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Paolo Pelizza a proposito del vinile dei Deshedus.

L’Assalto dei Giovani Briganti.

Uno dei dati di fatto che, in modo ricorrente viene comunicato, è che il rock sia morto. Ho già avuto modo di parlare di questo molte volte e di esprimere il mio dissenso rispetto a questa dichiarazione. Visto che oggi è uscito un altro pezzo “arrabbiato” dei Maneskin che attiene al concetto di libertà, così calpestato oggi, mi permetto di proporre altra musica, sempre romana … Non so… evidentemente a Roma c’è una tendenza, un filone, una scuola … così si scoprono cose …

Questa volta è il turno di scoprire i Deshedus, band progressive rock romana. Sì. Non ho sbagliato a scrivere trattasi di gruppo prog!

Lo so … siamo un popolo di smemorati. Ora in Italia va di moda la musica della periferia, le canzoni facili che parlano di facezie ma, qualche anno fa, eravamo a buon titolo al centro del dibattito della musica internazionale: il Banco veniva prodotto e distribuito dalla Manticore di tali Emerson, Lake and Palmer, la PFM firmava contratti con le major della musica USA, etc.

Ma sto divagando … Parliamo di questi giovanotti che, capitanati dal bravo produttore Mauro Paoluzzi e la collaborazione di Elio Aldrighetti, escono con un concept dal titolo “Il Brigante”. Già dal primo brano (in realtà è un incipit che si chiama Preludio) si capisce che qui ci sono idee compositive, una certa ricchezza espressiva e anche un tasso tecnico rilevante. Poi vai a vedere quanti anni hanno e ti fai una ragione che il mondo è sempre più dei giovani rocker che con determinazione e talento si caricano sulle spalle il peso del futuro di un genere che non è morto e mai morirà.

I Deshedus sono una band fondata nell’autunno 2018 composta da: Alessio Mieli - Voce, Chitarra, Piano Gabriele Foti - Chitarra Basso, Federico Rondolini - Chitarra Conduttrice e Federico Pefumi - Batteria e percussioni.

Passiamo al disco però …

Il Brigante è un disco geniale. Un concept che ruota intorno al tema dell’uomo come essere violento. L’uomo che brutalizza la natura. L’uomo che brutalizza la donna che pure lo ha generato. L’uomo è Il Brigante.

Non mancano gli omaggi. Tre sono le ottime cover. Il formidabile omaggio agli Yardbirds di Still I’m Sad che è ancora più stupefacente vista l’età di questi ragazzi che vanno dai 19 i 25 anni e che si approvvigionano alla farina “buona” quando non è quella del loro sacco. Poi troviamo quello a Battisti con Io vorrei … Non vorrei …  ma se vuoi …

Infine, per chiudere con gli omaggi c’è una versione molto partecipata  musicalmente molto ben fatta de La Cura dell’immenso e indimenticabile Maestro Franco Battiato.

Tra i loro brani, una menzione di merito (per me ma questa è la mia rubrica!) è per Il Lupo e il Brigante. Un dialogo tra l’uomo (il brigante) e il lupo (la natura). Bello il contraltare tra due predatori: uno che distrugge la sua casa con insensata noncuranza e l’altro che è, invece, in equilibrio con il tutto e che è stato privato incolpevolmente di tutto. Adesso non c’è più nulla. Nessun posto dove andare. Non c’è un rifugio. Possiamo solo abbandonarci alla fine.

Musicalmente, l’album è molto ben composto e ricco di armonizzazioni davvero importanti che, al di là della tecnica, ti portano dentro al “tema” anche in modo emozionale. La concessione ad arrangiamenti e stesure più easy listening, sono sempre molto raffinate, per niente scontate e gradevoli anche per gente come me che apprezza più la complessità.

Forti come un pugno allo stomaco, anche Viola sul femminicidio, Codice Rosso sulla nostra situazione attuale fatta di guerre e virus, l’evocativa Il Matto che parla di chi ha un punto di vista diverso che spesso (quasi sempre poi i posteri gli danno ragione) è più saggio di chi accetta le verità preconfezionate.

Per non diventare prolisso, faccio notare che se esistono ragazzi con questo talento, qualche speranza la possiamo ancora coltivare.

Così come il demone buono assiro-babilonese da cui prendono il nome, questi ragazzi non custodiranno le nostre case rendendole più sicure ma, per certo, si prenderanno cura delle nostre orecchie e delle nostre anime per molto, molto tempo.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

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In tutti i Digital Stores e, solo in vinile, nei negozi di dischi l'album dei DESHEDUS

  “IL BRIGANTE”

Album della band musicale romana dei DESHEDUS

Prodotto da Mauro Paoluzzi

Edizioni musicali Warner Music - Divinazione Music

“Il Brigante” non è un semplice disco bensì un concept album, una raccolta di canzoni distinte che ruotano attorno ad un unico tema.

