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Articoli filtrati per data: Aprile 2022

AMY WINEHOUSE - LIVE AT GLASTONBURY 2007: LA STORICA PERFORMANCE PUBBLICATA PER LA PRIMA VOLTA SU DOPPIO LP

Universal Music annuncia l'uscita di Live at Glastonbury 2007, l'iconica performance al Pyramid Stage di Amy Winehouse a Glastonbury 2007, in uscita per la prima volta su vinile il 3 giugno.

L'inimitabile abilità artistica di una delle cantanti più talentuose del Regno Unito di tutti i tempi: questo live set ricco di emozioni sarà pubblicato in Doppio LP su vinile nero e in un'esclusiva edizione su vinile colorato ‘crystal clear’ (disponibile solo per lo shop Online di Universal Music Italia). L'esibizione del 2007 al leggendario Pyramid Stage è stata la seconda performance di Amy a Glastonbury: un’esibizione che ha permesso al pubblico di innamorarsi completamente della sua musica.

Live at Glastonbury 2007 è un imperdibile tuffo nel passato, che cattura anche gli irriverenti interventi parlati di Amy tra una canzone e l'altra. Questa performance comprende brani tratti dal pluripremiato album Back To Black, tra cui "Tears Dry On Their Own", "Rehab" e "You Know I'm No Good" così come i primi classici soul come "Monkey Man".

L'artwork di questa imperdibile edizione include un ricordo della performance della co-organizzatrice di Glastonbury Emily Eavis, che ha così commentato: «Amy Winehouse era una assidua frequentatrice di Glastonbury. Veniva a suonare o, quando non lavorava, ad assistere ai concerti. Ha suonato sotto il caldo torrido e la pioggia battente e ci sono stati tantissimi momenti magici nelle sue esibizioni».

Tracklist:

Side A

  1. Addicted
  2. Just Friends
  3. Tears Dry On Their Own
  4. He Can Only Hold Her

Side B

  1. Cherry
  2. Back To Black
  3. Wake Up Alone
  4. Love Is A Losing Game

Side C

  1. Fuck Me Pumps
  2. Cupid
  3. Hey Little Rich Girl
  4. Monkey Man

Side D 

  1. You Know I’m Know Good
  2. Rehab
  3. Me & Mr Jones
  4. Valerie

 

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FIORELLA MANNOIA: si aggiungono nuove date live con “LA VERSIONE DI FIORELLA TOUR - ESTATE”

Si aggiungono nuovi appuntamenti estivi per vedere sul palco Fiorella Mannoia con “LA VERSIONE DI FIORELLA TOUR - ESTATE”. I concerti vanno ad arricchire il già fitto calendario live di Fiorella Mannoia che da marzo è in scena nei teatri con la sua band per interpretare i brani che hanno contraddistinto la sua carriera, dagli inizi fino all’ultimo album “Padroni di Niente”.

Il tour prende il nome dal programma che Fiorella ha condotto su Rai 3 in seconda serata dall’ottobre scorso fino a marzo.

Ad accompagnare Fiorella sul palco durante il tour i musicisti: Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro "DOC" De Crescenzo alle chitarre, e Carlo Di Francesco alle percussioni e alla direzione musicale di tutto lo spettacolo.

Queste le prime date del tour estivo confermate in calendario (il tour è organizzato da Friends & Partners):

8 luglio ROMA Cavea Auditorium Parco Della Musica   NUOVA DATA
22 luglio NAPOLI Palazzo Reale Summer Fest – Giardino Romantico Di Palazzo Reale   NUOVA DATA
31 luglio JESI (AN) Festival Pergolesi Spontini – Piazza Federico II NUOVA DATA
7 agosto GUALDO TADINO (PG) Festival Suoni Controvento – Valsorda (ore 17,30) NUOVA DATA
10 agosto ASIAGO (VI) Asiago Live – Piazza Carli NUOVA DATA
13 agosto LECCE Piazza Libertini NUOVA DATA
17 agosto MAIORI (SA) Porto Turistico NUOVA DATA
19 agosto SIRACUSA Teatro Greco NUOVA DATA
20 agosto BAGHERIA (PA) Piazza Stazione NUOVA DATA
21 agosto PARTANNA (TP) Teatro Lucio Dalla NUOVA DATA

 

Questi i prossimi appuntamenti teatrali nei mesi di aprile e maggio:

20 aprile CATANZARO Teatro Politeama
22 aprile CATANIA Teatro Metropolitan
23 aprile PALERMO Teatro Golden
26 aprile GENOVA Teatro Carlo Felice
28 aprile CREMONA Teatro Ponchielli
30 aprile FIRENZE Teatro Verdi
4 maggio PARMA Teatro Regio

 
I biglietti per i concerti estivi sono in vendita dalle ore 18.00 di oggi lunedì 11 aprile (info e biglietti su www.friendsandpartners.it).

