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ANDREADIECI In anteprima su SKY TG 24 - Nuovo Singolo

In anteprima su SKY TG24

il nuovo videoclip del singolo

“Chiamo gli Amici”

di ANDREADIECI

Guarda l’anteprima: https://bit.ly/3qygkL9

Il brano è una ballad sentimentale che prende ispirazione dalla grande scuola cantautoriale pop-rock italiana (Vasco, Grignani, Nannini, Bennato). Un grido d’amore in cui il protagonista esorcizza la sua delusione rifugiandosi nell’affetto degli amici.

“Chiamo gli Amici” è volutamente registrato in presa diretta, una conseguenza per rendere crudo e (dichiara l’autore) più fortemente realistico il sentimento e la narrazione.

Il videoclip è stato realizzato dal giovanissimo regista Alaa Zinoubi.

La copertina è tratta da un’opera di Bonomo Faita “Bubble gum” (collezione privata).

Il singolo è pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records e disponibile in tutti i digital stores: Chiamo gli Amici (frontl.ink)

NEL WEB:

Facebook: https://www.facebook.com/andrea.dieci

Instagram: https://www.instagram.com/dieciandreaofficial/

 

FRANCO SAININI

Divinazione Milano S.r.l. 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655  mob. 3925970778

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web: www.divinazionemilano.it

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Piero Colaprico è il nuovo direttore artistico del Gerolamo

Il teatro Gerolamo, nel suo piccolo, s’attrezza. Riportato in vita dall’iniziativa privata, tornato ad accendere le luci della ribalta nella sua prestigiosa e storica sede a pochi passi dal Duomo, ha deciso di scegliere il nuovo direttore artistico.

Dopo 36 anni dalla chiusura della sala, imposta dalle norme antincendio, dopo ben dieci anni di restauro e quattro di gestione, la signora Chitose Asano resta direttore generale e dichiara: «Sento che è arrivato il momento giusto per consegnare la guida artistica ad un professionista. Ringrazio il pubblico e tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni. Auguro lunga vita al teatro e faccio il mio in bocca al lupo a Piero Colaprico».

Colaprico proseguirà il lavoro iniziato per rendere il teatro Gerolamo sempre più impegnato in prima linea sia nella valorizzazione delle tante voci che raccontano l’Italia sia nell’ospitalità di autori, attori e musicisti: «Sono grato al teatro Gerolamo e alla signora Asano per l’offerta di questo incarico e, senza voler anticipare troppo le linee guida, mi sento di dire tre cose.

La prima è che giornalismo, libri e teatro hanno una cosa in comune: “la parola”. La mia più grande ambizione è realizzare qualche “scoop” anche sul palcoscenico. D’accordo con la signora Asano, intendiamo aprire il Gerolamo a chi crede nella “propria” parola. Quindi, cerchiamo talenti: questa può essere una casa comune di nuovi autori e idee.

La seconda è che entro in questa casa, e nel quartiere del teatro, in punta di piedi e con grande umiltà. Abbiamo la certezza di dover imparare molto da chi – attore, regista, autore – ha reso Milano “spettacolare” in tutti in sensi. E come i libri e i mass media stringono un patto con i lettori, così il teatro fa con gli spettatori. Rinnovare il patto con gli spettatori del Gerolamo sarà per noi importantissimo: senza gli spettatori non esiste altro che silenzio.

Infine, siamo convinti di poter recuperare ciò che è stato dimenticato e che può tornare alla luce. Nasce la produzione made in Gerolamo. Stiamo già lavorando a due testi, uno che ha al centro i segni lasciati dal cardinal Martini e l’altro il poeta, scrittore ed ex carcerato Bruno Brancher. Metteremo insieme il diavolo e l’acqua santa e su queste basi ci muoveremo per comporre una stagione dalle mille sfumature, dalle mille luci e dalle mille ombre».

