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VERDENA nuovo singolo in attesa del'album

PUBBLICATA OGGI
“CHAISE LONGUE”
LA TRACCIA CHE APRE “VOLEVO MAGIA”, IL NUOVO ALBUM IN USCITA VENERDì 23 SETTEMBRE

Il brano è disponibile sulle piattaforme digitali al link https://capitol.lnk.to/volevomagia e anche su YouTube al link https://youtu.be/6ITZs6baqGE con un “camera car & lyrics” video

DAL 29 OTTOBRE IN TOUR NEI PRINCIPALI CLUB ITALIANI:

29 ottobre - BOLOGNA - Estragon sold out
30 ottobre - BOLOGNA - Estragon sold out
13 novembre - PADOVA - Teatro Geox
14 novembre - FIRENZE - Tuscany Hall sold out
16 novembre - TORINO - Teatro della Concordia sold out
22 novembre - MILANO - Alcatraz sold out
23 novembre - MILANO - Alcatraz sold-out sold out
24 novembre - SENIGALLIA (AN) - Mamamia sold out
26 novembre - BARI - Palaflorio
28 novembre - NAPOLI - Palapartenope
29 novembre - ROMA – Atlantico sold out
30 novembre - ROMA - Atlantico

info e biglietti su verdena.com

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ROAD SWEET HOME



Storia di un viaggio senza tempo
L'incredibile vita di John Knewock (by Giulio Larovere)

 L’associazione culturale Rock My Life, con il supporto del Comune di Milano presenta: “Road Sweet Home, storia di un viaggio senza tempo”, l'incredibile vita di John Knewock raccontata attraverso la voce e la musica di Giulio Larovere.

All'interno della rassegna del Teatro Menotti, lo spettacolo di Giulio Larovere andrà in scena il 17 Luglio alle ore 20.30 nella Corte d’onore di Palazzo Sormani in Corso di Porta Vittoria, 6 a Milano.

Il concept album “Road Sweet Home” di Giulio Larovere, preprodotto da Giuliano Dottori (Jacuzi Studio Milano) e coprodotto registrato, mixato e masterizzato da Larsen Premoli (RecLab Studios Milano), ha trasformato in musica l’incredibile storia vera di John Knewock ripercorrendo così trent’anni di vita hippie, avventure ed emozioni del protagonista.

Il lavoro, anticipato dai singoli e dai video ufficiali “Rain” e “To see a lonely heart”, è un viaggio dal sapore folk a ritroso nel tempo, quando ancora i suoni e la musica del passato venivano registrati su bobine, suonando strumenti veri, con l’intento di riprodurre fedelmente tutte quelle sonorità care a un’epoca che oggi, forse, ci siamo un po’ dimenticati.

Giulio Larovere sul progetto “Road sweet home”:

Tre anni fa mi è stata raccontata una storia che mi ha colpito profondamente, forse perché aveva tutte le caratteristiche per essere la storia di ognuno di noi: quella di John Knewock, narrata in un diario fatto di poesie, racconti e anche canzoni.

Dal momento in cui sono entrato in contatto con questa storia non ho potuto frenare l’esigenza di raccontarla attraverso questo album e, ogni giorno che passa, comprendo sempre meglio quanto sia stato giusto intraprendere, insieme a John, questo viaggio.


ROAD SWEET HOME, Storia di un viaggio senza tempo

Palazzo Sormani, Milano (rassegna estiva Teatro Menotti)
Corso di Porta Vittoria, 6 (MI)
17 Luglio 2022 ore 20.30
Costo del biglietto: 15 € + costi prevendita

Acquista il tuo Biglietto attraverso questo link:

GIULIO LAROVERE - ROAD SWEET HOME. STORIA DI UN VIAGGIO SENZA TEMPO (vivaticket.com)

*ATTENZIONE*
In caso di pioggia lo spettacolo andrà in scena al Teatro Menotti (via Ciro Menotti 11, Milano)


Scopri di più su Road Sweet Home attraverso questi link:

