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Articoli filtrati per data: Agosto 2022

“Il corpo del fiore - The body of flower”

Artisti:                                        Sara Meliti e Gio Manzoni  

Titolo della mostra:               Il corpo del fiore - The body of flower

Testo critico:                            Michela Ongaretti  

Evento organizzato da:        CARP Associazione di Promozione Sociale

In collaborazione con:          Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery

                                                      Archivio Collezione Ghigi-Pagnani

Con il Patrocinio:                    Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

                                                      Accademia di Belle Arti di Ravenna

Progetto grafico

e impaginazione:                   Gio Manzoni

Dove:                                          Spazio espositivo Pallavicini 22 Art Gallery

                                                      Viale Giorgio Pallavicini 22 – Ravenna

Apertura:                                  sabato 10 settembre 2022 alle ore 18:30

Finissage:                                  domenica 25 settembre dalle 17:00 alle 20:00

In mostra                                   da sabato 10 a domenica 25 settembre 2022  

Orario di apertura:                dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00

                                                      Aperture su richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 Sabato 10 settembre 2022 alle ore 18:30 presso lo spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery in Viale Giorgio Pallavicini 22 a Ravenna, inaugura Il corpo del fiore - The body of flower”, una doppia personale di Sara Meliti e Gio Manzoni che  rimarrà allestita fino a domenica 25 settembre e sarà aperta al pubblico dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00. Sarà possibile visitare la mostra anche in altri orari contattando Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La mostra, organizzata da CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con lo Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery e con l’ Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, è patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura e dall’ Accademia di Belle Arti di Ravenna.

La mostra

La doppia personale, con testi critici di Michela Ongaretti a catalogo, vede esposti disegni realizzati da Gio Manzoni e fotografie di Sara Meliti. 

 

  1. L’aggettivo più indicato per un fiore, qualcosa che va oltre il necessario, che quasi esagera.”: la sintesi dell’opera di Gio Manzoni che Michela Ongaretti dà in apertura del proprio testo. Per Giovanni Manzoni l’analogia tra il corpo femminile. e quello di una rigogliosa dalia, o di uno screziato giglio, avviene spontaneamente, dopo una pratica ventennale di fregi con coreografie anatomiche in punta di lapis.

 

  1. In tutto il mondo l’esplosione floreale si veste di ogni foggia e colore.

Che sia un carnoso giglio o un mandala di infiorescenze come il tarassaco, una nostra ulteriore lettura è quella di vederlo più seducente in quanto transitorio, fragile. La contemplazione della sua delicatezza ci tocca, alleggerisce l’anima.   È l’incipit del testo con cui Michela Ongaretti presenta l’opera di Sara Meliti.

Gli artisti  sono stati amabilmente descritti da Lamberto Fabbri in un contributo gentilmente offerto alla mostra, il cui testo integrale è riportato nella pagina web di Pallavicini22.

Egli definisce lo Studio Gio Manzoni una sorta di factory alla maniera di Andy Warhol in cui si crea nell’incontro fra le Arti più disparate e di cui Sara Meliti e Gio Manzoni ne sono  i registi.

Si respira un clima di cordialità e “freschezza” intellettuale nello studio di Gio Manzoni in cui si incontra un cenacolo di persone, le più svariate …. una gradevole e colta mistura di factory e bottega parigina della belle epoque.   Alle pareti e sui tavoli opere belle, di qualità di Gio e di Sara. …

È un’esperienza di full immersion nell’Arte da non perdere assolutamente. … Gli Artisti veri lo sono anche nel quotidiano vivere non solo nell’espressione della loro propria Arte. E Gio e Sara lo sono.

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Il singolo di debutto degli US

Dall’8 settembre nelle Radio e in tutti i Digital Stores

“Deep Sky”

Il singolo di debutto degli

US

Pubblicato dall’etichetta: Terzo Millennio Records

Deep Sky” è figlio di un tempo che abbiamo appena attraversato, un brano nato per tirare fuori tutte le percezioni più profonde dell’ascoltatore. Il brano suona come un’immersione in apnea in cui possiamo scoprire e toccare tutti i colori dello stato d’animo umano. La produzione, gli arrangiamenti ed ogni singolo dettaglio, sono stati curati affinché l’ascoltatore potesse letteralmente trovarsi al centro di un’esplosione di emozioni.

