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Programma Completo Rock Targato Italia Edizione Estate 2022

Artisti, Relatori. Orari

Milano 29 e 30 luglio 2022 

dalle ore 15:30

ingresso gratuito

Anche nel 2022 ROCK TARGATO ITALIA, la rassegna che fin dal 1987 ha segnato più di ogni altra la storia della musica alternativa italiana, non si ferma ma, al contrario, si rilancia con un’edizione speciale interamente estiva il 29 e 30 luglio con due giornate colme di incontri e concerti dal pomeriggio nella magica cornice del LEGEND CLUB di MILANO. Due giornate che vedranno la partecipazione di numerosi artisti, produttori discografici, musicisti, giornalisti e molto altro.

Rock Targato Italia, giunto alla trentatreesima edizione, è organizzato dall’Associazione Culturale Generazione Europea con il supporto a livello nazionale dell’Ufficio Stampa e Comunicazione Divinazione Milano della logistica e ospitalità del LegendClub Milano e la partecipazione del media Televisivo RockerTV.

RockerTV realizzerà interviste di approfondimento musicale agli ospiti e artisti.

ALTRE NOVITÀ ASSOLUTE

a) Premio Sennheiser

Il premio messo in palio dalla storica azienda sarà consegnato alla band CIRCUS PUNK

b) Rete Artisti Spettacoli per l’Innovazione.

Con la partecipazione a Rock Targato Italia - il più importante rock contest nazionale impegnato nella continua scoperta e diffusione di realtà musicali innovative - la R.A.S.I.  intende informare   i giovani artisti sui diritti connessi, oltre a non farli sentire soli, assistendoli ed indirizzandoli soprattutto durante i primi passi. Bandi e concorsi compresi.

Rock Targato Italia 2022 ha il Patrocinio della Regione Lombardia.

Programma:

  • Concerti elettrici e performance acustiche
  • Incontri
  • Premi Artistici

Venerdi 29 luglio 2022

Area Esterna

ore 15:30

INCONTRI

Consegna Targa "Una Vita per la Musica"

Incontro/dibattito/musicale con MIMMO PAGANELLI

 

Direttore Artistico della società EMI Italiana (Vasco Rossi, Francesco Guccini, Franco Battiato). Ospite Marco Di Noia che si esibirà con una strana chitarra/tastiera dal nome “Artifact" accompagnato da Lorenzo GhiriNGhelli che l’ha inventata.

ore 16:30

INCONTRI

Chi sono i collezionisti?

Incontro con Arch. CARLO LECCHI

 

Fondatore e presidente dell’AVI – Associazione Vinile Italiana – Cultura Costume Collezionismo. Parlerà di hobby e collezionismo e del valore affettivo dei memorabilia musicali. AVI - Associazione Vinile Italiana – cultura - costume - collezionismo viene fondata da Carlo Lecchi, presidente, architetto Simonetta Bonfadini e Milo Goy direttore di testate giornalistiche e ceo di Art Relation, nasce ufficialmente il 22 marzo 2017 con l’evento al Mondadori Megastore di Piazza del Duomo a Milano dal titolo “ritorno al Vinile, moda o trend”. Associazione senza fini di lucro la cui mission è di trasmettere, far conoscere il piacere dell’ascolto della musica su vinile, promuovendo direttamente o partecipando a eventi di musica e Cultura.

ore 17:00

INCONTRI

Consegna Targhe:

"Miglior etichetta 2021" I DISCHI DEL MINOLLO

 "Premio Sennheiser" ai CIRCUS PUNK

"Premio Miglior Live" a gianCarlo Onorato

 "Premio Stefano Ronzani" a OMAR PEDRINI

ore 17:40

INCONTRI

"Dai suoni alla carta"

PIERALBERTO VALLI, dopo aver ricevuto la targa "Miglior libro scritto da un musicista 2022", dialogando con ROBERTO BONFANTI e accompagnandosi con qualche canzone in chiave acustica, presenta "Il nodo", il romanzo che gli è valso il premio: una storia ambientata in un futuro distopico che, con uno stile tanto lucido quanto evocativo, dà corpo all’incubo del transumanesimo e riflette sul senso umano del dolore.

ore 18:30

INCONTRI

Concerto acustico della band I FASTI

 

 

 

Sala Concerti:

 

 

ore 21:00

CONCERTI

FRAGMENTS OF SORROW + SUNSET AVENUE (selezione RockerTv)

ore 21:20

CONCERTI

FARORSO

Ore 21:40

CONCERTI

MINIMO VITALE

Ore 22:00

CONCERTI

CIRCUS PUNK (vincitore RTI 32 ed)