 

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Federico Poggipollini - Solo Tour Sabato 16 Aprile allo Skulls Club

Il 16 Aprile, lo Skulls Club di San Marino avrà il piacere di ospitare Federico Poggipollini. Si tratta dello storico chitarrista che vanta importanti collaborazioni con artisti come Piero Pelù, Ghigo Renzulli e Luciano Ligabue, con il quale tutt'ora collabora.

Nella sua carriera resta uno dei chitarristi più importanti del panorama rock mainstream italiano. Per l'occasione presenterà alcuni brani tratte dal suo ultimo lavoro " Canzoni Rubate" per un set tutto acustico.

"Posso suonare con Annalisa a Sanremo, sul palco con Liga o con le mie canzoni. E mi piace interpretare quelle degli altri, riscoprire pezzi di artisti che il grande pubblico magari non conosce"

Federico Poggipollini, "Capitan Fede", non si stanca mai della musica da tanti anni. Da quando suonava nel 1990 con i Litfiba di El Diablo, fino a Campovolo con Ligabue davanti a centinaia di migliaia di persone. Lui resta lo stesso, appassionato, legato alle sei corde della sua chitarra e all'amore per la musica. Amore che mette in scena in Canzoni rubate, il suo nuovo album, composto da 17 brani: nove cover, un inedito e sette brani strumentali originali.

Ad aprire la serata Piermatteo Carattoni, Ugo FagioliAle Hell Medri. L'evento si svolgerà nel rispetto di tutte le norme Covid, tenendo conto di delle nuove limitazioni che entreranno in vigore con il nuovo DPCM.


Dettagli della Serata Live set con Federico Poggipollini:

16 Aprile - Skulls Club - San Marino strada degli angariari 25
Serravalle (San Marino)

Apertura porte 19.00
Dinner Show 20: 00 (TBA )
ore 21.00 - Ugo Fagioli
ore 21.45 - Ale Hell Medri
ore 22.30 - Federico Poggipollini
Ingresso: 10 euro

 

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Human Realm a cura di Jor Yin Fun, Francesca Battello, Nikola Lik Man Jelenkovic

Viafarini organizza nell’ambito di Spazi al Talento e con la curatela di Jor Yin Fun, Francesca Battello e Nikola Lik Man Jelenkovic un progetto espositivo corale frutto di una ricognizione sulle scene artistiche di Hong Kong, della Serbia e dell’Italia, in una logica interdisciplinare e intergenerazionale.
Viafarini prosegue il suo impegno verso gli scambi e la diplomazia culturale, realizzati grazie all’archivio artisti di Viafarini e alla sua piattaforma di mobilità, attiva da trent’anni e che ha permesso di ospitare a Milano oltre 250 artisti da 40 Paesi diversi e a promuovere la mobilità degli artisti italiani all’estero.
A Milano allo Spazio Colonne alla Fabbrica del Vapore sono presentati i lavori di 27 artisti di Hong Kong, di diverse generazioni, che si confrontano con i lavori di 10 artisti serbi e di 4 artisti italiani che hanno a vario titolo intercettato l’attività di Viafarini in questi anni.