Brevi note biografiche

Piero Colaprico (1957), scrittore e giornalista. Negli ultimi trent’anni ha ambientato a Milano una decina di romanzi gialli e noir, sei dei quali con protagonista il maresciallo dei carabinieri Piero Binda, e quattro una coppia di amici-nemici formata dall’ispettore della Omicidi Francesco Bagni e dal consulente per la sicurezza Corrado Genito. Ha scritto anche alcuni saggi sulla criminalità, la corruzione e l’immigrazione, sempre ambientati in città. Da uno di questi, è stato tratto il film per Netflix “Lo spietato”. Per il teatro è autore, tra l’altro, di “Qui città di M.”, interpretato da Arianna Scommegna, e de “Il carnevale dei truffati”, con Renato Sarti e Bebo Storti. E’ stato il primo a creare negli anni Duemila una serie di spettacoli che “legavano” le canzoni della mala e dell’osteria alla recitazione.

Laureato in giurisprudenza all’università Statale di Milano, assunto da Repubblica nel 1985, ne è diventato inviato speciale nel 1989 e capo della redazione nel 2017. Lo scorso dicembre 2021 si è dimesso, mantenendo un rapporto non esclusivo di collaborazione, per dedicarsi alla scrittura e al teatro.

Ha vinto nel 1992 il premio giornalistico “Premiolino” e nel 2006 è stato insignito dell’Ambrogino d’oro per aver saputo «restituire il ritratto di una Milano viva e suggestiva».

TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria 8 – 20122 Milano
Tel. 02 36590120 / 122 (uffici) | 02 45388221 (biglietteria)
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www.teatrogerolamo.it

Ufficio stampa: Maurizia Leonelli
347.5544357 / 02.31053054 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Gli ascolti di ottobre 2021. articolo di Roberto Bonfanti

Dopo le riflessioni riversate nell’articolo dello scorso mese sul silenzio degli artisti di fronte all’attuale situazione del nostro Paese mi sono domandato se avesse senso continuare a portare avanti questa rubrica e per un po’ ho pensato concretamente di abbandonarla. Poi però ho ragionato sul fatto che questo spazio è servito spesso anche per lanciare spunti di riflessione, oltre che per parlare di musica, e che comunque non sarebbe giusto privarsi anche di quel pizzico di bellezza che questa volta non salverà il mondo ma che comunque può fare solo bene. Così andiamo avanti, almeno per ora, e torniamo a consigliare qualche bel disco da ascoltare in questo ottobre complicato.

S’intitola “Marghesarà” l’album d’esordio dei Maestral. Un lavoro affascinante che scorre sul filo di una malinconia sottile che scivola con grazia sotto la pelle dell’ascoltatore sulle note di un folk d’autore tanto minimale quanto raffinato impreziosito dalla scelta di usare proprio il dialetto veneziano per raccontare storie che sembrano realmente emergere come fantasmi uggiosi dalla nebbia della laguna.

“Emily studiava”, il nuovo EP dell’eclettica cantautrice Emily Breva, riesce a suonare immediato ma al tempo stesso ricco di sfaccettature e lontano dai cliché. Sei canzoni in cui pop, swing, blues e rock si mischiano in modo estremamente particolare, grazie anche alla produzione artistica di Max Zanotti, andando ad accompagnare una scrittura intrigante e sincera che sa fotografare diversi stati emotivi.

Affonda le radici nel rock alternativo di fine anni ’90, il suono dei Roseluxx che con “Grand hotel abisso” giungono alla terza prova discografica. Dieci canzoni dense di inquietudini, ombre letterarie e chitarre che sanno abbandonarsi a momenti dilatati oppure esplodere in tempeste di distorsioni. Un disco che riesce a trasportare nel tempo presente lo sguardo e l’approccio di quella che è stata l’epoca d’oro del rock italiano.

Possiamo parlare di post-rock sintetico, ascoltando “Unter” dei Krank. Quattro canzoni dall’anima new-wave in cui suoni sintetici, distorsioni, atmosfere ipnotiche e approccio alternative-rock spigoloso trascinano l’ascoltatore in un viaggio psichedelico profondamente inquieto. Un suono straniante che sembra accordarsi bene con i tempi distopici che stiamo vivendo.

