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Articoli filtrati per data: Luglio 2021

“LADY BUTTERFLY” Il nuovo videoclip della band DESHEDUS - Prodotto da Mauro Paoluzzi

Disponibile su YouTube
“LADY BUTTERFLY”
Il nuovo videoclip della band
DESHEDUS
Link: https://youtu.be/V8Ml_TYAD-o

 Il brano è prodotto da MAURO PAOLUZZI
  Edizioni musicali Warner Chappell Music - Divinazione Music


  DESHEDUS è una band di quattro ragazzi, poco più che ventenni, con la passione per gli accordi e la musica suonata: Alessio Mieli (Voce, Chitarra, Piano), Gabriele Foti (Chitarra Basso) Federico Rondolini (Chitarra Conduttrice), Federico Pefumi (Batteria e percussioni).

Scoperti e prodotti da uno dei più importanti storici produttori italiani MAURO PAOLUZZI (Gianna Nannini, Bluvertigo) i DESHEDUS sono una piacevole rivincita sul mondo artefatto e plasticoso della musica italiana odierna.

Se eravate convinti che la “Generazione Zeta” non avrebbe visto nuovi musicisti, sostituiti dall’avvento dei producers di beat, non perdetevi questa band il cui genere udite udite è il Rock Prog.

Nella loro musica troverete riferimenti ai protagonisti che hanno dato lustro alla musica italiana a livello internazionale: Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Area.

Il riuscitissimo sodalizio artistico compositivo dei Deshedus con MAURO PAOLUZZI lo potrete apprezzare con il video “Lady Butterfly”.

… Lady Butterfly è la speranza che arrivi qualcuno a salvarci da tutti i guai. Noi lo aspettiamo come il Messia e sempre col sorriso sperando che magari sia la volta buona, che cambi finalmente qualcosa. Invece è sempre e solo un girotondo di pecore, e la neve continua a cadere intorno a noi… (Deshedus)

IL ROCK E’ PIU’ VIVO CHE MAI!!!

DESHEDUS - Biografia

I Deshedus sono una band Progressive Rock fondata nell’autunno 2018.

Agosto 2020 a Cinecittà World, i Deshedus portano per la prima volta in Italia un cineconcerto olografico con il loro concept album “Il Brigante”, il quale unisce l’essenza del progressive rock degli anni ’70 a temi attuali della società contemporanea. Grazie a questa iniziativa, al Sanremo Rock di Settembre vincono il Premio AVI per essere stati i primi al mondo a ideare e realizzare un cineconcerto olografico.

Articolo di Rolling Stone: https://www.rollingstone.it/musica/ecco-il-primo-concerto-totalmente-olografico-in-italia/527966/

Link Separati

Youtube: https://youtu.be/V8Ml_TYAD-o

Instagram: https://www.instagram.com/tv/CR4OY1xKOBF/?utm_medium=copy_link

FRANCO SAININI
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GAZE OF LISA In concerto

GAZE OF LISA

In concerto

29 luglio - 9 agosto - 20 agosto 2021

   La band musicale dei Gaze Of Lisa torna a calcare i palchi d’Italia. Un tour di cinque date che darà vita, ancora fino alla fine del mese di agosto, ad una serie di concerti elettrizzanti e interamente dal vivo.

Dopo le prime due esibizioni a #Monopoli (BA) al ‘Ritratti Festival’ del 21 giugno e a #Matera  del 25 luglio con la partecipazione della band musicale dei Saturno Contro, arrivano altre tre date imperdibili.

I Gaze Of Lisa suoneranno a #GinosaMarina (TA) venerdì 29 luglio alla ‘Locanda del Pino’, a #Latenza (TA) lunedì 9 agosto ai ‘Laboratori Alchera’ e, infine, venerdì 20 agosto, nuovamente a Matera, dove si terrà, allo IAC, il Release Party di “Sinonimi e Contrari”, il loro ultimo disco. Sarà possibile ascoltare tutto il repertorio musicale della band e in particolare, protagonista dello spettacolo sarà il loro nuovo singolo “Logica”, uscito lo scorso giugno.

