- Scritto da Francesco Caprini
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Nuju, Casablanca e Francesca Michielin - articolo di Roberto Bonfanti

Tre album per marzo 2018: Nuju, Casablanca e Francesca Michielin.
articolo di Roberto Bonfanti
È iniziato sotto la neve, questo mese di marzo, ma è destinato a concludersi con i prati fioriti. Probabilmente anche per questo è il mese che più si presta a rimbalzare fra umori diversi e, di conseguenza, anche a spaziare fra ascolti lontani fra loro.
I Nuju, a otto anni dall'esordio, sono ormai una realtà consolidata del folk italiano e con il loro ultimo album, “Storie vere di una nave fantasma”, sembrano voler rimarcare la propria indole naturale mettendo in fila una dozzina di canzoni trascinanti in cui si mischiano calore mediterraneo, impatto folk-rock, atmosfere da festa in piazza, verve teatrale, storie da ascoltare e ritmiche da ballare senza tregua. Un mix esplosivo che concede ben pochi attimi di respiro.
I Casablanca fondati dagli ex Deasonika Max Zanotti e Stefano Facchi, con la pubblicazione del loro secondo album, dimostrano di volere essere più di un side-project. “Pace, violenza o costume” si presenta come un album viscerale, irrequieto e compatto in cui sonorità distorte orientate allo stoner rivestono una scrittura rock che non trascura mai la melodia ma che ama lasciarsi travolgere da una poetica ricca di inquietudine. Un album rock intenso dal gusto anni ‘90 che non tradisce il passato dei musicisti coinvolti.
Francesca Michielin sembra avere trovato la formula per muoversi nel mondo del music business in modo oculato senza lasciarsi fagocitare dal calderone della musica da supermercato, e con “2640” si presenta come una cantautrice capace di interpretare un pop intelligente e attuale in cui elettronica, melodia, ricerca e momenti intimi sanno alternarsi mettendo a nudo con grande naturalezza i pensieri e il mondo della giovane autrice. Un disco pop genuino che merita di essere ascoltato senza pregiudizi.
Roberto Bonfanti
www.robertobonfanti.com