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“Rock Down – Altri cento di questi giorni”

“Rock Down – Altri cento di questi giorni”

IL LIBRO “Rock Down - Altri cento di questi giorni” è il diario “monstre” della pandemia che Michele Monina ha tenuto nei due anni tra il 24 febbraio 2020 e il 24 febbraio 2022, e che ora verrà stampato sotto forma di libro in un’unica copia, legata a un NFT che certificherà i passaggi della lavorazione e la sua unicità, edito da Underground Edizioni, cinquemilacinquecento pagine, che verrà battuto da una casa d’aste.

L’EVENTO “Rock Down- Altri cento di questi giorni” è anche un reading/performance che si terrà per settantadue ore di fila a Milano, cuore dell’Italia ferito dal confronto col Covid-19, nei giorni 13, 14 e 15 aprile 2022, a partire dalla mezzanotte del 12 aprile, quando scoccherà l’ora zero. Speciali location della performance saranno la Sala Bausch del Teatro Elfo Puccini, e (in orario diurno) IBM Studios di Piazza Gae Aulenti.

Un reading che vedrà Monina accompagnato nella lettura fiume da oltre cinquecento ospiti e lettori. Settantadue ore di fila di reading che verranno certificate dai giudici del Guinness World Records come performance di lettura di un unico libro più lunga di sempre al mondo. Il tutto verrà diffuso in diretta streaming (servizio fornito da IBM Italia, partner del progetto), verrà ripreso e diventerà uno speciale televisivo e un podcast a puntate.

La diretta verrà trasmessa presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, aperta straordinariamente per tutte e settantadue le ore della performance. La registrazione video dell’intera performance, corredata dai ritratti fotografici di tutti gli oltre cinquecento partecipanti, diventerà a sua volta un’installazione. Il progetto ha il Patrocinio del Comune di Milano e la partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del capoluogo lombardo, il Patrocinio del Comune di Ancona e la partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del capoluogo marchigiano, e vede Slow Music, organizzatrice e produttrice della performance, con il supporto di IBM Italia che metterà a disposizione IBM Studios e inviterà i propri dipendenti alla lettura di alcuni brani. Alla performance ha aderito la Fondazione Scuole Civiche di Milano. “Molti artisti hanno cercato di fissare, raccontandoli, i giorni difficili della pandemia: arte, musica, letteratura.

Ringraziamo Claudio Trotta per questa iniziativa, che sarà un importante momento di consapevolezza e riflessione ulteriore per tutta la città”. Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano "Il progetto rende il singolare universale, e raduna tante voci dentro una narrazione che ci tocca tutti. Inoltre, è un’ulteriore collaborazione con Milano, attraverso l'autore, Monina, che ci unisce". Paolo Marasca, Assessore alla Cultura del Comune di Ancona CHI LEGGERÀ

Ci sarà la famiglia di Monina, che con lui ha condiviso i giorni del lockdown. Ci sarà il mondo della musica leggera, da alcuni dei nomi più importanti del pop e del cantautorato, alle cantautrici che Monina da sempre segue come critico musicale, passando per discografici, manager, promoter e uffici stampa.