Ore 22:25

CONCERTI

IL PESCE PARLA (vincitore RTI 31 ed)

Ore 23:00

CONCERTI

MARIO RISO con MOVIDA e REZOPHONIC

Sabato 30 luglio 2022

 

 

 

Area Esterna

 

 

ore 15:30

INCONTRI

Consegna Targa "Una Vita per la Musica" a MAURO PAOLUZZI
Incontro con Mauro Paoluzzi produttore musicale (Gianna Nannini, Patty Pravo, Roberto Vecchioni) Un incontro dibattito all’insegna della professionalità artistica musicale e storia della musica italiana.

 
Ospite con intervento musicale dell’artista Ilaria Argiolas (cantautrice).


Mauro Paoluzzi, tra gli altri artisti con cui ha collaborato in varie occasioni vi sono: Antonello Venditti, Franco Fanigliulo, Adamo, Mango, Mimmo Locasciulli, Loredana Bertè, Renato Pareti, Scialpi, Bluvertigo.

ore 16:10

INCONTRI

Concerto acustico di ANDREADIECI (cantautore) con Davide Castelli (chitarra)

ore 16:25

INCONTRI

Concerto acustico di LOGAN (cantautore)

ore 16:40

INCONTRI

Consegna Targhe
"Miglior Album 2021" BACHI DA PIETRA
"Miglior Album 2022" ALTERIA
"Miglior Etichetta 2022" DISCHI SOVIET STUDIO
"Artista Rivelazione 2022" IL PEGGIO È PASSATO

ore 17.10

INCONTRI

Incontro con PAOLO PELIZZA (Musica e Letteratura)
Le canzoni come tutti sappiamo hanno il testo … quanto pesa il testo? Dipende. Per i cantautori vale più della musica. Dal Lieder alla musica leggera: il Re degli Elfi e De André, gli Afterhours e Bennato. Pound e la rivelazione sul fatto che la poesia sia più vicina alla musica più che alla letteratura. Ezra Pound scrive anche un pamphlet sugli intervalli in musica illuminante. Alcuni testi che sono diventate canzoni di successo.
Da Coleridge a Steinbeck.

I cantautori americani Guthrie, Seeger e Dylan.
Il Nobel … Dylan ha mai fatto letteratura?

ore 17:30

INCONTRI

concerto acustico della band AYMARA

ore 17:50

INCONTRI

concerto acustico del duo US

ore 18:10

INCONTRI

concerto acustico della band DINAMIKA

ore 18:30

INCONTRI

incontro con ROBERTO MAFREDI ospite LEMURI IL VISIONARIO

Roberto Manfredi e Lemuri il Visionario presentano un racconto sulla scena musicale italiana degli ultimi trent'anni. Da VIDEO MUSIC a oggi. Dal libro Talent Shop (DAI TALENT SCOUT AI TALENT SHOW) di Roberto Manfredi che racconta come è cambiata la musica, la discografia e la stessa fruizione musicale in Italia e dalla pluriennale attività artistica di Lemuri il Visionario, dal punk al prog, dalla dance e dalla canzone d'autore, nasce un racconto che unisce il talk show e la musica live degli ultimi trent'anni.

ore 19:10

INCONTRI

concerto acustico di LEMURI IL VISIONARIO (cantautore)

 

 

 

Area Concerti

 

 

ore 21:00

CONCERTI

concerti delle band LUCAS LOPEZ, ATWOOD, BREAK ME DOWN

 CHE COS’E’ ROCK TARGATO ITALIA?

Rock Targato Italia dal suo debutto nel lontano 1987, vanta risultati importanti, come ad esempio, il successo ottenuto da artisti emersi grazie al lavoro di scouting svolto durante le varie edizioni: Litfiba, Ligabue, Timoria delle prime edizione, successivamente Subsonica, Giulio Casale, infine Zibba, le Vibrazioni, con realtà più vicine a noi i Circus Punk di Milano.

Rock Targato Italia ha costruito e valorizzato una scena musicale ai tempi sconosciuta, realizzando una filiera innovativa - dalle produzioni discografiche ai concerti, video e sostegno promozionale agli artisti.

