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Diamoci una mossa: una rassegna per il rinnovamento della socialità
La rassegna “Diamoci Una Mossa” nasce dalla volontà di ricostruire, a partire dall’idea di una partecipazione attiva, il tessuto di relazioni e rapporti che la pandemia ha danneggiato; vuol essere inoltre un “regalo” destinato ai più giovani, che più hanno pagato l’azzeramento della vita sociale.
Anche la vita della Scuola è stata profondamente compromessa dall’avvento del virus. La quotidianità scolastica non è solo la semplice esistenza di un'istituzione perché essa coincide con la crescita, fisica e psicologica, dei giovani. La prova è stata, dunque, durissima: separati, distanziati, confinati, talvolta abbandonati. Il disagio di questa generazione di figli non è vittimistico, ma reale. Molti studenti hanno dovuto reclamare la necessità di recarsi quotidianamente a scuola, a riprova del fatto che essa non è solo composta da lezioni e compiti, ma anche da un confronto attivo con i compagni, creazione di una comunità, per crescere insieme e superare i propri limiti.
Attraverso l'utilizzo dell’arte teatrale, che viene definita come costruttrice di comunità, la rassegna “Diamoci Una Mossa” si pone come obiettivo la ricostruzione della rete di rapporti sociali persi a causa della pandemia. Per ristabilire i contatti con tutto ciò che ci circonda può essere di grande aiuto l’utilizzo del linguaggio dell’arte come strumento di interpretazione e, tramite un processo di reintegrazione della comunità, si giungerà, così, al risanamento del rapporto con il nostro senso critico e con la nostra potenza immaginativa.
La rassegna dedicherà l’ultimo weekend di agosto e tutti i fine settimana di settembre agli adolescenti, ai quali sarà rivolta la fruizione di 15 spettacoli selezionati ad hoc. Per quanto riguarda gli argomenti e le tematiche trattate durante i singoli spettacoli, sono stati selezionati temi sensibili e vicini agli ideali giovanili; essa si terrà presso i Giardini di via Mosso a Milano dando così la possibilità di rivivere, oltre che la socialità, anche i luoghi.
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Stefano Romano: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.