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Studio Marconi '65 presenta Arnaldo Pomodoro: Grafiche

Studio Marconi '65

presenta

Arnaldo Pomodoro
Grafiche

 

OPENING

Giovedì, 17 ottobre 2019

dalle 18.00 alle 21.00

dal 18 ottobre al 21 dicembre 2019

ingresso libero dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00


Studio Marconi ’65 ha il piacere di presentare una selezione di grafiche e multipli di Arnaldo Pomodoro eseguiti tra il 1967 e il 1970. In questi anni l’artista matura la propria indagine sulle forme e simboli primitivi e semplici come la sfera, il cubo, la colonna, la ruota diventano i temi del suo lavoro.

Nel 1964, un anno dopo la nascita della sua prima sfera, Pomodoro rende una sintesi perfetta della sua operazione inventiva in un’intervista a Mila Pistoi: “Ecco ciò che mi muove a fare le sfere: rompere queste forme perfette e magiche per scoprirne (cercarne, trovarne) le fermentazioni interne, misteriose e viventi, mostruose e pure; così provoco col lucido levigato un contrasto, una tensione discordante, una completezza fatta di incompletezze. Nello stesso atto, mi libero di una forma assoluta. La distruggo. Ma insieme la moltiplico.”

Una variante di questo processo di moltiplicazione sono i Rotanti che l’artista presenterà qualche anno dopo, nel 1968, allo Studio Marconi e successivamente alla Marlborough Gallery di Londra. Una ventina di sfere, di varie dimensioni, realizzate in lucido metallo riflettente, vengono poste su una pedana leggermente inclinata per dare al visitatore il senso di un ipotetico movimento. Qui le corrosioni hanno l’aspetto di spaccature geometriche, perforazioni nette e definite, più simili a quelle prodotte da una macchina che al risultato di un’erosione naturale. In una lettera al Maestro del 1970, lo storico dell’arte Tom Freudenheim individua la differenza tra “sfere” e “rotanti”: le une poggiano su una base, sono smangiate e dunque incapaci di rotolare; le altre invece “possono” essere viste da ogni angolo e “possono” rotolare; nelle une l’energia sprizza dall’interno e nell’interno; nelle altre si aggiunge l’energia del proprio movimento (o del potenziale movimento). Elemento comune a entrambe è la presenza di “contrasto e polarità”, “positivo-negativo”, “pieni e vuoti”. Dai Rotanti deriveranno poi anche le Onde e una serie di lavori intitolati Forma X.

È precisamente a questa fase del lungo e prolifico percorso artistico di Arnaldo Pomodoro che appartengono le grafiche esposte allo Studio Marconi ’65. L’artista non sembra preoccuparsi della sfida posta dalla superficie piatta e bidimensionale del foglio di carta. E se nel realizzare queste opere si confronta con il problema di come riuscire a conservare l’aspetto scultoreo delle sue immagini, in realtà, basta guardarle per scoprire che è in queste grafiche che si svela la genesi del primo Rotante immaginato durante il soggiorno americano a Stanford: traforato “in modo netto e ben definito, tracciando un segno a forma di X, senza slabbrature”. Oltre che nella scultura Arnaldo Pomodoro ha sviluppato la sua ricerca artistica in altri ambiti: gioielli, architettura, scenografia. Ha realizzato anche opere grafiche che mostrano un diverso linguaggio espressivo e sono, come scrisse Sandro Parmiggiani nella sua intervista del 2006 al Maestro, “un’officina, un grande, fervido laboratorio”.

 

INFO:

Studio Marconi '65

Via Tadino 17 - 20124 Milano

T. +39 02 2951 1297

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  1. studiomarconi.info

 

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20LT. DI BENZINA IL NUOVO VIDEOCLIP DI FRANCESCO BELLUCCI

da oggi In Anteprima Nazionale su ALL MUSIC ITALIA

Guarda l’anteprima: https://bit.ly/2ou6SLP

Un distributore lungo una statale deserta. Il protagonista (Francesco Bellucci) a bordo di una vecchia Cadillac si ferma alla pompa di benzina. Estrae una tanica dal bagagliaio ed inizia a riempirla. Sui sedili posteriori, legato ed imbavagliato, c’è un poliziotto (P. Jack Marino). L’attesa, prima di ripartire, può essere lunga e noiosa. Ormai è esplicito: quei “20 litri” non saranno bruciati dal motore dell’automobile.