Il testo tocca chiaramente alcuni aspetti del nostro essere. Quando ci sentiamo soli e spenti guardiamo il cielo e ci ritroviamo in un mondo infinito sopra le nostre teste. E’ lì che puoi vivere situazioni non convenzionali, ultraterrene, in una dimensione onirica ed evocativa che amplifica la forza delle nostre emozioni.

Il video del brano racconta perfettamente la storia di questo dialogo con se stessi, una sorta di domanda e risposta trai due artisti che si incontrano poi sui ritornelli che esplodono interagendo con una figura femminile. Il tutto è molto etereo, sognante, eppure estremamente reale e tangibile.

Deep Sky” è senza dubbio un brano che regala all’ascoltatore una dimensione intima ed estremamente personale in cui rifugiarsi ogni volta che è alla ricerca della propria felicità.

US – La musica senza confini in un viaggio senza tempo

US è un cuore pulsante, un viaggio verso una direzione che si stacca dai vecchi cliché ricercando un percorso personale veicolato da un unico fattore, le emozioni. Questo l’obiettivo che sta alla base di tutto il lavoro. Un messaggio pieno di energia che possa arrivare a toccare il più possibile ciò che è nascosto nel più profondo del nostro animo.

Il sound ha sicuramente una matrice rock blues ma con delle sfumature che richiamano in maniera evidente l’ambiente pop. L’idea di fondo è quella di lasciarsi alle spalle il passato, senza tuttavia rinnegarlo. E’ così che gli US trovano la propria dimensione proponendo la loro musica senza limiti, libera di uscire fuori seguendo il flusso di energia positiva che hanno nel cuore.

Il progetto si sviluppa negli anni, buttando giù le prime idee nel lontano 2018 con varie ricerche, sperimentazioni e tante ore passate in studio a comporre la struttura dei brani. Nella semplicità di due soli elementi, chitarra e voce, nasce quello che ad oggi è diventato per gli US e per chi ascolta

la loro musica, un viaggio senza tempo e senza confini. That’s Us!

Testo a cura di Graziella Ventrone Rock My Life

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IL ROCKER MILANESE ANDREADIECI, NUOVO BRANO

Dall’8 settembre nelle Radio e in tutti i Digital Stores

“Chiamo gli Amici”

Il nuovo singolo di

ANDREADIECI

Pubblicato dall’etichetta: Terzo Millennio Records

“Chiamo gli Amici” è il nuovo singolo del cantautore milanese ANDREADIECI. Il brano è una ballad sentimentale che prende ispirazione dalla grande scuola cantautoriale pop-rock italiana (Rossi, Grignani, Nannini, Bennato). Un grido d’amore in cui il protagonista esorcizza la sua delusione rifugiandosi nell’affetto degli amici.

Il brano è volutamente registrato in presa diretta e non masterizzato, una conseguenza per rendere crudo e (dichiara l’autore) più fortemente realistico il sentimento e la narrazione.

La copertina è tratta da un’opera di Bonomo Faita “Buble gum” (collezione privata).

BIOGRAFIA

ANDREADIECI, nome d’arte di Andrea Di Lauro. Se Andrea è il nome di famiglia, il suo nome d’arte invece nasce da un augurio per il suo futuro, il numero 10 ha molti significati: è il numero che artisticamente meglio si adatta alla sua persona, che riflette la fiducia in sé stessi perché è il numero dei campioni; è anche simbolo di moltitudine perché simboleggia un tratto della sua personalità, quello di saper imitare molte voci.

Fin dal suo approccio alla musica in età adolescenziale, si capisce che Andrea ha il potenziale di un artista poliedrico: all’ascolto di musica rap, soprattutto dei brani dei sottotono e degli Articolo 31, affianca quello di Antonello Venditti, Claudio Baglioni e Alberto Camerini.

Conosce la musica americana durante il liceo, avvicinandosi al blues americano e al gruppo musicale dei Doors e dei Dire Straits, che diventano importanti punti di riferimenti per “I Semplici”, il suo gruppo musicale. Col tempo, il gruppo cambia nome in “I Nativa”, avvicinandosi al mondo dei Nirvana, del rock, feste e concerti.