I Gaze of Lisa sono una band originaria di Matera nata nel 2016 e composta da Pierdomenico Niglio (batteria, voce ed elettronica), Carmelo Fascella (chitarra, voce, live coding) e Damiano Niglio  (basso, cori e sintetizzatore). 

Il loro sound, assimilabile al genere Indie elettronico, è caratterizzato dall’unione di questa sonorità e il rock.

Nel 2018 esce l’Ep “Hidden”, autoprodotto, in lingua inglese e stilisticamente influenzato dalle sonorità del Synth Pop, dell’Alternative Rock e del Funky riuscendo ad ottenere ottime recensioni su giornali e riviste come Traks, Musica Zero, La Gazzetta del Mezzogiorno e Rock Garage. Per la promozione dell’Ep la band si esibisce in eventi e locali tra Basilicata e Puglia. 

Nel 2019 si esibiscono al festival “Matera - Suoni del futuro remoto”, organizzato dal collettivo Onyx Jazz Club. Aprile 2021 viene pubblicato il singolo e videoclip “Bilancia” che con il brano “Logica” anticipano l’uscita del primo album intitolato “Sinonimi Contrari” previsto a settembre.

NEL WEB:

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YouTubehttps://www.youtube.com/channel/UCRJv3WdWjhbQB_ZM-sKldYQ/videos

Spotify: https://spoti.fi/3qjFYRo

 

IRENE INZAGHI

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L’AVVENTO DEL SILENZIO.

“La musica aiuta a non sentire dentro

il silenzio che c'è fuori.”

  1. S. Bach

   Ora che persino #RAI2 ha (seppur solo in seconda serata) sdoganato voci “altre” rispetto alla pandemia, sull’origine di questa (era zoonosi e Montagnier era ormai un vecchio rimbambito!), sulla scelta “singolare” di privilegiare la scoperta di vaccini (come se fosse automatico che si sarebbero trovati) e non sulla cura e sulla gestione politica della cosa, sono molto più tranquillo e (quasi) certo che a settembre ci sarà un altro lockdown.

Fatevi coraggio. Almeno, non vivremo nell’incertezza, suvvia. Da parte mia, accetterò di buon grado la nuova ondata di arresti domiciliari anche perché, questa volta, so cosa fare.

Infatti, anticipati da due singoli, usciranno due album che aspetto da tempo con ansia.

Il primo è Senjutsu che segna il ritorno in studio dei Maiden dopo The Book of Souls, pubblicato sei anni fa. Il titolo del singolo è Writing On The Wall, espressione idiomatica che indica che un evento inevitabile sta per accadere (di solito brutto … cosa vi viene in mente?). Il brano della band britannica è, come abitualmente, pieno di riferimenti sia alla loro stessa storia ed iconografia (con Eddie di vari dischi che appare nel pregiato videoclip del pezzo in grafica animata) e con il nuovo Eddie Samurai dell’atteso album che dovrebbe uscire il 3 settembre prossimo, sia a mondi diversi (primo fra tutti il Libro di Daniele contenuto nella Bibbia). Pare che il disco sia accreditato di brani anche piuttosto lunghi dato che la durata complessiva dell’opera è oltre ottanta minuti.

Se l’immagine della cover del disco attinge al Far East, il singolo sembra ispirato da esperienze più tecnicamente country-western, soprattutto nell’intro per poi svilupparsi ed esplodere nel caro vecchio hard rock e blues più che nelle atmosfere prog metal, cifra stilistica del gruppo dai tempi di Powerslave.

Le dichiarazioni di Harris e Dickinson fanno presagire un disco diverso dai precedenti che sperano possa essere digerito dai loro fans, soprattutto dai più puristi. Staremo a vedere e, come al solito, ve ne renderemo conto.

Il secondo album, dal titolo The Quest, è un’inevitabile preziosissimo ritorno: quello degli Yes. La data è quella del 1 ottobre prossimo … già sembra troppo in là.

The Quest, registrato già nel 2019 e prodotto dallo stesso Steve Howie, vede al basso Billy Sherwood dopo la scomparsa del compianto Chris Squire  nel 2015.