WEB: https://www.giuliolarovere.com
FB: https://www.facebook.com/giuliolarovereofficial
IG: https://www.instagram.com/giuliolarovere/
YT: https://www.youtube.com/c/GiulioLarovere
SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/4c1x5q3SgjyzgivpDvKF97
APPLE MUSIC: https://music.apple.com/it/album/road-sweet-home/1552809498

 

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Francesco Caprini/DivinazioneMilano

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A OMAR PEDRINI la TARGA Premio Speciale STEFANO RONZANI

I PREMI DI ROCK TARGATO ITALIA EDIZIONE 2022

 È stata assegnata a OMAR PEDRINI la Targa del premio dedicato a STEFANO RONZANI di Rock Targato Italia  edizione speciale Estate 2022 che sarà consegnata durante le giornate di Rock Targato Italia 2022 in programma al LegendClub di Milano in data 29 e 30 luglio

OMAR PEDRINI

… “Non ha bisogno di presentazioni. Un artista che ha vissuto almeno tre vite senza perdere mai il desiderio di giocare con il rock e la poesia.” Roberto Bonfanti (Scrittore. Artista)

Parallelamente al concorso dedicato agli artisti emergenti che culminerà con due giornate di musica e incontri al Legend Club di Milano il 29 e 30 luglio, in questa calda estate Rock Targato Italia rinnova anche la tradizione di assegnare delle Targhe Speciali agli artisti che si sono distinti nel panorama della musica italiana per qualità, coraggio e sensibilità.

La rassegna Rock Targato Italia ha ottenuto il Patrocinio della Regione Lombardia Assessorato Autonomia e Cultura

Il premio speciale è dedicato al giornalista Stefano Ronzani tra i più geniali e anticonformista della scena italiana. Curioso, preparato ed attento osservatore delle tendenze musicali, Stefano Ronzani (collaboratore di Tutto Musica e Mucchio Selvaggio), è stato tra i fondatori di Rock Targato Italia e per 10 anni direttore artistico della manifestazione Rock Targato Italia

Il 29 e 30 luglio nelle giornate clou dell’estate rock milanese al Legend Club, Rock Targato Italia, la targa dedicata a Stefano Ronzani, un riconoscimento alla carriera che va all’artista che ha saputo coniugare cultura, creatività e senso della partecipazione sociale con lo spirito indagatore e sperimentale tipico della filosofia di vita di Stefano Ronzani, sarà consegnata a OMAR PEDRINI  che proprio sul palco di Rock Targato Italia ha mosso i suoi primi passi artistici nella storica prima edizione del 1987.

 

Seguite il programma e i candidati alle Targhe  Rock Targato Italia Edizione 2022

su www.rocktargatoitalia.it

https://www.rocktargatoitalia.eu/k2/k2-categories/notizie/item/3534-miglior-album-2022.html

https://www.rocktargatoitalia.eu/k2/k2-categories/notizie/item/3536-artista-rivelazione-2022.html

https://www.rocktargatoitalia.eu/k2/k2-categories/notizie/item/3537-migliore-etichetta-2022.html

 

Francesco Caprini

Divinazione Milano S.r.l. 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655 mob. 3932124576  3925970778

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

web: www.divinazionemilano.it 

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Simmons, permette una parola?

Caro Gene,

spero tu voglia scusarmi se mi permetto di tornare sull'argomento. Lo so che ne abbiamo già parlato quando uscì The Battle At The Garden's Gate ... tuttavia ho alcuni elementi di novità da portare a supporto della mia tesi.

E' importante che ti dica che dopo averli visti all'Alcatraz nel novembre 2019 (ultimo periodo dopo il quale nulla è stato e/o sarà come prima), ho assistito al concerto dei Greta Van Fleet anche pochi giorni fa. La location scelta, questa volta, è l'Ippodromo SNAI sempre a Milano e i ragazzi hanno aperto la manifestazione degli I Days, happening musicale che (per ora) ha avuto il maggior numero di spettatori in Italia.

