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Roberto Sarno, protagonista a Rock Targato Italia

Chi sono i protagonisti della compilation ROCK TARGATO ITALIA #28?

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

ROBERTO SARNO “Anima grida”

Fra atmosfere liquide, arrangiamenti curati incentrati su un’elettronica composta e un testo meditativo scandito con aria assorta: così si compone una via elegante verso un’idea introspettiva di pop d’autore.(Roberto Bonfanti, artista, scrittore)

Roberto Sarno Intervista Rock Targato Italia

Partiamo con una piccola presentazione: come ha origine il tuo percorso musicale e come si è sviluppato fino a oggi?

Ho cominciato a suonare la chitarra quando ero adolescente e a 20 anni ho pubblicato il mio primo disco con i DIVE, ho suonato in giro per l’Italia e negli anni a seguire ho partecipato a molti altri progetti, prima come chitarrista, poi anche come autore, compositore, cantante e produttore artistico. Ad un tratto ho abbandonato tutto e ho dedicato la mia vita ad un nuovo lavoro e a mettere su famiglia.

Poi, dopo una pausa di circa 15 anni, ho sentito la necessità di ricominciare a fare musica e scrivere canzoni. Ho fondato i QUIGOH e con loro ho pubblicato due dischi, poi ho preferito continuare a pubblicare da solo, per quanto Marco Mafucci mi abbia sempre seguito anche nel progetto ROBERTO SARNO. Marco, oltre ad essere un amico con il quale condivido da sempre i gusti musicali, è un musicista speciale con cui mi consiglio per le scelte relative al progetto.

Come nasce un tuo brano? Che importanza hanno le parole all'interno della tua musica? E di cosa parlano le tue canzoni?

Nella maggior parte dei casi tutto ha inizio nella mia intimità, capita che alcune idee particolarmente ossessive e ricorrenti improvvisamente escano fuori, attraverso le mie mani sulla chitarra e una penna su un foglio.

Dedico attenzione alle parole e credo che talvolta possano essere molto più potenti ed evocative della stessa musica. Ad ogni modo cerco sempre di evolvermi nella narrazione e vorrei poter scrivere con più semplicità.

Le mie canzoni sono il racconto di quello che vivo, anche se talvola mi perdo ad immagiane qualcosa che non ho vissuto realmente.

Anima Grida è il mio primo approccio con un tema di carattere sociale e mi auguro di avere anche in futuro la forza e la sensibilità per avvicinarmi ad altre cose di questo tipo. Il tema dell’ambiente è molto di moda, non è facile essere originali, ma spero che le mie parole possano arrivare a toccare il cuore delle persone.

Per realizzare il video ho chiesto ad Andrea Liguori, un dei fondatori della Stonks Production, di enfatizzare la narrazione e di esplicitare il tema che ho trattato. Mi appassiona sempre molto collaborare con ragazzi molto più giovani di me, hanno un punto di vista diverso e costruttivo col quale mi confronto con grande interesse.

Quali sono gli artisti che più stimi nella scena italiana contemporanea?

Seguo molto la scena italiana, se non altro per curiosità, ma gli artisti che maggiormente mi rapiscono si trovano principalmente oltremanica e oltreoceano.

Trovo interessante la scrittura di qualcuno, come ad esempio la narrazione di Giorgio Poi, ma credo che in generale l’attuale ondata di cantautori sia un po’ troppo ripetitiva rispetto agli anni ’70 e ’80 caratterizzati da Dalla e De Gregori. Talvolta sembra che giochino su un target di ascolto che, per età, ha saltato quell’epoca a piè pari.

Gli artisti italiani contemporanei che preferisco, soprattutto dal punto di vista musicale, si fermano ai Verdena, agli Afterhours, ai primi Marlene Kuntz e qualcos’altro qua e là.

Raccontaci un aneddoto particolarmente significativo sul tuo percorso musicale.

Te ne racconto brevemente un paio che per certi versi sono collegati tra loro.

Alla fine degli anni ’80 con i DIVE eravamo piuttosto lanciati, ma quando ci furono rubati tutti gli strumenti dopo un concerto a Milano e l’etichetta discografica aveva dovuto chiudere per problemi legati alla droga, tutto si è interrotto bruscamente…!