Il singolo che apre l’opera è The Ice Bridge, singolo che parla del cambiamento climatico. La cosa che non stupisce, è l’orchestrazione curata. La stesura, da par loro, è naturalmente di assoluto livello. Il disco è accreditato di undici brani che non vediamo l’ora di ascoltare.

Se il buongiorno, si vede dal mattino, abbiamo di che far divertire le nostre orecchie, l’autunno prossimo e, comunque, avremo la scusa per evitare di ascoltare la prosopopea infinita di chi continua a sostenere tutto ed il contrario di tutto, di chi cavalca l’onda del momento, di chi starebbe meglio al Grande Fratello VIP  che in un laboratorio, di chi nega, di chi strumentalizza, di chi ha la verità in tasca (e poi viene regolarmente smentito dai fatti), del nuovo positivismo (il metodo scientifico non può essere fideistico) e, soprattutto, non impazziremo nel silenzio costretto delle nostre case e delle nostre solitudini.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

 

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LA TERZA DOSE. di Paolo Pelizza

LA TERZA DOSE.

Ci sono mattinate che partono male.

Diciamo che da, ormai, sedici mesi conviviamo con bollettini di guerra, arresti domiciliari, varianti varie ed eventuali di un’apocalisse di cui nessuno ha capito molto se non quelli che ci stanno accumulando enormi fortune … Peccato che ancora si parli di fine dell’emergenza da una parte, dall’altra di ripartenza di lockdown, di colori con sfumature profonde, di efficacia e di inefficacia dei vaccini, di preparati salvifici e di sieri killer

Insomma, un gran casino.

Un giorno, un grande e stimato medico trapiantologo, mi disse che la frase che un medico o uno scienziato non dovrebbe dire mai che “è certo”.

Da parte mia, la mattina, cerco di stare il più possibile lontano dalle notizie. Questo perché, al novanta per cento, le news se non sono inesatte, sono “doppate” per mantenere status quo convenienti o per modificare comportamenti di cui qualcuno si avvantaggia sempre. Pensate alla grande sbronza del giornalismo per i social media: gratis, nuove professioni, una nuova socialità, etc.

Invece, non sono altro che il sistema con cui sono riusciti a mettere gli individui su uno scaffale del loro enorme supermercatone globale. Il modo in cui hanno trasformato gli esseri umani in prodotti che si possono comprare e vendere, controllare e condizionare.

Poi, ci sono mattine che partono peggio di altre. Oggi, ad esempio, scopro appena bevuto il primo caffè della giornata che Robby Steinhardt ci ha lasciato a seguito di complicazioni di una pancreatite.

E’ la terza dose di disgrazia … quella che non vorremmo mai inoculare.

Fondatore, voce e violino della band prog americana Kansas, aveva al suo attivo anche una collaborazione con i Jethro Tull, nell’ultimo periodo stava preparando un lavoro da solista, a testimonianza del fatto che un vero musicista ha bisogno di creare, di affrontare nuove sfide e provare nuove strade.

Io scopro i Kansas in una estate del 1980. Sono in montagna e un ragazzo più grande mi fa ascoltare dalla sua autoradio Carry On My Wayward Son. E’ un’epifania. A Domodossola trovo solo il 45 giri. Ma, appena torno a Milano, compro l’album: Leftoverture. L’opera è un viaggio ispirato tra AOR, folk e progressive rock. La qualità di composizioni e scelta dei suoni è altissima… Forse troppo per un gruppo americano, tanto che l’album precedente vende sotto le aspettative della Epic. Il singolo apre il disco e lo “trascina” con una sua facilità di ascolto che, pure, rimane di straordinaria fattura ed evolve con le tessiture più complesse di Miracles Out of Nowhere, Cheyenne Anthem e Magnum Opus.

Mentre una lacrima increspa il liquido scuro nella tazzina, penso a quanto oggi ci sia bisogno di ribelli e di esortazioni a ribellarci.

