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Articoli filtrati per data: Novembre 2021

CRLN: "MAGONE" il nuovo singolo

Fuori oggi il video ufficiale di “Magone”, il nuovo singolo di CRLN!

Da oggi disponibile il video ufficiale di “Magone”, realizzato da Giovani Elettrici Film (Andrea Speca & Chiara Gualterio). Il singolo segna il ritorno di CRLN sulla scena dopo 3 anni dall’ultimo album.

Il video vede CRLN nella sua cameretta in un susseguirsi di ricordi e luoghi indefiniti raggiunti solo con la mente. Mentre la stanza come il grembo di una madre la protegge e la trattiene, i suoi tentativi di fuga con l'immaginazione somigliano a prove di volo per prepararsi ad uscire davvero.

A più di tre anni dall’uscita del suo ultimo album, CRLN torna con un singolo che è il manifesto di un periodo di evoluzione e maturazione tanto personale, quanto stilistica: “Magone” rappresenta infatti un nuovo inizio, la prima tappa di un percorso che scandirà il 2022 della giovane artista.

La vita non è una poesia // Questa camera è la mia? // Sembra tutta una bugia // Vorrei scomparire, magia 

Il singolo vede per la prima volta CRLN lavorare direttamente alla produzione, insieme a gheesa e Macro Marco. Il risultato è un brano che abbraccia a pieno le atmosfere sognanti e incalzanti del pop alternativo, con elementi elettronici che rendono ancor più dinamica la produzione. La penna di CRLN sfrutta il tappeto sonoro per raccontarsi e raccontare tanto di questi ultimi tre anni, per ribadire la direzione di questo nuovo viaggio.

“Magone”, finalizzato negli studi Macro Beats di Milano, è stato mixato e masterizzato da Mirko "Kiave" Filice.

BIOGRAFIA CRLN:

CRLN è una cantautrice classe '93 originaria di San Benedetto del Tronto, un'artista dal sound internazionale in bilico tra indie pop ed elettronica. Si avvicina alla musica a dodici anni, quando abbandona la danza classica per dedicarsi agli studi di canto e chitarra classica. Dopo alcune esperienze al fianco di piccole band della sua città, decide di mettersi in proprio cominciando a scrivere pezzi originali. Riesce a farsi conoscere in rete grazie ai social su cui pubblica video di cover eseguite con l’ukulele: viene così notata dall’etichetta Macro Beats con cui produce il primo EP "CAROLINE" (2016). Un buon inizio che porta CRLN all’attenzione della stampa specializzata in veste di nuova promessa dell'alternative pop. Anticipato dai singoli "Blu", "In un mare di niente" e "Da Capo" (con Dutch Nazari), il debutto sulla lunga distanza arriva, invece, nel 2018 con l'Album "PRECIPITAZIONI", a cui fa seguito un lungo tour sui palchi di tutt’Italia. Dopo un periodo di silenzio discografico, interrotto solo da collaborazioni su progetti di alcuni colleghi, “Magone” è il singolo che segna un nuovo inizio nel percorso solista di CRLN.

 

 

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L'inquinamento della musica: evoluzione storica dell'industria musicale

L’industria musicale e la digitalizzazione 

Era il 2001 quando Steve Jobs presentò il primo IPod promettendo un dispositivo che potesse contenere “1000 canzoni in tasca”. Sembrò fantascienza all’epoca. Dopo solo 20 anni, tutti noi abbiamo a disposizione una qualsiasi app di streaming che ci permette di avere una libreria di 30 milioni di brani.

“Con milioni di canzoni in streaming, si torna ad ascoltare sempre quelle che si amavano da ragazzini” J AX, Piccole Cose (2017)

Il mondo in cui viviamo si sta digitalizzando sempre più. L’arrivo del Covid, infatti, non ha fatto altro che accelerare questo processo per quasi tutte le industrie. Prima fra tutte quella della musica, che già da un paio di anni aveva iniziato questo percorso. Purtroppo però, digitale non significa sostenibile e anche l’industria della musica sta avendo un impatto pesante sull’ambiente.

