- Scritto da Francesco Caprini
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MonofonicOrchestra "Carnival"

Ci sono dei legami che durano nel tempo. Questa potrebbe essere la sintesi di questo album. Tanti anni fa, nei famigerati anni ’80 milanesi, quando Maurizio Marsico era il produttore più irregolare della scena, in avventuroso bilico tra avanguardia e dance, e Mauro Tondini, metà Tipinifini, surfava le onde dell’italo-disco, Roger Stanza, che era un fan della loro musica, era come una sorta di Mr. Wolf per i due spericolati amici. Non che lui vivesse lontano dai guai, ma rispetto a M & M poteva apparire persona sobria, e, di fatto, risolveva problemi. Diciamo che riuscì a sbloccare alcune situazioni piuttosto complicate. Da allora i tre non si sono mai persi di vista, anche se la vita, si sa, ha i suoi percorsi che tendono a prendere strane direzioni, più o meno parallele. Così Maurizio e Mauro, dopo anni di distanza ravvicinata, sempre attivi a Milano, si sono ritrovati e hanno deciso per la prima volta di collaborare, iniziando a lavorare a uno strano progetto. Un album: “Carnival”.
“Carnival come quello di Rio o di Schumann, il Carnival degli animali di Saint-Saens e quello in Bourbon Street, il Carnival dei Festival e delle poltrone, il Carnival della politica e della geopolitica, il Carnival social che sterilizza qualsiasi realtà e quello infodemico che amplifica e confonde ogni emergenza. Insomma, il Carnival tragicomico della vita, che appena ti diverti è già Quaresima”.
Sessions fruttifere, che però a un certo punto i due ritenevano necessitassero di un terzo intervento, o meglio di un intervento terzo, qualcuno che dal di fuori risolvesse problemi. E qui torna in ballo Roger Stanza. Italo-americano, Roger ha lasciato Milano a fine di quegli anni ’80, trasferendosi a Brighton, dove seguì prima il faro dell’acid-house, DJ con il nome di *+§’ìf7 allo Zap e animatore di molti leggendari party segreti, e dove continua a vivere oggi dirigendo, fuori dal contesto musicale, gli uffici di Geography Enterprises, sulla scia delle sue specializzazioni in geografia comparata, campo in cui è un luminare a livello mondiale. Maurizio e Mauro si ricordavano delle strane produzioni che Roger gli aveva fatto sentire, e sono riusciti a convincerlo a salire a bordo mandandogli il materiale registrato – dove nel frattempo si erano aggiunte collaborazioni come quelle di Stefano Di Trapani, gli ODRZ, Francesco Zago e Massimo Mariani - e formulandogli una domanda precisa: “Che disco stiamo cercando di fare?”. “State cercando di fare un disco psichedelico, non ho dubbi”, la risposta. Alla quale i due controbatterono: “Ti va di metterci mano? Hai carta bianca”. “Ok Roger”, rispose Roger dalla torre di controllo, dove si chiuse per un weekend intero. Ne uscì con in mano delle bobine fumanti, che Maurizio e Mauro accolsero con entusiasmo, scambiandole per pizze capricciose. “Eccolo! È lui l’album!”. A uscirne un disco effettivamente multigusto dove ci sono pomodoro e mozzarella ma poi tante altre strane creature, da una Satellite Of Love che sembra una zombie jam tra Lou Reed, Phil Spector e Lee “Scratch” Perry, un inquietante messaggio telefonico ai Kraftwerk di Trans Europa Express, mutanti quadretti di piano solo, lastre noise, Moroder in oppiacei, una versione di Hoola Hoola, la hit bubblegum dei Can, che sembra uscire dalla mitologia afro-cosmic di Daniele Baldelli, scimmiesche arance meccaniche, fughe di coyote, sigle funk. La colonna sonora di un cartone animato? La simpatia malmostosa di un bad trip? Un carnevale di freaks? Il primo album della Monofonic Orchestra in line-up allargata? Senz’altro, e molto, molto di più… E tutto in un disco in vinile che è uno shock cromatico, il cui artwork “glue, scissors & colors” è stato realizzato da Roberto Giannotti intervenendo con infinite variazioni degli elementi costitutivi, ogni copia diversa dall’altra così come ogni ascolto di “Carnival” vi condurrà ogni volta in un trip differente.
https://recordu.lnk.to/carnival
https://plasticamarella.bandcamp.com/album/carnival-the-roger-stanza-sessions
www.plasticamarella.com