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"DOUBLE FACE” di Renzo Chiesa e Carlo Montana Mostra pittorico fotografica di musicisti e cantanti rock

"DOUBLE FACE” di Renzo Chiesa e Carlo Montana Mostra pittorico fotografica di musicisti e cantanti rock

01 – 16 ottobre 2022

Una mostra inusuale che affianca, in una sorta di visione stereoscopica, la cinquantennale esperienza internazionale di Renzo Chiesa, fotografo milanese, alla spavalda e istrionica abilità di Carlo Montana pittore di rockers di Zibido San Giacomo, entrambi da sempre in forte affinità col mondo della musica.

Fabrizio Seidita, ref.te area artistico-musicale di Pro Loco Buccinasco, curatore della rassegna, ha unito in un percorso binario, multimediale ed emotivo le due arti sotto gli architravi della settecentesca Cascina Robbiolo di Buccinasco, alle porte di Milano, patrocinati e sostenuti dal Settore Cultura del Comune di Buccinasco.

La rassegna, con vernissage sabato 1° ottobre 2022, vedrà esposte 54 opere, la maggior parte accoppiate, su soggetti rock di spessore mondiale come Mick Jagger, John Lennon, Patti Smith, Jimi Pagina 2 di 2 Hendrix, Janis Joplin, ma anche protagonisti italiani degli ultimi 50 anni come Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Fabrizio de André, solo per citarne alcuni.

A margine della mostra, nelle serate dei weekend, ci saranno miniconcerti (artisti come Paolo Marrone voce dei Favonio, Massimiliano Aloisio, la cantautrice Senza_CRI, Max Manfredi, solo per citarne alcuni) ed anche due presentazioni di libri, uno dello stesso artista Renzo Chiesa che celebra con il titolo “Cinquanta”, i suoi anni di attività e l’emozionante “Rock Poster 1940-2010” di Martina Esposito, entrambi per le Edizioni Vololibero.

Multimedialità spinta anche da alcuni “Art Actors” che imperverseranno in sala nelle serate dei weekend, con teatrali e avvolgenti interpretazioni di alcuni dei soggetti delle opere, grazie al gruppo teatrale di ProLoco ed ai testi del curatore Dr. Fabrizio Seidita, rappresentando dal vivo ciò che utili QR Code a fianco delle opere forniranno nelle altre giornate. Sullo sfondo spezzoni di video di più celebri concerti rock della storia.

L’inaugurazione della mostra, alla presenza di artisti, autorità locali e dai rappresentanti degli sponsor Fratelli Giacomel e Alisei Milano si svolgerà sabato 1° ottobre dalle ore 18:30 alla Cascina Robbiolo, via Aldo Moro 7, Buccinasco (Milano).

Ulteriori dettagli ed informazioni in cartella stampa allegata o al link che segue. LINK al Press Kit: https://www.prolocobuccinasco.it/mostra-double-face.html

Informazioni Renzo Chiesa e Carlo Montana "DOUBLE FACE” Mostra pittorico fotografica di musicisti e cantanti rock 01 – 16 ottobre 2022 A cura di: Fabrizio Seidita Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Progetto di allestimento: ProLoco Buccinasco

Ingresso: gratuito Centro Culturale Cascina Robbiolo Via Aldo Moro 7 – 20090 Buccinasco (MI)

Orari visita: Lunedì - venerdì 17.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle 19.30) Sabato e domenica 10.00 -13.00 e 16.00 – 22.00 (vernissage dalle ore 18.30)

Contatti stampa Walter Bellini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

T. +39 348 2513358 Social Media Center Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ProLoco Buccinasco APS Sede op. Via Marzabotto 3 20090 Buccinasco (MI)

Segret. 334 3082209 www.prolocobuccinasco.it

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Simmons, permette una parola?

Caro Gene,

spero tu voglia scusarmi se mi permetto di tornare sull'argomento. Lo so che ne abbiamo già parlato quando uscì The Battle At The Garden's Gate ... tuttavia ho alcuni elementi di novità da portare a supporto della mia tesi.

