio dell’arte come strumento di interpretazione e, tramite un processo di reintegrazione della comunità, si giungerà, così, al risanamento del rapporto con il nostro senso critico e con la nostra potenza immaginativa.

La rassegna dedicherà l’ultimo weekend di agosto e tutti i fine settimana di settembre agli adolescenti, ai quali sarà rivolta la fruizione di 15 spettacoli selezionati ad hoc. Per quanto riguarda gli argomenti e le tematiche trattate durante i singoli spettacoli, sono stati selezionati temi sensibili e vicini agli ideali giovanili; essa si terrà presso i Giardini di via Mosso a Milano dando così la possibilità di rivivere, oltre che la socialità, anche i luoghi.

 

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Teatro Blu: la ricerca della vera dimensione teatrale

Teatro Blu” è una compagnia che nasce come gruppo di lavoro nel 1989 a Brescia e solamente quattro anni dopo, nel 1993, diventa Associazione Culturale avente sede a Cadegliano. Da sempre Teatro Blu volge tutta la sua attenzione e dedizione all’organizzazione di progetti e spettacoli internazionali a carattere itinerante che si basano sulla creazione di reti fra numerosi Enti pubblici.

Almas” è uno spettacolo eternamente attuale, il quale tratta il tema della schiavitù in tutte le sue possibili forme. Una grande metafora tratta da due storie accadute realmente che Teatro Blu porta in scena come parte di una trilogia sul tema della diversità. Grazie all’abile messa in scena, noi siamo in grado di inoltrarci in un tempo, non molto distante da quello corrente, in cui gli schiavi africani fuggivano dalle piantagioni di cacao, tipiche del territorio brasiliano, per rifugiarsi in luoghi remoti e distanti chiamati “quilombos”, molto difficili da raggiungere in quanto nascosti nel profondo dell’Amazzonia. La storia presentata è un pretesto per raccontare la lotta che ciascuno di noi affronta, quotidianamente, alla ricerca di quel profondo senso di libertà, apparentemente irraggiungibile. Oggi più di ieri, viene percepita la necessità di trovare quella terra promessa dove poter costruire un proprio rifugio personale. Una via per riscoprire e rinascere nel nostro intimo “quilombo”. Il racconto di avvenimenti realmente accaduti si unisce a svariati brani musicali utilizzati per presentare la vicenda, risultato della contaminazione culturale tra gli schiavi africani, i loro discendenti e la popolazione locale.

Lo spettacolo andrà in scena il 30 agosto alle ore 21.00, presso i Giardini Estensi di Varese. Il biglietto avrà un costo unico di 12 euro, ma sarà gratuito fino a 20 anni di età.

 

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Terraferma: un fine settimana dedicato alla musica

Terraforma è il manifesto della convinzione che nuovi aspetti possano essere modificati. Con lo scopo di innovare il concetto di esperienza musicale dando enfasi al confronto tra evento e impatto, il festival si pone l’obiettivo di creare un innovativo concetto di ascolto che possa racchiudere tutto ciò che la musica esprime.

L’evento è ospitato da Villa Arconati a Milano, al quale prenderanno parte artisti che mirano a ridurre il distacco tra la dimensione artistica e la vita reale. Terraforma è organizzata seguendo la logica delle pratiche sostenibili, la quale struttura integra l’aspetto musicale con installazioni create, a mano, da artisti e artigiani. L’ascoltatore si ritroverà, così, coinvolto all’intero di un intreccio composto dall’unione delle dimensioni musicale, artistica e ambientale.

Il festival si svolgerà durante il fine settimana del 3 e 4 luglio. Nella giornata di sabato verrà presentato il live “Il Quadro di Troisi”: un progetto di genere synth-pop che unisce le sonorità elettroniche proprie del produttore Donato Scaramuzzi, in arte Donato Dozzy, alla spirituale voce di Andrea Noce, nota come Eva Geist. Collocato a metà strada tra la canzone d’autore e l’elettronica vintage, il live si configura come un viaggio attraverso le credenze occidentali e le tradizioni orientali, con l’impiego di testi dedicati alla condizione mondiale contemporanea. Il percorso dei due artisti nasce dalla comune passione per l’attore e regista Massimo Troisi.

Domenica, invece, l'ospite di punta sarà Remo Anzovino: autore prolifico di colonne sonore di importanti documentari culturali e vincitore del premio Nastro D’Argento. In parallelo al suo percorso discografico ha intrapreso un’intensa carriera concertistica in Italia e nel resto del Mondo. Remo Anzovino, grazie alle sue capacità apprezzate dalla critica internazionale, trasporterà lo spettatore in un’esperienza musicale collettiva e irripetibile.

Per Partecipare sarà necessario acquistare i biglietti al seguente link. Per l’evento di sabato il costo sarà di 22 euro, mentre per quanto riguarda la giornata di domenica il prezzo è di 7 euro.

 

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CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI ALBISOLA: UNA RIPARTENZA IN STILE JAZZ

Fin dal momento della sua creazione, avvenuta negli anni ‘50 del ventesimo secolo, il Circolo degli Artisti si è posto come obiettivo principale quello di fornire, ai cittadini del posto, la possibilità di conoscere e apprezzare, in presa diretta, la musica prodotta dal gruppo di artisti che avevano scelto la città di Albisola come tappa o meta di arrivo del loro percorso artistico. La vicinanza geografica con Vallauris, città dove si era stabilito Pablo Picasso, alimentava ulteriormente il fluire di personalità artistiche e culturali, provocando un conseguente incremento dell’offerta musicale.

L’associazione nasce ufficialmente nel 1956, grazie al fondamentale contributo di Adolfo Testa, assessore alla cultura e segretario del PCI di Albissola, di Aligi Sassu, impegnato nell'amministrazione locale, e di Pippo Ciarlo, illuminato primo cittadino. Il Circolo degli Artisti è un ente senza scopi di lucro alla quale parteciparono artisti sia famosi e affermati, sia giovani ed emergenti. La prima sede ebbe luogo nei locali comunali di proprietà dei consiglieri del partito comunista.

Il programma del Circolo degli Artisti riparte, dopo un lungo stop dovuto alla pandemia, mercoledì 7 luglio con una serata in pieno stile Jazz che avrà luogo nel Giardino di Piazza Lam ad Albisola. Gli ospiti della serata saranno: Martina Cazzola (voce), Marco De Marzi (contrabbasso), Carlo Demontis (chitarra), Alberto Maurilli (sassofono) e Roberto Costa (Batteria).

Tutte le serate in programma per il 2021 saranno ad ingresso libero e nel pieno rispetto delle regole in materia di prevenzione Covid quali la capienza limitata, dovuta al distanziamento, e l’utilizzo obbligatorio della mascherina.

 

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