Ci saranno le rappresentanze del mondo dello spettacolo, quello che più di ogni altro è rimasto fermo al palo, dalle maestranze ai nomi più visibili e riconoscibili. Ci sarà soprattutto Milano. Quindi la società civile, le organizzazioni che si muovono nel sociale, le onlus, quei volontari che durante la pandemia si sono trovati a dover gestire un surplus di lavoro in una situazione a rischio. Ci sarà chi durante questa particolare epoca ha particolarmente sofferto, come gli ospiti della Casa Jannacci, ospiti delle RSA. Ci saranno infermieri, medici, da quelli divenuti star televisive a quelli che hanno semplicemente agito nei reparti, malati usciti dalla terapia intensiva, ci saranno parenti di vittime del Covid. Ci sarà la politica, ad iniziare da parte della giunta comunale di Milano e di Ancona. Ci saranno gli intellettuali, gli scrittori, gli attori con le loro scuole di recitazione, oltre che una massiva partecipazione della Fondazione Scuole Civiche di Milano. Ci sarà la comunicazione, giornalisti, speaker radiofonici, anchormen della tv. Ci saranno presidi, rettori, insegnanti, maestri e studenti, di tutti gli ordini e gradi, dalle materne all’Università, spesso raccontati nelle pagine del diario, la DAD con cui imparare a fare i conti. Ci saranno le aziende e gli imprenditori che in questi lunghi mesi hanno dovuto fronteggiare nuove condizioni di lavoro, hanno dovuto rivedere il modello di business, ci saranno i lavoratori stessi. Ci sarà il mondo delle parrocchie, che hanno visto le loro chiese ancora aperte ma si sono attrezzate per trasmettere le funzioni sui social, provando a fare della loro presenza nel territorio uno strumento di aiuto laddove non poteva arrivare lo Stato. Ci sarà il mondo dello sport, chiamato al compito di rappresentare un’idea di ripresa e ripartenza, spesso con ottimi risultati.

La diretta streaming di “Rock Down – Altri cento di questi giorni”, in collaborazione con IBM Italia, potrà essere seguita attraverso la piattaforma Twitch (link: https://www.twitch.tv/rock_down).

Per assistere al reading, il pubblico potrà effettuare la prenotazione su Eventbrite dal 13 marzo 2022. Per accedere alla Sala Bausch con prenotazione, sarà necessario avere quanto stabilito per prevenire il diffondersi della pandemia al tempo dell’evento (13-14-15 aprile).

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

blog www.rocktargatoitalia.it

 

 

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songs in a conversation: 3 nuove date

ROBERTO ANGELINI e RODRIGO D'ERASMO, Songs in a Conversation: aggiunte tre nuove date al tour

Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo saranno in tournée a partire da primavera 2022, omaggiando Nick Drake nei principali club e teatri d’Italia. Agli appuntamenti già fissati e annunciati lo scorso 10 Febbraio si aggiungono ora tre nuove date:

13 Marzo - Marostica (VI), Sala Polivalente Don Bosco

20 Marzo - Rende (CS), Mood Social Club

3 Aprile - Terni, Fat Art Club 

Il calendario completo aggiornato diviene dunque il seguente: i live partiranno con due anteprime esclusive il 27 febbraio all’Angelo Mai di Roma e il 2 marzo al Blue Note di Milano. Il tour poi proseguirà il 5 marzo all’Estragon di Bologna, il 12 marzo al Teatro Miela di Trieste, il 13 marzo alla Sala Polivalente Don Bosco di Marostica (VI), il 17 marzo all’Auditorium Novecento di Napoli, il 18 marzo all’Officina degli Esordi di Bari, il 19 marzo allo Spazio Porto di Taranto, il 20 marzo al Mood Social Club di Rende (CS), il 26 marzo al Circolo della Musica di Rivoli (TO) e per concludere il 2 aprileal Teatro della Concordia di San Costanzo (PU) e per concludere il 3 aprile al Fat Art Club di Terni. 

Il tour è prodotto da Vertigo e i biglietti sono disponibili su: http://www.vertigo.co.it/it/rodrigo-derasmo-roberto-angelini e presso tutte le rivendite autorizzate.  

Venerdì 25 febbraio 2022, uscirà il disco SONGS IN A CONVERSATION (FioriRari distributed by Artist First), un omaggio a Nick Darake a 50 anni dall’uscita del suo ultimo lavoro discografico Pink Moon, un album epocale da poco certificato disco d’oro, un piccolo, breve, delicato e misterioso capolavoro che sarebbe sbocciato col tempo raccogliendo un numero straordinario di estimatori appassionati e consacrando un artista unico nel suo genere. 

