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Lenostrepaure, N.A.N.O., Leda, I Rumori Di Via Silvio Pellico.

Lenostrepaure, N.A.N.O., Leda, I Rumori Di Via Silvio Pellico.

Quattro album per luglio 2019: Lenostrepaure, N.A.N.O., Leda, I Rumori Di Via Silvio Pellico.
articolo di Roberto Bonfanti

Nel luglio di vent’anni fa finivo gli esami di maturità. Nell’aria, in quei giorni, si respirava un’energia pazzesca accompagnata, tra l’altro, dall’uscita di grandi dischi. Credo che in quel momento nessuno sospettasse quanto, nel giro di un tempo realmente breve, il mondo sarebbe completamente cambiato. E credo ancora di più che nessuno immaginasse che quello che è stato uno dei cicli musicali più floridi e vitali che il nostro Paese abbia mai vissuto si sarebbe esaurito senza alcun preavviso di lì a qualche mese.

I giovanissimi Lenostrepaure nel 1999 facevano probabilmente l’asilo, eppure nella loro musica sembra essere filtrato molto di ciò che è stata la scena alternative-rock degli anni ’90, tanto nell’attitudine quanto nelle sonorità. “Nessuno accanto”, nuovo EP della band, è un lavoro che viaggia dritto come un treno: chitarre dal sapore post-rock, arrangiamenti essenziali dall’approccio emo-core e una voce fresca che scandisce riflessioni intime o urla pensieri viscerali nel modo più diretto possibile. Il risultato è un rock graffiante e sincero illuminato da una poetica spontanea e personale.

Emanuele Lapiana, in quel 1999, stava invece promuovendo con i suoi C.O.D. un bellissimo album intitolato “La velocità della luce” ed era considerato a ragione uno dei talenti emergenti più puri in circolazione. A distanza di due decenni il N.A.N.O. (sigla che accompagna da una dozzina d’anni i suoi progetti solisti) è ancora in pista con un nuovo disco dal titolo “Bionda e disperata”: una commistione riuscitissima di pop dilatato ed elettronica deviata che si traduce in un insieme di canzoni oniriche e imprevedibili in cui il talento introspettivo dell’artista trentino non tradisce sé stesso ma si avventura lungo nuove strade inconsuete, affascinanti ed estremamente personali.

Serena Abrami nel ’99 era poco più di una bambina e nell’ultimo decennio ha attraversato un percorso musicale inconsueto, partendo dai talent per passare poi da Sanremo e da esperienze lontanissime fra loro, prima di fondare i Leda e immergersi con loro in sonorità che affondano le radici proprio nel rock più puro degli anni ’90. “Memorie dal futuro”, album d’esordio della nuova band guidata dalla cantautrice marchigiana, è un concentrato di chitarre distorte e atmosfere claustrofobiche all’interno delle quali la voce della Abrami naviga come una lucina nel buio disegnando melodie intriganti e incisive. Un progetto dallo spirito puro che viaggia in perfetto equilibrio fra stoner e rock d’autore.

I bresciani I Rumori Di Via Silvio Pellico, infine, della scena musicale degli anni ’90 credo si siano nutriti in tempo reale almeno quanto il sottoscritto e continuano evidentemente ad averla tatuata nel proprio DNA. Il loro “Puzzle” è infatti un insieme di cinque canzoni in cui i fantasmi più underground di quegli anni vengono rievocati e riproposti con un’attitudine personale fra sonorità distorte, un minimalismo di fondo che tende al lo-fi, indolenza poetica, attitudine da sala prove polverosa, atmosfere che cambiano colore di continuo e melodie destrutturate che si alternano a momenti parlati dall’approccio narrativo irrequieto e introspettivo.

Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]

www.robertobonfanti.com

 

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