Interpretato da Francesco Bellucci e P. Jack Marino per la regia di Piernicola Arena“20Lt. Di Benzina” non è semplicemente un videoclip è uno “short film”. Una sorta di “Western Moderno” come le primissime pellicole di Tarantino che rievocavano un iconico Sergio Leone.

“20Lt. Di Benzina” è un condensato di violenza inespressa, che si lascia palpare senza mai mostrarsi completamente. Violenza attraente come nei film hollywoodiani, sadica e prepotente, sfogo di una rabbia profonda, irrazionale ed irrefrenabile, che dimora dentro ad ognuno di noi.

Piernicola Arena ci mostra il mondo con gli occhi del cattivo, facendoci innamorare più del male che del bene e trasformando l’antagonista in eroe.

Questo “short film”, perché l’inizio di un film potrebbe essere, racconta la fase preparatoria di un epilogo sicuramente tragico. 

… Con 20 litri di benzina

Brucio la tua macchina nuova

Accendo il parlamento

Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro

Affondo una nave da crociera

Ti lascio a vivere da sola

Do alle fiamme la banca in centro

Con tutti i miei soldi dentro…

 

“20 Lt. Di Benzina" è il primo singolo estratto dal nuovo album di Francesco Bellucci “Situazioni Sconvenienti” in uscita nei prossimi mesi.

“20 Lt. Di Benzina” è sfogo a voce alta. Esplosione di un sentimento irrazionale, irrefrenabile, che dimora dentro ad ognuno di noi. E’ rabbia che diventa canzone, che diventa “Rock”. 

Primordiale e ruvido nel suono, tagliente e corrosivo nel testo: Francesco esprime il desiderio ideologico ed utopistico, che si respira spesso nell’aria, di distruggere e bruciare tutto per poi ricostruire cambiando le cose.

Ma “20 Lt. Di Benzina” non è solo questo: è anche la descrizione ironica e precisa di uno spaccato di società dei nostri tempi. Il lato più sottomesso dal consumismo e dal materialismo, che ci rende dipendenti ad un’approvazione fondata sull’apparire e sull’avere più che sull’essere, alimentando l’invidia e l’ira dei soggetti più deboli, schiavi di questo gioco, ma che non riescono a parteciparvi.

Parallelamente, Francesco Bellucci, racconta con autoironia e con scherzo il suo disagio e la sua incapacità nel proteggere i suo affetti e le cose a lui più care, quella sorta di sindrome che colpisce gli inquieti, il malessere del “distruggo tutto quello che tocco”.

FRANCESCO BELLUCCI

Francesco Bellucci è nato a Modena il 20 Settembre 1989. Debutta musicalmente nel 2013 partecipando alla Prima Edizione del Premio Pierangelo Bertoli classificandosi al secondo posto con la canzone “Io Ci Credo Ancora”, pubblicata nel Maggio del 2014.

Nell’Ottobre 2014 ci riprova al Premio Bertoli conquistando ancora il secondo posto con la canzone “Forse”

Nel 2017 pubblica il primo album “Siamo Vivi” con 13 brani inediti, anticipato dal singolo “Vivere Davvero” e dall’omonimo videoclip presentato in anteprima da L’Espresso

Con la canzone raggiunge la prima posizione della classifica “Absolute Beginners” stilata da Radio Airplay Italia per il quotidiano online Rockol e vi resterà per sei settimane consecutive. 

Selezionato da Radio Deejay per partecipare al Deejay On Stage il 14 Agosto si esibisce a Riccione in apertura al concerto di Francesco Gabbani. Autunno 2017 esce il secondo singolo "Il Mondo Sta Girando” estratto dall’album d’esordio è accompagnato da un videoclip che viene presentato in anteprima su Fanpage.it

Nel 2018 pubblica il singolo "Che Sfiga Però”, presentato durante la serata finale del Poesia Festival di Modena prima del concerto di Ghemon.

NEL WEB:

https://www.facebook.com/ilBelluc

https://www.instagram.com/ilbelluc/

https://open.spotify.com/album/1nsHcCuph50VpUH0iZkeSV

SCARICA LA CARTELLA STAMPA:

HTTP://WWW.DIVINAZIONEMILANO.COM/PRESS/FRANCESCOBELLUCCI.ZIP

 

ufficio stampa @DivinazioneMilano

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Franco Sainini Francesco Caprini

 

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Che cosa intendiamo oggi per "razza"? ...