Da oggi è possibile pre-ordinare il vinile e pre-salvare il disco in digitale a questo link: https://lnk.to/NickDrake-Songsinaconversation_Pre 

SONGS IN A CONVERSATION, nasce dal desiderio di testimoniare la grande passione per l’intramontabile Nick Drake, per tramandare e far conoscere ai giovani musicisti la sua eredità artistica e poetica, ricca di fragilità, lirismo e sensibilità, dando un tocco contemporaneo e modernoper restituire la magia e il carattere onirico delle versioni originali. Questo secondo tributo, che arriva dopo Pongmoon – Sognando Nick Drake del 2005, rappresenta una profonda interpretazione e condivisione delle tematiche e dei toni controcorrente di Drake, in cui sono di forte impatto ed emergono le mille sfaccettature dell’animo umano. 

Il progetto è composto da 11 tracce, suddivise tra un Lato A e un Lato B. Le prime due tracce del Lato A sono state registrate e prodotte da John Wood, fonico e produttore storico di Nick Drake, presso i Vada Recording Studios in UK (a poche miglia dalla casa natale di Drake), mentre le altre tre, sono state registrate in un secondo momento a Roma da Daniele Ilmafio Tortora, sodale di questo progetto. Per ricreare un sound anni ‘70, moltonaturale, autentico e dai toni caldi, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo hanno coinvolto la band con cui collaborano da sempre, composta da Fabio Rondanini alla batteria, Gabriele Lazzarotti al basso e Andrea Pesce al pianoforte. 

Il Lato B invece è composto da pezzi suonati e cantati live da Rodrigo e Roberto insieme ad amici, ospiti, fan di Drake. Questi brani sono stati catturati durante le riprese del documentario Songs in a conversation. Le tracce sono delle versioni molto semplici e minimal, dove la voce degli artisti e il sound prodotto dalla chitarra si uniscono in perfetta armonia con i dolci suoni che riecheggiano dalla natura circostante. 

Rodrigo D’Erasmo, tra i più celebri violinisti, polistrumentisti, compositori, arrangiatori e produttori della scena musicale, in passato aveva già lavorato con Roberto Angelini su Drake in alcuni progetti, tra cui Pongmoon – Sognando Nick Drake, il primo tributo al grande cantautore che restituisce ai suoi capolavori quella dimensione live ed intima che certamente desiderava, e un documentario per la regia di Giorgio Testi per Sky Arte, presentato anche alla Festa del cinema di Roma, dal titolo Songs in a conversation, da cui il disco prende nome. In questa occasione, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo hanno raccontato la musica del cantautore inglese attraverso un viaggio collettivo, introspettivo e avvincente nella natura tanto celebrata e amata da Drake, arricchito dai contributi di alcuni artisti italiani, tra cui Andrea Appino, Manuel Agnelli, Niccolò Fabi, Piers Faccini e Any Other, oltre che dall’incontro in studio di registrazione con John Wood, il sound engineer e producer che ha registrato tutti gli album di Nick Drake. Grazie a questa esperienza emozionante con John Wood, uomo d’altri tempi e adorabile gentleman inglese che vive ad Aberdeen lavorando e registrando ancora come nei mitici 70’s, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo hanno avuto l’onore di toccare con mano e conoscere il passato di Wood, ricco di straordinari aneddoti e di profonda ammirazione e gratitudine nei confronti del mostro sacro Nick Drake. 

In correlazione al nuovo progetto discografico, Roberto Angelini ha unito passione ed arte e ha realizzato due opere in plastilina, divenute per l’occasione rispettivamente la cover e la quarta del disco, così come era già stato realizzato nel primo album dedicato a Nick Drake Pongmoon – Sognando Nick Drake nel 2005. 

Questa la tracklist completa del progetto: 

Side A 

Pink Moon (Rec and prod by John Wood) 

Know (Rec and prod by John Wood) 