Nel 2020 ho avuto un mucchio di riscontri positivi in merito alla mia ultima pubblicazione “Prova Zero” e si stava riaprendo seriamente la possibilità di suonare un po’ in giro, ma con il Covid tutto si è fermato di nuovo…!

Guardandoti attorno, al di là della musica, qual è la tua visione dell'Italia di oggi?

Quello che più mi preoccupa è il panorama politico. Da troppo tempo il nostro paese è dilaniato da governi improponibili e ad oggi è rimasto ben poco di buono.

Abbiamo potuto osservare gli avvenimenti durante questi ultimi due anni drammatici, quando ha prevaricato l’arte di arrangiarsi, quando hanno straripato nelle piazze i deleteri estremismi di strumentazione politica. Putroppo molto di questo si basa sull’ignoranza, sulla superficialità delle persone, sull’assenza del senso critico e civico. Si segue chi è bravo ad alzare la voce, la falsa e frammentaria informazione e talvolta l’istinto guidato dalla paura.

La parte migliore che vedo la trovo nei giovani, nella loro fame di ricostruire. È auspicabile un rapido ricambio generazionale, che però si basi su contenuti di spessore, non è più accettabile l’autocelebrazione del nuovo fine a se stesso che alla fine promuove come sempre interessi personali.

Ad esempio cito un movimento politico/NON politico come Friday For Future o anche Extinction Rebellion.

Naturalmente non alludo solo al tema dell’ambiente, ma al sociale in genere. Spero di poter veder il giorno in cui i giovani fanno propria una rivoluzione civica e culturale. Una rivoluzione non violenta per costruire basi solide per le generazioni future.

Spingo i miei figli all’estero per studiare, per fare esperienze ed eventualmente anche per progettare le loro vite, ma nonostante tutto amo il nostro paese, non vorrei essere altrove e faccio di tutto per rispettarlo e realizzare qualcosa di buono.

Sogni, ambizioni o progetti per il tuo futuro?

In generale vorrei tornare a viaggiare, ad avere un po’ di tempo per cazzeggiare. Ho la fortuna di avere dei figli straordinari, ma che sono in una fase critica della vita, ovvero quando si fanno i giochi con gli indirizzi formativi che orientano il futuro e da genitori stiamo facendo il possibile per supportarli.

In merito alla musica sto lavorando ad un nuovo album, ma credo che vista la mia dedizione perfezionistica e il tempo limitato che ho a disposizione, ci vorrà ancora un bel po’.

Ho acquistato alcune nuove strumentazioni, soprattutto elettroniche, e vorrei potermi dedicare maggiormnete a sviluppare delle idee, ma per il momento mi sto limitando a usare una minima parte delle potenzialità che queste offrono.

Spero inoltre di avere sempre l’opportunità di aprirmi a nuove conoscenze e a sviluppare nuove collaborazioni per il futuro.

Fin dal 1987 il contatto umano è stato uno dei punti che ha caratterizzato la vera essenza di Rock Targato Italia. Nonostante i mille problemi, uniti all’impossibilità di abbracciarsi e suonare dal vivo, nel 2021 la manifestazione rock ha scelto di non fermarsi davanti alle avversità, portando avanti la sua missione: dare voce a un gran numero di artisti provenienti da ogni angolo dello stivale

 

  1. rocktargatoitalia.eu

 

 

 

Francesco Caprini

 

Divinazione Milano S.r.l. 

 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

 

Tel. 02 5831 0655  mob. 3925970778

 

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Intervista a GINTSUGI, protagonista a Rock Targato Italia

Chi sono i protagonisti della compilation

ROCK TARGATO ITALIA #28?

GINTSUGI con il brano "Blind"

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

Disponibile in tutti web stores

    

GINTSUGI “Blind”

Minimalismo sonoro, atmosfere crepuscolari, una teatralità irrequieta e un fascino da fiaba gotica tanto ipnotica quanto imprevedibile. Un progetto che punta il proprio sguardo decisamente oltre confine.(Roberto Bonfanti, artista, scrittore)

INTERVISTA

- Come nasce un vostro brano? Che importanza hanno le parole all'interno della vostra musica? E di cosa parlano le vostre canzoni?

