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“Vdb23/Nulla è andato perso” di Fausto Pirito

Martedì 13 gennaio è stato un giorno importante per la musica italiana: è uscito “Vdb23/Nulla è andato perso”, il cd prodotto dal bassista Gianni Maroccolo (ex Litfiba, CSI, PGR, oggi con i Deproducers) e da Claudio Rocchi, pioniere del “rock progressivo” targato Anni '70, scomparso nell’estate del 2013.

L'album, pubblicato nel 2013 in tiratura limitata (mille copie) grazie a una operazione di “crowdfunding” (finanziamento collettivo), finalmente oggi ha anche una distribuzione tradizionale e capillare curata da Alkemi/Ala Bianca e Kiver.
Un disco davvero unico e importante, l’ultimo a cui ha lavorato Rocchi... in pratica, il suo testamento artistico.

Numerosi i musicisti di rango che hanno collaborato a questa opera e tutti legati alla storia di Maroccolo: dai Litfiba Piero Pelù e Ghigo Renzulli a Massimo Zamboni, Cristina Donà, Franco Battiato, fino al cantante, chitarrista e scrittore Cristiano Godano.

Collegandovi al link qui sotto, potrete vedere e ascoltare tutti i videomessaggi che una serie di artisti e amici ha dedicato a questa iniziativa e al ricordo di Rocchi: https://www.youtube.com/user/maroccologianni.

Troverete i “contributi” di: Francesco Caprini (ideatore di Rock Targato Italia), Giorgio Canali (chitarrista), Mario Luzzatto Fegiz (giornalista), Bruno Casini (giornalista, scrittore, promoter e primo manager dei Litfiba), Eugenio Finardi, Alberto Fortis, Tito Schipa Jr (cantautore, compositore, regista, attore e produttore), Alice, Massimo Zamboni, Ernesto Assante (giornalista), Peppo Delconte (giornalista), Mauro Pagani, Franco Battiato, Giordano Casiraghi (giornalista), Stefano Senardi (discografico), Beppe Brotto (musicista) e tanti altri ancora.


Fausto Pirìto

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Alessandro Grazian nuovo disco

Distribuito da Audioglobe, il CD "L'Età più forte" di Alessandro Grazian. Da oggi nei negozi di dischi.

Il disco è il quarto della sua carriera, vede la luce due anni dopo l’apprezzato “Armi”. Tutte le canzoni (testi e musiche) sono state scritte e curate negli arrangiamenti da Grazian, alla realizzazione del disco hanno contribuito Enrico Gabrielli, Rodrigo D'Erasmo, Leziero Rescigno e Antonio 'Cooper' Cupertino.

Il disco esce per l’etichetta Lavorare Stanca e sarà distribuito da Audiglobe.

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Da gennaio 2015 il disco "Vdb23/nulla è andato perso" di Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi

Dal 13 gennaio 2015 sarà nei negozi di dischi “Vdb23/nulla è andato perso” di Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi su label Alkemi/Ala Bianca Group - distribuzione Warner/Kiver

È un disco speciale “Vdb23/Nulla è andato perso” di Gianni Maroccolo con Claudio Rocchi, che esce a gennaio ufficialmente dopo una prima pubblicazione limitata nel 2013, prodotta grazie al crowdfunding.

Innanzitutto perché non era automatico vedere due musicisti con un passato così impegnativo superare retroterra e logiche di appartenenza e aprirsi l’uno all’altro, artisticamente ma prima ancora umanamente. Non era automatico che il grande psichedelico del rock italiano si trovasse a interagire con il pilastro di Litfiba e CSI nonché deus ex-machina di molto indie del nostro paese.

Non che i rispettivi retroterra o il leggero gap generazionale portassero elementi di incompatibilità musicalmente, tutt’altro. È che questo tipo di collaborazioni accadono e accadono felicemente solo se prima c’è un’intesa umana che permette di andare al di là di barriere personali e capricci dell’ego. L’album assume un valore preciso poi se si considera che è l’ultimo a cui ha lavorato Rocchi prima di morire nell’estate del 2013 per il veloce aggravarsi di una malattia degenerativa. E ascoltandolo non si può non rimanere colpiti dall’inevitabile valore testamentario delle canzoni scritte e cantate da Claudio, che in cuor suo avrebbe voluto sopravvivere ma sentiva probabilmente che quella in corso era una session estrema e particolarmente importante. Parole che guardano in faccia la morte con la luce che ha sempre illuminato la sua poetica, cantate con tutta la forza possibile in una fase già di grande sofferenza, e che trovano perfetto completamento nell’architettura sonora levata da Gianni, spigolosa e battagliera, intensa nell’intimo di un tessuto rock intriso di trame psichedeliche ma mobile nel suo regno in territori tra wave, elettronica e industrial.

Un lavoro che parla di transiti, terreni e ultraterreni, di cambiamenti e di tappe, di morte che si trasforma in vita, di energie che sembrano scomparire per rinascere in un boom di luce forte. E tutto avviene senza retorica e con mirabile asciuttezza, anche nella lunga Rinascere Hugs Suite che occupa la parte centrale del disco, venti minuti dove sfilano i contributi tanto numerosi quanto sobri e funzionali di Franco Battiato, Piero Pelù, Cristina Donà, Massimo Zamboni, Cristiano Godano, Emidio Clementi, Ivana Gatti, Monica Matticoli, Alessandra Celletti, Beppe Brotto, in un momento che sembra sviscerare l’idea di “viaggio” come esperienza di tutti, come percorso di condivisione umana.

Un passaggio di umanità in definitiva, ed è un cerchio che si chiude, a ripensare all’esordio di un Rocchi diciannovenne nel 1970, nel suo classico primo album “Viaggio”.

Un disco poi che segna una pietra miliare nel lavoro solista di Gianni, che in accordo con i contributori del crowdfunding iniziale ora lo rende disponibile a tutti, e che arriva sopra ogni altra cosa come una viscerale espressione di qualità e serenità, requisiti oggi difficilmente rintracciabili nella gran parte dei prodotti musicali di un’industria discografica sempre più virtuale e chiusa in sé stessa.

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