Chiudiamo con “Basgi da l’intòrriu”, album d’esordio del giovane rapper Futta accompagnato dal beatmaker Isma Killah. Un lavoro che torna a farci sentire il profumo delle posse e del rap impegnato degli anni ’90 attraverso dodici brani piacevolmente grezzi, diretti e fuori moda che, alternando italiano e dialetto sardo, scaricano sull’ascoltatore una mole importante di rabbia e autentico disagio sociale.

“La libertà devi strapparla con i denti. O credi che sia scegliere fra Zingaretti e Renzi?”  rappa Futta. Eh già…

Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]

www.robertobonfanti.com

www.rocktargatoitalia.eu

 

 

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Gli ascolti di luglio 2021- La Municipàl, Il Cairo, Cmqmartina.Ministri Balalot

Gli ascolti di luglio 2021.
articolo di Roberto Bonfanti

I tormentoni estivi sembrano diventare di anno in anno sempre più brutti. E non parlo di gusti musicali ma di puro e semplice senso estetico. Se è vero che, come sosteneva Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo”, sembrerebbe che tutto torni. Nel frattempo in queste ultime settimane sono usciti una valanga di dischi, forse anche per via dell’illusione della finta libertà che ha portato probabilmente a sbloccare anche progetti magari fermi da mesi. Dunque continuiamo a concentrarci su qualcosa che merita attenzione.

Con il nuovissimo album intitolato “Per resistere al tuo fianco” La Municipàl conferma il proprio talento e il proprio stile figlio del miglior pop d’autore, dimostrandosi ancora una volta capace di scrivere canzoni immediate ma al tempo stesso eleganti, accarezzate da una personale vena di malinconia e soprattutto basate su un approccio narrativo quasi letterario che trasforma ogni brano in un affascinante racconto. Una band ormai nel pieno della maturità che appare come una delle realtà pop più interessanti all’interno dell’attuale panorama italiano.

S’intitola “Scirocco”, l’EP d’esordio de Il Cairo: un titolo che sembra fotografare il desiderio dell’artista di portare una ventata di calore mediterraneo all’interno del mondo indie contemporaneo e di raccontare anche la sua città d’origine, Milano, nelle sue venature più autenticamente multiculturali e meno patinate. Cinque canzoni che miscelano pop, indie e desiderio di staccarsi dai cliché dei generi citati per creare uno stile personale sporcandosi con ritmi, sonorità e storie dai toni decisamente più caldi.

C’è una sincerità intrigante nelle canzoni di Cmqmartina e nel suo modo di raccontare le sue fragilità, anche se a rendere tutto realmente incisivo e personale, nel nuovo album intitolato “Disco 2” così come nel lavoro precedente, è la scelta di lasciar correre questi pensieri su beat elettronici da discoteca anziché nascondersi dietro la classica chitarra acustica. Un contrasto fra voglia di ballare e desiderio di mettersi a nudo che si traduce in una sorta di particolare diario danzante di una ventenne inquieta.

Se c’è una cosa che non è mai mancata ai Ministri è la coerenza unita alla determinazione a portare avanti il loro rock ignorando le mode e le tendenze. “Cronaca nera e musica leggera”, il nuovissimo EP della band milanese, si presenta come un insieme di quattro canzoni dirette, pungenti e accattivanti che sembrano riportare il trio alla brillantezza e all’urgenza comunicativa degli esordi. Un gradito ritorno con una verve ritrovata, un’ottima energia e uno sguardo più che mai caustico sulla società.

Il nome di Babalot dirà probabilmente poco a chi non ha seguito con un minimo di attenzione la scena indipendente di inizio millennio. Per tutti gli altri invece l’artista romano è un vero e proprio culto. Un cantautore stralunato e brillante che, con il suo approccio lo-fi casalingo e i suoi testi surreali, ha aperto una strada che molti hanno poi cavalcato con risultati decisamente meno incisivi. L’etichetta Trovarobato ha deciso di mettere insieme una ventina di artisti per realizzare “Doppelgager Vol.2”: un album composto interamente da cover di brani di Babalot con l’aggiunta di un inedito dello stesso cantautore. Un modo simpatico per riaccendere la luce su un artista che avrebbe meritato maggiore fortuna.

Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]

www.robertobonfanti.com

blog di www.rocktargatoitalia,it

 

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