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Articoli filtrati per data: Settembre 2021

In tutti i Digital Stores e, solo in vinile, nei negozi di dischi l'album dei DESHEDUS

  “IL BRIGANTE”

Album della band musicale romana dei DESHEDUS

Prodotto da Mauro Paoluzzi

Edizioni musicali Warner Music - Divinazione Music

“Il Brigante” non è un semplice disco bensì un concept album, una raccolta di canzoni distinte che ruotano attorno ad un unico tema.

Una formula piuttosto diffusa nel genere rock, in particolare il rock-progressive.

All’interno del disco, unicamente in vinile, undici brani interamente arrangiati e prodotti dalla band romana, anticipati da un preludio, una sorta di prefazione, e due cover in omaggio a due dei più grandi compositori e cantautori italiani: Lucio Battisti e Franco Battiato. Le tracce, inoltre, vengono interrotte a metà da un interludio, dedicato interamente al tema della violenza sulle donne, una delle tante azioni brutali che l’uomo compie.

Chi è il brigante? Un criminale, colui che vorrebbe avere il controllo su tutto; un uomo che se dovesse vivere in montagna avrebbe il potere di prendere tutte le decisioni possibili, negative o positive che siano, consapevole del male che potrebbe provocare, senza rendersi conto di essere poi arrivato al punto di non ritorno.

Attraverso queste tracce i Deshedus sono riusciti a dare voce a temi politico-sociali di grande importanza, esprimendoli sotto forma di musica.

Tracklist:

  1. Countdown

“Denuncia il degrado ambientale causato dall'uomo che ora ha una data di scadenza: 6 anni, data dall'orologio biologico di New York”.

  1. Mister Tamburino

Attacco alle generazioni passate che hanno lasciato come eredità, ai giovani attuali e futuri, un mondo colmo di problemi, illusioni, delusioni e miti infranti come quello della vecchia America”.

  1. Il Lupo e il Brigante

Un dialogo tra il brigante, che rappresenta l'uomo, e il lupo, che rappresenta la natura. Il discorso affrontato dai due si concentra sui danni che l'uomo ha provocato al pianeta”.

  1. Codice Rosso

Codice Rosso racconta la realtà del presente che stiamo vivendo. Tra guerre, virus e ingiustizie, il mondo sta arrivando alle sue ultime battute”.

  1. Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi

Omaggio a Lucio Battisti in particolare alla frase "come può uno scoglio arginare il mare", nessuno ce la può fare da solo, serviamo tutti per cambiare veramente le cose”.

  1. Viola

Brano che tratta uno dei temi più discussi, il femminicidio, e tutto quello che una donna deve sopportare da sempre, per l'ignoranza di una società completamente fuori controllo”.

  1. La cura

“Un messaggio d'amore verso la donna, che invita appunto ad amarla e rispettarla, omaggio a Franco Battiato”.

  1. Attenti

Brano in chiave ironica che invita a fare attenzione ad un certo tipo di persone”.

  1. Il Matto

“Una visione dal punto di vista inverso. Il matto viene emarginato dalla società, preso come una persona incapace di ragionare. E se invece fosse lui ad avere ragione?”

  1. Still I’m Sad

“Omaggio agli Yardbirds, dopo tutto quello che succede rimango triste, perché le cose invece di cambiare in meglio, peggiorano”.

  1. Ulisse

Una visione dall'alto della situazione. L'ultima speranza la riponiamo in Ulisse, visto come un esperto dei mari, quasi una divinità, capace di portarti fuori dalle tempeste più violente”.

Una vera fusione tra la vecchia e la nuova generazione “rock-progressive”.

Una band di quattro ragazzi poco più che ventenni con la passione per gli accordi: Alessio Mieli (Voce, Chitarra e Piano), Gabriele Foti (Chitarra e Basso) Federico Rondolini (Chitarra Conduttrice), Federico Pefumi (Batteria e percussioni).