E' importante che ti dica che dopo averli visti all'Alcatraz nel novembre 2019 (ultimo periodo dopo il quale nulla è stato e/o sarà come prima), ho assistito al concerto dei Greta Van Fleet anche pochi giorni fa. La location scelta, questa volta, è l'Ippodromo SNAI sempre a Milano e i ragazzi hanno aperto la manifestazione degli I Days, happening musicale che (per ora) ha avuto il maggior numero di spettatori in Italia.

Sulle tue perplessità sull'originalità del loro sound, come sai, io ho un'opinione diversa. E' vero che la loro ispirazione è e rimane molto quella della musica degli anni Settanta. E' altrettanto vero che non ti ho sentito tuonare contro i Rival Sons che, fondamentalmente, fanno la stessa cosa o, anche, prendertela con The Strokes che dall'underground resuscitano il genere che stava diventando troppo di nicchia relegato in una riserva di indipendenti a cui il mainstream era precluso. Ancora, non ti ho sentito dire nulla dei War On Drugs che ripartono da folk rock e psichedelia rielaborando un genere che le orecchie sentono molto classico. Suppongo che tu non abbia nemmeno maledetto gli Imagine Dragons (65.000 spettatori due giorni dopo i Greta nello stesso posto) che fanno un pop rock che affonda le sue radici nell'alternative di ottima fattura e non particolarmente difficile. Se lo hai fatto io non ne ho notizia, quindi mi scuso. Leggo, financo, che il monumentale Mick Jagger (ormai mi sto rassegnando a sparate di questo tipo, anche se capisco meno quando a spararle così grosse siete voi, i grandi della musica...) parla di morte del rock. Gli risponde Damiano David (frontman dei Maneskin) che, pure ha aperto un concerto dei Rolling Stones, che non può morire un genere che non può essere ucciso perché nessuno lo mantiene in vita. Tutto è in divenire e si mescola, continua Damiano, e che quello di Mick è un modo vecchio di pensare.

Io la penso come lui, il rock è come la fisica: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Sembra strano doverlo dire proprio a te ... A te che con i tuoi Kiss ha inventato un nuovo genere. Avete miscelato rock'n roll, hair, blues e metal creando uno dei più interessanti cocktail della storia dentro a quegli anni (gli stessi a cui guardano i Greta Van Fleet con grande ammirazione e a cui si ispirano). Io ho consumato Rock and Roll Over sulla piastra del mio giradischi, avendo un grande orgasmo tutte le volte. Ma forse, siamo noi a sbagliare. Siamo diventati o stiamo diventando come quei benpensanti che abbiamo combattuto cantando i nostri testi, picchiando sulle pelli e distorcendo le nostre chitarre. A parte, che questi quattro ragazzi del Michigan tengono testa chiunque per qualità della loro musica e delle loro esecuzioni. Mi sarebbe piaciuto averti lì accanto a sentire Danny Wagner posseduto dall’anima di Bonham esibirsi in un formidabile solo di batteria, a causa del quale sto ancora cercando la mascella. Avrei voluto farti sentire i vocalismi di Joshua in una serata in straordinario stato di grazia o, ancora, vedere Samuel che suona qualsiasi cosa (tastiere, piano e basso) con una maturità eccezionale. Tralascio sulle qualità di Jake come chitarrista di cui ho già detto nell’articolo di tre anni fa: se è umanamente possibile è ulteriormente migliorato. I Greta con solo due album all’attivo e poco più, non stanno entrando nella storia, ci sono già, devi fartene una ragione.

Avrei voluto anche farti vedere le persone che erano all’Alcatraz tre anni fa. Eravamo poche centinaia di cinquantenni … può darsi che fossimo solo attempati nostalgici ammirati. Non qui, non ora. E’ vero, noi c’eravamo ancora ma insieme a giovani e giovanissimi. Lo dice Joshua: tre anni fa era stato molto diverso. Guardate ora.

Qualcuno parla di effetto Maneskin e , secondo me, ha qualche ragione.

Gene, io non voglio pensare che tu stia sbagliando. Come ho detto, probabilmente, alcuni di noi sono diventati quelli che criticavano, quelli che non volevano che fossimo liberi, quelli che vogliono le guerre, quelli che lavorano per la fame, quei perbenisti per cui la libertà è un inutile orpello. In una parola, sono diventati vecchi.