Dipende. A volte da un motivo che emerge spontaneamente, a volte dopo tanto lavoro, sperimentando, ma è molto più raro... I brani che preferisco nascono dai sogni, dove trovo figure che mi cantano dei motivi tutti pronti; oppure nel momento tra veglia e sonno, poco prima di addormentarsi. In maniera intuitiva quindi. Però spesso questi momenti sono preceduti da tanto lavoro, e poi emergono come per magia. Le parole sono importantissime nella mia musica, sono almeno il 50 per cento del brano. Cerco di sintetizzare delle immagini, e prendo ispirazione dalla poesia. Prendo tempo per cercare le parole giuste, quelle che aprono l'interpretazione a diversi significati. Mi sembrerebbe proprio un peccato buttare delle parole casuali su una melodia. Mi piacerebbe poi poter dire, di questi tempi dove lo slogan la fa da padrone, che le mie canzoni parlano di ciò di cui non si può discutere. Ma poi devi andare a leggere i testi, immergerti, e non hai tempo. Quindi facciamo che parlano dei punti di rottura, delle faglie della vita di ogni persona, che puoi condannare oppure trasformare, magari in una fiaba.

- Quali sono gli artisti che più stimate nella scena italiana contemporanea?

Non ascolto molta musica italiana contemporanea. Mi piace l'atmosfera di un altro tempo di Andrea Laszlo De Simone. Altrimenti, io sono una che si affeziona, e poi mi riesce difficile fare spazio per cose nuove, a meno che non mi colpiscano emotivamente in modo diretto, il che è raro. Quindi continuo ad ascoltare i CCCP CSI e i Bluvertigo, lo ammetto!

- Raccontateci un aneddoto particolarmente significativo sul vostro percorso musicale.

Incontrare Victor Van Vugt e produrre con lui l'EP. Ha prodotto Murder Ballads di Nick Cave e tanti altri gruppi alternativi, e dopo averci parlato, la mia intuizione mi diceva che potevamo funzionare insieme. Gli ho scritto, mi ha risposto, ha ascoltato le demo 122 volte ed ha accettato di produrle. Abbiamo parlato tanto al telefono e via email, poi registrato a Berlino. Lavorare insieme è stata un'esperienza surreale, con alti e bassi, mi ha trasformato. Al di là dell'ottimo e raro lavoro di produzione e di mix che ha fatto, è stato anche salutare collaborare, nel senso che ora idealizzo molto meno, ho un approccio molto più semplice nell'incontro.

È stato anche molto interessante girare il videoclip con Luca Pastore, che ho scelto perché aveva diretto molti video dei Subsonica. Sono una figlia degli anni 90, di quel periodo d'oro della musica alternativa, e lì sono i miei riferimenti ed i miei interessi.

- Guardandovi attorno, al di là della musica, qual è la vostra visione dell'Italia di oggi?

Vivo un po’ in Italia, un po’ in Francia; quindi, non ne vedo la realtà ogni giorno. La mia visione dell'Italia - e del mondo - in questo momento comunque è molto caotica, molto polarizzata, e non sono affatto ottimista nei confronti delle istituzioni, né in tendenze che vedono tutto bianco da un lato e tutto nero dall'altro. Non mi convince ciò che manca di sfumature, di dubbi, ciò che deve essere sintetizzabile in uno slogan. Il punto importante per me è andare al di là delle ideologie e creare delle solidarietà, perché credo che ce ne sarà molto bisogno. 

- Sogni, ambizioni o progetti per il vostro futuro? 

Vorrei finire il mio primo album entro il 2022 e sviluppare la mia musica in live con uno spettacolo che metta in valore l'aspetto scenico e teatrale della musica - e finalmente fare concerti. Nei sogni: trovare una collaborazione che si intrecci con il mio lavoro creativo più a monte – per ora faccio molto da sola e le collaborazioni intervengono molto più tardi. E poi le sparo veramente grosse, ma i sogni sono sogni, un feat con i Placebo e uno con Pj Harvey. Sogno Brian Molko almeno due volte l'anno, mi canta delle canzoni e mi resta solo scriverle di mattina. Ho sentito dire che a volte è insonne, magari è perché è impegnato a fare concerti nella mia testa.

