- Scritto da Francesco Caprini
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recensioni giugno 2021 di Roberto Bonfanti

Gli ascolti di giugno 2021.
articolo di Roberto Bonfanti
Cerco di saltare i preamboli, questa volta. Si avvicina una nuova estate, il maestro Battiato ci ha lasciato e il mondo continua a galleggiare su promesse palesemente false a cui tutti ormai fingono rassegnati di credere, per cui non c’è molto da dire. Limitiamoci a parlare di qualche bel disco da ascoltare prima che tornino le zanzare.
“Reset” dei Bachi Da Pietra ci dimostra che non sempre semplificare il discorso significa fargli perdere di qualità o di mordente. L’ex duo guidato da Giovanni Succi e Bruno Dorella, diventato un trio con l’aggiunta di Marcello Batelli, sforna un disco decisamente compatto, caustico e soprattutto tremendamente attuale costruito su un rock cupo e moderno che non rinuncia però a quella vena di quel blues primordiale che è da sempre nell’anima della band. Un album diretto, amaro, provocatorio e dolente che sa come colpire e lo fa senza remore.
C’era molta curiosità su cosa avrebbe potuto fare Vasco Brondi dopo avere chiuso in soffitta il marchio Le Luci Delle Centrale Elettrica. La prima risposta arriva con “Paesaggi dopo la battaglia”: un bel disco in cui l’artista ferrarese non rinnega assolutamente le sue origini ma cerca di valorizzare più che mai la sua vena da cantastorie sensibile cresciuto nella nebbia e negli anni ‘90. Un disco intimo, dilatato e colmo di malinconia in cui lo sguardo del cantautore gioca sui dettagli e le sfumature per ricamare quadretti umani dal sapore tanto trasognato quanto agrodolce.
Se c’è una cosa che non manca a Motta è la spontaneità. Sbarcato ormai da tempo in una dimensione che travalica i confini della musica indipendente, con “Semplice” il cantautore toscano prosegue il proprio percorso fatto di canzoni pop incentrate sulla sua voce aspra con cui continua a raccontare le sue insicurezze, i suoi affetti e il suo sguardo obliquo sul mondo. Un disco venato da un senso di inaspettata serenità ma anche da un fondo di piacevole fragilità.
Chiudiamo con un progetto molto particolare: “Non c’è verso” di Piume, una sorta di collettivo ideato da Giuliano Dottori e Paolo Marrone che hanno chiesto a dieci scrittori di origine diversa fra loro di scrivere dei testi che i due artisti hanno poi musicato, prodotto e cantato. Il risultato è un esperimento interessante, che sul piano musicale naviga sapientemente nelle acque dell’indie-pop d’autore più contemporaneo e delicato ma che al tempo stesso prova ad accostare fra loro storie, sensibilità, mondi e contenuti diversi.
Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]
www.robertobonfanti.com