Grazie Robby.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

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APNEA In concerto

APNEA

In concerto

Sabato 17 luglio 2021 – ore 20:00

TROPICANA CLUB

Via Fratelli Cervi 5 – Colbordolo di Vallefoglia (PU)

Gli Apnea tornano a calcare il palco con un nuovo ed elettrizzante concerto tutto dal vivo. Dopo la loro ultima esibizione, avvenuta il mese scorso, trovano nuovamente spazio per dare vita e voce alla musica, che, per via della pandemia, per troppo tempo è rimasta in standby.  In collaborazione con il ‘Caffè della Fortuna – Disco Bar”, il quintetto marchigiano riprodurrà tutti i brani del loro repertorio, in particolare il loro ultimissimo singolo e videoclip “Il giorno di ieri”, uscito lo scorso aprile, con l’obbiettivo di far divertire, cantare e ballare i presenti alla festa.

APNEA è una band attiva da tre anni e formata da Alessandro Guarandelli (Voce), Francesco Antonelli (Basso), Luca Magrini (Chitarra), Andrea Molinari (Batteria / Cori) e Marco Molinari (Chitarra / Cori).

Nell’estate 2019 registrano un EP di 6 tracce, “Private confidenze”, che racchiude l’essenza primordiale della band, un mix di forti emozioni che passa da brani alternativi, come “Aria 8”, “Ossigeno”, fino a raffinate ballad come “Amara”, “E’ tutto vero“.

Estate 2020 pubblicano il videoclip del loro primo singolo ufficiale “Erotica Venere”.

Ad ottobre il concorso ROCK TARGATO ITALIA li decreta vincitori della 32° edizione. A dicembre viene pubblicata la Compilation “ROCK TARGATO ITALIA 1987/1992”, a cura dello scrittore Roberto Bonfanti, una raccolta di brani di grandissimi artisti italiani come Vasco Rossi, Litfiba, Afterhours che contiene anche il loro secondo singolo “Poco prima di dormire”.

Maggio  2021 pubblicano il singolo e videoclip “Il giorno di ieri” per l’etichetta discografica Terzo Millennio Records https://youtu.be/Q5pHxy1CmDo

NEL WEB:

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OUVERTURE MERATE 2021: SETTIMANA RICCA DI EVENTI!

 

Tre appuntamenti imperdibili nell'ambito di Overture Merate 2021. Dalle "Letture da Fahrenheit", alla passeggiata al ritmo delle parole di Gogol, passando poi per la Curiosity Night. Overture Merate 2021 è un progetto culturale che anima l'estate meratese.

Si parte mercoledì 14 luglio all'Arena di Novate, il giardino antistante la sede di Ronzinante (Via Vittorio Veneto) dove si terranno le "Letture da Fahrenheit 451", alle ore 21, con la collaborazione di Ivano Gobbato, scrittore italiano, che condurrà gli spettatori in un coinvolgente viaggio all'interno del romanzo di Ray Bradbury.

Di prima mattina, poi, si terrà il secondo appuntamento dell'Overture di Merate. Sabato 17 luglio alle ore 7 del mattino, si svolgerà "Matinée", la seconda passeggiata teatral-musicale a cura di Ronzinante Teatro, diretta al Lago Sartirana. L'attore Matteo Apicella, della Campagna Ronzinante, accompagnerà il percorso con letture dal racconto di Nikolaj Gogol "Il Naso", intervallate dalle note della violinista Giorgia Bertin.

 

L'appuntamento è al parcheggio del cimitero e la passeggiata durerà circa un'ora e mezza. Si tornerà, infine, concludendo con il terzo appuntamento, all’Arena di Novate. Nella stessa giornata, sabato 17 luglio, alle 21, Riccardo Cogliati, già noto e apprezzato dal pubblico del Beolco Fest, presenterà “Curiosity night”, una serata a base di quiz e divertimento dove i protagonisti saranno gli spettatori.

"Curiosity" è un gioco in scatola che ha saputo adattarsi alla struttura Instagram diventando un appuntamento immancabile sulla pagina Rikitalk. Per quest’occasione muterà forma diventando un format live. Si tratta di un gioco a quiz in cui le squadre contendenti muovono le pedine in base alle risposte indovinate e affrontano degli imprevisti fino a tagliare il traguardo.

Non perderti l'evento!

La partecipazione a tutti e tre gli eventi è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione attraverso il sito www.ouverturemerate.com


Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare il numero: 335-5254536.

 

BLOG: Rock Targato Italia 

IRENE INZAGHI 

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L’ARROGANZA DEI GIOVANI DEL ROCK.

