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Per carità, lo capisco! non si parla altro

Da settimane non si parla altro del Coronavirus che sta affliggendo l’umanità (e non solo quella, per quanto mi riguarda!) e che sta lasciando uno spazio residuo molto piccolo per altre questioni.

Per carità, lo capisco! In Italia abbiamo avuto il numero maggiore di casi di tutto il mondo occidentale pur avendo immediatamente fatto ricorso a regole draconiane nei confronti di chi sarebbe venuto dalle zone dove il virus si è sviluppato.

Consentitemi, però, di spostare un po’ il punto di vista e di guardare all’evento con una certa fascinazione. Letteratura, fumetti e cinema ci hanno (da sempre) raccontato di futuri prossimi o presenti alternativi duranti i quali l’umanità si sarebbe trovata a fronteggiare il Big One.

La rivolta delle macchine è stata una delle idee più interessanti ed affascinanti. Ricordate la saga di Terminator? Un’intelligenza artificiale creata dall’uomo e chiamata Skynet aveva organizzato e gestito una rivolta contro gli umani che pretendevano di governarla e, successivamente, aveva preso possesso del nostro pianeta con apposito olocausto termo-nucleare, relegandoci a forma intelligente minoritaria e dandoci la caccia. Un Big One strepitoso ma, attualmente, meno di moda. Sarà che Skynet, in qualche modo, esiste davvero e  ci ha, soprattutto, privato della possibilità di comprendere che ci siamo dentro .. Più Matrix che Terminator. La fantascienza contemporanea, figlia dei nostri tempi e lontanissima da quella della Guerra Fredda, ha abbandonato una visione negativa e catastrofica della tecnologia a favore di una maggiore “morbidezza”, di una percezione “buona” degli strumenti digitali, di frontiere che vanno avanti inarrestabili e, sembra, senza alcun ostacolo di tipo critico o etico. E’ abbastanza singolare che si levino scudi, cori di protesta, etc. se la scienza vuole agire su forme di vita esistenti (con le bio-tecnologie, l’ingegneria genetica, etc.) ma, non si sente un fiato se si lavora per crearne di nuove, artificiali, senza alcuna coscienza di sé ma super-efficienti. Non so se lo sapete ma i social che usate e che sono tanto popolari sono pieni di questi “bot” che vi stanano, vi monitorano e una volta che vi hanno capito vi bombardano di informazioni per condizionare le vostre opinioni, le vostre abitudini di acquisto e quelle di voto, tra le altre.

Un altro Big One di particolare appeal è quello del disastro ambientale globale. Che ci crediate o no, è quello più probabile che accada davvero. Il global warming ha già innescato meccanismi che creeranno tsunami, siccità e, addirittura glaciazioni. Questo innesco in compartecipazione con il sovrappopolamento umano verso il quale stiamo andando, accelererà il nostro processo di estinzione … Magari, con una bella guerra mondiale per l’accesso all’acqua e al cibo. Ma agli scienziati si tende a non credere a meno che non escano “stando sulla notizia” con l’istant book di divulgazione. E per mettere in luce, il lassismo quando non la cattiva fede dei Governi c’è voluta una ragazzina svedese molto antipatica. Anche questo problemino, ai tempi del Covid-19 passa in secondo piano. D’altra parte, esiste una chart anche delle catastrofi che ci estingueranno. Attualmente quella ecologica sta scendendo in classifica.

Una breve menzione la merita l’asteroide di Armageddon! Un grosso sasso spaziale come quello che ha cancellato i dinosauri si sta per abbattere sulla Terra cancellando la stragrande maggioranza delle forme di vita, tra cui noi. Tocca ad un manipolo di operai petroliferi studiare da astronauti per salire sul sasso, trivellarlo e farlo brillare con adeguato ordigno nucleare. L’operaio Bruce Willis si sacrificherà per il bene superiore della collettività. Il film è oggettivamente bruttino. Carina e romantica la canzone “I Don’t Wanna Miss a Thing”, una ballata scritta da Diane Warren (già autrice della sigla della serie prequel di Star Trek “Enterprise”) ed eseguita dagli Aerosmith.