Hazey Jane  

Northern Sky  

Harvest breed  

Side B 

Introduction  

One of these things first feat. Piers Faccini 

From the morning feat. Adele Nigro 

Parasite feat. Andrea Appino 

Place to be feat. Manuel Agnelli  

Saturday sun feat. Niccolò Fabi 

RODRIGO D’ERASMO è violinista, polistrumentista, compositore, arrangiatore e produttore di formazione classica. Dal 2001 ad oggi ha registrato decine di album in tutto il mondo collaborando in studio e live con numerose band e artisti tra cui Mark Lanegan, Muse, Damon Albarn, Rokia Traoré e molti altri. Dal 2008 è membro degli Afterhours, con i quali ha vinto il premio della critica al Festival di Sanremo 2009 e il premio Tenco nel 2012. Nel 2011 è stato premiato dal M.E.I come miglior musicista dell’anno in assoluto. È stato producer ad X Factor nelle edizioni 10,11, 13 e 14 nel team di Manuel Agnelli. A partire dal 2014 ha diretto l’orchestra di Sanremo per vari artisti tra cui Diodato, con il quale nel 2020 ha vinto il Festival con il brano “Fai Rumore”. Nel 2021 è stato direttore d’orchestra e arrangiatore di 4 artisti in gara. Ha composto colonne sonore per il cinema e per la TV tra cui il cortometraggio “Chiusi Fuori” con Colin Firth e Stefano Accorsi presentato alla biennale del cinema di Venezia nel 2021. Rodrigo D’Erasmo ha anche composto numerose colonne sonore di documentari tra cui: “C’era 2 volte Rodari”, “Fantastic Mr. Fellini” per Sky Arte e l’ultima produzione internazionale di Sky hub, “Art Raiders”. 

ROBERTO ANGELINI esordisce come cantautore nel 2001 con l’album “Il Signor Domani” e nello stesso anno partecipa a Sanremo Giovani con l’omonimo brano, vincendo il Premio della Critica. Nel 2003 pubblica l’album “Angelini” che contiene le hit “GattoMatto” e “La Gioia del Risveglio”, e poco dopo fonda una sua etichetta indipendente Fiorirari, pubblicando due dischi a suo nome, “La Vista Concessa” nel 2009 e “Phineas Gage” nel 2012. Firma come co-produttore l’album di Niccolò Fabi “Tradizione e Tradimento” nel 2019, partecipando anche al lungo tour di presentazione del disco, come membro stabile della band. Come autore scrive il brano “Calore” che lancia, con la vittoria di “Amici” nel 2010, la carriera di Emma Marrone. Nel 2021 esce, per l’etichetta FioriRari, il suo quinto album intitolato “Il cancello nel bosco” e nel 2022 sarà in programmazione su RaiPlay la nuova serie “Il Santone”, di cui Roberto Angelini ha composto tutte le musiche originali. 

 

 

 

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LA VARIANTE DI FRANKENMUTH. di Paolo Pelizza

 

Cinquemila anime piccolo-borghesi e i dischi dei genitori come colonna sonora della noia, come finestra sul mondo che, al paesello, è fatto di domeniche in chiesa, di scuola, di romanzi distopici e di lettura della Bibbia. Questo potrebbe essere l’incipit di un bel romanzo sulla storia di tre fratelli e di un loro amico: del loro mondo ordinario e di come hanno accettato il confronto con l’esterno, con la loro crescita e con la modernità,  di quello che sanno fare, di quello che hanno imparato e stanno imparando. Questa è anche la storia di quattro ragazzini che ci stanno dando una lezione.

Una lezione che ho cominciato a capire in un novembre che sembra passato remoto, avvolto nelle nebbie del tempo. Un altro mondo di uomini e donne, liberi. C’era un locale. Uno scatolone in muratura con un’acustica pessima, un pubblico eterogeneo, una fila di Marshall e i quattro ragazzini della provincia pingue del Michigan. Non mi erano sconosciuti né loro, né la loro musica. Ho apprezzato la prima canzone dei Greta Van Fleet guardando una puntata della serie TV Shameless. Ho drizzato le antenne, sono andato a cercarli e ho scoperto che si trattava di una band di bambini, praticamente. Poi l’Alcatraz (lo scatolone in muratura di cui sopra) della puntata milanese del loro tour mondiale (che strano scrivere tour mondiale, oggi …), ancora troppo pochi i pezzi del gruppo, qualcuno un po’ più deboluccio, diciamolo. Ma già dal primo urlo di Joshua, dalla prima esplorazione del manico della sua Gibson di Jake si capivano tante cose. Questi poppanti suonano di brutto! Suonano anche sui soloni che li criticano perché li considerano gli emuli di un mondo che non esiste più, di una rock band estinta, la migliore di sempre. E imitateli voi se ci riuscite, amici miei. Magari mettetevi anche a suonare … Ah, è fuori moda? Già, perché non suona più nessuno, oggi. E’ il nuovo mondo di omologati, di talentuosi del software, del vacuo pieno di banalità..