Altre informazioni: Gintsugi è in prima parte del duo Mansfield.Tya alla sala da concerto Belle Electrique (Grenoble) il 10 marzo; in concerto il 7 giugno all'Amperage (Grenoble); il primo album è in preparazione con il label veneto Beautiful Losers Records. 

La compilation è pubblicata dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records

Tracklist:

CIRCUS PUNK “Messico”

(Lombardia)

Sono in due ma fanno casino per cinque, macinando riff graffianti con la strafottenza di chi vive su un palco ed è cresciuto a birra e rock’n’roll. Divertenti e sfacciati, sono i vincitori dell’ultima edizione di Rock Targato Italia.

DESHEDUS “Lady Butterfly”

(Lazio)

Da una band dall’anima prog, una canzone imprevedibile e liberatoria capace di unire l’approccio chitarristico del rock a un senso di malinconica leggerezza dal retrogusto pop.

GAZE OF LISA “Divinamente”

(Basilicata)

Un brano trascinante da ballare in una discoteca rock anni ’90. Fra le ombre danzanti degli anni ’80 e l’approccio alternativo del decennio successivo.

GINTSUGI “Blind”

(Piemonte)

Minimalismo sonoro, atmosfere crepuscolari, una teatralità irrequieta e un fascino da fiaba gotica tanto ipnotica quanto imprevedibile. Un progetto che punta il proprio sguardo decisamente oltre confine.

LEMURI, IL VISIONARIO “La Strada degli Spiriti”

(Lazio)

La dimostrazione che si può essere pop in modo immediato e radiofonico senza rinunciare all’eleganza, alla cura per i dettagli e alla costruzione di un progetto interessante anche dal punto di vista concettuale.

MAGRITTE “Lyme”

(Valle d’Aosta)

Ci sono stati gli anni ’90 del pop alternativo, delle distorsioni che incontrano la melodia, delle tensioni emotive e dei testi introspettivi. Per fortuna ogni tanto qualcuno rievoca quello spirito e quei suoni.

AYMARA “L’alfiere”

(Lombardia)

Si riparte dalle origini: da un riff polveroso, una chitarra tagliente, una sezione ritmica massiccia e una voce dall’estensione non indifferente. Genuinamente rock nel senso più autentico e anni ’70 del termine.

MIRCO SALERNI “Scivolerai Leggera”

(Abruzzo)

Un ritornello diretto da cantare in coro in modo quasi liberatorio, una melodia pulita, una storia da raccontare e un approccio pop-rock radiofonico dal sapore molto anni ’90: a volte non serve altro.

THEFT GIACOMO GRASSO “49 Falene”

(Liguria)

Un mantra elettronico a bassa fedeltà stracolmo di ombre e di inquietudini, che rivela una riflessione dolorosa e spiazzante sul significato più intimo e controverso della libertà.

ROBERTO SARNO “Anima grida”

(Toscana)

Fra atmosfere liquide, arrangiamenti curati incentrati su un’elettronica composta e un testo meditativo scandito con aria assorta: così si compone una via elegante verso un’idea introspettiva di pop d’autore.

CAPATOSTA “’A capa mia”

(Campania)

L’approccio delle posse e dei centri sociali degli anni ’90 rivive in un caleidoscopio di rock, blues e approccio combat. Tantissima energia, eclettismo e una voglia irrefrenabile di mischiare le carte e non stare fermi.

LA FORMA DELLE NUVOLE “Congiunti”

(Lombardia)

Il fascino della semplicità. Due chitarre acustiche, una melodia pulita, un approccio piacevolmente surreale che richiama l’indie “da cameretta” di inizio millennio e il bisogno di dire qualcosa con leggerezza e ironia.

LOGAN LAUGELLI “Genere drammatico”

(Lombardia)

Rock d’autore in chiave minimalista. Una chitarra elettrica scandisce con toni tanto intimi quanto drammatici una serie di amare riflessioni personali frutto di uno sguardo tagliente sul mondo e su di sé.