A vent’anni frequenta il QG Studio, i B-Nario e gli Indako; al tempo stesso affianca al lavoro una sua produzione personale: prende in mano la chitarra e inizia a comporre le sue canzoni. Milano è stata il suo palcoscenico: non solo perché suona in locali quali il “Legend”, il “Tunnel” e le “Scimmie”, ma anche perché gli permette di isolarsi per conoscere meglio sé stesso e al tempo stesso di stare immerso tra la gente.

Tutto ciò permette di intuire la profonda curiosità che lo contraddistingue: gli piace definirsi un autodidatta cresciuto per imitazione, preparato, dinamico, creativo e riflessivo. Innamorato di Morrison e di Gianluca Grignani, Ungaretti e Rimbaud, si fa chiamare “un ragazzo di strada” (citando quelli che lui stesso chiama “i mitici Corvi”).

Ha lavorato per 10 anni con il gruppo musicale dei B-Nario come tecnico, tour manager, occupandosi dell’organizzazione dei concerti e assistendoli in studio. Ha conosciuto Alioscia Arioli, musicista e produttore musicale (che ha collaborato per 7 anni con Gianluca Grignani), con cui ha collaborato per l’arrangiamento del singolo “Mary Love”, una sorta di favola, metafora dei sentimenti e dei comportamenti umani analizzati attraverso una chiave musicale rock. Nel gennaio 2022 è stato pubblicato il singolo “Un secondo” seguito nell’aprile dello stesso anno da “Oggi è domenica

NEL WEB:

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APOCALYPSE NOW

 

Qualche settimana fa, mi mandano un link ad un video. Lo apro e quello che vedo è un gruppo di soldati sul terreno in un bosco che vengono individuati da un drone e bombardati. Questi ragazzi vengono fatti a pezzi dall’esplosione e, nonostante la ripresa video notturna con una camera ad infrarossi (montata sul drone) che non permette una perfetta visione, l’effetto è davvero impressionante. I soldati erano russi. Forse, chi ha diffuso quel video non si è reso conto della barbarie, della bassissima operazione di macelleria che stava attuando. Forse ha pensato che l’odore di ragazzi russi (ma di che parte siano è irrilevante) fatti a pezzi la mattina sapesse di vittoria. O forse, ha voluta documentare la barbarie della guerra. Il film reale di povere persone massacrate da una parte e dall’altra. Voglio pensare bene.

Neanche il tempo di cancellare quelle immagini e la CIA con un altro drone uccide il capo di Al Qaeda (era lui non bin Laden che, au contrair, era il finanziatore e il frontman). I due missili che gli lanciano contro non esplodono, sono dotati di lame rotanti atte a dilaniare il bersaglio per evitare danni collaterali. A parte la straordinaria e spettacolare crudeltà del device, c’era bisogno di uccidere un vecchietto? Un capo bastone in pensione? Non si poteva andare a prenderlo e, magari, processarlo come vorrebbe lo stato di diritto e concedergli il diritto ad essere messo di fronte ai propri accusatori? Per carità, in USA ci sono tra pochissimo le elezioni di mid term. Un missilino e magari un punticino sui repubblicani lo riguadagni.

Nel frattempo, rischiano di riesplodere le ostilità tra Serbia e Kosovo. Una questione aleatoria di targhe automobilistiche, sembra. Ovviamente, la NATO si butta a pesce da una parte e la Russia dall’altra. Sembra che una bella resa dei conti non sia così remota. Figo, no?

A complicare le cose ci si mette la visita della speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi a Taiwan che fa infuriare Pechino. La Cina allora, per rispondere, organizza muscolosissime esercitazioni militari con armi vere intorno all’isola. Alla faccia, dell’evitare pericolose escalation.

Non serve essere un raffinato storiografo per capire che siamo sull’orlo di una crisi mondiale. La profezia dell’autorevole Financial Times faceva presagire una crisi economico-finanziaria (otto mesi fa!) da far impallidire quella tra la fine e l’inizio degli Anni Dieci del Duemila. Quella risolta con le misure devastanti della troika (Germania, Francia e Fondo Monetario Internazionale) sulla Grecia e con quelle draconiane di Monti e la Fornero in Italia. Tra l’altro quello sarà il primo governo votato da nessuno e l’inizio di una tradizione che, qui, perdura da allora. Certo, il 25 di settembre prossimo venturo qui si voterà. E’ anche abbastanza inutile, credo. Si sa già chi vince e quanto durerà. Dopo l’autunno caldo dei mancati rinnovi dei contratti di lavoro, dell’inflazione al 12%, delle materie prima che costano il doppio (leggevo che una tonnellata di anidride carbonica per gasare l’acqua costava duemila euro alla tonnellata e adesso è a ventimila … passerò alla naturale), dello spread a 500 punti il governo di chi ha vinto le elezioni si sgretolerà grazie alla defezione del partito di turno e via ad un’altra ammucchiata delle larghe intese. Magari chiedendo in ginocchio al banchiere superstar di tornare, giurandogli fedeltà eterna e che mai nessuno si permetterà di contraddirlo o di disobbedire fino alla fine della legislatura. Capite che con quattro anni e mezzo da fare …