Al contrario, loro suonano e suonano. Suonano perché a loro piace così e, se ricordiamo bene, è piaciuto anche a noi. E’ il momento di Anthem of Peaceful Army, il primo album dopo tre singoli e due EP. Il palco dell’Alcatraz brucia di sapiente potenza e il pubblico esplode praticamente dopo ogni brano. Non c’è bisogno di “cavalli di battaglia” (anche se tre o quattro li hanno già), loro suonano e a noi basta e di mancia ce ne lasciano tanta.

Così bisogna procedere. Sempre barra a dritta, mettendo a terra le esperienze fatte, quelle più dure… quelle che fanno diventare grandi. Imparando ed insegnando. Scrivendo e suonando. Così, da facile profeta, scrissi (proprio qui) che questi mocciosi ci avrebbero fatto altri regali e sempre migliori. Dopo quattro singoli, un anonimo donatore mi omaggia della possibilità di ascoltare tutto il nuovo album dei giovani “imitatori”, degli emuli del Nord America.

E’ un’epifania.

I ragazzi sacrificano sull’altare del rock classico (ma anche di blues e psichedelia) tutta la birra che hanno ed è tanta, tantissima. Inesauribile. L’autorevole rivista Rolling Stones ha parlato di riscoperta di un genere. Sbagliano. E’ rinascita. Torna, finalmente, la musica con la sua capacità di compenetrare i corpi, con buona pace delle leggi della fisica. Torna con tutta la sua autenticità, con quel suo modo primordiale di farci tornare allo stato di esseri essenziali. Puro istinto. Tornano anche i grandi temi: i ragazzi hanno girato il mondo per il primo disco. Hanno visto un pianeta vero fatto di foreste arse, di trascendenza, di riflessioni religiose, di guerre per gli dei e per il capitale, della fame, delle disuguaglianze, delle ristrettezze reali che loro non hanno mai vissuto nella provincia grassa del grande Stato del Michigan. La ricerca di una qualche salvezza o redenzione. Una lezione, appunto.

Vietato scrivere con niente da dire. Non si è artisti senza fare politica perché tutto lo è, l’arte non è tale se non vuole cambiare il mondo. Se il vostro sogno è il sogno americano delle mogli trofeo e del denaro a carrettate, non ascoltate i Greta van Fleet. Non sono per voi. Se fate musica per le donne, i soldi e la fama, lasciate perdere. Siete stati lasciati indietro. E, oggi siete lontanissimi.

Perché, oggi, per noi, è il giorno delle rivelazioni, oggi ci si svela The Battle At The Garden’s Gate, il secondo LP dei quattro ragazzini. In Italia, dovrebbe uscire il prossimo 16 aprile. Lo dico per chi si dovesse meritarsi di acquistarlo. L’album è un concept che parla di un viaggio, un’odissea spaziale dentro a un cosmo altro, un’altra dimensione. L’allegoria è molto diversa da quella di Splendor and Misery dei Clipping (di cui qui vi ho parlato). Qui la strada non è lineare verso a better place. E’ la storia circolare del vecchio tempo, dell’eterno ritorno. Al di là, del “collante” narrativo e dei temi di cui ho già parlato, il disco entra dalle orecchie e arriva direttamente alla pancia dell’ascoltatore ma non è musicalmente semplice. Direi il contrario. Grazie anche al loro saggio produttore (Greg Kurstin, N.d.R.) i gemelli (Josh e Jake) e i loro soci alternano pezzi più radiofonici e brevi a suite complesse di otto minuti, i paesaggi sonori hanno radici forti nel rock classico e sperimentale dei favolosi Seventies ma le strutture sono più solide, moderne e mature.  C’è anche una ballad non convenzionale che parla d’amore (tema per loro inesplorato, a quello ci pensano già Jay Z e Rihanna), dal titolo Light My Love.

