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Il dubbio delle scimmie

Quest'anno Rock Targato Italia innalza l'asticella di responsabilità verso tutti i nostri amici Artisti con un Blog tenuto personalmente dal Produttore Musicale  Antonio Chimienti.

Niente più alibi per nessuno. La musica che hai dentro è perfetta e lo sai... falla uscire senza intaccarla.

Non passare altro tempo a criticare o bramare il successo altrui. Spesso non è un successo mentre molto più spesso sei Tu ad esserci molto vicino se solo te ne accorgessi.


Gli argomenti che tratteremo potrai poi approfondirli nei seminari che organizzeremo nel proseguo dell'anno in giro per l'italia. Chiedi in redazione per info.

 

blog rocktargatoitalia.it

 

 

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NIENTE DA AGGIUNGERE IL NUOVO SINGOLO DEI NYLON

!!una giornata importante!!

oggi 18 ottobre in radio 

“NIENTE DA AGGIUNGERE” 

il nuovo singolo dei NYLON

“NIENTE DA AGGIUNGERE” è il nuovo singolo dei NYLON. Il brano è tratto dall’album di debutto “QUASI FOSSE UNA TEMPESTA” (autoprodotto – 2019), dal 18 ottobre in rotazione radiofonica e disponibile in tutti i webstore. 

 “Niente da aggiungere” è quel tipo di punizione che potremmo leggere in un poema dell'epica greca.La condanna si abbatte sul frontman dei Nylon: così come Sisifo è condannato per l'eternità a spingere un masso fino alla vetta, vederlo rotolare indietro e poi ricominciare, così l’artista è costretto a cantare giorno dopo giorno e concerto dopo concerto una canzone che tratteggia tutti i propri difetti.

Una lirica introspettiva che contrasta con lo spirito trascinante della canzone, specchio del carattere istrionico del protagonista.

Una canzone dal carattere pop, persino ballabile, ma con un testo che si rifà invece al mondo del cantautorato italiano. In perfetto stile Nylon.

Il brano è il terzo singolo della band pavese Nylon, già vincitrice dei premi Rock Targato Italia e Fondazione Estro Musicale.

 Il singolo sarà accompagnato da un videoclip, realizzato al Teatro Carbonetti di Broni, che verrà pubblicato ai primi di novembre.

Nel video un dandy dal fare altezzoso che, tra situazioni imbarazzanti e gesta da attore consumato, ci accompagnerà nella sua presa di coscienza verso il suo ruolo e la maschera che lo protegge.

Il video sancisce la collaborazione tra i NYLON e il Teatro Carbonetti di Broni dove la band andrà in scena sabato 30 novembre con uno spettacolo fra musica e performance. Un evento unico realizzato in collaborazione con artisti clown, ballerini aerei, contemporanei e di burlesque, attori che avrà come filo conduttore le canzoni della band.

 NYLON

Il progetto Nylon prende vita nel 2014 dalla collaborazione fra Filippo Milani (voce), Davide Montenovi (chitarra) e Adriano Cancro (violoncello).

La band vanta una stretta collaborazione con Roberto Re (basso) e Fabio Minelli (batteria), strumentisti noti della scena lombarda. Le diverse estrazioni dei musicisti creano un repertorio originale, in cui il genere cantautorato trova sostegno in arrangiamenti più elaborati che spesso hanno riferimenti ai generi più disparati (jazzclassicamanouchefolkrock e hard rock).

Lo spettacolo ha una forte impronta teatrale, che mira a coinvolgere in modo diretto il pubblico per non lasciarlo semplice spettatore.

La band apre i concerti di artisti quali Max Manfredi, le Luci della Centrale Elettrica, Roberto Angelini, Omar Pedrini, Alessandro Grazian.

Nel 2016 è stato pubblicato un EP di straculto “Antipasto Crudo”. Nel 2018 la band vince Rock Targato Italia. Nel 2019 il Premio della Fondazione Estro Musicale.

Nel Gennaio 2019 è stato, infine, pubblicato il primo album dal titolo: “Quasi fosse una tempesta”. Il disco è anticipato dalla pubblicazione del singolo e videoclip “L’indecente”. A maggio 2019 è stato pubblicato il secondo singolo e videoclip dal titolo “Irene”. Entrambi i videoclip sono stati pubblicati in anteprima nazionale da All Music Italia.