L’ARROGANZA DEI GIOVANI DEL ROCK.

“Il rock and roll è qui per restare.”

Neil Young

E’ strano come nella musica, come nella fisica, nulla si crei e nulla si distrugga. Di come, ad esempio, chi ha un successo planetario inaspettato si tiri dietro da una parte un movimento e dall’altra moltitudini di detrattori (per lo più poco competenti ma è l’epoca del selfie, il successo lo meritiamo noi anche se siamo incapaci e non gli altri). E’ successo con i Greta Van Fleet che con un solo album all’attivo sono partiti per un tour mondiale ed è così per i Maneskin. Il successo crea sempre antipatie soprattutto tra quelli che davano il genere per spacciato e facevano roba, più o meno, tutta uguale come i loro tatuaggi, le auto sportive e le catene d’oro. Ma, tant’è. La questione centrale di questo “pezzo” è quello di inquadrare meglio la band romana: sono arroganti performer o hanno il fuoco sacro del rock dentro?

Partiamo da Il Ballo della Vita, il primo disco. Un concept incentrato sulla figura un po’ misteriosa e sfuggente di Marlena. L’album è musicalmente un po’ confuso … un po’ (inascoltabile e orribilmente di moda) autotune, un po’ fiati, un po’ rap, un po’ funk … un po’ rock. Se è vero che apprezzo molto la contaminazione, qui l’amalgama non è riuscita pienamente: contaminazione non vuol dire perdere essenza, semmai amplificare la propria personalità, artisticamente parlando. Devo dire, purtroppo, che quando il video è spento, il talent show finito quello che conta è solo ciò che, passando per le orecchie, arriva al cervello e al cuore. E’ la condanna del musico, se no sei un performer magari, anche, bravissimo ma non sarai mai un musicista. Eppure, dentro a quel lavoro poco compiuto e così  inesatto, c’è da salvare un impeto, un’attitudine… Forse, proprio, quell’arroganza nel volersi prendere sul serio a tutti i costi, il voler fare un distinguo: io sono un teenager ma non sono come voi che vi uniformate, che portate il berretto da baseball storto e i pantaloni col cavallo alle ginocchia (senza sapere cosa simboleggia quel modo di vestire), non faccio musica con il PC … A me interessa un’altra cosa: una cosa che forse è anche troppo uguale a quella che si faceva negli anni Settanta ma che fa ancora drizzare i peli sulle braccia, che ancora scuote anime e coscienze e lo fa con autenticità.

Poi, quella dichiarazione di “diversità” nel mondo omologato, è diventato un urlo. Rabbia contro chi senza conoscere e da dietro uno schermo e una tastiera, si mette ad insultare e a denigrare chi non si assoggetta, chi rivendica di essere individuo libero. E così la premiatissima Zitti e Buoni (di cui ho già lungamente scritto) diventa il grido che apre Teatro d’Ira – Vol.1, secondo LP in studio dei quattro ex buskers. Intanto, va detto che il disco è interamente suonato da loro senza session men ma con il solo produttore (lo stesso de Il Ballo della Vita) Fabrizio Ferraguzzo. E qui la risposta è esatta, anche se non mancano le contaminazioni, qui il rock è autentico tra classico, duro e punk. Perché i quattro ragazzini romani sono quella roba là: no autotune, no tecnologie digitali ma composizione e suono. Apprezzabilissimi i riff di Thomas, il motore musicale della band è dotato un discretissimo numero di cavalli pur non essendo il più grande virtuoso della storia (ci mancherebbe). Affidabile la base ritmica con Victoria e Ethan che sono sempre efficaci. Forse un po’ di troppo le escursioni nei solo di basso che risultano un po’ leggerine, poco solide ma è peccato veniale.