ANDREADIECI “Marylove”

(Lombardia)

Una canzone d’amore sognante come una ninnananna, leggera come i ricordi più dolci dell’adolescenza e fresca come un temporale che rompe la calura di una giornata estiva.

I MAMA “Giassai”

(Lombardia)

Un linguaggio musicale fresco capace di miscelare con estrema immediatezza tradizione e modernità. Con un occhio al pop, uno alla canzone d’autore, uno allo swing e uno alle nuove tendenze.

APNEA “Il giorno di ieri”

(Marche)

Il rock d’autore più introspettivo che non rinuncia però all’immediatezza e a una vena di incrollabile romanticismo. Una canzone liberatoria da cantare in coro.

  1. eu

Francesco Caprini

Divinazione Milano S.r.l. 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655 mob. 3925970778 393 2124576

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CIRCUS PUNK. Intervista: chi sono i vincitori della Rassegna Rock Targato Italia

Intervista CIRCUS PUNK

Chi sono i protagonisti della compilation

ROCK TARGATO ITALIA #28

Disponibile in tutti web stores

CIRCUS PUNK presenti con il brano “MESSICO ” 

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

CIRCUS PUNK “Messico”

Sono in due ma fanno casino per cinque, macinando riff graffianti con la strafottenza di chi vive su un palco ed è cresciuto a birra e rock’n’roll. Divertenti e sfacciati, sono i vincitori dell’ultima edizione di Rock Targato Italia  (Roberto Bonfanti, artista, scrittore)

INTERVISTA

  • Partiamo con una piccola presentazione: come ha origine il vostro percorso musicale e come si è sviluppato fino a oggi?

Come accennato nella biografia, ci siamo conosciuti in una jam session al Rock 'n Roll di Rho e ci siamo fin da subito trovati musicalmente, al punto da affittare poco tempo dopo un piccolo box dove poter suonare come e quanto volevamo senza limiti di tempo e di volume.... E da quel momento la nostra fame di musica è andata sempre crescendo spingendoci a buttare fuori quello che avevamo dentro, dopo svariati anni di cover, tribute band, collaborazioni e quant'altro. E così, nel momento in cui la pandemia ci ha chiusi tutti in casa, noi ci siamo chiusi in sala e ci abbiamo dato dentro, per così dire. Fino al momento in cui ci siamo trovati con una manciata di pezzi tra le dita e abbiamo deciso di scegliere quelli che ci sembravano i più belli e registrare un ep, Fuori Tutto, il nostro primo lavoro in studio.

In questo momento abbiamo ancora più fame di prima di esprimerci e creare... Lavoriamo sodo per un prossimo lavoro in studio.

  • Come nasce un vostro brano? Che importanza hanno le parole all'interno della vostra musica? E di cosa parlano le vostre canzoni?

Tendenzialmente un nostro brano nasce su una scrivania in disordine con una chitarra in braccio e una penna in mano... Può iniziare tutto da un'idea musicale che si trasforma in un riff di chitarra e quindi in un groove, oppure al contrario partire da un verso scritto sul quale costruire l'idea musicale del pezzo... Alcuni pezzi sono nati in sala durante jam session di ore... Insomma, non abbiamo una regola fissa, quando l'ispirazione chiama la si coglie.

Le parole sono fondamentali, sono il veicolo principale del messaggio che si vuole trasmettere. Da ciò la scelta di scrivere in italiano. Le nostre canzoni parlano della realtà vista attraverso i nostri occhi, credo siano abbastanza quotidiani, salvo qualcuno un po' più sognante. Sono sicuramente arrabbiati, a volte esasperati da questa stronza società, a volte innamorati perdutamente e a volte disillusi dall'amore... Parlano di noi, insomma, senza troppi filtri.

  • Quali sono gli artisti che più stimate nella scena italiana contemporanea?

Sicuramente i Ritmo Tribale, che hanno di recente fatto uscire un nuovo album occupano un posto speciale nel nostro cuore... Anche i Teatro degli Orrori (che forse si sono sciolti di recente?) ci hanno tenuti con le orecchie aperte negli ultimi due anni... E come non citare i Verdena, sempre controcorrente e fedeli a sé stessi. Abbiamo avuto inoltre il piacere e l'onore di condividere il palco con due band fortissime dell'underground romano, Euno e Satanic Tapes che ci hanno pettinati per bene, fenomenali (i primi non esistono sui social, entrambe le band meritano davvero tanto soprattutto live).