14 – 29 aprile 2022
Inaugurazione giovedì 14 aprile, 18.30

Orario di apertura dalle 11.00 alle 19.00

Sala delle Colonne, Fabbrica del Vapore

via Procaccini 4, Milano

Artisti


Da Hong Kong: Suzanne Au, Chok Ki Chan, Dennis Cheng , Gloria Cheung, Vivien Cheung , Yau Fat Cheung, Yvonne Cho, Christy Chor , Janice Fung, Claire Huang, Tracy Hui, Yuk Kuen Hung, Yin Fun Jor, Kacey Ko, Wai Sum Lee, May Bo Leung, Siu Mei Leung, Rosanna Li, Elizabeth Pang, Violet Shum, Ferna SHUM, Flish Man Ling Tam, Carroll Choi Wan Tsang, Kok Chung Wong, Graca Pui Yin Wong, Evan Wu

Dalla Serbia: Braco Azarić, Ana Azdejković, Miloš Đuran, Isidora Jancić, Aleksandra Mećava, Jana Nikić, Djorđe Radović, Smiljana Šalgo, Bojan Veljković, Andrija Živanović

Dall’Italia: Erica Battello, Davide Dicorato, Gabriel Stöckli, Lia Ronchi

 

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ELIO E LE STORIE TESE, TRIO MEDUSA e CESVI #insiemeperlamusica

Era la primavera del 2020 quando il Trio Medusa chiamò Elio e le Storie Tese per sognare insieme un grande concerto di fine sfiga.

Una richiesta indeclinabile (suonava più come un ricatto, in realtà) per il complessino che, nonostante si fosse ormai dedicato al golf e al modellismo, ha rindossato la maschera di supergruppo e rilanciato la proposta, aggiungendo la volontà di aiutare immediatamente il mondo della musica. È nata così, insieme all’organizzazione umanitaria Cesviun’asta solidale per raccogliere fondi per tutte quelle band indipendenti e meritevoli, duramente colpite dalla pandemia, nell’attesa di poter celebrare insieme una grande festa da organizzare a Bergamo, una delle città simbolo dell’emergenza Coronavirus.

Questa è la storia (finalmente a lieto fine) di #insiemeperlamusica, un progetto di grande successo di Elio e le Storie Tese, Trio Medusa e Cesvi, che ha raccolto 150.000 euro, devoluti a 46 band emergenti.

Da oggi, l’evento tanto atteso ha una data e un nome!

ELIO E LE STORIE TESE saliranno eccezionalmente di nuovo insieme sul palco il 16 luglio, all’Arena Fiera di Bergamo, per IL CONCERTOZZO: un pomeriggio e una serata di musica e intrattenimento.

Dalle ore 10.00 di martedì 5 aprile, sono aperte le prevendite sui circuiti Ticketone, Ticketmaster e Vivaticket.

Il ricavato del CONCERTOZZO sarà devoluto al Cesvi per aiutare i profughi in fuga dall’Ucraina.

«Elio e le Storie Tese sono lieti di annunciare il Concertozzo! La grande festa di fine sfiga in collaborazione con e per merito del Trio Medusa. Sia l’occasione per ritrovare la gioia di stare insieme senza pensare a nient’altro che a divertirsi» dichiarano Elio e le Storie Tese.

«Esattamente due anni fa, in pieno lockdown, per radio passammo un brano di Elio e le Storie Tese – racconta il Trio Medusa - Agli ascoltatori regalò un sorriso, a noi un sogno: "Sarebbe bello poter festeggiare la fine di questo incubo con un concerto degli Elii, riuniti eccezionalmente per l’occasione". Detto fatto! Ora siamo all'atto finale: il 16 luglio, a Bergamo, sarà una festa della musica. Perché la rinascita passa per la musica. Come la Pace. E dove avremo modo di aiutare chi una guerra non l'ha combattuta solo contro il Covid. Pronti a vincere anche questa sfida. Tutti insieme. Gli Elio, Radio Deejay, il Cesvi, il Comune Di Bergamo e noi. Perché - a volte - non siamo solo la Terra dei Cachi».

«Bergamo ha vissuto sulla sua pelle l’inizio della sfiga e Bergamo non vede l’ora di celebrare la fine della sfiga - dice il Sindaco Giorgio Gori cosa che faremo il 16 luglio insieme agli Elio e le Storie Tese, eccezionalmente riuniti per il loro Concertozzo, al Trio Medusa, al Cesvi e a tutti coloro che nella primavera del 2020 dettero vita, grazie anche a Radio Deejay, a #Insiemeperlamusica, raccogliendo fondi a favore delle band indipendenti bloccate dal lockdown. Il Covid circola ancora ma grazie ai vaccini siamo tutti più sicuri, finalmente nella condizione di tornare ad assistere ad un concerto. Anzi, ad un Concertozzo! Ringrazio il Trio, gli “Elii” e Friends & Partners per aver onorato la promessa che ci fecero allora. Bergamo è felice di riabbracciarli».