Secondo quanto diffuso da FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), la spinta digitale sulla musica, vista nel 2020, continua anche nel nuovo anno e con essa i ricavi totali del settore: il primo semestre del 2021 registra infatti un +41% nel numero di abbonamenti effettuati e un +34% in termini di volume di mercato della musica registrata. 

In particolare, Spotify e Apple Music sono le due piattaforme che stanno dominando il mercato con una quota di abbonati, rispettivamente, del 32% e del 16%. Entrambe queste big acquisiscono continuamente piccole aziende e startup del settore per fare in modo di offrire servizi sempre più completi e personalizzati.

L’impatto della musica sull’ambiente

Numeri da capogiro per l’industria musicale in termini di crescita e sviluppo ma tutto ciò si ripercuote anche sull’ambiente. 

“Quindi anche ascoltare la musica inquina?”

Si e anche qui i numeri sono a dir poco impressionanti. Prendiamo come esempio gli Stati Uniti che, da soli, emettono ogni anno una quantità di gas serra dovuta all’intrattenimento che duplica addirittura quanto prodotto da tutto il mondo nei primi anni 2000.

Abbiamo ripreso questi numeri grazie ad uno studio effettuato dai due centri universitari di Oslo e Glasgow. Le due università hanno portato a termine una ricerca e indagare sull’effettivo impatto ambientale della musica digitale, ovvero in streaming.

Per capire meglio l’impatto ambientale della musica nel corso della storia possiamo dare uno sguardo all'infografica. Da una parte abbiamo il tipo di tecnologia musicale in un dato periodo storico e dall’altra la relativa quantità di gas emessi ogni anno.

Infografica

I numeri circa l’inquinamento da gas, rispetto ai giorni nostri, sono dovuti ovviamente all’eccessivo consumo energetico dei server. I servizi di streaming, infatti, si appoggiano a potenti server che necessitano di una quantità di energia elettrica enorme. A sua volta, l’energia viene spesso ricavata, come tutti sappiamo, da combustibili fossili che continuano ad inquinare l’aria aumentando l’effetto serra. Di questo passo, si ipotizza che Internet possa arrivare a consumare circa un quinto dell’intera elettricità del mondo nel 2030.

Lo stesso professore universitario del centro di Oslo ha dichiarato: “Dalla nostra ricerca emerge un quadro estremamente sconcertante quando pensiamo all'energia usata per l'ascolto della musica online. La memorizzazione e l'elaborazione di musica online usa un'enorme quantità di risorse ed energia, e questo ha un fortissimo impatto sull'ambiente”

Da un lato, l’evoluzione della musica e della tecnologia hanno permesso di ridurre drasticamente l’uso di materiali difficili da riciclare come plastica, alluminio e policarbonato. Dall’altro, le nuove tecnologie sono le stesse che ci hanno portato a consumare in maniera eccessiva grosse fonti di energia, comportando un inquinamento ambientale sempre maggiore.

Insomma, ci sono ancora i nostalgici della qualità sonora del vinile, e chissà che non torneremo a comprare vinili per salvare l’ambiente.

 

Fonte: prontobolletta.it

 

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VOLO ALTISSIMO: "LUX VESTRA LUCEAT"

VOLO ALTISSIMO - "LUX VESTRA LUCEAT"

NUOVO SINGOLO PER IL GIOVANE RAPPER CHE FA UNA SCELTA AUDACE E INNOVATIVA

È uscito “Lux Vestra Luceat”, il nuovo singolo del rapper Volo Altissimo.
Dietro alla scrittura del pezzo, prodotto da Accentsbeats e mixato da Massimiliano Giorgetti, c’è un messaggio positivo.
 
Lux Vestra Luceat” è infatti un invito a far sempre risplendere la propria luce interiore, lottando perché il fuoco che abbiamo dentro non si spenga mai, qualsiasi cosa accada.
 