NEL WEB

Facebookhttps://www.facebook.com/nylonproject/

Youtubehttps://www.youtube.com/user/nylonduo

Instagramhttps://www.instagram.com/nylonofficial/

scarica la cartella stampa: http://www.divinazionemilano.com/press/nylon.zip

 

ANDREA FERRARA

Divinazione Milano S.r.l.

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano

Tel. 0258310655 Mob. 3925970778

e-mailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

webwww.divinazionemilano.it

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I colori dell’autunno 2019

 

Playlist

 

“I COLORI DELL’AUTUNNO 2019“ 

 

La musica indipendente, by Rock Targato Italia 

 

SPOTIFY:

 

https://spoti.fi/2OBAPES 

 

Realizzata da:

 

Divinazione Milano e Roberto Bonfanti (scrittore/artista)

Anche in questo autunno, Rock Targato Italia  prova a scattare una piccola istantanea di ciò che si sta muovendo in questi mesi nell’universo della musica italiana al di fuori delle mode, delle presunte hit e dei facili entusiasmi per i grandi numeri. Ecco dunque “I colori dell’autunno 2019”: una nuova raccolta di canzoni che porta avanti la tradizione ormai consolidata delle playlist “stagionali” marchiate Rock Targato Italia. Per tenere sempre le orecchie aperte su ciò che ci suona attorno anche mentre le foglie cadono e le mode crollano.

Mauro Pelosi – Acqua sintetica

Il clamoroso inaspettato ritorno, dopo ben 40 anni di silenzio, di un artista autentico.

Tv Lumière – Canzone bianca

Un affascinante soffio di malinconia notturna in chiave post-rock d’autore

Effenberg   – Altre cose degli abissi

Sonorità sintetiche, indolenza pop, atmosfere evocative e scrittura riflessiva.

Frigo – Via dei Bardi

La dimostrazione che si può anche fare indie-pop in modo intelligente e poetico.

Ginevra Di Marco & Cristina Donà – Un passo alla volta

L’unione affascinante di due delle voci femminili più importanti della musica italiana.

Paola Russo – Etienne Montgolfierre

Pop tanto immediato quanto elegante, fra gli anni ’80 e il prossimo decennio.

Andrea Cassese – La minoranza

Minimalismo musicale in chiave riflessiva. La rinascita del new acoustic movement.

Giancarlo Frigieri – Lungomare

Un incrocio poetico di storie di riviera fuori stagione nella più classica ballata rock.

Phomea – Solo aria

Rock d’autore, nervi scoperti e voglia viscerale di scavarsi dentro.

Gianulca Gill – Come in un disco di Franco Battiato

Il titolo dice già tutto. Pop d’autore raffinato e intelligente.

Giovanni Succi – Meglio di niente

Un personaggio emblematico della musica alternativa italiana con il suo stile unico.

I rumori di via Silvio Pellico – Sala prove

Gli anni ’90 non muoiono mai. Approccio lo-fi, inquietudine rock e sperimentazione.

Megàle – Stato di quiete

Grandissima personalità, trame vocali ricercate ed elettronica minimale inquieta.

Levia Gravia – Sarebbe facile

A volte basta poco: pochi strumenti, gli occhi aperti e tanta voglia di raccontarsi.

Levante – Bravi tutti voi

Una delle voci più amate e personali del panorama pop attuale.                                                 

Andrea Cassetta – Ipocriti di merda

Rabbia punk, chitarre taglienti e voglia di urlare in faccia al mondo la propria verità.

Il terzo istante – Dissolversi

Psichedelìa, alternative-rock, gusto melodico ed eleganza.

Daniele Brusaschetto – Fanculo mondo

Da un maestro del pop più destrutturato, una parentesi catartica fra rock e metal.

 

Roberto Bonfanti

 

blog Rock Targato Italia

 

 

 

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LA PARABOLA DI UNA RAGAZZA TEXANA.

LA PARABOLA DI UNA RAGAZZA TEXANA.

Era una ragazza bruttina del liceo. Priva di attrattiva per il gruppo di quelli più popolari. Anzi, era anche fatta oggetto di scherno e disprezzo, tanto da essere eletta come ”l’uomo più brutto della scuola”. Una vera loser che aggravava la sua situazione schierandosi apertamente per i diritti civili e contro la segregazione razziale nel Texas del Klan.