Scoperti e prodotti da uno dei più importanti produttori, compositori e arrangiatori italiani MAURO PAOLUZZI che, tempo a dietro, è riuscito a rendere noto il nome di artisti come Gianna Nannini, cantautrice italiana e mamma Rock ‘n Roll, e il gruppo musicale italiano dei primi Bluvertigo, formato nel 1991 da Morgan. Inoltre Paoluzzi è produttore storico di Roberto Vecchioni con il quale ha realizzato oltre una decina di album.

Le musiche sono composte da Alessio Mieli insieme al resto della band in collaborazione con Mauro Paoluzzi. Un altro nome noto, legato ai Deshedus, è Elio Aldrighetti che, insieme a Mauro Paoluzzi e alla band, si occupa della scrittura dei testi.

NEL WEB:

Facebook: https://www.facebook.com/deshedus

Instagramhttps://www.instagram.com/deshedus/

YouTubehttps://www.youtube.com/channel/UCVFvEgRvDvS3Ykwl2vTooHA

Spotify: https://spoti.fi/3ARpKol

 

IRENE INZAGHI

Divinazione Milano S.r.l. 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655  mob. 3925970778

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PER CHI SUONA LA CAMPANA?

PER CHI SUONA LA CAMPANA?

“Nei nostri sogni il peso che abbiamo visto, lo raccogliamo

Anche se credo che il sole splenda ancora

E credo che arrivi un momento

Quando dal silenzio canteremo

E anche le campane spezzate suoneranno.”

Da Broken Bells, Greta Van Fleet

 

Gene Simmons, recentemente, si è lanciato in una tirata sul rock che, a suo dire, sarebbe morto … E io ho pensato: ecco che ci risiamo … Ogni tanto, qualcuno deve uscire con la lapidaria sentenza. Aggiungo che in questo particolare periodo, il genere sembra più vivo che mai e, quindi, non si capisce da cosa provenga tutta questa determinazione nel dichiararne il decesso.

Quello del grande Gene che, come è ovvio io stimo molto per la storia che ha avuto con i suoi Kiss, è solo l’ennesimo requiem che sento recitare. A suo e vostro uso e consumo vi racconterò una storia.

La protagonista di questo racconto è Graziella, una ragazza di Grosseto come tante che ha un lavoro normale, un marito e dei figli. Una vita serena e ordinaria che diventa progressivamente più pesante quando sulla sua strada incontra il “Re degli Elfi”. Nel suo caso ha la forma della depressione. L’esistenza è sempre più difficile: il lavoro è un macigno insopportabile, parenti e amici sono insidiosi detrattori o quantomeno maligni pettegoli. Per isolarsi da tutto, mette le cuffiette e ascolta musica. E’ l’unico suono di cui si può fidare.

Un collega di lavoro comincia ad iniziarla all’ascolto di musica rock, dai classici agli artisti più indipendenti e di nicchia. E’ un diversivo balsamico.

Tuttavia, quello spettro continua a lavorare fino a portarla sulla balaustra di un ponte, decisa a far terminare quella insopportabile sofferenza.  Un messaggio che le arriva sul telefono, la distrae. E’ il suo collega che le manda un link di un brano musicale: Road dei Backyard Babies. E’ un’epifania. Come nel brano che parla di un uomo che si è perduto, Graziella si ritrova e decide di cambiare “strada”.

Decide di restituire alla musica quello che lei le aveva ridato. Così fonda la fanzine Rock My Life: www.rockmylife.it

Io incontro Graziella e la sua storia per un caso fortuito ma mi metto a seguire lei e la sua testata dove scopro fenomeni molto indie ma molto buoni a testimonianza del fatto che c’è tanta ricchezza da scoprire se si ha la passione e le competenze per farlo. Graziella racconta, senza farsi nessuno sconto, la sua vicenda nel suo bel romanzo che si intitola Rock My Life.