  • Raccontateci un aneddoto particolarmente significativo sul vostro percorso musicale.

Ce ne sarebbero parecchi, in questo momento mi viene in mente il nostro primo concerto (suonavamo ancora con un bassista, cover), festa della birra all'aperto, emozionatissimi (credo di essermi buttata giù un litro e mezzo di vino prima di salire sul palco), occhi chiusi, cavi attaccati, è stato un concerto veramente magico cullato dalle note dei Motorhead e dei Led Zeppelin... Tutto bellissimo, compreso il momento in cui ha iniziato a diluviare forte ed era tutto così intenso che non ce ne siamo accorti e siamo andati avanti a suonare... Finché durante l'assolo in Hey Joe di Jimi Hendrix il telone che copriva il palco, gonfio di pioggia, è venuto giù... Addosso ad Antonio, che ha comunque continuato a suonare e nel mentre io che avevo ogni parte di me nel manico della chitarra non ho fatto caso al telone caduto su metà batteria... Abbiamo suonato il pezzo fino alla fine dopodiché abbiamo dovuto lasciare il palco per la troppa pioggia... Per risalirci e finire il concerto dopo dieci minuti. Ho qualche vago ricordo di quel pazzo post-serata... Ma quella è un'altra storia...

  • Guardandovi attorno, al di là della musica, qual è la vostra visione dell'Italia di oggi?

Vedo un'Italia stanca, esasperata e pazza eppure sempre un po' magica. L'Italia sarà sempre un paradosso, una terra così ricca di meraviglie e piena di bella gente, tramonti sul mare, spaghetti e mandolino e pure una bella serenata, un posto che con questi presupposti dovrebbe funzionare alla meraviglia... Eppure, non siamo ancora riusciti a gestire tutto il fuoco prorompente di questo bel Paese. “Andrà tutto bene ma c'è qualcosa che non va” ... Buffo, no? Un po' da paraculi, anche. Questa è l’Italia, per me, oggi. Paradossale, ruffiana, sfacciata, calda, sorridente e a volte un po' furba, e tante, tante volte, molto stupida. Che se le suona e se le canta da sola. E in fondo è bella come il Sole, suvvia.

 

  • Sogni, ambizioni o progetti per il vostro futuro?

Siamo partiti in grinta quest'anno con l'uscita di Fuori Tutto e per il momento stiamo cercando di farlo girare il più possibile, specialmente dal vivo... L'obiettivo è quello in effetti, concerti, concerti e ancora concerti.... Abbiamo un po' di date per ora, che speriamo di moltiplicare nel momento in cui la situazione pandemica mondiale (dei miei cojoni, scusate tanto) ci lasci liberi finalmente di girare come vorremmo... E abbiamo in cantiere un secondo album, per cui stiamo lavorando sodo... L'obiettivo è quello... Come quello di ogni rock band che si rispetti... Scrivere e suonare forte, tonnellate di concerti e distorsori che esplodono... E far sentire la nostra voce a più teste possibili!

 La compilation è pubblicata dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records

Tracklist:

CIRCUS PUNK “Messico”

(Lombardia)

Sono in due ma fanno casino per cinque, macinando riff graffianti con la strafottenza di chi vive su un palco ed è cresciuto a birra e rock’n’roll. Divertenti e sfacciati, sono i vincitori dell’ultima edizione di Rock Targato Italia.

DESHEDUS “Lady Butterfly”

(Lazio)

Da una band dall’anima prog, una canzone imprevedibile e liberatoria capace di unire l’approccio chitarristico del rock a un senso di malinconica leggerezza dal retrogusto pop.

GAZE OF LISA “Divinamente”

(Basilicata)

Un brano trascinante da ballare in una discoteca rock anni ’90. Fra le ombre danzanti degli anni ’80 e l’approccio alternativo del decennio successivo.