La musica dei neri, in particolare, l’affascinava .Quella commistione di tristezza e orgoglio, di impegno e forza d’animo dentro a quelle strutture poco lineari ma che ti entravano dentro. Così per gioco, cominciò a cantare nel coro della Chiesa  e registrò una serie di brani blues con J. Kaukonen (Jefferson Airplane) alla chitarra.

Frequentò con poco profitto l’Università ad Austin dove venne ammessa e dove finì per abitare in un quartiere dal nome tutt’altro che rassicurante di The Ghetto. Ma fece avanti e indietro dalla California dove visse anche a Haight Ashbury, l’Aventino degli hippies di San Francisco teatro della Summer of ’67. Non si esibì lì durante quella estate ma fu presente negli altri due appuntamenti epocali: il Festival Pop di Monterey e Woodstock.

 Non so quanti di voi hanno avuto la possibilità di vedere la sua esibizione dell’agosto del 1969 sul palco di Bethel, il più leggendario della Storia. E’ ipnotica. E’ energia e carisma. Ed è bellissima nel suo essere una ragazza normale. Dirà: “Sul palco faccio l’amore con venticinquemila persone, poi torno a casa da sola.”

Dichiaratamente bisessuale, coltiverà una lunga relazione con la sua amica e pusher Peggy Caserta.  Ebbe celebri amanti come Jimi Hendrix, Joe Mc Donald, Seth Morgan e, anche, Leonard Cohen che le dedicò una canzone in ricordo della notte passata insieme (Chelsea Hotel #2).

Le vessazioni subite da adolescente, però, le avevano lasciato dentro ferite insanabili che si erano manifestate con una fame, una brama di vita, di sesso, di eccessi.

Così comincia con l’eroina, dalla quale a tratti prova a liberarsi. Quella con la droga diventa la sua relazione più duratura.

Quella maledetta fame ce la porterà via il 4 ottobre del 1970, consegnandola alla leggenda in una stanza di hotel a Hollywood a soli 27 anni. Anche lei entrerà a far parte del tristemente famoso “Club dei Ventisette”.

Ma entrerà nella Rock ‘N Roll Hall of Fame, la rivista Rolling Stones la metterà al 46° posto della speciale classifica dei più grandi artisti di tutti i tempi e sarà insignita di un Grammy Award alla carriera.

Big Mama Thorton, una delle sue artiste di riferimento, di lei dirà: “Questa ragazza ha il mio stesso sentire”.

Rileggendo la storia di questa ragazza texana straordinaria e tragica, più che dell’artista, la cosa che colpisce è la grande umanità e l’impegno messi nel lottare per quelli che non avevano diritti, che si volevano lasciare indietro. Lo ha fatto nel modo che conosceva e che gli riusciva meglio. Forse, quella sua umanità potrà essere un esempio per questo mondo egoista, ottuso e fallito. Una piccola scintilla per provare a cambiare rotta nel tempo che ci resta.

Janis Joplin, 19 gennaio 1943 – 4 ottobre 1970

di Paolo Pelizza

© 2019 Rock targato Italia

PS: Molti di voi mi hanno sollecitato con molti argomenti, negli ultimi giorni. Prima di cominciare questo “pezzo” è scomparso Peter Edward Baker detto “Ginger”, uno dei più grandi batteristi di sempre. Lo ricordiamo qui con grande affetto e con la certezza incontrovertibile che ci mancherà moltissimo. Così come il 26 settembre scorso è stato il cinquantesimo anniversario dell’uscita di Abbey Road, un album che è tra quelli consegnati al mito. La ricorrenza è stata celebrata con l’uscita di una Special Edition del disco che è (mentre scrivo) al primo posto delle classifiche nel Regno Unito. Ho deciso, alla fine, di ricordare Janis Joplin perché mi sono reso conto che ho parlato molto poco delle donne che pure hanno fatto grande la Storia della musica e del Rock. Con tutto il rispetto, mi sembrava doveroso colmare questa mancanza.

Il vostro amichevole Visionario resta sempre e comunque a disposizione per suggerimenti e critiche.

 

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