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FESTIVAL CHARLIE CHAPLIN

FESTIVAL CHARLIE CHAPLIN AL TEATRO DAL VERME

La magia del cinema muto su grande schermo con la musica dal vivo dei Pomeriggi Musicali 

Da City Lights a The Gold Rush cinque capolavori restaurati con la colonna sonora eseguita dall’orchestra milanese

È una delle forme di spettacolo più alla moda degli ultimi anni: la visione di un capolavoro del cinema muto con la colonna sonora eseguita dal vivo da una grande orchestra.

In tutto il mondo, le sale da concerto hanno sempre più aperto le porte al cinema, permettendo ad alcune pellicole oggi mitiche di rivivere, spesso dopo un accurato lavoro di restauro, davanti a un pubblico moderno.

Massimo esperto internazionale di queste operazioni è il direttore d’orchestra statunitense Timothy Brock che domenica 27 febbraio alle ore 16 torna a Milano, al Teatro Dal Verme per il Festival Chaplin 2022 organizzato dai Pomeriggi Musicali, ricominciando “da dove ci eravamo fermati”: nel febbraio 2020 infatti era stato proiettato con enorme successo solo il primo dei cinque titoli originariamente in programma (“Tempi moderni”) per questo festival dedicato al mitico regista e attore del cinema muto.

Adesso è il momento di riprogrammare i cinque film che completavano originariamente il festival, una volta al mese sempre la domenica alle ore 16: il 27 febbraio sarà proiettato uno dei capolavori di Chaplin, City Lights (“Luci della città”, 1931, 87 minuti), considerato fra le migliori dieci commedie romantiche della cinematografia statunitense, diretto appunto da Brock; il 27 marzo ci sarà il divertentissimo The Circus (“Il circo”, 1928, 71 minuti – Oscar alla Carriera per Chaplin) sempre con Brock sul podio dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali; il 10 aprile il dittico composto da A Dog’s Life (“Vita da cani”, 1918, 35 minuti) e Shoulder Arms (“Charlot soldato”, 1918, 36 minuti) con la bacchetta di José Antonio Montaño; l’8 maggio il ciclo si chiude con The Gold Rush (“La febbre dell’oro”, 1925, 81 minuti) e la direzione di Helmut Imig, inserito fra i cento migliori film statunitensi di tutti i tempi.

Il Festival permetterà così di vedere sul grande schermo, come poche volte capita nella vita, una delle icone del cinema del Novecento, insieme all’emozionante esecuzione delle musiche dal vivo: un’esperienza imperdibile per quattro occasioni domenicali da vivere a tutte le età.

Le pellicole proiettate sono state restaurate dalla Cineteca di Bologna, dove è custodito anche l’Archivio Charlie Chaplin; il ciclo a Milano è realizzato in collaborazione con il Chaplin Office di Parigi / Roy Export S.A.S. 

Teatro Dal Verme

Domenica 27 febbraio 2022 ore 16.00 City Lights

Domenica 27 marzo 2022 ore 16.00 The Circus

Domenica 10 aprile 2022 ore 16.00 A Dog’s Life / Shoulder Arms

Domenica 8 maggio 2022 ore 16.00 The Gold Rush

27 febbraio 2022

City Lights (“Luci della città”)

Direttore Timothy Brock

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Regia Charlie Chaplin

Durata 87 minuti

Genere Commedia, drammatico, sentimentale

Anno e paese di produzione 1931 - USA

Interpreti principali Charlie Chaplin, Virginia Cherrill, Florence Lee

Riconoscimenti vincitore del premio NBR (National Board of Review, USA) nel 1931, vincitore del premio “National Film Registry” (USA) nel 1991, vincitore del premio OFTA (Film Hall of Fame) nel 2005

Trama Charlot, povero vagabondo in una città in festa, incontra una fioraia cieca che, a causa di un malinteso, lo scambia per un milionario e se ne innamora perdutamente. Quello stesso giorno, Charlot salva un milionario ubriaco dal suicidio e quest’ultimo per ringraziarlo lo invita a festeggiare insieme l’eroico salvataggio. Il giorno seguente, ancora reduce dalla sbornia, il milionario aiuta Charlot a fare colpo sulla fioraia, comprando tutti i fiori per regalarglieli e portandola a casa in macchina. Il milionario, tornato sobrio, si rivela freddo e indifferente e caccia via il povero Charlot, che torna a vagare per la città cercando di trovare i soldi per curare la cecità dell'amata.  Da qui in poi Charlot si improvvisa netturbino, pugile e fuggitivo in una serie di vicissitudini tragicomiche grazie alle quali riesce a raccogliere e consegnarle i soldi, ma che lo porteranno dritto in prigione. Una volta uscito da carcere, Charlot rincontra l’amata fioraia che, grazie al denaro ricevuto, è riuscita a riacquistare la vista e aprire un negozio.