Rock Targato Italia è un innovativo network di comunicazione tra artisti, etichette, promoter, giornalisti, canale personalizzato YouTube, comunicazione fisica e liquida.

https://www.youtube.com/channel/UC0rqO2XRmJVI-FyOKLQxC4Q

https://www.facebook.com/groups/RockTargatoItalia

LA FILOSOFIA DELLA FINALE NAZIONALE DI ROCK TARGATO ITALIA 2022

Il nostro nuovo obiettivo è più che mai, nel tempo post pandemico, un momento di riflessione e ricerca per provare a riprogettare il futuro della musica e delle arti in maniera innovativa, fluida con sensibilità diverse rispetto al mercato.

Non solo festival, dunque, ma un laboratorio di incontri e musica, per approfondire territori, nuovi spazi e orizzonti possibili.

Ripensare e riProgettare con maggiore forza e professionalità la rete dei musicisti, la necessità di trovare collaborazioni e condivisioni con altre realtà artistiche, associazioni di settore qualificate, interagendo in progetti culturali per dare maggiore voce e risonanza ad artisti e operatori.

 

FRANCESCO CAPRINI

DivinazioneMilano srl

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655  mob. 3925970778

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

web: www.divinazionemilano.it

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Piero Colaprico è il nuovo direttore artistico del Gerolamo

Il teatro Gerolamo, nel suo piccolo, s’attrezza. Riportato in vita dall’iniziativa privata, tornato ad accendere le luci della ribalta nella sua prestigiosa e storica sede a pochi passi dal Duomo, ha deciso di scegliere il nuovo direttore artistico.

Dopo 36 anni dalla chiusura della sala, imposta dalle norme antincendio, dopo ben dieci anni di restauro e quattro di gestione, la signora Chitose Asano resta direttore generale e dichiara: «Sento che è arrivato il momento giusto per consegnare la guida artistica ad un professionista. Ringrazio il pubblico e tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni. Auguro lunga vita al teatro e faccio il mio in bocca al lupo a Piero Colaprico».

Colaprico proseguirà il lavoro iniziato per rendere il teatro Gerolamo sempre più impegnato in prima linea sia nella valorizzazione delle tante voci che raccontano l’Italia sia nell’ospitalità di autori, attori e musicisti: «Sono grato al teatro Gerolamo e alla signora Asano per l’offerta di questo incarico e, senza voler anticipare troppo le linee guida, mi sento di dire tre cose.

La prima è che giornalismo, libri e teatro hanno una cosa in comune: “la parola”. La mia più grande ambizione è realizzare qualche “scoop” anche sul palcoscenico. D’accordo con la signora Asano, intendiamo aprire il Gerolamo a chi crede nella “propria” parola. Quindi, cerchiamo talenti: questa può essere una casa comune di nuovi autori e idee.

La seconda è che entro in questa casa, e nel quartiere del teatro, in punta di piedi e con grande umiltà. Abbiamo la certezza di dover imparare molto da chi – attore, regista, autore – ha reso Milano “spettacolare” in tutti in sensi. E come i libri e i mass media stringono un patto con i lettori, così il teatro fa con gli spettatori. Rinnovare il patto con gli spettatori del Gerolamo sarà per noi importantissimo: senza gli spettatori non esiste altro che silenzio.

Infine, siamo convinti di poter recuperare ciò che è stato dimenticato e che può tornare alla luce. Nasce la produzione made in Gerolamo. Stiamo già lavorando a due testi, uno che ha al centro i segni lasciati dal cardinal Martini e l’altro il poeta, scrittore ed ex carcerato Bruno Brancher. Metteremo insieme il diavolo e l’acqua santa e su queste basi ci muoveremo per comporre una stagione dalle mille sfumature, dalle mille luci e dalle mille ombre».

Brevi note biografiche

Piero Colaprico (1957), scrittore e giornalista. Negli ultimi trent’anni ha ambientato a Milano una decina di romanzi gialli e noir, sei dei quali con protagonista il maresciallo dei carabinieri Piero Binda, e quattro una coppia di amici-nemici formata dall’ispettore della Omicidi Francesco Bagni e dal consulente per la sicurezza Corrado Genito. Ha scritto anche alcuni saggi sulla criminalità, la corruzione e l’immigrazione, sempre ambientati in città. Da uno di questi, è stato tratto il film per Netflix “Lo spietato”. Per il teatro è autore, tra l’altro, di “Qui città di M.”, interpretato da Arianna Scommegna, e de “Il carnevale dei truffati”, con Renato Sarti e Bebo Storti. E’ stato il primo a creare negli anni Duemila una serie di spettacoli che “legavano” le canzoni della mala e dell’osteria alla recitazione.