La particolarità di questo brano è rappresentata da una novità assoluta del mondo rap.
È presente, infatti, un’ottava interamente scritta e composta in latino antico.
Una scelta sorprendente, che mostra un’altra sfumatura del giovane rapper, tutto da scoprire.
 
Volo Altissimo, Pseudonimo di Federico Messina è un rapper italiano classe ‘97.
Nato e cresciuto a Varese, si è fatto le ossa nelle strade facendo freestyle. Trasferitosi a Rimini ha continuato a inseguire il suo sogno componendo e scrivendo canzoni e collaborando con diversi artisti.
Nel 2019 si avvicina al mondo del cinema studiando dizione e tecniche di recitazione presso la scuola artistica di Gianpaolo Mai.
Entra nella scena musicale nel 2020, quando pubblica sulle piattaforme il suo primo brano “Eat Sleep Rap”, registrato e composto interamente da lui.
Seguono alcuni Singoli nel corso del 2021 tra cui "Assenzio" in onda su radio nazionali da Maggio 2021.
Diplomatosi al Liceo Classico e laureatosi in Scienze Giuridiche, porta i suoi studi all’interno delle canzoni, dall’uso del latino a riferimenti culturali.
La sua musica è metaforica come il nome d’arte che ha scelto: “Volo Altissimo”, perché quando canta è con i piedi per terra ma con il cuore e con la testa alti nel cielo.
Non si nasconde dietro maschere, condivide la sua storia e le sue emozioni, si mostra esattamente com’è, brutalmente onesto e profondo.

 

 

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Senza titolo e Architettura Utopica: Le Case Sussurranti

Architettura Utopica: Le Case Sussurranti

In occasione della mostra In the Garden of Eden. A landscape of things with Alessandro Mendini and firends, siamo lieti di annunciare il lancio di due litografie in edizione limitata, tratte da uno stilema e da un disegno di Alessandro Mendini.

Senza titolo e Architettura Utopica: Le Case Sussurranti
Sono state prodotte dalla galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea con Alessandro Mendini. Cose, un progetto seguito e curato da Elisa e Fulvia Mendini.
Le edizioni limitate di 50 esemplari sono realizzate interamente a mano da artigiani specializzati. Numerate e timbrate da Antonio Colombo Arte Contemporanea e Alessandro Mendini. Cose, Senza titolo e Architettura Utopica: Le Case Sussurranti sono ora disponibili nel nostro shop online.

 

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Lettera a Milano: Galleria Previtali

LETTERA A MILANO, Jaca Book Edizioni

volume a cura di Lorenzo Valentino - opere di Marina Previtali.

giovedì 2 dicembre 2021, ore 17.30.

PALAZZO REALE, Piazza Duomo 14, Milano, Sala Conferenze, 3° piano.

L'ingresso è autorizzato solo con green pass; obbligatorio l'uso della mascherina. INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento posti. Seguirà rinfresco.

 

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In Radio e in tutti i Digital Stores “49 FALENE” il singolo di THEFT GIACOMO GRASSO

  - Il nuovo singolo di THEFT GIACOMO GRASSO

Pubblicato dall’Etichetta: Terzo Millennio Records https://www.terzomillenniorecords.com/

… “Libertà è partecipazione”, cantava un trentaquattrenne Giorgio Gaber nel pieno dell’entusiasmo politico degli anni ‘70. “La libertà è una forma di disciplina”, salmodiava Giovanni Lindo Ferretti nell’inquieto rigore dei sui trentasette anni proprio a cavallo fra il tramonto degli anni ’80 e l’alba dei ’90. Nel 2021, a un passo dai cinquant’anni d’età, il genovese Giacomo “Theft” Grasso ci dice invece che “la libertà è solitudine che incatena il coraggio.”

“49 falene”, nuovo singolo dell’artista genovese, è un affascinante e irrequieto mantra elettronico a bassa fedeltà. Un brano pieno di ombre e di disillusione, accompagnato da una base elettronica tanto minimale quanto distorta con un retrogusto anni ’80 e un approccio fra il post-punk e l’alt-rock molto anni ’90, che scorre su una melodia cadenzata capace di diventare ipnotica.