27 marzo 2022

The Circus (“Il circo”)

Direttore Timothy Brock

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Regia Charlie Chaplin

Durata 82 minuti

Genere Commedia, sentimentale

Anno e paese di produzione: 1928 - USA

Interpreti principali Charlie Chaplin, Albert Austin, Henry Bergman

Riconoscimenti vincitore del premio onorario a Charlie Chaplin agli Oscar (USA) del 1928, 3 nomination al Faro Island Film Festival nel 1928

Trama Il vagabondo Charlot viene assunto in un circo, dove suscita l'ilarità del pubblico che accorre sempre più numeroso per vederlo. In poco tempo diventa l'attrazione principale dello spettacolo, ma, nonostante il suo successo, la sua posizione e la sua paga restano uguali. La giovane trapezista Myrna rivela la verità a Charlot, aiutandolo ad ottenere un aumento di stipendio. Segretamente innamorato di lei, Charlot si illude di essere destinato a sposare Myrna in seguito alla profezia di una chiromante; tuttavia, il suo futuro marito si rivelerà essere l’equilibrista Rex. Una sera Charlot viene chiamato ad esibirsi al posto di Rex, ma la sua esibizione scontenta il proprietario del circo e viene licenziato. Myrna abbandona il circo per stargli accanto e Charlot, grato del suo gesto, fa in modo che Rex la raggiunga e la sposi.

10 aprile 2022

A Dog’s Life / Shoulder Arms

Direttore José Antonio Montaño

Orchestra I Pomeriggi Musicali

A Dog’s Life (“Vita da cani”)

Regia Charlie Chaplin

Durata 33 minuti

Genere Commedia, drammatico

Anno e paese di produzione 1918 - USA

Interpreti principali: Charlie Chaplin, Albert Austin, Henry Bergman

Trama Charlot è un vagabondo continuamente affamato e infreddolito che vive in una casa malconcia e che nonostante i molti tentativi non riesce a trovare un lavoro. Un giorno salva un piccolo cane di nome Scraps e incontra una giovane cantante in un locale squattrinato. Nel frattempo, alcuni ladruncoli si impossessano di un portafogli e lo nascondono nella casa dove Charlot è solito dormire. Una volta tornato a casa, Charlot trova il prezioso bottino e corre felice al locale per farne parola con la cantante, che purtroppo è stata malamente licenziata. Dopo diverse vicissitudini e grazie al denaro sottratto ai ladri, i due riescono a comprarsi una piccola casa e trovare la loro felicità.

Shoulder Arms (“Charlot soldato”)

Regia Charlie Chaplin

Durata 36 minuti

Genere Commedia, drammatico, guerra

Anno e paese di produzione 1918 (seconda edizione febbraio 1927) - USA

Interpreti principali: Charlie Chaplin, Edna Purviance, Syd Chaplin

Trama Charlot è una giovane recluta americana reduce da un duro addestramento. Durante la Prima Guerra Mondiale si prepara per andare a combattere in prima linea contro il nemico. Giunto al fronte francese, dimostra il suo valore militare grazie ad una coraggiosa manovra che gli permette di catturare da solo 13 soldati nemici. In seguito al suo atto eroico gli viene affidata una pericolosa missione: infiltrarsi tra le linee nemiche travestito da albero per scoprire i segreti militari degli avversari. Tuttavia, Charlot fallisce ed è costretto a nascondersi nella casa malmessa di una giovane ragazza francese, che successivamente viene rapita dai soldati tedeschi. Riesce però a salvarla e viene accolto trionfalmente dagli altri soldati.

8 maggio 2022

The Gold Rush (“La febbre dell’oro”)

Direttore Helmut Imig

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Regia Charlie Chaplin

Durata 95 minuti

Genere Commedia, family

Anno e paese di produzione 1925 - USA

Interpreti principali Charlie Chaplin, Mack Swain, Tom Murray

Riconoscimenti 2 candidature agli Oscar del 1943 nelle categorie miglior sonoro e miglior colonna sonora per un film non musicale a Max Terr

Trama Charlot è un cercatore d’oro solitario che si avventura per le montagne del Klondike in Canada per partecipare alla corsa all’oro. Smarritosi durante il suo cammino, viene travolto da una bufera che lo costringe a cercare rifugio nella capanna abitata dal fuorilegge Black Larsen. Qui incontra anche Big Jim, un cercatore d’oro che, come lui, è in cerca di riparo a causa della tormenta. I tre convivono per alcuni giorni sfidando il freddo e la fame, fino a quando le loro strade si dividono. Charlot si reca al villaggio vicino dove si invaghisce di una giovane ragazza di nome Georgia.  Dopo aver trovato l’oro grazie all’aiuto di Charlot, anche Big Jim giunge al villaggio e divide con lui la sua ricchezza, aiutandolo a conquistare il cuore della bella Georgia.