Laureato in giurisprudenza all’università Statale di Milano, assunto da Repubblica nel 1985, ne è diventato inviato speciale nel 1989 e capo della redazione nel 2017. Lo scorso dicembre 2021 si è dimesso, mantenendo un rapporto non esclusivo di collaborazione, per dedicarsi alla scrittura e al teatro.

Ha vinto nel 1992 il premio giornalistico “Premiolino” e nel 2006 è stato insignito dell’Ambrogino d’oro per aver saputo «restituire il ritratto di una Milano viva e suggestiva».

TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria 8 – 20122 Milano
Tel. 02 36590120 / 122 (uffici) | 02 45388221 (biglietteria)
Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.teatrogerolamo.it

Ufficio stampa: Maurizia Leonelli
347.5544357 / 02.31053054 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

blog www.rocktargatoitalia.it

 

 

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L’UOMO A PEDALI.

L’UOMO A PEDALI.

In questo periodo folle e disperatissimo, ci sono poche cose che si possono fare per provare a “mettere a terra” una serenità difficile. Certamente, una di queste cose è l’amore. E cosa c’è di meglio che riscoprirlo?

Così il ritorno di Roberto Bonfanti in sella alla sua amata bicicletta coincide (più una prova che un sospetto!) con la “riedizione” di un suo romanzo del 2009. A onor del vero, il romanzo, edito da Edizioni del Faro, è stato riscritto, senza modificarne la storia, con uno stile diverso. Sulla cartella stampa è scritto “più incisivo” ma io non ho letto la versione precedente, quindi ve la consegno così come me l’hanno venduta. Detto questo, siccome non sono qui a smaltare le unghie alle tigri, una recensioncina quasi quasi ve la faccio.

Sergio è stato alle prese con una chimera giovanile, riuscire nello sport che ama di più: il ciclismo. Ma succede qualcosa. Tra i suoi sogni da ragazzo e la realtà si mette di mezzo un brutto incidente. Ginocchio KO. Sergio tornerà in bici e ripercorrerà su quella sella, su quei pendii, su quelle pianure i suoi ricordi, le sue aspettative deluse, i sogni da archiviare. Il romanzo comincia con l’ultima salita, con il ginocchio che fa male e quel dolore che è il ricordo del sapore del sangue e dell’asfalto. Ma è anche l’inizio del racconto di una vita consumata tra passione e ordinarietà. Sono i frammenti delle passioni, dei treni persi, di un mondo mutato, di amici cambiati e di amori finiti. Frammenti dolorosi per un’anima inquieta come quella di Sergio.

Così tra i capitoli, che hanno i titoli mutuati dal gergo ciclistico, il lettore ripercorre la vicenda di Sergio fino al suo epilogo attraverso i ricordi della sua esistenza ma anche il fluire delle sue emozioni.

Il romanzo ha più il formato di pamphlet, breve e denso che si legge in pochissimo tempo (purtroppo).

Bonfanti, da par suo, racconta la vicenda con sobrietà e bello stile: un sarto inesorabile.  Quando si va in profondità, au contrair, diventa uno dei migliori palombari, un grande esploratore dell’abisso di pulsioni, sensazioni, gioie e dolori. Lì c’è il suo straordinario talento. In quel suo modo così immediato e potente di raccontare tutto un universo interiore, nel portarci in un attimo dentro il mondo di felicità perdute o irraggiungibili di Sergio. Come ho detto, non ho letto la prima edizione del romanzo, ma il Bonfanti di questa stesura è uno scrittore in grande spolvero. Ho solo un piccolo neo da imputargli … Quanto dovremo ancora aspettare per un nuovo romanzo? Dopo Alice (che sempre qui ho recensito) stiamo aspettando troppo, caro Roberto.

Come dirlo, diversamente… Hai voluto la bicicletta?

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

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IN CASO DI COSCIENZA …

 IN CASO DI COSCIENZA …

   E’ inutile che insistiate. Non parlerò di Sanremo 2021.

Non vi dirò che quest’anno le polemiche ci sono state dopo e non in anticipo. Forse, in questo periodo surreale, se ne sono dimenticati e sono corsi ai ripari in seconda battuta. Non vi dirò nemmeno che, in questa edizione, hanno riguardato la “copertura” di un seno femminile, alcune accuse di plagio (un paio di brani erano davvero un po’ più che liberamente ispirati da precedenti altri ma nulla di legalmente rilevante) e sul flop degli ascolti.