Decisamente, c’è tanto da scoprire ad ogni nuovo ascolto.

In questo mondo dove impazzano un sacco di varianti della stessa solfa, di superficialità, dove si risponde coi manganelli a chi fa domande, dove quelli che non sono mainstream sono buffoni, io scelgo questa di variante. Quella di Frankenmuth.

Perché, come dovrebbero fare tutti i giovani, loro, oltre all’indiscutibile talento, sognano ancora.

Long live rock’n roll!

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

 

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4 album (+1) per aprile 2020: Non Voglio Che Clara, Benvegnù, En Roco, Pay e, The Howling Orchestra.

4 album (+1) per aprile 2020:

Non Voglio Che ClaraBenvegnù, En Roco, Pay, The Howling Orchestra.
articolo di Roberto Bonfanti

Servono certezze, in questi giorni confusi in cui tutto è caotico e il futuro sembra un enorme punto interrogativo. Per fortuna, se la vita e la politica le certezze sembrano volercele togliere sempre di più, la musica continua a concedercene qualcuna. Dunque, tanto vale godersi almeno queste.

I Non Voglio Che Clara ci hanno abituati da parecchio tempo a sfornare dischi bellissimi alternati a lunghi periodi di silenzio. “Superspleen vol.1”, il nuovo disco che arriva a sei anni di distanza dal suo predecessore, non fa eccezione e conferma in pieno l’eleganza che è da sempre il marchio di fabbrica della band: canzoni piene di fascino, accarezzate da un caldo retrogusto anni ’60 e giocate attorno a un pop d’autore dalle atmosfere malinconiche e dall’intrigante verve narrativa che rende ogni brano una sorta di mini romanzo.

Su Paolo Benvegnù c’è ben poco da dire. L’ex leader degli Scisma è un autentico monumento della musica alternativa italiana: una sorta di essere di luce che dispensa classe e purezza in ogni cosa che fa. Il nuovo album intitolato “Dell’odio dell’innocenza” è l’ennesimo tassello prezioso di una discografia importante e ci presenta un Benvegnù in grande forma che ci regala undici tracce intrise di quel rock d’autore poetico, ombroso ed evocativo che è da sempre il marchio di fabbrica dell’artista lombardo.

Anche i genovesi En Roco sono ormai una certezza e da vent’anni portano avanti con grande coerenza il loro percorso. “Per riconoscersi” è il nuovo passo del cammino della band ed è probabilmente la loro prova più diretta e sfaccettata: undici canzoni in cui i musicisti liguri non rinnegano assolutamente le loro radici sempre ben piantate nella tradizione cantautoriale tanto cara alla loro città natale ma, al tempo stesso, provano a sporcare maggiormente il loro sound concedendosi l’acidità di nuove venature che spaziano fra il rock e un pizzico di funk.

I Pay si possono considerare a pieno titolo un pezzo di storia del punk italiano più fresco e irriverente eppure, dopo quasi venticinque anni di onorata carriera, sembrano avere ancora l’entusiasmo degli esordienti. “Va proprio tutto bene”, il nuovo album della band varesina, è un bel condensato di canzoni immediate, divertenti, ironiche ma intelligenti al tempo stesso. Punk nel senso più essenziale, puro e apparentemente leggero del termine.

Nonostante su queste pagine abbia sempre preferito citare prevalentemente band che cantano in italiano, parlando di certezze mi sembra giusto dedicare un po’ di attenzione all’esordio di The Howling Orchestra, nuovo progetto musicale in cui confluisce l’esperienza di musicisti già membri dei Gea, degli Spread e dei Lana. “Spirituals” è un album ruvido e profondamente americano in cui suoni acustici e sonorità elettriche si impastano con grande sicurezza all’interno di un interessante viaggio fra rock, folk e venature blues.

Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]

www.robertobonfanti.com

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