E’, tra l’altro, incredibile che del cambiamento climatico non si parli più. Una blasonata casa automobilistica tedesca presenta la nuova motorizzazione a gasolio di uno dei suoi modelli di punta. Scusate ma nel 2035 non si potranno più produrre auto con motori endotermici e adesso usciamo col diesel? Non era meglio anticipare, intanto, la sparizione di questo? Magari, poi, qualcuno ci dirà con cosa produrremo tutta quell’elettricità per le auto ad emissioni zero. Già adesso una conversione completa alle fonti rinnovabili riuscirebbe a coprire solo poco più del venti per cento del fabbisogno, immaginate con quell’aumento. Certo, ci sarebbe l’idrogeno ma non se ne parla più e la case automobilistiche, vista la direzione presa dai governi (chissà perché i petrolieri non si lamentano?), stanno abbandonando per la maggior parte questa tecnica.

Tanto insieme all’autunno caldo, tornerà il Covid con una nuova simpatica variante ma, stavolta porta gli amici! Sarà insieme al virus del Nilo, al vaiolo delle scimmie, ai batteri super-resistenti agli antibiotici e (un po’ ovunque) localizzati focolai di credulità un po’ stucchevole della gente. A quel punto però avremo già votato!

Tranquilli, non avremo il tempo di goderci il nuovo corso di casa nostra che sarà scoppiata una guerretta semi-mondiale o mondiale che vivrà e gioirà dell’inutilità di interessi geopolitici che erano desueti nel XX Secolo. Ma questo è il tempo delle terre rare e dei semiconduttori. Chi vi ha accesso tiene per le palle un mondo di sottosviluppati mentali che si sono sottoposti ad essere governati dalla tecnologia senza nessuna critica o coscienza e che, senza di questa, non riescono più nemmeno ad andare in bagno.

Chi ha qualche memoria degli studi superiori, ricorderà in che situazione si era appena prima dello scoppio della Prima Grande Guerra. Certamente, troverà delle analogie con la situazione odierna. Certamente, troverà anche delle differenze. Forse la più importante è che ai tempi, qualcuno aveva più ragione di altri.

Ora non si capisce chi ha più ragione (e smettiamola con questa balla della democrazia nel mondo occidentale governato dalla finanza e dai colossi della tecnologia che esercitano e determinano il potere che dovrebbe essere del popolo) e, soprattutto, chi sono i buoni. A occhio e croce, non siamo noi.

di Paolo Pelizza

© 2022 Rock targato Italia

PS: mancherò in questo spazio per due o tre settimane. Come sempre faccio d’estate, prendo una pausa per ricaricare la penna e riflettere. Vi auguro che le mie pre-visioni siano le più sbagliate della storia.

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Gli ascolti di agosto 2022.

Gli ascolti di agosto 2022.
articolo di Roberto Bonfanti

Le dinamiche del mondo della musica spesso possono insegnare molto. Abbiamo visto spesso personaggi esplosi ostentando la propria non appartenenza al mainstream finiti alla prima occasione a confezionare tormentoni radiofonici. Abbiamo visto artisti ribelli passare in un soffio dall’invocare nomi e verità scomode al fare da megafono a qualunque pensiero accomodante. E c’è stato anche qualche signore che urlava di voler andare in certi salotti solo “per combattere il sistema dall’interno” diventato poi proprio uno dei simboli di quello stesso sistema. Purtroppo è così che vanno le cose nel nostro Paese, tanto nella musica quanto in contesti più importanti. E credo che oggi sia importante ricordarlo.

Al di là di tutto, comunque, archiviate le due splendide giornate dello scorso weekend al Legend, torniamo a consigliare qualche bel disco uscito di recente.