Che cosa intendiamo oggi per "razza"?
Quanto siamo simili e quanto siamo diversi?



Chi siamo e come siamo arrivati fin qui
Alcune impressionanti innovazioni tecnologiche permettono oggi di analizzare il dna antico, facendoci comprendere, soprattutto grazie ai contributi di David Reich, che la genomica è uno strumento importante per conoscere le popolazioni passate. Reich spiega con chiarezza ed eleganza senza pari come il genoma umano contenga in sé la storia della nostra specie. Mostra inoltre come la rivoluzione del genoma e il DNA antico stiano trasformando la comprensione della genealogia degli esseri umani moderni e come gli studi sul DNA portino alla luce la storia remota della diseguaglianza, della diversità tra le differenti popolazioni, tra i sessi e tra i vari individui entro una popolazione. Il suo saggio smentisce l’idea che non ci sarebbero significative differenze biologiche tra le popolazioni umane, e al tempo stesso utilizza la prova definitiva fornita dalla genomica per dimostrare che molto probabilmente le differenze esistenti non si conformano agli stereotipi comuni.

L'autore
David Reich, professore di Genetica presso la Medical School di Harvard, è uno dei pionieri a livello planetario dell’analisi del DNA umano antico. Nel 2015 Nature l’ha inserito tra le dieci persone più influenti nel panorama delle scienze per il suo contributo alla trasformazione dell’analisi del DNA antico “da ricerca di nicchia a processo su scala industriale”.

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66/67 un concerto spettacolo con Alessio Boni e Omar Pedrini

66/67

un concerto spettacolo

con Alessio Boni e Omar Pedrini

Teatro Menotti Milano

Con Stefano Malchiodi (batteria), Larry Mancini (basso), Carlo Poddighe (tastiere)

Testi di Alessio Boni e Nina Verdelli

Un progetto musicale nato dall’unione artistica tra Alessio Boni e Omar Pedrini.

Un susseguirsi in scena di musica, parole , canzoni ed immagini. Brani potenti ed emozionali della storia della musica che

dagli anni ‘60 ad oggi hanno composto la colonna sonora della vita di tanti.

«Questo è uno spettacolo – scrive Alessio Boni nelle note allo spettacolo – che nasce da un’amicizia e da una serie di coincidenze. A dividere me e Omar Pedrini è solo un anno io sono del 1966, lui del 1967, da qui il titolo. E un lago: il lago d’Iseo che separa il bresciano dal bergamasco. Non solo, inconsapevolmente io e lui ci siamo scambiati i sogni: io, da piccolo, avrei voluto fare la rockstar, Omar l’attore. Forse i nostri desideri incompiuti ci hanno dato la spinta per creare questo spettacolo.

                             Cresciuti con gli stessi riferimenti musicali, siamo entrambi convinti che alcune canzoni siano poesie. “

Per confermare i  biglietti può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare allo 0236592538 o al 3479704557.

 

 

Teatro Menotti Milano

Come raggiungere il teatro 

 

PASSANTE FERROVIARIO: fermata Dateo

 

METROPOLITANA: linea MM1 fermata Palestro o Porta Venezia / linea MM2 fermata Piola (da qui, prendere tram o autobus )

 

TRAM: linea 5, 23, 33 fermata piazza Adelaide di Savoia / linea 29, 30 fermata piazza Tricolore oppure viale Piave

 

AUTOBUS: linea 54 fermata corso Indipendenza-via Bronzetti / linea 60, 62 fermata via Castel Morrone-via Modena / linea 61 fermata corso Indipendenza-via Bronzetti

 

BICICLETTA: BikeMi stazioni n° 24 Tricolore, 125 Fratelli Bandiera,126 Modena-Castel Morrone, 127 Risorgimento, 128 Indipendenza-Castel Morrone / www.bikemi.com / Pista ciclabile corso Indipendenza-viale Argonne

 

FILOBUS: linea 92 fermata piazzale Dateo

 

servizio RADIOBUS: attivo tutti i giorni dalle 13.00 alle 02.00 / info e prenotazioni 02 48034803 / fermata via Ciro Menotti 25

 

 

 

Parcheggi convenzionati

 

CLOUD PARKING c/o supermercato CARREFOUR, via G. Modena 8/10, riduzione a 2 € l’ora, presentando il tagliando ritirato in biglietteria.

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