All’origine di tutto questo c’è però una riflessione dolente sul susseguirsi degli anni che si bruciano uno dopo l’altro come falene e soprattutto sul senso più intimo della libertà che va al di là degli aspetti prettamente sociali e politici per farci scoprire che “nessuno è libero” ma anche che la ricerca della libertà, nella sua accezione più individuale e personale, è una condanna alla solitudine (concetto peraltro vicino a quello espresso da un altro genovese, Fabrizio De André, nel suo “Anime Salve”) e che a volte questa solitudine può trasformarsi in una forma di difesa o in una gabbia (in un senso però diverso rispetto a quanto evocato da Gaber con la sua “Libertà obbligatoria”, per tornare al maestro milanese) che impedisce al singolo individuo di provare a uscire dal guscio delle proprie sicurezze e quindi di evolversi… (Roberto Bonfanti scrittore e musicista www.robertobonfanti.com)

BIOGRAFIA

Giacomo Grasso, in arte “Theft”, nasce a Genova il 21 marzo 1972. Dopo essersi diplomato alla Scuola d’Arte Paul Klee della sua città ed essersi specializzato in nuove tecnologie e video arte, ha lavorato come grafico, designer, musicista e videomaker, riuscendo dunque ad unire molte delle sue passioni.

Durante la sua carriera, ha lavorato per aziende quali Sony, Apple, Elea, Midiware, Steinberg e Roland e ha affinato le sue capacità tecniche fino a diventare un formatore Steinberg e Presonus qualificato per applicazioni multimediali audio e video, tenendo anche lezioni sulle nuove tecnologie in studi di registrazione e al Conservatorio di Genova.

La musica è sempre stata una delle sue passioni più importanti, oltre che sua compagna di crescita personale. Sa suonare il basso, il contrabbasso, la chitarra acustica ed elettrica, il mandolino, il bouzuki greco e l’ukulele. Le sinfonie di tutti questi strumenti si uniscono alla sua passione per l’elettronica, attraverso l’uso di sintetizzatori e del theremin (manipolatorie di suoni che utilizza un hardware).

Oltre che di musica, Giacomo si occupa anche di produzione, registrazione e del mixaggio delle canzoni presso il suo studio a Genova, dove si occupa anche di riprese e montaggio video.

Si è esibito in Italia, Francia, Germania e Svizzera. A Genova è stato chiamato a suonare nei locali più importanti della città e in prestigiose location, come la sala mercato Teatro Modena, il Museo d’arte moderna Villa Croce, le Cisterne del Palazzo Ducale, il Palazzo della Commenda di Prè e il teatro Gustavo Modena.

Ha suonato prima insieme a gruppi locali e poi come solista, o come lui stesso afferma “One man band”. Ultimamente collabora con Fabrizio Repetto, clarinettista e suo amico di lunga data, con cui cura anche alcuni progetti multimediali. Si sono esibiti insieme a Firenze, presso le Murate per il festival di musica contemporanea “Diffrazioni” e al festival della luce “Novi Light”.

Nel 2012 Giacomo torna a scrivere musica e testi in forma di canzone, mettendo in pausa la sperimentazione sonora e visiva che lo ha accompagnato per 15 anni, facendo uscire il singolo “Cometa

NEL WEB:

Instagram: https://www.instagram.com/giacomograssotheft/

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC8uOoRlm4iSBPLvub6FSUlg

FRANCO SAININI

Divinazione Milano S.r.l.  Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655  mob. 3925970778

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

web: www.divinazionemilano.it

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ADAM ABITA ANCORA QUI.

 

Esistono anche nella musica dei funamboli. Artisti che si barcamenano con generi e sottogeneri più o meno antichi ma che, con una certa maestria, riescono a farli risultare originali. Così dopo il Grammy vinto nel 2018 con A Deeper Understanding torna Adam Granduciel e i suoi The War On Drugs con un nuovo album dal titolo I Don’t Live Here Anymore.