Graziella Ventrone è nata su quel ponte, come altri si sono persi e ritrovati sotto un altro. Per questo i ponti sono così frequentati. I benpensanti non ci passano ne sopra, ne sotto perché non hanno mai vissuto il dolore, perché non hanno mai avuto sogni.

Per questo Gene Simmons si sbaglia. Il rock non solo è più vivo che mai ma contribuisce a guaririci, a tenerci sani e vigili. Se il rock è morto, lo siamo anche noi perché avremo perso quell’ispirazione istintiva a essere critici, a ribellarci, a ragionare, a non farci prendere in giro e a rialzarci soprattutto in periodi confusi e bui come questo.

Ma noi siamo anche buoni. Infatti, non credo che risponderemo mai  a Gene come ha fatto Alice Cooper: non è il rock a essere morto, sei tu.

Alla fine, Gene siamo ammaccati ma siamo tutti ancora vivi.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

 

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Debutto di qualità per la band materana GAZE OF LISA: “SINONIMI CONTRARI” tra musica elettronica e...

Il titolo del disco ha preso ispirazione da una fotografia scattata dal fotografo ROSARIO GENOVESE nella città di MATERA, a metà degli anni 50, che rappresenta un mulo parcheggiato tra delle auto.

Il primo album dei GAZE OF LISA

“SINONIMI CONTRARI”

è pubblicato dall’etichetta: Terzo Millennio Records

L’approccio musicale della band può essere riassunto nel titolo stesso dell’album, un connubio tra strumenti tradizionali e altri più avanguardistici. Lo stile del disco ondeggia su note di musica elettronica ispirata ad artisti quali Thom Yorke e Apparat, unite a un background del classico power trio rock

L’album contiene dodici tracce inedite composte dalla band e registrato negli studi bresciani Cromo Studio e Mac Wave Studios con la collaborazione del produttore artistico VALERIO GAFFURINI

 

FRANCO SAININI

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Tutta casa, letto e chiesa di Dario Fo e Franca Rame

Uno spettacolo che ha fatto la storia, in scena al Teatro Out Off con la regia di Lorenzo Loris e la straordinaria interpretazione di Monica Bonomi.

Lo spettacolo è comico e grottesco perché noi donne sono duemila anni che andiamo piangendo e questa volta ridiamo insieme e ci ridiamo anche dietro. Franca Rame

Tre donne esilaranti, diverse e toccanti raccontano la propria quotidianità troppo spesso costellata di violenze e soprusi. Un testo del 1977 che continua a mantenere intatta la sua portata sociale e la sua forza comica.

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TRE MONOLOGHI - TRE DONNE
Lo spettacolo è composto da tre monologhi distinti per tre donne esilaranti e diverse.
Il primo intitolato Una donna sola è dominato dall’estro spiritoso di una casalinga che sembra disporre di tutto ciò che vuole all' interno del suo nucleo familiare, ad eccezione della cosa più importante: il rispetto della propria dignità femminile.
La secondo monologo, Abbiamo tutte la stessa storia, è la raffigurazione di un rapporto sessuale fra un uomo e una donna. C’è anche una favola che attraversando i topos narrativi più noti (il lupo, la strega ecc.) mette a confronto una brava bambina e la sua bambola parlante che si esprime in modo scurrile. Queste due figure sono di fatto la stessa persona. La mite bambina è la parte che subisce e la bambola quella che invece si ribella. Infine l'ultimo brano, fulminante, agghiacciante e risolutivo che servendosi di una lingua antica del Cinquecento, è ripreso dalla Medea di Euripide.