«Gli amici del Trio Medusa ci hanno aiutato per molti anni nella nostra lotta all’HIV e alle diseguaglianze nel Sud del Mondo. Quando ci hanno proposto di fare questa iniziativa insieme agli Elio e le Storie Tese, non abbiamo esitato e ci siamo subito attivati per garantire un aiuto urgente a tante band musicali colpite dalla pandemia. Annunciare oggi il concerto degli Elio e le Storie Tese nella città di Bergamo dove Cesvi è nata è per noi un motivo di orgoglio a maggior ragione perché ancora una volta metteremo in scena una grande operazione di solidarietà a sostegno dei progetti di Cesvi in Ucraina. Questa partnership – racconta il Vice Direttore Generale di Cesvi Roberto Vignola - testimonia ancora una volta come questa grande band della solidarietà che abbiamo creato lavorando insieme per tanti mesi sia pronta ad impegnarsi per aiutare sempre chi è in difficoltà».

 

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INCANTATORI DI SERPENTI.

INCANTATORI DI SERPENTI.

Non ci occupiamo quasi mai, come sa chi legge questa rubrica, di punk, di hardcore e/o di metalcore … Conosciamo i fondamentali: dai precursori New York Dolls, ai seminali Sex Pistols (con MacLaren e Branson), ai Ramones, a The Jam ed a The Clash. Il nostro interesse su band e artisti più contemporanei ha virato verso chi aveva rielaborato questa forma rendendola più fruibile, meno da “due soldi” e, anche se volete, più mainstream. Il nostro interesse risale ad un paio di anni fa quando abbiamo cominciato ad ascoltare cose più di nicchia e un po’ diverse da quelle che conoscevamo. Così scopriamo alcuni artisti di successo che hanno ripreso il genere e lo hanno contaminato, riportato alle origini, raffinato, distorto e trasformato. Abbiamo ascoltato i My Chemical Romance, i Green Day (qualcuno potrebbe dire: era ora, Paolo!) e gli Avenged Sevenfold. Per questi ultimi ammetto di avere un piccolo debole.

Bene, nella nicchia la mia amica di Rock My Life, Graziella Ventrone, si avventura a presentarmi una band italianissima che si chiama BrokenDolls. Il nome mi evoca il ricordo della prima esperienza di Malcolm McLaren, già nichilista e situazionista, a New York di portare nella musica un genere che era proprio di un movimento che era più orientato alla letteratura e alle arti figurative. Creare una frattura con quello che c’era prima: una disruption principalmente contro i musicisti fighetti ed in particolare il prog, così di moda allora. Bene, penso e mi immergo nella lettura della cartella stampa che mi ha inviato. Leggo che il prossimo 29 aprile uscirà il loro nuovo album dal titolo SnakeCharmer, l’incantatore di serpenti per l’appunto. Scopro anche che prima di questo, hanno all’attivo altri tre album (No Ice in My Drink,  Two Fiftynine e Wolves Among Sheep) e un EP(Carrillon Infernale).

La band si forma quando un tizio chiama un suo amico e gli dice che vuole mettere su un gruppo musicale e che gli serve un cantante. L’altro risponde che lui non sa cantare ma accetta di parlarne perché gli si dice che ad aspettarlo c’è una cassa di birra e una bottiglia di whisky. Da lì in poi i BrokenDolls producono ma soprattutto “mordono” i palchi in Italia e in Europa. Confesso che confido in Graziella perché me li porti a Milano: dai video visti, il termine “mordono il palco” è approssimato per difetto.

Veniamo al nuovo disco. Sicuramente, più contaminato con il metal classico non rinuncia ad essere energetico ed energizzante ma concede più spazio alla parte melodica, oltre che ai riff heavy. L’amalgama allontana il disco da vecchi cliche’ del punk (a nostro avviso) un po’ desueti se non riconducibili ai classiconi. L’ascolto del disco dura 26 minuti e, alla fine, ne vuoi di più. Molto belle le chitarre sostenute da una rocciosa base ritmica e dalla voce dello scalmanato frontman David Lee Ross che ti trasporta dentro alla storia delle canzoni con il timbro di uno che ha in gola una palla chiodata. Lo stesso dichiarerà: “Amiamo profondamente la scena punk rock/action rock scandinava della fine degli anni '90 ma volevamo mescolarlo con le nostre influenze personali che spaziano dal rock and roll al classico metallo. Ovviamente non stiamo reinventando la ruota qui, ma penso che suoniamo, nel bene e nel male, come nessun'altra band sulla scena".