GINTSUGI “Blind”

(Piemonte)

Minimalismo sonoro, atmosfere crepuscolari, una teatralità irrequieta e un fascino da fiaba gotica tanto ipnotica quanto imprevedibile. Un progetto che punta il proprio sguardo decisamente oltre confine.

LEMURI, IL VISIONARIO “La Strada degli Spiriti”

(Lazio)

La dimostrazione che si può essere pop in modo immediato e radiofonico senza rinunciare all’eleganza, alla cura per i dettagli e alla costruzione di un progetto interessante anche dal punto di vista concettuale.

MAGRITTE “Lyme”

(Valle d’Aosta)

Ci sono stati gli anni ’90 del pop alternativo, delle distorsioni che incontrano la melodia, delle tensioni emotive e dei testi introspettivi. Per fortuna ogni tanto qualcuno rievoca quello spirito e quei suoni.

AYMARA “L’alfiere”

(Lombardia)

Si riparte dalle origini: da un riff polveroso, una chitarra tagliente, una sezione ritmica massiccia e una voce dall’estensione non indifferente. Genuinamente rock nel senso più autentico e anni ’70 del termine.

MIRCO SALERNI “Scivolerai Leggera”

(Abruzzo)

Un ritornello diretto da cantare in coro in modo quasi liberatorio, una melodia pulita, una storia da raccontare e un approccio pop-rock radiofonico dal sapore molto anni ’90: a volte non serve altro.

THEFT GIACOMO GRASSO “49 Falene”

(Liguria)

Un mantra elettronico a bassa fedeltà stracolmo di ombre e di inquietudini, che rivela una riflessione dolorosa e spiazzante sul significato più intimo e controverso della libertà.

ROBERTO SARNO “Anima grida”

(Toscana)

Fra atmosfere liquide, arrangiamenti curati incentrati su un’elettronica composta e un testo meditativo scandito con aria assorta: così si compone una via elegante verso un’idea introspettiva di pop d’autore.

CAPATOSTA “’A capa mia”

(Campania)

L’approccio delle posse e dei centri sociali degli anni ’90 rivive in un caleidoscopio di rock, blues e approccio combat. Tantissima energia, eclettismo e una voglia irrefrenabile di mischiare le carte e non stare fermi.

LA FORMA DELLE NUVOLE “Congiunti”

(Lombardia)

Il fascino della semplicità. Due chitarre acustiche, una melodia pulita, un approccio piacevolmente surreale che richiama l’indie “da cameretta” di inizio millennio e il bisogno di dire qualcosa con leggerezza e ironia.

LOGAN LAUGELLI “Genere drammatico”

(Lombardia)

Rock d’autore in chiave minimalista. Una chitarra elettrica scandisce con toni tanto intimi quanto drammatici una serie di amare riflessioni personali frutto di uno sguardo tagliente sul mondo e su di sé.

ANDREADIECI “Marylove”

(Lombardia)

Una canzone d’amore sognante come una ninnananna, leggera come i ricordi più dolci dell’adolescenza e fresca come un temporale che rompe la calura di una giornata estiva.

I MAMA “Giassai”

(Lombardia)

Un linguaggio musicale fresco capace di miscelare con estrema immediatezza tradizione e modernità. Con un occhio al pop, uno alla canzone d’autore, uno allo swing e uno alle nuove tendenze.

APNEA “Il giorno di ieri”

(Marche)

Il rock d’autore più introspettivo che non rinuncia però all’immediatezza e a una vena di incrollabile romanticismo. Una canzone liberatoria da cantare in coro.

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AYMARA. intervista. Chi sono i protagonisti della compilation ROCK TARGATO ITALIA #28

 La compilation è pubblicata dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records

 AYMARA  con il brano “L’ALFIERE” 

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

“L’alfiere”  Si riparte dalle origini: da un riff polveroso, una chitarra tagliente, una sezione ritmica massiccia e una voce dall’estensione non indifferente. Genuinamente rock nel senso più autentico e anni ’70 del termine. (Roberto Bonfanti, artista, scrittore)

INTERVISTA

 Partiamo con una piccola presentazione: come ha origine il vostro percorso musicale e come si è sviluppato fino a oggi?