I testi di Damiano sono un pugno nello stomaco: maleducati, sboccati, forti come devono essere quelli di un giovane che vuole rivendicare il fatto che il mondo è suo, che vuole divorare la vita, che non si accontenta di niente di meno del sogno, che darebbe fuoco a tutto quello che nella società è rimasto di gretto, inutile, ideologico e fuorviante. Ora è il suo momento e per la mezz’ora scarsa che dura il disco, ci credi pure tu che stai ascoltando. I due brani decisamente più interessanti sono Coraline e Vent’anni. Nel primo, molto bello musicalmente, torna il personaggio femminile ma non è più la “musa” del primo album, bensì una donna giovane e fragile in un mondo che la spezzerà. Il secondo è una bella ballad più pop, intensa ed evocativa. Forse, un inno generazionale che tra (appunto) venti anni sarà oggetto da parte degli stessi autori di una interessantissima revisione, se cresceranno esponenzialmente come credo.

A chi disprezza questi ragazzi, devo sommessamente suggerire un paio di cose. Questi ragazzi hanno dimostrato senza dubbio che l’unico genere alternativo, autentico e impegnato è il caro, vecchio, rock. Forse il successo che stanno avendo i Maneskin si porterà dietro un movimento contro la scuola dell’obbligo all’uniformità patita negli ultimi due decenni. Vi piaccia o no, sono comunque, un’occasione e una speranza. Questo ci suggerisce la seconda conclusione: il movimento esiste ed esisterà.

Non morirà mai.

di Paolo Pelizza

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INIZIA LA STAGIONE ESTIVA DEI POMERIGGI MUSICALI ALLE STELLINE

Quattro serate interamente dedicate alla musica per quattro sabati del mese di luglio. Dal 10 al 31 di questo mese, infatti, si terrà uno spettacolo en plein air a Milano nel Chiostro della Magnolia (Corso Magenta 61). 

Anche quest'anno questo, l'angolo verde nel centro della città, a due passi da Santa Maria delle Grazie, ospiterà la Stagione estiva dei Pomeriggi Musicali. Grazie alla collaborazione con Stelline Caffè & Gourmandises, prima di ogni concerto, il pubblico potrà usufruire e gustare un aperitivo ispirato alle tracce musicali che ascolteranno, tutto a partire dalle ore 18.

«Iniziative come I Pomeriggi alle Stelline, che richiamano un pubblico sofisticato ma anche una platea curiosa contribuiscono a rafforzare il legame tra ciò che accade dentro e quanto succede all’esterno della Fondazione Stelline. Giunti alla loro ottava edizione, forti di un successo che si ripete ogni anno, sono ormai un appuntamento irrinunciabile per chi ama la musica e ne vuole godere en plein air nel Chiostro della Magnolia, uno dei giardini più affascinanti di Milano. Questa rinnovata occasione di condivisione della bellezza assume poi un significato ancora più forte in questo anno così particolare» scrive il Presidente della Fondazione Stelline PierCarla Delpiano.  

«Questo anno e mezzo di pandemia – ricorda il direttore generale e artistico dei Pomeriggi Musicali Maurizio Salerno– tra le difficoltà e le molte cose negative, ci ha comunque indotti a ripensare, reinventare e riscoprire la musica e lo spettacolo musicale dal vivo. Abbiamo compreso una volta di più, se ce n’era bisogno, di quanto essa sia essenziale per la nostra vita individuale e collettiva, ne abbiamo ulteriormente esplorato i territori, i linguaggi, gli interpreti. Si riapre lo scrigno sonoro dell’orchestra, coi grandi autori e con le novità. Una stagione all’insegna della scoperta e della riscoperta. La scoperta di nuove musiche e interpreti, la riscoperta dell’intensissima emozione del concerto, che conosciamo così bene e che pure non smette di sorprendere e incantarci».

 Per il primo appuntamento nel Chiostro della Magnolia sabato 10 luglio (ore 19:00), il programma musicale si apre con il celebre Concerto in La maggiore per clarinetto e orchestra K622 di Wolfgang Amadeus Mozart. Il brano è divenuto celebre essendo stato scelto come colonna sonora del film “La mia Africa” (1985) di Sydney Pollack, dal romanzo di Karen Blixen. Quindi ancora spazio al Settecento viennese con la Sinfonia n. 94 in sol maggiore “La Sorpresa” di Franz Joseph Haydn, caratterizzata da eleganti contrasti dinamici. Sul podio per questo primo appuntamento Mario Roncuzzi, clarinetto Marco Giani (Primo clarinetto dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali).