#NONSCAPPARE
Al termine dello spettacolo “Non scappare”: tre incontri di approfondimento.
La riflessione sulla donna e sul femminile è quantomai attuale. Il Teatro Out Off ha pensato a tre incontri sui temi dello spettacolo “Casa”, “Letto” e “Chiesa” per approfondire con figure di rilievo il ruolo della donna nella società, come è cambiato in questi anni e quali sono le politiche e le misure che si possono mettere in atto. Tre brevi momenti, al termine dello spettacolo, intitolati “Non scappare” in un ironico esortativo a fermarsi e approfondire, a non girare subito pagina su un altro argomento. Senza la velleità di essere esaustivi, vogliono gettare un seme che possa diventare una riflessione autonoma.

Gli incontri saranno:
CASA - giovedì 23 settembre
LETTO - giovedì 30 settembre
CHIESA - giovedì 7 ottobre

 

Teatro Out Off  

via Mac Mahon 16 

20155 Milano 

tel. 02.34532140 

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Road Sweet Home.

Difficilmente il passato torna con un carico di suggestioni, consigli ed empatia come oggi.

In un mondo in costante stato emergenziale, dal 2001 fino ad arrivare ai giorni nostri, viviamo, in nome della sicurezza, un’era di guerre fallimentari e di migrazioni più difficoltose a fronte di una maggiore facilità di spostamento delle merci. Lì c’è il principio della diffusione dell’idea che fuori è pericoloso e che bisogna stare chiusi. Come sempre, la rappresentazione di chi è critico sulle ricette è sempre quella del giullare, di quello che apostrofa la folla della piazza da una cassetta di frutta rovesciata, la “matta” nel mazzo di carte … Non può e non deve essere credibile all’interno di questa narrazione.

Purtroppo, il tema è altro. La domanda vera è che tipo di mondo, che tipo di società vogliamo che abitino i nostri figli e nipoti? Nessuno l’ha posta né in TV o sui giornali, né sui social (dove la gente è più occupata a mettersi in mostra inutilmente o a discutere di facezie) ma è questa la vera posta in gioco per una sempre più ininfluente umanità. Questo perché, per correggere una distorsione a livello planetario, ci vogliono molte generazioni, molti decenni se non secoli. Pensate alla questione dei cambiamenti climatici: l’allarme arrivò forte e chiaro che, negli Stati Uniti, Bill Clinton faceva il suo primo mandato da Presidente ma quello del “buco” nell’ozono è di prima (ora ha superato le dimensioni dell’Antartide).

Ho fatto una riflessione. Io non sono e non sarò mai per un mondo gestito da reclusi sani, efficienti e disciplinati. Purtroppo, i valori con cui sono cresciuto sono quelli dei diritti (umani, individuali e civili), quello della libertà (che è governata dai quei diritti) e dal culto della democrazia che non è un sistema di governo efficientista ma come diceva Churchill è il peggiore tra i sistemi ma anche l'unico possibile.  Non ha l'obiettivo di creare allevamenti o alveari ma semplicemente, di essere giusto. È evidente che non ci siamo accorti che siamo tornati molto più indietro da un punto di vista antropologico e culturale di quanto avessimo potuto immaginare, scossi da paure esogene. Su queste, decidete voi se sono frutto di un progetto o meno.

Così nel mio piccolo mondo fatto di ascolti e letture, irrompono due personaggi che susciteranno la mia curiosità. Uno si chiama John Knewock. E’ un ragazzo che negli anni Sessanta fugge da casa sua perché ha deciso di seguire le sue inclinazioni da persona che non accetta imposizioni fideistiche, che rifugge la guerra (gli Stati Uniti d’America sono in Vietnam) e le sue atrocità e ne ha abbastanza delle logiche ipocrite del perbenismo di una classe sociale a cui non verrà mai chiesto di morire a faccia in giù nel fango di una palude lungo il Mekong per il bene superiore della “patria”. E’ lui che scrive del suo viaggio, durato tre decenni, dentro a un diario che è un insieme di appunti, riflessioni, poesie e canzoni.