Informazioni e biglietteria

Teatro Dal Verme

via San Giovanni sul Muro, 2 - 20121, Milano

Tel. 02 87 905 – www.ipomeriggi.it

Il servizio informazioni presso il Teatro Dal Verme è aperto dal martedì al sabato dalle 11 alle 19

I biglietti per il Festival Chaplin hanno un costo da 5 a 12 euro.

La biglietteria del Teatro Dal Verme è aperta da martedì a venerdì ore 10:30 – 18:30; sabato ore 10:30 – 14:00

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / tel 02 87905201

In ottemperanza alle normative vigenti, gli abbonamenti e i biglietti sono nominativi; all’ingresso viene controllato il Super Green Pass ed rilevata la temperatura corporea; è obbligatorio disinfettare le mani, indossare sempre le mascherine ffp2 e seguire le indicazioni del personale e della segnaletica.

Vendita online www.ticketone.it

 

 

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cisco: "bocche inutili"

CISCO: "BOCCHE INUTILI"

DISPONIBILITA' FINO AL 30 APRILE

Un ricordo profondo di uno dei periodi più bui della storia mondiale

“Bocche inutili" è il nuovo brano che Cisco ha scritto e firmato per la colonna sonora dell’omonimo film diretto da Claudio Uberti. La pellicola racconta delle condizioni di vita drammatiche di alcune donne ebraiche all’interno di un campo di concentramento, durante la seconda guerra mondiale e il brano è nato in seguito a un invito sul set del cantautore emiliano. La produzione uscirà con la distribuzione nelle sale in concomitanza con le celebrazioni del “Giorno della memoria” il 27 gennaio 2022. Il brano è arrangiato con suoni folk e tradizionali per ricreare il sound popolare di quel periodo, suonato con chitarre acustiche, fisarmonica e armonica a bocca.

La pellicola è stata registrata a Carpi mentre alcune scene sono state riprese presso l'ex campo di concentramento di Fossoli di Carpi, a circa sei chilometri dal centro modenese. Destinato inizialmente ai militari nemici, nel dicembre del 1943 il sito è trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in campo di concentramento per ebrei. Dal marzo del 1944 diventa campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti. Lo scrittore Primo Levi rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine di "Se questo è un uomo" e nella poesia "Tramonto a Fossoli".

C e P Cisco produzioni

Edizioni Impronta

Release digitale: 26 gennaio 2022

BIOGRAFIA CISCO:

