MEDICINA A MEZZANOTTE.
di Paolo Pelizzia -
Sì, lo confesso! Parto dal titolo del nuovo attesissimo nuovo album dei Foo Fighters … Attesa che, ahimé, durerà fino gli inizi di febbraio 2021.
La buona notizia è che la band ha rilasciato il primo singolo: Shame Shame. L’album prodotto da Greg Kurstin e dagli stessi Foo Fighters verrà accompagnato da un tour internazionale previsto per l’estate prossima.
Shame Shame mi è piaciuta, devo dire. Può essere definito uno “standard rock” contaminato di new romantic (genere nato e morto negli anni Ottanta) con parti più spigolose che si alternano a parti più orchestrali. Se la si ascolta con attenzione si può percepire anche un po’ di Prince (soprattutto nell’intro). Sono molto curioso di ascoltare tutto il disco che è accreditato di nove tracce che sembra siano state realizzate in molti mesi di lavoro. Alcuni giornalisti, che hanno avuto già la fortuna di ascoltare l’LP, scrivono che potrebbero essere nove singoli, tanto è buono il lavoro fatto da Grohl e soci. Quando sarà, come al solito, ve ne daremo conto!
Comunque, la “medicina a mezzanotte” è effettivamente arrivata. Quella miracolosa medicina che arriva in extremis, quando tutto sembra perduto, quando nulla ci può più salvare … Ma non ne è arrivata una sola! Ce ne sono un certo quantitativo di questa o quella nazione, di questa o quella multinazionale.
Vista la situazione e la pericolosità del virus perché, invece che competere nella ricerca del vaccino (e/o delle cure che pur esistono), non si sia scelto di cooperare, è cosa misteriosa. Come ho già detto e scritto ci sono cose che sfuggono come in un romanzo di Le Carré.
Lo chiederemo al nuovo Agente 007 che pare sarà donna e di colore, con mia grande soddisfazione e non per il politically correct ma, più per il cambiamento: il “machismo” di James Bond mi aveva un po’ stufato.
A proposito di donne, il 25 novembre scorso si è celebrata la Giornata Contro la Violenza sulle Donne. Come è già stato detto da più parti, si evitano cose terribili educando le persone più che punendole. Io non sono d’accordo, però, che questo tipo di educazione (ho avuto modo di scriverlo più volte) possa essere interamente delegata alla famiglia. Sapete qual è la percentuale degli abusi che avvengono in famiglia? Sono la maggior parte e la maggior parte di questi eventi (a maggior ragione) abominevoli non viene denunciata. Quindi, questa educazione al rispetto, a riconoscerci tra pari, uomini e donne, deve succedere a scuola dalla primaria alla fine del ciclo delle superiori. Aggiungo che una partecipazione più paritaria nelle professioni, nell’esercizio pubblico, nel lavoro sia un’evoluzione vantaggiosa da ogni punto di vista: antropologico, sociale ed economico in primis.
Infine, restando sul tema, volevo esprimere la nostra solidarietà (è poca cosa ma, tant’è …) a quella maestra di Torino che, vittima di porn revenge da parte di un ex, si è ritrovata ad essere (anche) licenziata dalla scuola in cui insegnava perché, invece, di essere ritenuta vittima di un crimine vergognoso è stata ritenuta artefice di uno scandalo (a proposito di culture spaventose che vanno sradicate). Io spero che qualcuno faccia seriamente qualcosa perché venga reintegrata e rimborsata (se è possibile essere rimborsati quando ti succedono cose del genere …) dell’umiliazione subita incolpevolmente.
Mi auguro anche che chi l’ha così frettolosamente licenziata dal suo lavoro, venga al più presto rimosso. Quella persona ha dimostrato oltre ogni dubbio di non ha avere la cultura e la sensibilità necessarie per occuparsi di educazione.
di Paolo Pelizza
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