In attesa che anche voi lo possiate ascoltare (Luxnoise Records e Tornado Ride Records) dichiaro i miei brani preferiti. Il primo è I Love Myself for Hating You di cui ho apprezzato molto il tiro e (ammetto) ho trovato curioso il titolo. Il secondo è Weer All Crazee Now forse il sunto più preciso di tutte le esperienze dichiarate da David, insieme a Teachin’ the Teachers. Preferisco non anticipare nulla per non rischiare spoiler! Posso solo dirvi che questi incantatori di serpenti hanno davvero incantato il vostro amichevole visionario.

In conclusione, il rock è vivo, vegeto e vitale e anche noi siamo messi piuttosto bene con gruppi planetari ma anche con chicche che stanno portando aria fresca al sistema. O quantomeno, ci danno la speranza che non esisteranno solo belatori da auto-tune che seguono la religione del denaro e non quella dell’arte, della crescita e del sogno di un mondo migliore.

di Paolo Pelizza

© 2022 Rock targato Italia

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Gli ascolti di aprile 2022, blog di Rock Targato Italia

Gli ascolti di aprile 2022.
articolo di Roberto Bonfanti

Ultimamente mi pongo spesso una domanda: c’è differenza fra un artista e una reginetta di bellezza? Per esempio, parlare di pace, di questi tempi, credo sia fondamentale per chiunque. Ma mi aspetto che un artista sappia farlo in modo concreto, con la giusta profondità di pensiero e con il coraggio di puntare con fermezza il dito prima di tutto contro le responsabilità e le scelte scellerate di chi detiene il potere a casa nostra. Da qualche tempo invece vedo solo semplificazioni. Vedo il desiderio di esporsi il meno possibile o di farlo solo in modo innocuo assecondando la narrativa che va per la maggiore, chissà poi se per reale poca voglia di approfondire o se per il timore che contestando qualcosa si finisca con l’essere etichettati come “filo-questo” o “no-quello” e si rischi così di uscire dalla programmazione di qualche evento. Vedo persino artisti che si trasformano in cani da guardia del potere contestando chi lo contesta. E questo mi mette una certa tristezza.

Con un pizzico di nostalgia per i tempi in cui l’artista aveva il preciso dovere di non essere accondiscendente verso il potere, torniamo anche in questo aprile a parlare di musica.

Pier Adduce, che non si può che ammirare per la dedizione con cui da oltre vent’anni porta avanti il suo percorso con i Guignol, ha deciso di regalarsi un doppio esordio: quello come scrittore con il romanzo “Epifania in via Campania” e quello come cantautore con un album da solista intitolato “La bottiglia blu”. Le nove canzoni del disco ci presentano un autore in ottima forma, capace di raccontare in modo incisivo storie introspettive e spesso amare incastonandole fra sonorità asciutte e atmosfere blues notturne che le arricchiscono di ulteriore fascino. Probabilmente uno dei tasselli migliori del suo ormai lungo percorso.

Ci sono certo illustri precedenti, sul fatto che un cantautore possa affidarsi a una band prog per l’arrangiamento dei propri brani, e l’incontro fra Marco Ongaro e i Logos all’interno del nuovo album dell’artista veronese è la conferma di come l’alchimia possa dare esiti positivi. “Solitari” si può infatti considerare un esempio riuscito di moderno pop d’autore intelligente. Canzoni che si prestano a diversi livelli di lettura alternando poesia e ironia senza mai rinunciare a un’immediatezza valorizzata ancora di più dagli arrangiamenti tanto compatti e diretti quanto ricchi di sfumature.

Diego Cignitti lo ricordiamo finalista di Rock Targato Italia già sei anni fa, ma usava un altro nome rispetto al suo attuale progetto musicale e aveva un approccio completamente diverso da oggi. “Morte e pianto rituale”, album d’esordio di questa nuova fase del suo percorso a nome Cigno, appare come un susseguirsi di incubi timburtoniani. Atmosfere irrequiete e arrangiamenti tanto nervosi quanto stratificati rivestono canzoni totalmente destrutturate, caustiche e imprevedibili. Un disco ricco di idee che sfugge a ogni catalogazione.