Il caso porta quella storia nelle mani di un altro ragazzo, Giulio Larovere, milanese e di professione musicista. Viene così alla luce il concept album dal titolo Road Sweet Home. Con la collaborazione di Giuliano Dottori, in pre produzione (Jacuzi Studio, Milano), e quella di Larsen Premoli (Reclab Studios, Buccinasco) Giulio mette in musica le parole di John.

L’album di cui Giulio cura anche la produzione si avvale della collaborazione di Enrico Meloni (Electric guitar), Giuliano Dottori, (Electric guitar), Andrea Vismara, (Bass guitar), Daniele Capuzzi, (Drums), Raffaele Scogna (Keys) e Vincenzo Marino (Sax).

Così Giulio racconta l’odissea di John, perso per il mondo. Un uomo libero che paga il prezzo della sua libertà con la solitudine che diventa una compagna di viaggio, come si racconta nel pezzo What’s the Use in Being Free. Oppure, la rassegnazione e la stanchezza di uomo che si sente perso e, invece, imparerà a “perdersi” di cui si racconta nella canzone Paper Bag che apre l’opera. Ancora, Rain che ci racconta di come gli affetti, l’amore e l’amicizia vadano e vengano con un malinconico sguardo alle persone che ci si è lasciati alle spalle.

Infine, una parola lasciatemela spendere sulla produzione. Ho avuto il privilegio di ascoltare il vinile. Ora, ascolto spesso vinili registrati in epoca digitale. Spesso la differenza dal file audio  non si sente. Road Sweet Home è stato registrato in analogico utilizzando strumenti e attrezzature  dell’epoca di John. Basta il primo attacco per sentire che suoni “vivo” come i dischi che ascoltavo prima che la sbronza planetaria per il digitale ubriacasse il mondo.

Mi concedo ancora una riflessione. John, in quegli anni, è fuggito per i suoi principi e ha trovato un mondo da esplorare e in cui trovare rifugio.

Siamo certi del fatto che, a volerlo fare oggi, avremmo ancora questa possibilità?

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

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Nomi Artisti in Finale Nazionale 2021

Chiuse definitivamente, in data 8 settembre, le selezioni online di Rock Targato Italia vi comunichiamo i nomi degli artisti che parteciperanno alle Finali  Nazionali

Siamo in attesa di organizzare i live delle Finali Nazionale nei locali rock milanesi, mantenendo il rispetto delle disposizioni riguardo il distanziamento sociale.

Attenzione, se dovesse continuare a perdurare il DDL sul distanziamento sociale le finali si svolgeranno Online come lo scorso anno

Sono state varie e diversificate le proposte musicali che gli artisti hanno presentato sul canale YouTube di Rock Targato Italia. La giuria preposta per le selezioni ha indicato negli artisti in elenco i finalisti della rassegna rock Targato Italia 2021.

Da parte nostra un ringraziamento infinito va tutti coloro che hanno partecipato al concorso, GRAZIE

Elenco Nomi Artisti:

Capatosta­ - Circus Punk - BunnyBlack - Logan Laugelli - Magritte - Francesco Setta - Cyrax – Gintsugi - Lemuri il Visionario - Velaska – Obsidia - Muzak - I mama - Nivera - Sacrabolt - Hotel Monroe - Boulevard - The Lizards - La Forma delle Nuvole - Ludovico Sanmartino - Mirko Salerni – Aymara

I premi in palio, tendono a valorizzare la comunicazione e la promozione degli artisti, inserendoli in progetti mirati a diffondere e sostenere la loro attività professionale nel miglior modo possibile. Un aspetto fondamentale, spesso e volentieri snobbato e sottovalutato da tutti

I PREMI DI ROCK TARGATO ITALIA SONO:

  • GRAN PREMIO ROCK TARGATO ITALIA.
  • PREMIO STEFANO RONZANI.
  • PREMIO SPECIALE CITTA DI MILANO.
  • PREMIO COMPILATION.

