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21 e 23 aprile Pehlivanian Chopin Fregona

21 e 23 aprile Pehlivanian Chopin Fregona

Il direttore franco-statunitense sarà ospite di Michela Fregona per il nuovo incontro di “Connessioni fuori foyer” insieme allo scrittore Antonio Moresco

Teatro Dal Verme

giovedì 21 aprile ore 10.00 – anteprima del concerto

giovedì 21 aprile ore 18.00 – “Connessioni fuori foyer”

giovedì 21 aprile ore 20.00 – concerto

sabato 23 aprile ore 17.00 – concerto

tteso ritorno sul podio dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali del carismatico direttore franco-statunitense George Pehlivanian per i concerti della 77a Stagione “Racconti senza parole: la musica tra mito, letteratura e poesia” di giovedì 21 aprile (ore 10 e ore 20) e sabato 23 aprile (ore 17). Ospite la pianista argentina Ingrid Fliter solista del celeberrimo Concerto n. 1 in mi minore per pianoforte e orchestra op. 11 di Fryderyk Chopin – compositore del quale è ritenuta fra le principali interpreti di oggi – cui seguirà la Sinfonietta di Francis Poulenc, due brani lontani più di un secolo ma caratterizzati da virtuosismi “contrapposti”, nel primo caso del solista e nel secondo naturalmente dell’orchestra.

Si conclude il ciclo “Connessioni fuori foyer”, curato e condotto da Michela Fregona che, giovedì 21 aprile alle ore 18 (Sala Terrazzo, Teatro Dal Verme) ospita il direttore Pehlivanian insieme allo scrittore Antonio Moresco, conversando su Voltare pagina. Storie di addii e di trasformazioni.

I tre appuntamenti concertistici si aprono con una delle più incandescenti pagine del Romanticismo musicale, il Concerto n. 1 in mi minore per pianoforte e orchestra op. 11 di Fryderyk Chopin. Eseguito da lui stesso per la prima volta a Varsavia nell’ottobre del 1830 e accolto con successo, si tratta cronologicamente del secondo concerto scritto dal Polacco ma il primo edito; dedicatario il virtuoso Friedrich Kalkbrenner, considerato all’epoca “il Paganini della tastiera” e un vero idolo per il giovanissimo compositore. Il movimento iniziale “Allegro maestoso”, tanto ampio da occupare una buona metà del concerto, «concede molto spazio, pur in assenza di cadenze, al solista – sottolinea Raffaele Mellace nelle note di sala – tanto nell’esibizione più atletica e muscolare, quanto nel canto sovente malinconico e sempre da intendersi “con espressione”. Vige una forma sonata i cui temi principali sono incardinati rispettivamente in Mi minore e maggiore, determinato e struggente il primo, elegante e cantabile il secondo, fino al fuoco d’artificio d’una spericolata Coda virtuosistica». La “Romanza” che costituisce il secondo movimento – utilizzata talvolta nella filmografia contemporanea – è così descritta dal compositore in una lettera al caro amico Tytus Wojciechowski: «Non è pensata per creare un effetto potente; è piuttosto una romanza, calma e malinconica, che dà l'impressione di qualcuno che guarda dolcemente verso un punto che richiama alla mente mille ricordi felici. È una sorta di meditazione nel bel tempo primaverile durante il chiaro di luna». Il “Rondò” conclusivo è invece «dominato dallo spirito folklorico di una particolare danza polacca, il Krakowiak, di metro binario e andamento rapido, che attraverso un percorso armonico originale corona euforicamente il concerto».

Dal clima Biedermeier di Chopin si passa al primo Novecento con la Sinfonietta del francese Francis Poulenc. Pur non avendo avuto una solida educazione musicale fin dall’infanzia, sotto la guida di Eric Satie entra a contatto con l’ambiente artistico degli anni Venti e frequenta il gruppo di giovani musicisti denominatyo Les Six. Si arruola durante la Prima Guerra Mondiale e, al ritorno alla vita civile, si dedica totalmente alla composizione: nel 1947, su commissione della BBC scrive la Sinfonietta dedicata a Georges Auric, un brano leggero, pieno di ritmi di danza e a tratti satirico, simbolico della sua «visione estetica che coniuga moderna estetica del music hall e schietto neoclassicismo ispirato a nitore, eleganza, ironia, economia di mezzi, velocità […] La Sinfonietta, nei quattro tempi canonici nonostante l’understatement del titolo, compensa il virtuosismo richiesto alla compagine sinfonica con una cornucopia di energia, colori, fascino melodico, umorismo» (Raffaele Mellace).

