- Scritto da Francesco Caprini
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IL MAESTRO E LA LEGGERA.

“Quando incontri qualcuno
Ricorda che è un incontro sacro
Come lo vedi, ti vedi
Come lo tratti, ti tratti
Come lo pensi, ti pensi
Ricorda che attraverso di lui
O ti perderai o ti ritroverai”
Franco Battiato
Ho sempre avuto una sincera avversione per chi vuole mettere etichette a tutto e tutti. Questa, poi, raggiunge il picco quando si aggiunge alla parola “musica” la desinenza “leggera”. Già, perché io credo fermamente che esista solo la musica. Semmai ne esistono di due tipi: quella di valore e quella che ne ha meno.
Così mentre mi preparo a celebrare il quarto anniversario della tragica scomparsa di Chris Cornell, apprendo la notizia della morte del Maestro Battiato. Un altro vuoto incolmabile.
Ci sarebbe molto da dire sulla parabola artistica di Franco Battiato. Mi limiterò a consegnarvi una riflessione.
In un paese dove codici e linguaggi si copiano, si importano e poi ci si giustifica dicendo che ci si è ispirati (mentendo sapendo di mentire) il Maestro quei linguaggi e quei codici li ha creati mescolando con sapienza e autenticità quello che conosceva.
Anche e soprattutto questo, ci mancherà. Quella sua vena espressiva colta, raffinata, lirica e autentica. Esperienza che ha portato nella musica che, senza alcun senso, si ostinano a chiamare leggera.
La creazione del Maestro non è “leggera”: è originale, ispirata e di altissimo livello. Le sue incursione nella popular music non sono altro che pezzi di straordinario pregio, gioielli preziosissimi.
Battiato, siciliano, viene scoperto artista pop nella mia meravigliosa città, nientemeno che dal più milanese dei milanesi: Giorgio Gaber (un altro che ci manca moltissimo). Si destreggia con la canzone d’autore, la musica classica, con il progressive rock, in una sperimentazione continua. Oltre ad essere un grande compositore si scopre paroliere di talento: molto più di altri che vengono incensati quando si parla di testi di canzoni in Italia, scrive “perle” di filosofia, di sagace ironia e di grande profondità.
Seppure ha voluto fare una netta distinzione tra il suo essere un artista e l’attività politica, sostenendo di non voler essere un artista impegnato, non si è astenuto dall’esprimere pensieri e opinioni. Scrive anche della canzoni sul tema.
Il Maestro era, comunque, più interessato a filosofia, alle religioni orientali e all’esoterismo in una visione più spirituale della realtà e della vita.
Franco Battiato è stato un Maestro di musica. Ascoltate il suo lavoro e poi ditemi, in coscienza, se vi viene voglia di aggiungerci “leggera”.
Grazie, Maestro
di Paolo Pelizza
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