Gran Premio ROCK TARGATO ITALIA

Viene assegnato ai primi due classificati: Il premio in palio consiste in una importante promozione, a livello nazionale. Un ufficio stampa dedicato all’attività professionale degli artisti vincitori a 360° sui media radiofonici, televisivi, cartacei, social media e piattaforme multimediali, inclusa la partecipazione alla compilation di Rock Targato Italia.

Premio “Targa” dedicata a STEFANO RONZANI

Il premio speciale è dedicato al giornalista tra i più geniali della scena italiana.  Curioso, preparato ed attento osservatore delle tendenze musicali, Stefano Ronzani (collaboratore di Tutto Musica e Mucchio Selvaggio), è stato tra i fondatori di Rock Targato Italia e per 10 anni direttore artistico della manifestazione. Il premio viene dato all’artista con la proposta più ricercata a forti contenuti artistici e sociali

Premio Speciale CITTA DI MILANO (online)

Premio Città di Milano viene assegnato all’artista segnalato dal pubblico, (dalla scorsa edizione. per necessità. OnlIne). Il vincitore partecipa un proprio brano inedito, nella compilation di Rock Targato Italia

Premio Compilation ROCK TARGATO ITALIA

I primi 10 classificati del contest (segnalati da una giuria tecnica) parteciperanno alla compilation ufficiale della manifestazione pubblicata dall’etichetta Terzo Millennio all’interno dei principali store e piattaforme digitali. La storica compilation è distribuita dall’etichetta Terzo Millennio e promossa dall’Ufficio Stampa Divinazione Milano.

Cordialità

Francesco Caprini

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Parole Parlanti: una mostra parlata

La Fondazione Mudima, creata e diretta da Gino di Maggio, è la prima Fondazione italiana volta a valorizzare l’arte contemporanea. Nasce nel 1989 ed è un’istituzione senza scopo di lucro. La Fondazione Mudima persegue da molti anni un progetto culturale di grande caratura, volto a intensificare il rapporto tra l’Italia e gli Stati dell’Estremo Oriente. Ne sono testimonianza la grande mostra “Italiana” promossa e curata dalla Fondazione in Giappone, a Yokohama (Tokyo) nel 1994, che univa per la prima volta Arte Povera e Transavanguardia in un progetto assolutamente rivoluzionario per la scena artistica contemporanea; inoltre l’organizzazione del padiglione coreano alla Biennale di Venezia del 1993 e la mostra “Civilization, City and Cars – From Leonardo Da Vinci to Pininfarina” tenutasi a Seoul nel maggio 1996.

Sabrina D’Alessandro torna alla Fondazione Mudima con una provocazione che riflette sulle nuove metodologie di fruizione dell’arte imposte dalle restrizioni dovute alla pandemia. I buffet dei vernissage sono banditi. Il vociare che si sentirà entrando in mostra non sarà più quello delle inaugurazioni mondane, ma quello delle stesse opere esposte: Parole parlanti, ognuna con qualcosa da dire.

Tra un’opera e l’altra, inseriti come elemento di disturbo, si trovano una serie di scatti fatti da Sabrina D’Alessandro durante le esposizioni pre-covid. L’artista espone le fotografie, le quali non sono altro che stampe laser su carta, contrapposte alla purezza formale delle parole parlanti, incise in oro su tela rossa. Parole recuperate negli anni da Sabrina D’Alessandro che hanno da dire qualcosa che non si perde mai e ci riguarda da vicino.

L’inaugurazione della mostra personale di Sabrina D’Alessandro “Parole Parlanti” si terrà il 14 settembre, dalle ore 11 alle 0re 20. Nei giorni successivi, fino al 24 settembre, la mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19, presso la sede della fondazione.