Non siamo evoluti se guardiamo i concerti su YouTube, se abbiamo imparato a usare smartphone, tablets e tutte le app del cazzo che ci abbiamo scaricato sopra. Ricominceremo a vivere nel nostro tempo se saremo in grado di recuperare quei valori, se saremo in grado di sostenere chi vuole davvero cambiare il mondo. L’ho capito dal primo urlo di Joshua ad aprire una serata straordinaria: il rock è un linguaggio per giovani e alcuni di noi non lo sono più.

di Paolo Pelizza

© 2022 Rock targato Italia

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CREPUSCOLI D’AGOSTO.

CREPUSCOLI D’AGOSTO.

“Il diavolo è un ottimista

se crede di poter peggiorare

gli uomini.”

Karl Kraus

Sul balconcino davanti allo spettacolo dei cieli, del lago sottostante e del verde dei boschi che culminano in nude rocce rosso-brune, assisto a tramonti bellissimi dai colori sfumati che vanno dal rosa al rosso e che dipingono la realtà di sogni e suggestioni. Ormai, è ufficiale: il Trentino è sempre più il mio Tibet, il luogo dove ricarichi le batterie in mezzo alla bellezza, una bellezza reale, anche cruda. Forse anche difficile da capire per chi fa il turista. E’ una realtà in cui ci si deve immergere, una realtà dalla quale farsi adottare.

Mentre guardo la luce lasciare il posto alle ombre della notte incombente non posso non pensare che tra quattro ore e mezza, una giovane donna in un posto molto lontano ma che, ora più che mai, ci pare vicinissimo, si siederà anche lei a guardare il crepuscolo. Intorno a lei ci sarà suo marito che le terrà la mano e gli altri suoi familiari. Lei ha ventisette anni, è donna ed è la sindaca di una cittadina dell’Afghanistan. Tutti i giorni, aspetta che la vengano a prendere e la uccidano. Perché il tema non è “se” ma solo “quando”.

E’ il crepuscolo della ragione quello di chi ha abiurato a lottare per la civiltà contro la barbarie, di chi pensa che con i tagliagole si possa ragionare, di chi ha chiesto a questi criminali “farete i bravi?” e i talebani hanno risposto “certo, signor Presidente! Parola di lupetto”. Probabilmente, si sono sbellicati dalle risate. Eppure per difendere quel diritto e quei diritti, per esportare quei principi, si è mobilitata tutta la comunità internazionale, la NATO, le Nazioni Uniti. Viene da chiedersi, cosa sia cambiato dopo vent’anni. Come si fa a spiegare a chi ha faticosamente ottenuto il riconoscimento di appartenere alla comunità degli esseri umani, che deve tornare ad avere il valore di una capra e accettarlo di buon grado, pena tortura e morte.

E’, anche, il crepuscolo cerebrale di quelli che sostengono che non sia più un problema nostro, che abbiamo combattuto contro il terrorismo e, adesso, che siamo più al sicuro non ci riguarda. Peccato, che il ricercato numero uno per terrorismo, tale Khalil Haqqani è stato acclamato dalla folla (degli studentelli coranici) mentre passeggiava per Kabul.

Bisogna, anche, discernere … lì non abbiamo più interessi. Strano che su quel paese di gente dura e di grandi montagne, ci si siano fiondati Cina e Russia senza perdere un attimo. Sembra che sia ricco da un punto di vista minerario (oltre all’oppio che è da sempre l’oro dei taleban) e, da un punto di vista geo-politico, averci un piede dentro sia strategico. Poco importa, se per ottenere qualche risultato di realpolitik si stringono le mani di conclamati assassini. Poco importa, se i talebani non sono (per la maggior parte) afgani … Quindi, il nuovo Presidente americano, quello di questa grande fuga, ha detto una cosa sbagliata: non è una guerra civile della quale ci si possa disinteressare ma una guerra di aggressione alla quale non si doveva arrivare. Magari, potevamo anche evitare  di riempire di soldi governi corrotti che hanno lasciato il popolo senza protezione, per poi scappare all’estero a godersi il malloppo. Non so se essere più indignato per la stupidità dimostrata o per la codardia acclarata.