Una formula piuttosto diffusa nel genere rock, in particolare il rock-progressive.

All’interno del disco, unicamente in vinile, undici brani interamente arrangiati e prodotti dalla band romana, anticipati da un preludio, una sorta di prefazione, e due cover in omaggio a due dei più grandi compositori e cantautori italiani: Lucio Battisti e Franco Battiato. Le tracce, inoltre, vengono interrotte a metà da un interludio, dedicato interamente al tema della violenza sulle donne, una delle tante azioni brutali che l’uomo compie.

Chi è il brigante? Un criminale, colui che vorrebbe avere il controllo su tutto; un uomo che se dovesse vivere in montagna avrebbe il potere di prendere tutte le decisioni possibili, negative o positive che siano, consapevole del male che potrebbe provocare, senza rendersi conto di essere poi arrivato al punto di non ritorno.

Attraverso queste tracce i Deshedus sono riusciti a dare voce a temi politico-sociali di grande importanza, esprimendoli sotto forma di musica.

Tracklist:

  1. Countdown

“Denuncia il degrado ambientale causato dall'uomo che ora ha una data di scadenza: 6 anni, data dall'orologio biologico di New York”.

  1. Mister Tamburino

Attacco alle generazioni passate che hanno lasciato come eredità, ai giovani attuali e futuri, un mondo colmo di problemi, illusioni, delusioni e miti infranti come quello della vecchia America”.

  1. Il Lupo e il Brigante

Un dialogo tra il brigante, che rappresenta l'uomo, e il lupo, che rappresenta la natura. Il discorso affrontato dai due si concentra sui danni che l'uomo ha provocato al pianeta”.

  1. Codice Rosso

Codice Rosso racconta la realtà del presente che stiamo vivendo. Tra guerre, virus e ingiustizie, il mondo sta arrivando alle sue ultime battute”.

  1. Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi

Omaggio a Lucio Battisti in particolare alla frase "come può uno scoglio arginare il mare", nessuno ce la può fare da solo, serviamo tutti per cambiare veramente le cose”.

  1. Viola

Brano che tratta uno dei temi più discussi, il femminicidio, e tutto quello che una donna deve sopportare da sempre, per l'ignoranza di una società completamente fuori controllo”.

  1. La cura

“Un messaggio d'amore verso la donna, che invita appunto ad amarla e rispettarla, omaggio a Franco Battiato”.

  1. Attenti

Brano in chiave ironica che invita a fare attenzione ad un certo tipo di persone”.

  1. Il Matto

“Una visione dal punto di vista inverso. Il matto viene emarginato dalla società, preso come una persona incapace di ragionare. E se invece fosse lui ad avere ragione?”

  1. Still I’m Sad

“Omaggio agli Yardbirds, dopo tutto quello che succede rimango triste, perché le cose invece di cambiare in meglio, peggiorano”.

  1. Ulisse

Una visione dall'alto della situazione. L'ultima speranza la riponiamo in Ulisse, visto come un esperto dei mari, quasi una divinità, capace di portarti fuori dalle tempeste più violente”.

Una vera fusione tra la vecchia e la nuova generazione “rock-progressive”.

Una band di quattro ragazzi poco più che ventenni con la passione per gli accordi: Alessio Mieli (Voce, Chitarra e Piano), Gabriele Foti (Chitarra e Basso) Federico Rondolini (Chitarra Conduttrice), Federico Pefumi (Batteria e percussioni).

Scoperti e prodotti da uno dei più importanti produttori, compositori e arrangiatori italiani MAURO PAOLUZZI che, tempo a dietro, è riuscito a rendere noto il nome di artisti come Gianna Nannini, cantautrice italiana e mamma Rock ‘n Roll, e il gruppo musicale italiano dei primi Bluvertigo, formato nel 1991 da Morgan. Inoltre Paoluzzi è produttore storico di Roberto Vecchioni con il quale ha realizzato oltre una decina di album.

Le musiche sono composte da Alessio Mieli insieme al resto della band in collaborazione con Mauro Paoluzzi. Un altro nome noto, legato ai Deshedus, è Elio Aldrighetti che, insieme a Mauro Paoluzzi e alla band, si occupa della scrittura dei testi.

NEL WEB:

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Spotify: https://spoti.fi/3ARpKol

 

IRENE INZAGHI

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