 

Blog Rock Targato Italia

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NARRATORE URBANO TORNA CON UN NUOVO SINGOLO, "233 GRADI CENTIGRADI"

Narratore Urbano, nome d’arte di Alekos Zonca, è un cantautore di Torino nato nel 1998.
Da sempre grande ammiratore di artisti come Le Luci della Centrale Elettrica e The Zen Circus da una parte, e del conscious hip-hop di Rancore e Murubutu dall’altra, cerca di privilegiare all’interno dei suoi brani l’attenzione per la parola e per il testo, oltre che per tematiche sociali ed esistenzialiste.
Dopo aver intrapreso la collaborazione con Pan Music Production, esordisce nel 2019 con i singoli “1939” e “Zucchero Filato” che anticipano il suo primo EP, “Fine delle Trasmissioni”. Nel 2021 rilascia i primi due volumi di POST, un album diviso in quattro parti che ha come tema principale la società post-pandemica.
Tra le aperture degne di nota, quella a Maledetti Cantautori presso il Ginzburg Park Festival, con la partecipazione di numerosi artisti di rilievo tra cui Cristiano Godano (Marlene Kuntz).

"233 GRADI CENTIGRADI", il suo nuovo singolo

Il brano, ambientato in un futuro distopico, si pone come dialogo tra due personaggi che riflettono sulle conseguenze delle scelte che da esseri umani siamo portati a compiere ogni giorno.
Pur consapevoli del fatto che in un mondo governato da poteri in grado di cambiare rapidamente gli assetti geopolitici mondiali, è nostro compito e dovere prendere una posizione e manifestare il nostro dissenso nei confronti di scelte che riteniamo sbagliate, anche quando si è consapevoli del fatto che probabilmente si resterà inascoltati.
Il titolo della canzone è un omaggio a “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, riconosciuto come classico della letteratura distopica. Proprio per la sua natura dialogica, il brano è nato come featuring con la cantautrice Rossana De Pace che è cooautrice del testo. La scelta delle percussioni è demandata a Lorenzo Rando (Sberdia Records) mentre la produzione è delegata a Fabrizio Pan (Pan Music Records).

QUESTE SONO LE DATE DEI SUOI CONCERTI:

➔ 10 Settembre, Torino, Off Topic
➔ 11 Settembre, Pinerolo (TO), ArtigianatOFF
➔ 12 Settembre, Basiano (MI), Milano Cantautori
➔19 Settembre, Cuneo, Birrovia
➔25 Settembre, Pavia,  ARCI radio aut
➔26 Settembre, Firenze, Il Conventino 

CHI E' PAN MUSIC?

Pan Music è un’etichetta Discografica Indipendente con sede a Torino, fondata da Fabrizio Pan, Produttore e Label Manager.
L'etichetta è diventata, nel corso degli ultimi 3 anni, una tra le realtà musicali più affermate e attive in Piemonte, con più di 150 release discografiche all'attivo, tra cui Melody Fall (Universal /Sanremo 2008), Atlante (MTV New Generation Artist 2018), Dari e le giovanissime leve Francamente, Narratore Urbano, Igloo e Carthago, al centro di una nuova, potente scena emergente che si contraddistingue per i contenuti incentrati su tematiche sociali urgenti, una scrittura acuta e sensibile e una ricerca sempre originale sul proprio sound.
Con un ampio roster di artisti che spazia dal Rock al Pop, dall'Indie al Cantautorato, Pan Music si conferma una realtà eclettica e vivace, motivo per il quale continua ad attirare artisti non solo da tutto il territorio piemontese, ma anche dal resto d'Italia e dall'estero.

Nel 2020 nasce Pan Music Press, l'ufficio stampa dell'etichetta, dedicato alla comunicazione e promozione di Pan Music e dei propri artisti a 360°, attraverso il rapporto consolidato e costante con giornali e webzine, un attento lavoro su tutti i canali di Pan Music, i quali oggi contano più di 1000 contatti settimanali e più di 6.000 like per canale.