Così, come si era già capito dal primo singolo rilasciato (Living Proof N.d.R.), la band della Pennsylvania si dedica ad un amarcord più intimista e profondo dei lavori precedenti. The War on Drugs degli anni Venti del secondo millennio, dosano con saggezza la loro fascinazione per sette decenni del Novecento, chitarre evocative e stratificate, tastiere eteree, dentro e fuori da un folk psichedelico, tra Dylan, Petty e Springsteen portandoci un cocktail tanto gustoso quanto retrò.

Il disco, targato Atlantic Records, dividerà ancora di più il pubblico tra quelli che adorano queste composizioni così melodiche e struggenti, questi paesaggi fatti di tastiere molto Eighties e di una ritmica che ricorda molto un menestrello canadese del pop rock di quel decennio sicuramente più mainstream di loro e, al contrario, quelli che odieranno ancora di più quelle sonorità che sentiranno così antiquate.

Una cosa, rispettando le opinioni di tutti, è che questo sestetto suona e lavora con grande profitto. Oltre alla band, in studio vanno altri dieci musicisti. All’opera va riconosciuta una fattura attenta e pregiata che pochi dischi possono vantare. A differenza del pluripremiato album precedente, qui si indugia su una dimensione più intima ed emotiva con una certa indulgenza verso la ballad introspettiva. Magari qualche brano più tirato in più l’avremo apprezzato. In I Don’t Wanna Wait, ad esempio, abbiamo una ritmica che, al netto delle belle frasi di chitarra e della voce molto diversa, sembra importata da quella degli Spandau Ballet del 1984 ma che, invece di disturbare, trova una armoniosa amalgama nel brano (che è uno di quelli che ho preferito del disco).

O, magari, la molto Tom Petty e Bob Dylan oriented, Old Skin che indugia in una intro di keyboards per poi stendersi in un AOR di maniera ma perfetto.

Infine, arriva il pezzo per chiudere. Occasional Rain è un capolavoro di chitarre sovrapposte che ti racconta che tu e la musica siete ancora vivi (l’altra delle mie preferite).

Qualcuno li vorrebbe più coraggiosi e sporchi ma The War On Drugs non sono Neil Young anche quando cantano degli stessi temi, degli stessi mondi. Viaggi e fughe per i grandi spazi con uno sguardo all’orizzonte sconfinato e un altro in profondità dentro sé stessi. I luoghi dove perdersi e ritrovarsi.

Certo è che il 5 aprile prossimo saremo tutti all’Alcatraz a Milano a sentirli nell’unico appuntamento live in Italia. Certo è, anche, che forse loro e noi avremmo meritato un’arena con un’acustica migliore.

I Don’t Live Anymore è sicuramente il disco meglio confezionato di questo anno tormentato ma per me è anche tra le tre migliori uscite di questi Anni Venti con buona pace per chi li consideri desueti e di plastica. Adam e i suoi abitano ancora qui tra i musicisti veri in questa era di musichette e starlet usa e getta, di artisti da consumo e di major gigantesche che hanno budget striminziti, poco coraggio e fragili piedi di argilla. Non è da tutti restare in equilibrio, camminare sul filo sottile e non cadere mai.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

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Menomale: "Ciao, Come Stai?" è il singolo d'esordio

È DISPONIBILE DA VENERDÌ 26 NOVEMBRE L’EP D’ESORDIO

Ascolta ciao, come stai?

Esce venerdì 26 novembre ciao, come stai?, il primo EP del cantautore menomale, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali per OYEZ!.

menomale nasce a Roma ed esordisce ali liceo con gli Andy Sastro, il suo primo gruppo. Con loro scopre la musica da suonare e da comporre: questo diventerà il suo nuovo e più duraturo passatempo (sostituendo lo yoyo e il bricolage). Successivamente inizia le sue prime produzioni con il nome di SUPER collaborando con Ngawa, rapper e amico di zona. Solo in un secondo momento scopre che le parole scritte per sbaglio in qualche nota del telefono potevano essere cantate. Da questa scoperta casuale e dalla spinta di qualche amico nasce Pesci, il suo primo singolo per Oyez!, seguito dai brani Lunapark e Che fai?.

ciao, come stai? è l’EP d’esordio di menomale. Il titolo allude alla frase che apre la maggior parte delle conversazioni, domanda che l’artista decide di rivolgere a se stesso: le canzoni dell’EP nascono proprio dalla difficoltà di trovare una risposta e diventano un diario su cui appuntare momenti e sensazioni provati nell’ultimo anno.