Sulle tue perplessità sull'originalità del loro sound, come sai, io ho un'opinione diversa. E' vero che la loro ispirazione è e rimane molto quella della musica degli anni Settanta. E' altrettanto vero che non ti ho sentito tuonare contro i Rival Sons che, fondamentalmente, fanno la stessa cosa o, anche, prendertela con The Strokes che dall'underground resuscitano il genere che stava diventando troppo di nicchia relegato in una riserva di indipendenti a cui il mainstream era precluso. Ancora, non ti ho sentito dire nulla dei War On Drugs che ripartono da folk rock e psichedelia rielaborando un genere che le orecchie sentono molto classico. Suppongo che tu non abbia nemmeno maledetto gli Imagine Dragons (65.000 spettatori due giorni dopo i Greta nello stesso posto) che fanno un pop rock che affonda le sue radici nell'alternative di ottima fattura e non particolarmente difficile. Se lo hai fatto io non ne ho notizia, quindi mi scuso. Leggo, financo, che il monumentale Mick Jagger (ormai mi sto rassegnando a sparate di questo tipo, anche se capisco meno quando a spararle così grosse siete voi, i grandi della musica...) parla di morte del rock. Gli risponde Damiano David (frontman dei Maneskin) che, pure ha aperto un concerto dei Rolling Stones, che non può morire un genere che non può essere ucciso perché nessuno lo mantiene in vita. Tutto è in divenire e si mescola, continua Damiano, e che quello di Mick è un modo vecchio di pensare.

Io la penso come lui, il rock è come la fisica: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Sembra strano doverlo dire proprio a te ... A te che con i tuoi Kiss ha inventato un nuovo genere. Avete miscelato rock'n roll, hair, blues e metal creando uno dei più interessanti cocktail della storia dentro a quegli anni (gli stessi a cui guardano i Greta Van Fleet con grande ammirazione e a cui si ispirano). Io ho consumato Rock and Roll Over sulla piastra del mio giradischi, avendo un grande orgasmo tutte le volte. Ma forse, siamo noi a sbagliare. Siamo diventati o stiamo diventando come quei benpensanti che abbiamo combattuto cantando i nostri testi, picchiando sulle pelli e distorcendo le nostre chitarre. A parte, che questi quattro ragazzi del Michigan tengono testa chiunque per qualità della loro musica e delle loro esecuzioni. Mi sarebbe piaciuto averti lì accanto a sentire Danny Wagner posseduto dall’anima di Bonham esibirsi in un formidabile solo di batteria, a causa del quale sto ancora cercando la mascella. Avrei voluto farti sentire i vocalismi di Joshua in una serata in straordinario stato di grazia o, ancora, vedere Samuel che suona qualsiasi cosa (tastiere, piano e basso) con una maturità eccezionale. Tralascio sulle qualità di Jake come chitarrista di cui ho già detto nell’articolo di tre anni fa: se è umanamente possibile è ulteriormente migliorato. I Greta con solo due album all’attivo e poco più, non stanno entrando nella storia, ci sono già, devi fartene una ragione.

Avrei voluto anche farti vedere le persone che erano all’Alcatraz tre anni fa. Eravamo poche centinaia di cinquantenni … può darsi che fossimo solo attempati nostalgici ammirati. Non qui, non ora. E’ vero, noi c’eravamo ancora ma insieme a giovani e giovanissimi. Lo dice Joshua: tre anni fa era stato molto diverso. Guardate ora.

Qualcuno parla di effetto Maneskin e , secondo me, ha qualche ragione.

Gene, io non voglio pensare che tu stia sbagliando. Come ho detto, probabilmente, alcuni di noi sono diventati quelli che criticavano, quelli che non volevano che fossimo liberi, quelli che vogliono le guerre, quelli che lavorano per la fame, quei perbenisti per cui la libertà è un inutile orpello. In una parola, sono diventati vecchi.

Non siamo evoluti se guardiamo i concerti su YouTube, se abbiamo imparato a usare smartphone, tablets e tutte le app del cazzo che ci abbiamo scaricato sopra. Ricominceremo a vivere nel nostro tempo se saremo in grado di recuperare quei valori, se saremo in grado di sostenere chi vuole davvero cambiare il mondo. L’ho capito dal primo urlo di Joshua ad aprire una serata straordinaria: il rock è un linguaggio per giovani e alcuni di noi non lo sono più.

di Paolo Pelizza

© 2022 Rock targato Italia

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