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Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali

In occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali

Lunedì 17 Gennaio – ore 21:00 

Vallechiara Music Hall

Via Adige, 22, Cusano Milanino 

Una serata con poesie, racconti, canzoni dialettali e un'esibizione di ballo per ricordare l'importanzadi tutelare i patrimoni culturali locali.

Sarà presente anche un banco di libri Meraviglie Con speciali promozioni e omaggi per tutti.

Iniziativa promossa da Pro Loco Cusano Milanino.

Prenotazioni e informazioni

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cell. 375 652 3306

Green pass rafforzato e mascherina ffp2 obbligatori

 

 

 

Blog: Rock Targato Italia

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C’era una volta, un futuro inutile e privo di grazia.

   Le cose più belle, i luoghi più mitici ed evocativi sono messi sempre più a rischio da una volontà di progresso che è ammantata di innovazione, di nuovo a tutti i costi, di un futuro che nessuno ha chiesto o vuole ma che dobbiamo subire, inesorabilmente.

L’importante è sottoporsi a cambiamenti inutili ma che servono a far fare cassa a qualcuno e privano tutti di un pezzo della propria vita, della propria identità e della storia. 

Così Gianfelice Facchetti, in un libercolo che si legge in un paio d’ore stabilisce che lo stadio Giuseppe Meazza a San Siro, Milano è un posto pieno di storia e di storie. Un luogo impregnato di leggenda nello sport ma, anche, nella musica, nell’intrattenimento … un punto di riferimento pulsante della città.

Mentre si discute se abbatterlo, ristrutturarlo e/o dargli un’altra destinazione d’uso, Gianfelice ne racconta le storie, la leggenda e le leggende ma, soprattutto, ci restituisce l’anima appassionata e passionale di generazioni di milanesi passati attraverso guerre, industrializzazione, tifo calcistico e musica.

Così si determina un testimone non un semplice contenitore. Di più … Un monumento sul cui destino, purtroppo, decideranno uomini piccoli e danarosi.

Non fraintendetemi, Gianfelice da galantuomo, non si schiera, si limita a portarci dentro alla narrazione.

Il suo “C’Era Una Volta a San Siro” edito da PIEMME è una raccolta di eventi, aneddoti ed emozioni senza alcuna volontà di giudizio, senza volerne sapere più degli altri (dote rara di questi tempi).

La delicatezza della sua penna e la grandezza delle storie, tuttavia, ci rende partigiani, ci fa alzare a tutela di uno dei pochi pezzi di città che resta come testimonianza di un mondo che è stato fatto di sfide, di conflitti, di romanticismo e di amore per la città più grande e bella del mondo. Una città calvinista, aperta agli altri, coraggiosa, etica e lontana anni luce dagli stereotipi che, pure, hanno voluto appiccicare ai suoi cittadini.

Milano può rinunciare a un nuovo stadio high tech, come può evitare serenamente di diventare la texture per gli esercizi di stile di architetti eccitati da grattacieli sempre più imponenti, forse per compensare altre mancanze ma non può rinunciare a San Siro, come noi milanesi non possiamo impedirci di avere un gran cuore.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

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DANTE - un volo nella DIVINA COMMEDIA

 

Uno spettacolo che miscela recitazione, narrazione, canto e musica dal vivo. Racconteremo e leggeremo alcuni canti tratti dall’ Inferno, Purgatorio e Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri, la più bella opera che sia mai stata scritta, addirittura superiore in lunghezza sia all' Eneide di Virgilio che all' Odissea di Omero. Accompagneremo lo spettatore nelle pieghe dell’ opera, di un testo troppe volte maledetto a scuola per l' eccessivo peso nello zaino. Innamorarsi di quelle pagine, o almeno riprovarci ancora, è un' urgenza alla quale diamo massima priorità in questa nuova e sentita interpretazione. Versi magici, forti di arcana bellezza per emozionarci e sorprenderci ancora attraverso i Canti da una delle più grandi opere della letteratura universale.

La cultura è un flusso, non un punto d’arrivo. Dante ha saputo concentrare, come un distillatore raffinato, l’essenza di quello che la sua epoca, conscia od incoscientemente produceva e che pulsava nelle corte del sud della Francia concentrandosi in modo particolare nelle corti di Federico II in Sicilia.

La cultura è un flusso capace di permeare uomini coraggiosi, che cercano e guardano oltre il comune vivere, capaci di accogliere il diverso o il nuovo e trasformandosi, trasformarlo, come Dante Alighieri, che ha saputo dimostrare determinazione e coraggio in battaglia, nella lotta tra Guelfi e Ghibellini, combattendo in prima linea con il ruolo di Feditore.

La cultura è un flusso che viaggia nel tempo e nello spazio attraversando popoli e generazioni ma che varca il confine materiale di questa dimensione per addentrarsi in quello divino, uno spazio interiore che non ha confini e che rende gli uomini tutti uguali, aldilà della provenienza e dell’epoca che gli è toccato vivere. Uno spazio sacro, dove l’amor cortese si confonde con l’amor divino. Dove il piano sentimentale per l’amore verso Beatrice si confonde con l’amore verso la Beatitudine che si può solo provare raggiungendo la sapienza che ci avvicina al Creatore e che Egli stesso emana perché gli uomini costruiscano virtù e seguano la retta via.

La cultura crea ponti e trasforma la diversità in ricchezza attraversando religioni, lingue e usanze e trasportando con se sguardi lontani. Questo succedeva nel Medioevo e a differenza di quanto potremo pensare, senza i mezzi di comunicazione che contraddistinguono la nostra epoca, in quel periodo i popoli vivevano in un flusso di costante contaminazione culturale. Conoscenze dell’antica Persia attraverso il mondo arabo, il Medio Oriente attraverso la cultura giudaico-cristiana, la Grecia attraverso il decaduto Impero Romano…

Oggi non sarà Virgilio ad aiutarci ad attraversare l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, ma sarà Dante ad aiutarci ad attraversare il cammino dell’interiorità e a traghettarci sarà la sua Poesia, linguaggio illuminante che viene ad incendiare il mondo.

 

Blog: https://www.rocktargatoitalia.eu/

GIOVANNI TAMBURINO

 

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Le novità di febbraio 2021 da CORTINA EDITORE

Philippe Descola

Oltre natura e cultura

 

Solo l’Occidente moderno si è impegnato a costruire una contrapposizione fra natura e cultura. L’antropologia perpetua nella definizione stessa del proprio oggetto – la diversità culturale sullo sfondo dell’universalità della natura – una distinzione che i popoli che studia hanno invece evitato. Philippe Descola, uno dei più importanti antropologi contemporanei, propone qui, a partire da tratti comuni che si corrispondono da un continente all’altro, un approccio nuovo ai modi di ripartire le continuità e le discontinuità esistenti fra l’uomo e il suo ambiente: il totemismo, che sottolinea la continuità fisica e interiore fra umani e non umani; l’analogismo, che postula fra gli elementi del mondo una rete di discontinuità strutturata da relazioni di corrispondenza; l’animismo, che presta ai non umani l’interiorità degli umani, ma li distingue per i loro corpi; il naturalismo, che ci associa ai non umani per continuità fisiche ma ci separa in virtù delle nostre capacità culturali.

Ogni modo di identificazione consente configurazioni particolari che ridistribuiscono gli esistenti in collettivi dalle frontiere differenti rispetto a quelle a cui le scienze umane ci hanno abituato. È a una ricomposizione radicale di queste scienze che il libro invita.

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