Arrivano alla seconda prova discografica, i La Rosta, band fondata da Massimo “Ice” Ghiacci (bassista dei Modena City Ramblers, qui impegnato alla voce) e Marco Ambrosi (già chitarrista di diversi progetti, fra cui i Nuju, e fresco anche di esordio letterario con il romanzo “Vincere perdendo”) a cui si è aggiunto Andrea Rovacchi. Visto il background dei fondatori, le coordinate attorno a cui si muove “Hotel Colonial” sono inevitabilmente quelle del folk d’autore, ma la scrittura della band dimostra di sapersi aprire anche a un’immediatezza che quasi strizza l’occhio al pop, a qualche brezza di vento mediterraneo o a qualche sfuriata punk acustica andando a comporre un collage ben strutturato e decisamente piacevole.

Pubblicare un disco nei giorni del proprio novantesimo compleanno: sembra incredibile ma, con “E la voce va”, Detto Ferrante Anguissola è riuscito a farlo. E la cosa sorprendente è che l’album non suona affatto come “il lavoro di un novantenne” ma come l’opera di un artista capace di mettere in fila nove canzoni dalle melodie pulitissime e dalle sonorità prevalentemente acustiche in cui si mischiano sensibilità, ironia, malinconia e voglia di non smettere di raccontare storie e sviscerare riflessioni. Un lavoro da cantautore autentico che sa intrecciare con grande naturalezza parole e melodie.

Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]

www.robertobonfanti.com

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7-10 aprile Concerti - Festival Chaplin - Piccoli Pomeriggi

I Pomeriggi Musicali presentano un nuovo weekend ricco di appuntamenti che comprendono, accanto ai concerti della 77a Stagione “Racconti senza parole”, anche gli “Altri Pomeriggi, cioè l’attività per gli Under30, l’ultimo concerto-spettacolo dei Piccoli Pomeriggi Musicali e una nuovo film del Festival Chaplin con la colonna sonora eseguita dal vivo.

Ad aprire i concerti di giovedì 7 (ore 10 e ore 20) e sabato 9 aprile (ore 17) sarà una novità, commissionata dai Pomeriggi Musicali ad Andrea Melis, intitolata Visio Smaragdina – Quasi una Passacaglia, in prima esecuzione assoluta. Sul podio il direttore principale dei Pomeriggi Musicali James Feddeck. La giovanissima violoncellista Julia Hagen sarà invece l’interprete del secondo brano in programma, il celebre Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello e orchestra Hob:VIIb:1 di Franz Joseph Haydn. Chiude il concerto un’altra pagina molto nota e amata come la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore "Eroica" op. 55 di Ludwig van Beethoven, ricollegandosi alle altre sinfonie del compositore di Bonn eseguite di recente: la Quarta e la Quinta. Biglietti disponibili (da euro 9 a euro 20) sul sito ipomeriggi.it e in biglietteria.

Parteciperanno al concerto di sabato 9 aprile anche gli Under30 che seguono la rassegna di Altri pomeriggi, ciclo di concerti, aperitivi, incontri pensati e realizzati in esclusiva per loro dai Pomeriggi Musicali. Al termine del concerto incontreranno e dialogheranno con il compositore Andrea Melis, quindi in chiusura aperitivo nel foyer del Teatro Dal Verme (i biglietti hanno un costo di 10 euro compreso l’aperitivo sul sito ipomeriggi.it e in biglietteria).

Domenica 10 aprile alle ore 11, la sala del Teatro Dal Verme accoglierà invece il pubblico dei più piccoli per il settimo e ultimo appuntamento della 15a Stagione dell’Orchestra I Piccoli Pomeriggi Musicali, dedicato a un grande classico come Biancaneve dei Fratelli Grimm che sarà raccontata da Sara Dho in una versione preparata dai registi Manuel Renda e Andrea Piazza. In scena l’Orchestra I Piccoli Pomeriggi Musicali diretta da Daniele Parziani, impegnata in celebri pagine di Mozart.

Biglietti disponibili (5 e 7 euro) sul sito ipomeriggi.it e in biglietteria.