“Quando provo una penna o una nuova matita scrivo sempre la stessa frase:” ciao, come stai?”. È una frase impulsiva che associo a un inizio. La stessa frase che, una volta scritta poi riletta, porta a domandarmi: “come sto?” e le canzoni sono un’opportunità per cercare di trovare delle risposte. tutte le canzoni sono state scritte almeno in parte in cucina, e quasi tutte mentre preparavo un esame all’università.”

La raccolta fa da manifesto per lo stile che il giovane cantautore ha adottato per le sue canzoni: semplice, essenziale, leggero, una tela fatta di colori pastello su cui sperimentare giochi di parole e incastri. “Mi sono spesso chiesto quale genere musicale mi rappresentasse di più e quale avrei potuto scegliere per le mie canzoni. Avrei voluto fare qualcosa di nuovo, un mix di generi mai sentito magari, poi ho capito che la strada per iniziare e non continuare a pensarci sarebbe stata quella di prendere accordi e ritmi semplici, qualche suono caratteristico ma non troppo complesso e scriverci su qualcosa. Ha funzionato, un po’ come il “ciao, come stai?” per iniziare una conversazione."

TRACKLIST

1. Pesci
2. Luna Park
3. Che fai?
4. Acqua & Sapone
5. Ferro & Diamanti feat. Ngawa

Oyez! è un Editore Musicale Indipendente, con trent’anni di esperienza alle spalle nel settore delle edizioni musicali e della tutela e amministrazione all’estero di Opere musicali nate in Italia. Oyez! non è solo editore originale, ma rappresenta in esclusiva per l’Italia moltissimi cataloghi editoriali di rilievo internazionale, da David Bowie a Ninja Tune, passando per Thundercat, Ray Parker Jr.e tanti altri. Da qualche tempo Oyez! lavora anche come etichetta discografica e distributore digitale, supportando i nuovi talenti e la musica fresca e originale. Attraverso un re-styling e le forme del suo nuovo logo, Oyez! afferma la sua identità di realtà dinamica e in continuo movimento, inclusiva di ogni genere musicale, contraria a qualsiasi tipo di discriminazione.

 

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ATLANTE: Nuovo album "paure/verita'"

GLI ATLANTE TORNANO
CON UN NUOVO ALBUM, "PAURE/VERITÀ"

Chi sono gli ATLANTE

Gli Atlante sono un trio di stampo alternative rock nato a Torino nel 2016. Il singolo Atlas, contenuto nel loro primo disco Un’entropia di immagini e pensieri (2019, Pan Music) gli permette di essere scelti come artisti del mese su MTV New Generation ed entrare in rotazione sul canale MTV Music. A novembre 2019 esce il singolo Lamiera, con il quale gli Atlante decidono di unire alla loro matrice rock elementi appartenenti al mondo della musica elettronica. Durante la quarantena tra marzo e maggio 2020, nonostante la distanza, gli Atlante producono Crociate, pubblicata il 29 maggio 2020. Nel corso degli anni hanno suonato nei club di tutta Italia e partecipato a importanti festival come Apolide, Balla Coi Cinghiali, _resetfestival, Memorabilia, Meeting del Mare, Artfall festival e molti altri. Con l’uscita del secondo disco "Paure / Verità" gli Atlante proseguono il percorso di sintesi tra il rock e l’elettronica intrapreso con l’uscita di Lamiera e Crociate. 