È un progetto particolare, quello pubblicato da Francesco Pelosi in questa calda estate: “Cantata per Guido Picelli” è infatti un EP nato per accompagnare l’uscita di “Guido Picelli – un antifascista sulle barricate”, un romanzo a fumetti realizzato insieme all’illustratore Rise che racconta la storia sindacalista combattente protagonista delle barricate parmensi del 1922. Sei canzoni dall’indole folk in cui si alternano inediti e riletture di storici brani di lotta andando a comporre un percorso musicale suggestivo e orgogliosamente fuori da ogni moda.

Ci sono rabbia e impulsività in abbondanza, fra le pieghe del nuovo progetto di Pierpaolo Capovilla intitolato "Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri”: un album rock sanguigno, sporco, polemico, decadente e abrasivo che non deluderà quanti hanno amato Il Teatro Degli Orrori. Un lavoro in cui le chitarre stridono e la sezione ritmica martella a dovere, mentre la voce aspra di Capovilla snocciola storie, pensieri e anatemi con l’irruenza e il desiderio di esporsi che lo ha sempre contraddistinto.

Sono sempre vivi, gli Assalti Frontali, e sembrano desiderosi più che mai di uscire di raccontare la loro verità. “Courage” è infatti un album che ricalca in pieno lo stile della storica band romana, con un rap colmo di sonorità che richiamano gli albori dell’hip-hop italiano anni ’90, ma si distingue per contenuti che affondano le radici nel desiderio di reagire ai drammi sociali dell’ultimo biennio. Un disco immediato ma segnato dall’urgenza di non mettersi i paraocchi di fronte a un’epoca tanto complessa.

Si muovono con grande naturalezza fra pop, rock e venature cantautoriali, gli emiliani Nancy, e il loro lavoro d’esordio intitolato semplicemente “Nancy EP” è un piacevole insieme di canzoni capaci di spaziare fra quadretti narrativi venati di malinconia e momenti chitarristici più acidi senza mai trascurare la giusta dose di immediatezza. Un primo passo incoraggiante per una band dal sound ricco di sfumature.

Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]

www.robertobonfanti.com

blog www.rocktargatoitalia.eu

 

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VINCITORI ROCK TARGATO ITALIA Edizione Speciale Estate 2022. I MINIMO VITALE

VINCITORI ROCK TARGATO ITALIA Edizione Speciale Estate 2022

MINIMO VITALE

Sono i MINIMO VITALE ad aggiudicarsi il GRAN PREMIO ROCK TARGATO ITALIA della Edizione Speciale Estate 2022.

Organizzata dall’Associazione Culturale Generzione Europea al LegendClub di Milano nei giorni 29 e 30 luglio, con il media di RockerTV, la rassegna Rock Targato Italia ha visto la partecipazione di numerosi artisti. Durante le due giornate si sono svolti incontri, eventi acustici e consegnate le storiche “LE TARGHE” nelle categorie Miglior Album, Miglior Live e Artista Rivelazione 2022.

“…Un live semplice ma efficace nei suoni, ritmi e melodie, corrosivo pungente dai testi importanti. Un omaggio alla vocalità degli storici Massimo Volume diversi anni dopo nel tempo e spazio…”

Il Premio è stato assegnato da una giuria specializzata presieduta da Claudio Formisano (Presidente Cafim e musicista), Roberto Bonfanti (scrittore e artista), Paolo Pelizza (docente scuola del Cinema, scrittore e musicista) e Graziella Ventrone (giornalista Blogger)

Formazione: MINIMO VITALE

Debuttano nel 2017 da un'idea di Alberto Neri (cantante nei Neurodisneyland, Family Cafè, Autoscatto), con Luca Consonni (già Out of Blue, Kedivè, Inganno Armonico) e Josy Brazzale (Soluzione, Family Cafè, Autoscatto, Giardini d'Ophelia) alle chitarre, Davide Torrione (Tristan Tzara) al basso e Alessandro Longo (Nandha Blues) alla batteria.

La band arriva dalla Val D'Aosta

Il premio: 

GRAN PREMIO ROCK TARGATO ITALIA consiste in una importante promozione e comunicazione, a livello nazionale di un progetto discografico.

Per altre informazioni: www.rocktargatoitalia.eu

 

FRANCO SAININI

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