 Si prosegue la settimana successiva, sabato 17 luglio (ore 19:30): violino solista e concertatore Fatlinda Thaci con l’Ensemble d’archi I Pomeriggi Musicali (della quale è primo violino) in Aria per archi di Ottorino Respighi, quindi il Concerto in do maggiore per violino e archi di Franz Joseph Haydn e le Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi, partitura impregnata del gusto per le antiche musiche e gli antichi strumenti e che tenta di riscoprire la secolare tradizione musicale italiana.

Sabato 24 luglio (ore 19:00) a dirigere invecePio Iozzi che è stato l’assistente musicale per le riprese dei concerti in live streaming dal Teatro Dal Verme e che adesso ritorna sul podio per impugnare la bacchetta. Il programma prevede Wedding and Funeral Marching Band di Alberto Cara, pagina eseguita per la prima volta a febbraio 2021 e animata dalla varietà delle situazioni e dei sentimenti racchiusi nei due estremi delle nozze e dei funerali; la Petite Symphonie di Charles Gounod, piacevole e deliziosa composizione musicale che conferma lo stile melodico dell’artista parigino; la Sinfonia per fiati di Gaetano Donizetti; la Marche militaire n. 3 di Franz Schubert riletta da Jean Françaix; la sinfonia dal Barbiere di Siviglia di Rossini nella trascrizione per fiati di Wenzel Sedlak.

Il programma musicale dell’ultimo appuntamento di sabato 31 luglio (ore 19:00) vede l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Massimiliano Caldi impegnata nella sinfonia dalle Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart – una tra le ouverture più celebri ed eseguite dell’intero panorama operistico settecentesco; nella Sinfonia n. 2 in la minoreop. 55 di Camille Saint-Saëns e nella Sinfonia n. 3 in re maggiore D200 di Franz Schubert, pagina quest’ultima leggera e graziosa, che si pone sotto il segno di una scorrevole freschezza nella slanciata vivacità del primo tempo e nel giocoso umorismo del finale, per concludere questa rassegna con un sorriso.

 

Biglietteria e Informazioni

Costi dei biglietti: euro 8 + prevendita

Teatro Dal Verme

via San Giovanni sul Muro, 2 - 20121, Milano

Tel. 02 87 905 – www.ipomeriggi.it

Il servizio informazioni e biglietteria presso il Teatro Dal Verme è aperto dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30.

 

Biglietteria online su TicketOne.it

Nei giorni dei concerti alla Fondazione Stelline da un’ora prima del concerto.

 

BLOG: Rock Targato Italia 

IRENE INZAGHI 

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TUTTE LE NOVITA' SUL CALENDARIO BANDA OSIRIS

In quarant'anni di teatro sono sempre stati fedeli alla linea deviante ed unica del panorama musicale italiano. Parliamo dei Banda Osiris, gruppo musicale italiano fondato a Vercelli nel 1980 ai fratelli Gianluigi e Roberto Carlone, da Giancarlo Macrì e Mario Sgotto. Un tour di concerti e di risate dedicati ai loro quarant'anni di carriera.

Tra divertimento e musica, la band, è sempre riuscita a creare una connessione e un legame con il pubblico. Un feeling che risulta subito immediato. Lo stile della Banda è una musica completamente fuori dal tempo, meglio dire, forse, controcorrente. I loro spettacoli non sono semplici atti di intrattenimento, ma diventano un vero e proprio fermo immagine divertente, dinamico e potente. Un richiamo alla figura dei clown musicali, vicina allo spirito bambino e innocente di ognuno di noi.

Quattordici quadri da “Smoke on the water” per soli fiati poi lo spazio si trasforma in una balera anni ’60 per un’elegia sulla musica con la M maiuscola con “Quizas, quizas, quizas”.

Quarant’anni non potete perderveli! 

"Banda 4.0" uno spettacolo imperdibile ricco di musica, battute rapide e taglienti e il grande coinvolgimento del pubblico a cui viene chiesto di inviare domande, anche le più imbarazzanti, tramite whatsapp. 

Ricorda che non siamo noi a scegliere dove andare, sono i comuni, i teatri, i festival che ci invitano. Magari la prossima data sarà nel TUO teatro. 