Per concludere, c’è lui. Il Big One virus, oggi di gran moda. Chi cazzo non ricorda tutte le graphic novels sull’Apocalisse Zombie? E i videogiochi? Alcuni di questi sono divenuti anche saghe di film come Resident Evil. Tutto è iniziato con la “fuga” di un virus da un laboratorio di una multinazionale (francamente, trovo l’ipotesi dei pipistrelli più affascinante) che, da una parte, lavorava per creare cosmetici che facessero davvero ringiovanire la pelle, dall’altra creava armi batteriologiche. Se non sei super-specializzato, può accadere che ti confondi e che diffondi un virus che decimerà la popolazione umana mondiale… oooopsss. Degne di ricordo, anche, serie TV come Contagion, The Last Ship (che fu prima un lungometraggio) e pellicole come Virus Letale. Ma potrei citare molto altro!

Scusatemi! E’ vero che è indelicato parlare di corda a casa dell’impiccato. Fossi in voi, però, non mi preoccuperei. Semmai chiederei a chi si occupa di informarci che prima ci spieghi come funziona il metodo scientifico e perché molte delle notizie che ci sono arrivate sono antitetiche le une con le altre. Che ci si spieghi perché ci sono virologi che la pensano in un modo ed altri che la pensano in un altro: perché ci sono quelli geniali e quelli scarsi? Non è così. Il tema è che tutte le volte che ci troviamo di fronte ad un fenomeno che conosciamo poco o per niente, elaboriamo teorie partendo da  cose simili  che già conosciamo. Conosciamo già molti coronavirus come quello dell’influenza comune, quello della Sars e quello dell’Ebola. Partiamo da lì e vediamo cosa scopriamo andando avanti … Molte delle cose che abbiamo sentito in questi giorni, più gli scienziati approfondiranno, verranno smentite o confermate. Le diverse ”visioni” si ridurranno necessariamente e arriveranno a confluire in un ristretto e confermato numero di dati. Perché non c’è nessuno che può e deve essere più scettico di uno scienziato. Uno studioso deve necessariamente vivere di fallimenti consequenziali continui se vuole arrivare a scalfire la superficie della verità.

Il nostro problema, in questa bellissima e tormentata penisola, è che non ci fidiamo e ci dividiamo sempre. Nessuno in questa fattispecie si fida delle nostre Autorità (e potremmo dire con Enzo Tortora: che ragione ne avremmo?) però nei due partiti di maggioranza relativa dell’assenza di fiducia, ce n’è uno che pensa che non ce la dicano tutta perché la situazione è gravissima e non vogliono scatenare il panico, l’altra che pensa ci sia un piano ordito per mettere l’Italia in ginocchio e ridurla ad una retroguardia. D’altra parte, questo è il Paese dove si perseguono i sismologi perché non hanno previsto un terremoto e si portano in TV le nuove Star della virologia a dirci tutto e il contrario di tutto. E’ il Paese dove gente che lavora giorno e notte nei laboratori viene insultata da chi sta in televisione a reti unificate. Questo è il paese dove ogni scusa è buona per scatenare le polemiche politiche e quelle del tifo calcistico. Questo è il Paese dove chi ha più potere se ne frega dei virus che diventano ulteriori opportunità di esercitarlo.

Tra l’altro non so se lo sapete ma oggi hanno deciso di contingentare l’informazione sui casi di Covid-19. Questo succede per contingentare anche il panico e mentre trapelavano le notizie che il virus isolato a Milano (al Sacco) sia cosa diversa dal virus del momento e che non avrebbe a che fare con quello cinese (ma servono conferme che sia oriundo longobardo) e, l’altra che viene riportata citando una fonte anonima (guarda caso!) della O.M.S. che suggerisce che non è vero che si sono trovati più casi dove si facevano più analisi! Sarà… Come ho detto, dobbiamo solo aspettare e vedere come finirà. E la scelta del tempo futuro del verbo “finire” non è casuale. Quella con questo virus sarà una lunga convivenza, quindi mettetevi comodi e godetevela. Io sto ascoltando uno dei miei album preferiti: John Barleycorn Must Die (1970) dei Traffic per compensare la noia che si accompagna all’emergenza. Ok … se fossi su un social media metterei un emoticon con la faccina che fa l’occhiolino!

di Paolo Pelizza

©2020 Rock targato Italia

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Quattro Cavalieri, l’Apocalisse Zombie e l’Amore ai Tempi del Virus, ovvero Cronache dalla Zona Rossa.