Non vi spiegherò che ci sono state altre questioni controverse. Ad esempio, uno speech un po’ “spericolato” su un illustre e tragico suicidio che ha fatto molto indignare famiglia e amici del tormentato artista. Un’altra sulla dimenticanza dell’omaggio previsto per celebrare Stefano D’Orazio. E ancora, la polemica innescata da una storica e stagionata interprete sul fatto che il (bel) canto non è per tutti e con l’aria di una saccente anziana zia, ha chiosato: “ho sentito molte stonature …”. Peccato che la storia della musica contemporanea è piena di “stonati”. Un esempio? Un tale Kurt Cobain non aveva nell’essere perfettamente intonato, il suo punto di forza, eppure ha portato i suoi Nirvana nell’Olimpo delle band più significative di sempre a livello planetario. Quasi, quasi viene voglia di chiedere alla signora se a Chiasso sanno chi lei sia.

Nemmeno parlerò dell’ospite fisso. Sapete cosa si dice degli ospiti … A dirla tutta, è stato interessante su vari piani. Quello più significativo è, indubbiamente, quello delle neuroscienze: tutti i cultori e gli studiosi della materia hanno dovuto rivedere le loro convinzioni sull’egocentrismo infantile. Infatti, ora sappiamo che non sparisce alla fine dell’età evolutiva ma può restare (o incarnarsi) in un marcantonio di quarant’anni e in modo manifesto, non latente. Tenere l’amico ipertrofico, tutte le serate, è stato un po’ di troppo, diciamolo francamente.

Non mi esprimerò sul fatto che mentre il mondo e il nostro Paese è in ginocchio per la pandemia (da cui, ormai, è noto che non si uscirà tanto presto) “fare” Sanremo (con quei cachet poi …) è uno schiaffo alla gente che langue, a cui hanno tolto il reddito, a quelli che perderanno il lavoro un secondo dopo che rimuoveranno il blocco dei licenziamenti (si stima più di un milione di persone), alle attività che hanno chiuso o che chiuderanno e, soprattutto, a quei lavoratori dello spettacolo che non hanno la fortuna di lavorare in grembo a mamma RAI. Se qualcuno avesse tenuto viva una coscienza, probabilmente, avrebbe soprasseduto e magari, quei soldi, pochi o tanti, li avrebbe fatti arrivare in qualche modo (che ne so … costituendo un fondo?) a quelli che non hanno la fortuna di essere protetti dal broadcaster di Stato.

Inoltre, non parlerò (nemmeno sotto tortura!) del fatto che, al di là dell’assenza di mascherine sul palco (comprensibile, peraltro) la kermesse, in assenza di pubblico, ci sia sembrata asettica, sottotono … No, è più corretto, sottovuoto. L’entusiasmo dell’orchestra che ha svolto, anche, la funzione di claque, ha sottolineato la forma di sterilizzata orgia onanistica che ha caratterizzato la manifestazione.

Non vi racconterò dei look e delle esibizioni di Achille Lauro. Bisogna stare attenti a non confondersi: questo ragazzo è un simpatico performer ma non è David Bowie e, purtroppo per noi e per lui, non lo sarà mai. Ma, diciamolo, per Sanremo è addirittura troppo bravo.

Tacerò sulle riesumazioni che il miracoloso Festival ogni anno compie. In questa edizione erano piuttosto tristi e una, addirittura, semi afona. Niente di preoccupante, magari stonava. Chi la sentiva, poi, la zia?

Infine, terrò la bocca chiusa sul fatto che ha vinto una giovanissima band con un bel pezzo rock. Per Sanremo è hardcore. Penso che sulla Riviera tutta, abbiano portato i bambini di corsa a casa, rimesso nella stalla gli animali e sprangato porte ed imposte. Non hanno fatto, probabilmente, molta fatica perché stavano già così per la pandemia. Dico io … ma il rapper che fa lo stesso pezzo che l’hip hop italiana ci propina da un decennio pur cambiando autori e interpreti, dov’era? Oppure, il melenso e/o la melensa super-impostati con la canzone triste e melassata sul fatto di essere stato o stata lasciata? Eppure, c’erano …

Perché non hanno vinto loro? Mah … Strano, perché chi ha vinto ha fatto il pieno dei voti del pubblico. Ci deve essere un errore, perché sono anni che ci dicono che il rock è morto, che non riesce più a parlare ai giovani …

Come Trump. Voglio anche io il ri-conteggio dei voti!

Acqua in bocca, anche sul sospetto di plagio … Sì. Quello era uno dei due pezzi incriminati.

Non vi dirò nulla. Quindi basta … state zitti e buoni.

di Paolo Pelizza

© 2021 Rock targato Italia

blog www.rocktargatoitalia.it

 

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