Eddy: Ci siamo trovati per la prima volta in sala prove nel 2017. Ringhio (batteria) desiderava mettere in piedi un progetto nuovo oltre alla storica band di cui sia lui che il bassista degli Aymara fanno parte tuttora, i Totale Apatia. Mi ha chiamato, ha chiamato il Cresta (basso) e ci siamo trovati.

Ringhio: Eddy lo avevo adocchiato già una decina d'anni prima. Sin dalla prima volta che l'ho sentito nei Cronofobia, la band di cui faceva parte, ho sempre pensato che prima o poi avrei voluto e dovuto mettere in piedi un progetto musicale con lui come cantante. Il Cresta, beh, so bene quale sia la sua qualità, suoniamo insieme da più di vent’anni, quindi...

Cresta: ... ed io sono stato entusiasta del progetto fin dall'inizio. Abbiamo tutti e tre origini musicali diverse e differenti influenze. Dal punk al grunge, dal rock puro al jazz e negli Aymara proponiamo quello che viene definito rock alternativo, nel nostro caso un rock con molte contaminazioni che variano da un pezzo all'altro.

Come nasce un vostro brano? Che importanza hanno le parole all'interno della vostra musica? E di cosa parlano le vostre canzoni?

Ringhio: Solitamente Eddy viene in sala prove con un'idea di base e ci fa sentire la parte di chitarra. Iniziamo a suonare e nell'improvvisazione la canzone prende forma. In genere Eddy ha il testo già scritto o in mente e di prova in prova perfezioniamo il tutto.

Eddy: Beh, le parole sono importantissime. Nei testi amo usare parecchio metafore e similitudini. Descrivo le emozioni o le sensazioni senza mai essere troppo diretto e cercando di non essere mai banale. Mi piace immaginare che chi ascolta il testo di un nostro brano possa sentirlo aperto a molteplici interpretazioni. Per quel che riguarda le tematiche, sono sentimenti, messaggi che desidero condividere con le persone, impressioni.

 INTERVISTA

Quali sono gli artisti che più stimate nella scena italiana contemporanea?

Ringhio: Stimiamo tutti gli artisti che, nell’underground, continuano a portare avanti i loro progetti musicali, senza mollare, nonostante tutte le difficoltà.

Raccontateci un aneddoto particolarmente significativo sul vostro percorso musicale:

Ringhio: Sicuramente tutta l'esperienza di Rock Targato Italia è stata e continua ad essere emozionante e significativa. L'importanza storica di Rock Targato Italia è nota e noi, come anche altri purtroppo, abbiamo avuto la sfortuna di pubblicare il primo album proprio a febbraio 2020, poco prima che esplodesse la pandemia. Anche se veniamo da band con una storia alle spalle, gli Aymara sono un progetto totalmente nuovo e vista la situazione, è stato istintivo cercare di andare avanti in assenza dei live, proponendo la nostra musica in modo alternativo. Attraverso Rock Targato Italia abbiamo avuto la possibilità di far conoscere il nostro progetto a molte persone ed è stata certamente una grande soddisfazione e un onore essere stati scelti dal pubblico per la semifinale e infine dalla giuria per la finale e per il premio Compilation.

Guardandovi attorno, al di là della musica, qual è la vostra visione dell'Italia di oggi?

Ringhio: Siamo il Paese più bello del mondo, ma - ahimè da sempre - non riusciamo a far emergere davvero tutto il nostro valore artistico, culturale, la qualità dei nostri prodotti in qualsiasi settore, tutto quanto… ed è davvero un grande spreco. Aggiungerei che tutta l'umanità è diventata cieca ed egoista. Oramai sono troppo poche le persone che sanno dare valore all'umanità, alla comunicazione reale, alla condivisione e al rispetto reciproco.

Sogni, ambizioni o progetti per il vostro futuro?

Cresta: La cosa più importante per noi è quella di tornare a suonare dal vivo e la nostra ambizione… beh, portare la nostra musica a quante più persone possibile!

Eddy: Per quanto riguarda il futuro, stiamo lavorando al secondo video clip e, nel frattempo, stiamo portando avanti i pezzi per il nostro secondo album. Insomma, nonostante tutto quel che succede intorno, la musica va avanti. Non molliamo!

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