"PAURE / VERITÀ", il nuovo album
Paure/Verità è un album che nasce dall’intento di unire due mondi sonori spesso distanti tra loro: il Rock inteso in senso lato per la presenza di strumenti a tratti molto distorti, e l’Elettronica caratterizzata da una cura al dettaglio del suono, più pulita, ordinata e composta. L'obiettivo è stato sin da subito trovare il connubio adatto per far coesistere synth, samples e vocoder mantenendo il più naturale possibile strumenti acustici come la batteria, il basso e la chitarra.

Le tematiche principali del disco sono l’Amore e il Tempo: due elementi che nella vita si intersecano costantemente, tanto che scinderli è impossibile. L’intensità di un amore è strettamente correlata al tempo dedicato per coltivarlo, e la ripresa da un dolore avviene solo dopo un periodo di immersione necessario per metabolizzarlo. È il Tempo che determina l’alternanza sinusoidale di momenti pieni di gioia con periodi più bui, fatti di incertezze e paure, spesso caratterizzati da una simile intensità ma diametralmente opposti.

Ecco da cosa deriva il nome dell’album: le nostre Paure, che in fondo sono le Verità più nascoste, sono lì pronte a travolgerci. Le stesse che se affrontate e vissute con intensità diventano punti di forza. 

ASCOLTA L'ALBUM

 

 

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Teatro Out Off: Confessioni di un roditore

Dal 30 novembre al 19 dicembre (Prima nazionale)

CONFESSIONI DI UN RODITORE

di Roberto Trifirò, liberamente tratto da “La tana” di Franz Kafka

regia e interpretazione di Roberto Trifirò

scenografia e costumi Stefano Sclabas

musiche originali Matteo Tomasetti / luci e fonica Luigi Chiaromonte

collaborazione ai movimenti Barbara Geiger

produzione Teatro Out Off

spettacolo in abbonamento Invito a Teatro

 

Proprio come La metamorfosi, anche La tana appartiene alle storie di animali, una tipologia utilizzata spesso da Kafka. Narra dei continui disperati sforzi intrapresi da un protagonista - per metà architetto e per metà roditore - di costruirsi un'abitazione perfetta, così da potersi proteggere efficacemente dai suoi nemici invisibili. 

 

La cosa più bella nella mia tana è il silenzio. / Lo so è illusorio.

Da un momento all'altro potrebbe essere interrotto. / Per adesso però c'è.

Striscio per ore nelle mie gallerie e sento solo / il fruscio di qualche bestiolina che faccio

subito tacere stringendola tra i denti. / Nel resto tutto è silenzio. (…)

Intanto il nemico mi si avvicina / da qualche parte scavando lento e silenzioso.

Elaborazione di Roberto Trifirò da “La Tana” di Franz Kafka

 

LA TANA

La storia viene raccontata in prima persona da un narratore di cui si sa molto poco, si comprende però che si tratta di una creatura che caratteristiche umane e animali, un misto tra un roditore e un architetto. Viene annunciato il completamento della sua tana: un elaborato sistema di cunicoli costruiti nel corso di un'intera vita. Ha lavorato sodo per costruirla e spera in fine di poter vivere in pace, totalmente isolato dal mondo esterno.

Eppure, nonostante tutti gli accorgimenti architettonici difensivi, vive nel costante terrore di essere attaccato da un misterioso e invisibile nemico. Per evitare ogni possibile intrusione continua a costruire passaggi e vicoli ciechi, che trasformano la tana in un vero e proprio labirinto.

Un giorno inizia a sentire un suono misterioso, un sibilo all'interno della tana. Inizialmente ipotizza che il rumore sia causato da piccoli animali che vivono in tane vicine o parallele alla sua. Inizia dunque a scavare dei cunicoli, ma il sibilo non si ferma e la ricerca si fa sempre più ossessiva. Il protagonista giunge poi alla conclusione che il sibilo provenga da un'unica e ostile creatura vicina alla sua tana, sicuramente intenzionata ad ucciderlo. Diviso tra paura e rassegnazione attende in posizione difensiva l'arrivo del nemico. La storia s'interrompe bruscamente all'interno d'una frase: "Tutto invece è rimasto immutato...".

 

 

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