Stefano Bellotti, in arte Cisco (nato a Carpi, il 29 luglio 1968), è un cantautore italiano di musica folk rock. Nel 1992 entra a far parte di una band appena formatasi, i Modena City Ramblers, e ci rimane fino al finire del 2005, collezionando oltre 1.200 date in Italia e in Europa e vendendo circa un milione di dischi. Con i Modena realizza 8 album: “Riportando tutto a casa” (1994), “La grande famiglia” (1996), “Terra e libertà”(1997), “Raccolti” (1998), “Fuori campo” (1999), “Radio Rebelde” (2002), “Viva la vida y muera la muerte!” (2004) e “Appunti partigiani”(2005)Nel 2006 inizia la sua carriera da solista pubblicando il disco “La lunga notte”, a cui seguono “Il mulo” nel 2008, “Fuori i secondi” nel 2012, “Matrimoni e funerali” nel 2015, “I Dinosauri” nel 2016 questo in collaborazione con gli amici “ex Ramblers”, Giovanni Rubbiani ed Alberto Cottica. Sono inoltre usciti nel 2009 l'album live “Dal vivo - Volume uno” e del 2013 il “Dal vivo – Volume due”. È del 2019 l’ultimo lavoro musicale “Indiani & Cowboy” registrato in Texas ad Austin insieme a Rick del Castillo, produttore americano. Nei 15 anni di carriera da solista si susseguono concerti in piazze e feste popolari e tour nei teatri e nei club di tutt’Italia. Per citarne alcuni: del 2007 è il “Venite a vedere tour”, del dicembre 2009 è il tour “'40 anni, storie di Ramblers, d'innocenza, d'esperienza in una formazione inedita insieme a Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica, tutti e tre ex Modena City Ramblers; del 2014 è il tour “Oh Belli Ciao” di presentazione dell'autobiografia romanzata scritta a quattro mani con l'amico Carlo Albè che lo accompagna sul palco in uno spettacolo di musica e parole. Nell’autunno-inverno del 2016 c’è una mini tournée de “I Dinosauri” a seguito dell’uscita dell’album omonimo con i due amici ex Ramblers. Tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018 Cisco è impegnato in un fortunato tour teatrale che lo vede sul palco a proporre i suoi pezzi che meglio si prestano alle melodie “in acustico” assieme alle trombe di Simone Copellini e alle chitarre di Max Frignani. Nell’autunno 2018 è nuovamente nei teatri italiani a fianco dello scrittore Carlo Albè con lo spettacolo di teatro-canzone dal titolo “Adda Venì Baffone”. È dell’autunno-inverno 2019 la nuova avventura sul palco di teatri e club di tutt’Italia “Combat Folk Tour”, progetto musicale nato per festeggiare la maggiore età del disco “Novecento”, pubblicato da Cisco e la Casa del Vento nel 2001, assieme a lui sul palco Luca Lanzi, musicista e cantante della Casa Del Vento, e Francesco “Fry” Moneti, violinista dei MCR. Impossibile non citare l’esibizione al Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2009, da solo col suo bodhrán davanti ad un pubblico di 800 mila persone. Cisco ha inoltre collaborato in spettacoli e concerti con: la Casa del vento, Ginevra Di Marco, la Bandabardò, le Mondine di Novi, i Nomadi, Giulio Cavalli e il “The Liberation Project ideato da Dan Chiorboli insieme a Phil Manzanera (Chitarrista dei Roxy Music). Durante tutto il periodo del primo lockdown della pandemia, tra marzo e maggio 2020, si collega attraverso i suoi canali social di Facebook e Instagram, quasi quotidianamente regalando “Le canzoni dalla soffitta”, brani tratti dal suo repertorio e alcune cover, in acustico, voce e chitarra, ottenendo uno straordinario numero di visualizzazioni e contatti.

 

 

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Recensione de “Il nodo”, romanzo di Pieralberto Valli. articolo di Roberto Bonfanti

Pieralberto Valli si conferma sempre più una mente preziosa nel panorama contemporaneo. Lo abbiamo scoperto come musicista ormai una quindicina d’anni fa come leader dei Santo Barbaro, poi ci siamo lasciati affascinare dalla ricerca sonora e poetica sempre personalissima e fortemente visionaria dei suoi lavori da solista (“Atlas” del 2017 e “Numen” del 2019), e in tempi più recenti abbiamo molto apprezzato anche il suo percorso da scrittore che, dopo “Finché c’è vita” del 2015 e “Trilogia della distanza” del 2020, si arricchisce con “Il nodo” di un nuovo importante tassello.

“Il nodo” è un romanzo che assimila molto bene gli insegnamenti dell’Orwell di “1984” e dell’Huxley de “Il mondo nuovo”, ma anche di alcuni lavori di P.K.Dick o del Bradbury di “Fahrenheit 451”, trasportandoli però in una narrazione ancora più filosofica e introspettiva. Un libro che scorre molto lento, dando un peso enorme a ogni singola sfumatura e scendendo, grazie anche al grande spazio dato alla dimensione onirica, molto in profondità nella mente e dell’animo del protagonista, finendo di riflesso col portare il lettore a guardare attraverso i suoi occhi e le sue paure inconsce le contraddizioni di un futuro distopico in cui, con un’esasperazione della tecnica che porta a una società fortemente venata di transumanesimo, tutto è studiato per apparire comodo e rassicurante.

Se con “Trilogia della distanza” Pieralberto Valli ci aveva regalato una serie di riflessioni profonde sul tema dell’allontanamento e dell’isolamento, rispecchiando l’aria che molti di noi respiravano in quel 2020 in cui il libro uscì, con “Il nodo” l’artista romagnolo compie il passo successivo, scontrandosi con un mondo in cui la tecnica ha ormai vinto sulla carne e confrontandosi con il bisogno di umanità di una fetta della popolazione ma anche con i relativi rischi. Un lavoro scritto in modo magistrale in cui non c’è nessuno spazio per la banalità o per le risposte consolatorie, ma soprattutto un libro profondamente pensato e destinato a mettere in modo riflessioni quasi mai facili da affrontare che vanno a toccare temi spinosi come il significato del dolore, il concetto di società e la natura stessa dell’essere umano.

Roberto Bonfanti
www.robertobonfanti.com

blog www.rocktargatoitalia.eu

 

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