“Trasformazione” pomeridiana domenica 10 aprile ma alle ore 16 quando il Teatro diventerà un cinema per ospitare il terzo appuntamento del Festival Charlie Chaplin: in programma il dittico composto da A Dog’s Life (“Vita da cani”, 1918, 35 minuti) e Shoulder Arms (“Charlot soldato”, 1918, 36 minuti) con la bacchetta di José Antonio Montaño alla guida dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali per l’esecuzione dal vivo della colonna sonora originale. La pellicola è stata restaurata dalla Cineteca di Bologna, dove è custodito anche l’Archivio Charlie Chaplin; questo festival, dedicato al mitico regista e attore del cinema muto, è realizzato in collaborazione con il Chaplin Office di Parigi / Roy Export S.A.S (biglietti da 5 a 12 euro sui ipomeriggi.it e in biglietteria).

 

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Un italiano in Islanda: Roberto Pagani racconta la storia e le storie della terra del ghiaccio

Qui, la felicità si trova nel proprio riflesso sulla superficie del tè nella tazza. Tra le pieghe delle montagne. A cavallo di ogni onda. Lungo le luci di Natale appese alle finestre delle case. Nel profumo di cannella. Dentro la fiamma calda di una candela appoggiata su un tavolo di legno grezzo. In groppa ai cavalli. In ogni scodella di zuppa di pesce. La felicità è quel baleno sfumato che irradi quando guardi l’aurora boreale, quando ti fermi a contemplare i piccoli iceberg che galleggiano in una laguna. La felicità è anche la pace rasserenante e rincuorante che trovi quando senti di essere a casa, e l’Islanda è ormai diventata la mia casa. Imperfetta e migliorabile come tutte, ma pur sempre la mia unica e insostituibile casa.

La chiamano la Terra del Ghiaccio e del Fuoco: una tundra avvolta dal gelo e punteggiata dai vulcani. È il Paese delle aurore boreali, delle pulcinelle di mare, degli iceberg e dei geyser.

Comunemente, l’Islanda è tutto questo. Ma per conoscere veramente quest’isola, per scoprire la sua anima, non basta fermarsi alle prime impressioni. Perché ghiacciai e spiagge nere non sono solo meraviglie della natura, ma anche silenziosi testimoni di sbarchi di pirati e cacce agli stregoni. Perché sotto le luci del Nord vive un popolo con una cultura straordinaria, in parte molto diversa dalla nostra, ricca di capolavori letterari e tradizioni affascinanti. Perché l’architettura moderna, talvolta poco attraente, racchiude profumi ed esperienze sorprendenti.

Questa Islanda ce la racconta Roberto Luigi Pagani, autore del celebre blog Un italiano in Islanda. Nell’omonimo volume pubblicato da Sperling & Kupfer, l’autore, che dal 2014 vive a Reykjavík, ci prende per mano e ci porta alla scoperta dell’isola attraverso venti tappe fondamentali: parte dal promontorio di Ingólfshöfði, dove ha avuto inizio la storia d’Islanda, e passa da luoghi come Hörgsland e le sue leggende elfiche. Dalle case di torba di Glaumbær all’isola di Flatey, che dà il nome al più prezioso manoscritto islandese. Dalle vie trafficate e dai bar profumati di cannella della capitale ai solitari altipiani. Questo libro è una guida in cui si fondono mito, magia, storia, costume, geologia. Ma non solo: scopriamo l’Islanda anche dal punto di vista dell’autore che, con voce appassionata, ci racconta senza censure le difficoltà e la bellezza del vivere in un luogo così remoto, scardina pregiudizi e preconcetti, svela le differenze tra le nostre culture e ci narra la sua meravigliosa storia d’amore con l’isola di ghiaccio.

Un italiano in Islanda è un libro per scoprire un mondo sconosciuto e fantastico, una guida emozionale per chi ama viaggiare, anche solo con il cuore.

Autore Nel 2014 si è trasferito in Islanda, e l’anno successivo si è laureato in Studi medievali islandesi all’Università di Islanda, a Reykjavík, dove è poi diventato docente e ricercatore dottorando in Linguistica e paleografia islandese. A partire dal 2016 infatti ha insegnato Manoscritti medievali islandesi, Grammatica e letteratura italiana e Storia dell’opera italiana. Poliedrico, come insegna lo spirito islandese, è anche guida turistica, traduttore e blogger. La sua pagina Un italiano in Islanda è la più seguita in Italia sul tema.

 

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