Tranquilli amici visionari che vivete fuori dalla Zona Rossa, qui non stanno vedendo militari che rastrellano chi tossisce o starnutisce e, per ora, nemmeno Dustin Hoffman alla ricerca di scimmie “zero” in elicottero. Inoltre, non credo che bombarderanno la Lombardia per tenere circoscritto il contagio.

Vero è che Milano sembra la New York di Io Sono Leggenda o la Londra di 28 Giorni Dopo … Bé, non proprio così ma con i mezzi pubblici semivuoti e i locali chiusi perde gran parte della sua vivacità. Aperte solo le Poste … alla faccia dell’evitare assembramenti.

Anche sulle peculiarità del virus ormai c’è unità di opinioni. Lui, è opinione condivisa, non mangia nei ristoranti ma si è particolarmente appassionato all’aperitivo milanese. Quindi, chiudere i bar alle 18.00 è molto efficace per tenere lontano il contagio che, al contrario, non avviene al ristorante, alla tavola calda o in pizzeria. Ma, evidentemente, è un virus nottambulo e alcolista!

Pericolosissimi per il contagio sono scuole, biblioteche e musei! E’ opinione comune che l’aggregazione di genitori e figli nei parchi giochi (complici le giornate miti e soleggiate di questo febbraio per niente invernale) siano, invece, situazioni molto sicure. Pare che il Covid-19 odi i mocciosi chiassosi. Così come quelle delle frotte di adolescenti innamorati che limonano durissimo nei parchi e sulle panchine dei giardini. Ah. L’Amore! Nemmeno, il flagello del secolo riesce a fermarlo!

Anche qui, come nel 1990 (Prima Guerra del Golfo), si  è deciso di dare retta alle Autorità che consigliavano comportamenti prudenti ma di non drammatizzare. Infatti, una mole di centinaia di persone si è riversata nei supermercati ad accaparrarsi rifornimenti per l’Apocalisse. Come ho già detto, oltre un secolo di scolarizzazione di massa non è servita a nulla. Eppure, è stato smentito, anche, chi ha visto i Quattro Cavalieri! Sembra fossero solo nuvole in transito. I supermercati hanno già per lo più riassortito. E poi la punizione divina per essere un pianeta di Sodome e Gomorre senza soluzione di continuità, non era già arrivata con l’AIDS negli Anni Ottanta? Sto spulciando il Libro delle Rivelazioni cercando segni ma non ne trovo di adatti. Oddio, forse ho intravisto la Bestia … Ma era solo il solito giornalista tuttologo che dopo aver risolto il problema dell’eliminazione del VIP di turno dal Grande Fratello adesso si sta dedicando al Grande Fardello del Corona Virus. Ringraziamo sentitamente.

E’ la tempesta perfetta. Come al solito, nel bicchiere. Intanto al Polo Nord la temperatura è di 27 gradi ma non fa più notizia. Ovviamente, scherzo. Ma sono convinto che tutto questo esercizio sia eccessivo, non tanto nelle energie spese per arginare il contagio (e ci mancherebbe!) ma nel solito circo che si innesta sempre in questi casi …

Passiamo da The Day After alla Sindrome Cinese … Se prima davamo tutti insieme la caccia al cinese ora la si dà al lombardo. Ma, intanto, c’è chi pensa che chi cerca trovi.

Forse, non è un caso che qui si siano “trovati” più casi … Ma questa è inutile dietrologia. E l’ipotesi del complotto non regge… mah … Da dove sia uscito questo virus non si sa. Serpente, pesce, pipistrello, laboratorio di Wuhan con diverse sfumature di autorevolezza di fonti. Il problema è che questa situazione farà più morti e feriti nella vita quotidiana dei cittadini (di tutti quelli italiani visto quanto conta la Lombardia per il Paese) e lì sì che ci si ritroverà davvero tutti dentro The Day After Tomorrow.

di Paolo Pelizza

© 2020 Rock Targato Italia

 

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“AVERE ANNI 20” di Andrea Ettore di Giovanni

disponibile sul canale YouTube di Rock Targato Italia

la prima puntata

della rubrica “AVERE ANNI 20”

di Andrea Ettore di Giovanni

video della rubrica e la playlist con i brani selezionati:

https://bit.ly/32p3vFT

https://www.youtube.com/watch?v=I7qMDBcjWt8

Avere Anni 20” è la video-rubrica periodica curata da Andrea Ettore Di Giovanni sui singoli in uscita dal 1 gennaio 2020 in poi e sulla propria esperienza diretta come debuttante nel circuito musicale.