Faccio, anche, rilevare che la prima cosa che hanno fatto gli studenti coranici entrando a Kandahar, è stato di prendere possesso della più importante emittente radiofonica della regione, per costringerli a smettere di trasmettere musica. Sembra che faccia venire una insana voglia di libertà che proprio non va bene.

E’ il crepuscolo del coraggio, il tramonto della giustizia. Se la situazione non fosse così terribile, farebbe molto ridere vedere le potenze internazionali, le più imponenti macchine belliche del pianeta scappare come cuccioli durante un temporale. Ma questo è quanto e, finito questo agosto, non ci si penserà più … abbiamo altri problemi. Tipo la pandemia che sta ripartendo, nonostante i vaccini.

E, sempre, durante uno di questi tramonti estivi, la Storia ha, purtroppo, smentito Ronnie Wood. Un paio di anni fa, commentando la pronta guarigione di Mick Jagger da un problema cardiaco aveva battezzato sé stesso e gli altri Stones, immortali. Invece, Charlie Watts ci ha lasciato. Aveva ottant’anni. Era il più “regolare” della banda, impermeabile alle lusinghe delle groupies, delle conigliette di Playboy, degli eccessi. Mick Jagger era solito dirgli che essere nei Rolling Stones e non vivere da rollingstoner era un peccato. Charlie era così. Innamorato di sua moglie e del jazz. Insomma, era un batterista in prestito alla più formidabile, longeva ed iconica band rock della storia. Efficiente, solido ed efficace faceva il suo da motore musicale del gruppo.

Oggi, che mancano pochi giorni alla fine del mese, sono costretto a darvi conto di un altro lutto. Dopo lunga malattia, si è spento Alberto Gaviglio, flautista, chitarrista, paroliere e fondatore de la Locanda delle Fate, gruppo prog piemontese. Ai suoi familiari, amici e colleghi di band, le nostre condoglianze. Alberto è stato  un grande e significativo musicista, dentro alla migliore parte della storia della nostra musica.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock Targato Italia 

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MICK JAGGER SVELA A SORPRESA UNA NUOVA CANZONE: 'EAZY SLEAZY' CON DAVE GROHL

Oggi Mick Jagger ha riservato un’eccitante sorpresa per i suoi fan di tutto il mondo: alle 17.00 ha svelato una nuova canzone intitolata 'Eazy Sleazy'. Il brano è stato scritto da Mick durante il lockdown con la collaborazione di Dave Grohl  e dei Foo Fighters alla batteria, chitarra e basso e prodotto da Matt Clifford.

La contagiosa "Eazy Sleazy" è in tutto e per tutto una canzone rock‘n’roll dei nostri tempi, piena di energia e con un messaggio satirico senza peli sulla lingua. Mick Jagger medita con sarcasmo sulla vita che tutti stiamo vivendo e riflette su un mondo fatto di 'zoom calls', 'home in these prison walls', 'poncey books', 'fake applause' e 'too much TV'.

Con ottimismo guarda al mondo al di là l'isolamento e al "giardino delle delizie terrene" che si trova oltre. Il videoclip di 'Eazy Sleazy' con Jagger a casa e Grohl nello studio dei Foo Fighters è ora online su YouTube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=MN9YLLQl7gE

"Una canzone scritta per uscire dall'isolamento con un ottimismo necessario al giorno d'oggi", racconta Mick Jagger, non facendo mancare una nota di ringraziamento a Dave Grohl,  batterista, bassista e chitarrista con cui Mick sostiene sia stato un piacere collaborare per Eazy Sleazy'.

D'altro canto, non manca anche la dedica di Dave Grohl a "Sir Mick": 

"È difficile esprimere a parole cosa significhi per me registrare questa canzone con Sir Mick.  È più di un sogno che diventa realtà. Proprio quando pensavo che la vita non potesse riservarmi altre pazzie ...ed inoltre è la canzone dell'estate, senza dubbio! " 

Dave Grohl

 

 

Blog: Rock Targato Italia

Giulia Villani

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