 

Di seguito le date aggiornate e in continuo movimento della Band Osiris: 

sab 03 luglio RIPALTA CREMASCA (CR) giardino comune RIPALTA CREMASCA (CR) Banda 4.0

lun 05 luglio BOLZANO teatro Cristallo Le dolenti note

ven 09 luglio VICCHIO (FI) parco della Rimembranza Le dolenti note

mer 14 luglio MONTE SAN SAVINO (AR) giardino Palazzo Del Monte Le dolenti note

ven 16 luglio TIRANO (SO) piazza Le dolenti note

dom 18 luglio ore 14,30 SEGUSINO (TV) Malga Molvino Binot La mia mucca suona il rock Banda + Ottavo Richter

dom 01 agosto GIULIANOVA (TE) piazza Buozzi Le dolenti note

ven 06 agosto AOSTA sonorizzazione film “La palla” di Buster Keaton esclusiva nazionale

sab 14 agosto SANTA SOFIA (FC) Le dolenti note

dom 15 agosto SANTA SOFIA (FC) Le dolenti note

sab 28 agosto COLLODI (PT) Le dolenti note

ven 03 settembre MOLA DI BARI (BA) Banda 4.0

dom 12 settembre ASSISI (PG) Umbria Green Festival Aqua Aqua

sab 25 settembre BRESCIA le X giornate di Brescia Banda 4.0

 

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IRENE INZAGHI 

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Evidence of Contemporary Papers: inaugurazione della mostra collettiva - 1 luglio 2021

Da oggi, giovedì 1 luglio, dalle ore 10.00 alle ore 20.00, orario continuato, si terrà, presso la Fondazione Mudima di Milano, l'inaugurazione della mostra collettiva 'Evidence of Contemporary Papers' a cura di Davide Di Maggio.

Una mostra con di più di quaranta disegni interamente su carta di artisti di generazioni e provenienze diverse, che concentrano tutta la loro attenzione sull'importanza che la carta ha e ha avuto all'interno della loro crescita creativa. Piccoli fogli e carte di grandi dimensioni, inchiostri acquerellati e schizzi preparatori, collage e grafiche storiche, tutti elementi che parrebbero esiliati o ignorati dal pensiero dell'arte corrente.

Quando si pensa all’arte moderna e contemporanea, vengono subito in mente installazioni, video, fotografie, dipinti e sculture, e difficilmente si pensa alle opere su carta. A differenza di altre forme d’arte basate sulla poetica del definitivo, l’opera su carta è molto più complicata da realizzare in tutte le sue forme, data soprattutto dalla leggerezza e dalla delicatezza del materiale. La carta è un qualcosa di sensibile e vario dove concretizzare le proprie idee, accompagna la vita e le esperienze di gran parte degli artisti contemporanei.

In altre parole l’opera su carta non cerca una coerenza legata a un’idea del mondo fisso, ma cede al dubbio, alla distrazione, tenendo così sotto controllo il concetto di arte che il mondo ha ratificato, complicandolo e ponendo obiezioni.

'Evidence of Contemporary Papers' presenta un’analisi sia del mondo moderno che di quello antico, che entrano a far parte di un’area di invenzione molto vasta, che diventa quasi una sfera di riflessione e di immaginazione.

Gli artisti che hanno messo in mostra i loro capolavori, sono riusciti a rompere e a spezzare il sottile velo di tenebra che li separa da ciò che è convenzionale, banale o già noto. Una sottile linea d’ombra che, come ha scritto Joseph Conrad:“...è ciò che divide le fasi della vita; la bellezza dalla banalità, la poesia dallo squallore, la geometria dal caos e l’opera umana dalla natura, che poi se ne riappropria. Non più la visione di una barriera che ostacola l'espressione creativa, ma una frontiera, che ci permette di vivere in bilico o di tuffarci in una direzione ben definita”.

Il percorso della mostra parte proprio da questo concetto e si sviluppa sui due piani della Fondazione creando una sorta di casa comune tra gli artisti, che pur con tematiche diverse, sono accomunati dall’uso di un solo materiale: la carta.  

Vi aspettiamo numerosi!

 
 
 
 
IRENE INZAGHI 
 
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