Si intenderà commentare una selezione (personale e soggettiva) di brani e rispettivi artisti della scena musicale italiana odierna (e a venire) tramite una playlist aggiornata settimanalmente, cercando di intuire quali saranno i nuovi talenti e chi, tra i nomi già noti nel panorama emergente, assurgerà a ruolo di stella.

In secondo luogo si racconteranno e commenteranno, come in un diario, i meccanismi e i dietro le quinte dell’industria musicale, proponendoli dal punto di vista duplice di chi li ha sempre finora scrutati da lontano, come ascoltatore, ma che adesso vi è dentro come artista.

BIOGRAFIA

Andrea Ettore Di Giovanni è un commediografo, artista, uomo di teatro e cantante del gruppo “Il Pesce Parla, con il quale ha vinto la 31 edizione di Rock Targato Italia.  

IL PESCE PARLA è una band pavese formata da Andrea Ettore di Giovanni (voce),

Marina Borlini (chitarra e tastiere), Mattia Camussi (basso), Francesco Boggio Sola (batteria).

A causa delle differenze di influenze musicali personali, i brani de Il Pesce Parla non hanno un genere definito, ma vi è sempre la costante ironica nei testi.

NEL WEB:

Facebook: https://www.facebook.com/andrea.e.giovanni

Instagram: https://www.instagram.com/teucoblonde/

 

FRANCESCO CAPRINI

Divinazione Milano S.r.l.

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano

Tel. 393 2124576 – 392 5970778

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

web: www.divinazionemilano.it

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In anteprima nazionale su ALL MUSIC ITALIA, POS? il videoclip de IL PESCE PARLA

https://www.allmusicitalia.it/news/anteprima-video-il-pesce-parla-pos.html

In anteprima nazionale su All Music Italia, è disponibile il videoclip di “POS?”, il singolo del debutto discografico de Il Pesce Parla, band vincitrice della 31^ edizione di Rock Targato Italia.

Il Pesce Parla ha voluto affrontare con un brano ironico e divertente il tema della condizione lavorativa giovanile. Il nuovo videoclip rappresenta con costumi e scene esilaranti il passaggio dall’infanzia all’età adulta, durante la quale si inizia ad affrontare le problematiche legate al mondo del lavoro.

Il ricordo del circo, invece, è metafora di un disincanto ormai perso, in un mondo, il nostro, dove gli animali feroci non sono addomesticabili e gli uomini cadono senza nessuno che tenda loro le mani.

Regia, montaggio, fotografia: @point_rar Riccardo Rossi e Doris Berisonzi; Sceneggiatura: Andrea Ettore Di Giovanni.

IL PESCE PARLA è una band pavese formata da Andrea Ettore di Giovanni (voce), Marina Borlini (chitarra e tastiere), Mattia Camussi (basso), Francesco Boggio Sola (batteria).

Nel 2019 vincono la 31esima edizione di ROCK TARGATO ITALIA.  Il premio ha dato loro la possibilità di registrare il singolo “POS?” negli studi della Sony Music Italia RCA Recording Studios, avvalendosi della prestigiosa produzione di Alberto Riva.

Il singolo pubblicato dall’etichetta TERZO MILLENNIO RECORDS è in rotazione radiofonica ed è disponibile in tutti i digital store.

A causa delle differenze di influenze musicali personali, i brani de Il Pesce Parla non hanno un genere definito, ma vi è sempre la costante ironica nei testi.

NEL WEB:

Sito: https://bit.ly/2UjGMJk

Facebook: https://www.facebook.com/pg/ilpesceparla/about/?ref=page_internal

Instagram: https://www.instagram.com/ilpesceparla/?hl=it

Spotify: https://spoti.fi/38HTmXn

 

 

ASIA BORSANI – CHIARA CALAMUSA – VALENTINA TRAVERSARI

 

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