 

BLOG: ROCK TARGATO ITALIA 

IRENE INZAGHI 

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Deshedus, la band Rock Prog in classifica Top Tracks Italia di Itunes

Deshedus,  da poco, con il singolo “Lady Butterfly”, al 49° posto nella Top Tracks Italia di Itunes https://youtu.be/V8Ml_TYAD-o

 

Edizioni musicali Warner Music - Divinazione Music 

La qualità non manca !

Nella loro musica troverete riferimenti ai protagonisti che hanno dato lustro alla musica italiana a livello internazionale: Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Area.

  DESHEDUS è una band di quattro ragazzi, poco più che ventenni, con la passione per gli accordi e la musica suonata: Alessio Mieli (Voce, Chitarra, Piano), Gabriele Foti (Chitarra Basso) Federico Rondolini (Chitarra Conduttrice), Federico Pefumi (Batteria e percussioni).

Scoperti e prodotti da uno dei più importanti storici produttori italiani MAURO PAOLUZZI (Gianna Nannini, Bluvertigo) i DESHEDUS sono una piacevole rivincita sul mondo artefatto e plasticoso della musica italiana odierna.

Se eravate convinti che la “Generazione Zeta” non avrebbe visto nuovi musicisti, sostituiti dall’avvento dei producers di beat, non perdetevi questa band il cui genere udite udite è il Rock Prog..

Il riuscitissimo sodalizio artistico compositivo dei Deshedus con MAURO PAOLUZZI lo potrete apprezzare con il video “Lady Butterfly”.

… Lady Butterfly è la speranza che arrivi qualcuno a salvarci da tutti i guai. Noi lo aspettiamo come il Messia e sempre col sorriso sperando che magari sia la volta buona, che cambi finalmente qualcosa. Invece è sempre e solo un girotondo di pecore, e la neve continua a cadere intorno a noi… (Deshedus)

IL ROCK E’ PIU’ VIVO CHE MAI!!!

 

FRANCO SAININI

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Il primo concerto live olografico: Gli Abba non sono i primi.

 Gli Abba non sono i primi.

“ABBA VOYAGE”. PRIMO CONCERTO LIVE OLOGRAFICO AL MONDO?

Una tecnologia utilizzata già lo scorso anno dalla band musicale romana dei DESHEDUS in un concerto live a Cinecittà.

Regia di Roberto Manfredi – Produzione Mauro Paoluzzi

“È qualcosa che non è mai stato fatto prima” – questa è stata la dichiarazione degli Abba a proposito del loro prossimo concerto olografico “Abba Voyage” che si terrà il prossimo anno.

Quello che però non sanno, o che forse ignorano, è che non saranno i primi ad aver utilizzato questa tecnologia. Escludendo gli artisti che l’hanno utilizzata anni prima per un singolo come Michael Jackson, 2Pac e altri, Il primo concerto live olografico, per intero, è stato realizzato dalla band romana dei Deshedus lo scorso anno, esattamente il 29 agosto 2020.

Lo spettacolo è stato prodotto da Mauro Paoluzzi, attento musicista e produttore artistico di Bluvertigo, Roberto Vecchioni, Gianna Nannini, Mango ecc… che ha reso possibile la realizzazione del primo e, per il momento unico, concerto olografico in assoluto di produzione italiana.

60 minuti di pura tecnologia mescolati al suono del basso di Gabriele Foti, alle percussioni di Federico Pefumi, al suono della chitarra di Federico Rondolini e, infine, alla voce di Alessio Mieli.

Una sorta di film rock che si avvicina molto ai rock movie degli anni ’70, ma con l’aggiunta di nuove tecnologie che con il passare degli anni sono state migliorate, come ad esempio l’holonet. Si tratta, sostanzialmente, di sottilissime lamine metalliche trasparenti unite in uno schermo invisibile che danno vita ad uno scorrimento veloce di immagini e di figure che sono riuscite a catapultare la band e gli spettatori in un mondo immaginario e del tutto psichedelico.

 

 

FRANCO SAININI

 

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