Teatro Dal Verme

giovedì 21 aprile ore 10 e 20.00

sabato 23 aprile ore 17.00

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Direttore George Pehlivanian

Pianoforte Ingrid Fliter

 

George Pehlivanian direttore

Americano d’adozione, George Pehlivanian ha studiato direzione d’orchestra a Los Angeles con Boulez, Maazel e Leitner. Primo artista americano a conseguire il Primo premio al Concorso Internazionale per Direttori d’orchestra di Besançon, si è imposto da quel momento come uno dei direttori più coinvolgenti della propria generazione. Ha debuttato alla Long Beach Opera di Los Angeles e in seguito ha diretto Traviata all’Opera del Kirov di San Pietroburgo. Ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico e Musicale dell’Orchestra Filarmonica Slovena e il ruolo di Primo Direttore Ospite in molte prestigiose istituzioni. Ha diretto molte delle orchestre più importanti del mondo, e notevoli sono le collaborazioni anche in ambito italiano. È una presenza costante sul podio dei Pomeriggi Musicali. Ha inoltre preso parte a prestigiosi festival internazionali. Annovera collaborazioni con molti solisti di prestigio, tra cui: Vengerov, Maisky, Repin, Ax, Raimondi, Freni, Furlanetto. Numerose le sue incisioni discografiche per BMG, EMI/Virgin Classics, Chandos e Studio SM.

Ingrid Fliter pianoforte

Nata a Buenos Aires, inizia i suoi studi con Elizabeth Westerkamp. All’età di 11 anni si esibisce per la prima volta in pubblico e a 16 debutta con l’Orchestra al Teatro Colon. Trasferitasi in Europa, continua gli studi alla Musikhochschule di Friburgo, a Roma, all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola (dove oggi è docente) con Franco Scala e Boris Petrushansky e partecipando a Masterclass con Leon Fleisher, Alexander Lonquich e Louis Lortie. Ha debuttato negli Stati Uniti con l’Atlanta Symphony pochi giorni dopo aver ricevuto il Gilmore Artist Award 2006. Come solista ha suonato alla Carnegie Hall, al Metropolitan Museum, alla Chicago Orchestra Hall e si è esibita in America, Europa e Asia con prestigiose orchestre sinfoniche. Vincitrice di numerosi concorsi in Argentina e in Europa, ha dato recital a Parigi, Barcellona, Milano, Tokio, Sydney e Londra. Le sue registrazioni sono state considerate tra le "top 10" dalla rivista “Gramophone”. Ha suonato in alcuni dei più importanti festival internazionali, tra cui Mostly Mozart negli Stati Uniti, La Roque d'Anthéron in Francia, il Prague Autumn nella Repubblica Ceca e le World Pianist Series a Tokyo. Interprete oggi di riferimento per Chopin, ha inciso due cd monografici per EMI Classics, premiati dalle principali riviste di settore come “Gramophone” e “Classic FM Magazine”.

Teatro Dal Verme

Connessioni Fuori Foyer

Voltare pagina. Storie di addii e di trasformazioni

Antonio Moresco, Stelle in gola (Sem) e George Pehlivanian

In che modo la musica e la letteratura diventano distacco, cambiamento, punto e a capo?

Chopin saluta una terra e una donna; Poulenc corre incontro a un nuovo secolo; nel nuovo libro di Antonio Moresco, il braccio di ferro di una vita tra pagina bianca e creazione. La musica e la parola come territorio di trasformazione di sé attraverso l'arte.

Antonio Moresco è scrittore, saggista, animatore culturale e camminatore; della sua vasta opera romanzesca, saggistica e teatrale, si ricordano almeno Gli esordi (Feltrinelli, 1998), Canti del caos (Feltrinelli, 2001), Gli increati (Mondadori, 2015), Chisciotte (Sem, 2019).

Michela Fregona (www.michelafregona.it)

È nata e vive a Belluno; giornalista, è laureata in lettere antiche a Venezia e diplomata in flauto traverso. Insegna nelle scuole serali dal 2000. Ha pubblicato per la Postcart di Roma Tangomalia (2004) e Buenos Aires Café (2008), reportage di vite e luoghi (premio Marco Bastianelli 2009), con fotografie di Lucia Baldini. Dal 2018 si prende cura della pagina della “Letteratura” della rivista online «Cultweek». È tra le fondatrici di “Scrittori a domicilio”, la prima rete di presentazioni virtuali degli scrittori italiani, nata nel marzo del 2020. Ha collaborato con l’Accademia dei Lincei. Il suo romanzo d’esordio, La classe degli altri, segnalato nel 2017 dal Comitato di lettura del Premio Italo Calvino, è stato pubblicato da Apogeo Editore (Adria) nel settembre del 2019. Nel novembre del 2020 è uscito Riscossa, primo volume della collana Vocabolario dell’Arca – parole in caso di diluvio, pubblicato da Anima Mundi (Otranto).

 

Blog: Rock Targato Italia

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