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MAGRITTE presentazione Intervista e complation RockTargatoItalia #28

MAGRITTE

con il brano “LYME”

sono tra i protagonisti della compilation

ROCK TARGATO ITALIA #28 ?

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

 

Intervista per Rock Targato Italia – Magritte _ feb.2022

Come ha origine il vostro percorso musicale e come si è sviluppato fino a oggi?

M: I Magritte nascono dall’incontro tra Giada Cognein, Luca Consonni, Stefano Angelini, che già suonavano insieme in un gruppo rock alternative, e Chris Costa, che suonava il basso in diverse formazioni di carattere più funk. L’intreccio delle diverse anime musicali ci ha fin da subito ispirato nuove produzioni che sono confluite, dopo un primo periodo di rodaggio e lavoro in garage, nel nostro primo disco “Casa degli Specchi” registrato non con poche difficoltà in piena pandemia. Nel 2021 abbiam suonato le 8 canzoni dell’Album nei pochi live a disposizione e sviluppato nuove idee che speriamo di riuscire a completare con un nuovo disco prima possibile.

-Come nasce un vostro brano? Che importanza hanno le parole all'interno della vostra musica? E di cosa parlano le vostre canzoni?

M: Solitamente Luca ci presenta un riff o una particolare sonorità attorno ai quali Chris e Stefano cominciano a sviluppare insieme una sezione ritmica e una struttura mentre Giada ricama una melodia per la voce. Quando il pezzo è pressoché terminato Giada scrive il testo in base alle sensazioni che la canzone le ispira. In generale le canzoni cercano di tradurre in testo e musica le diverse sensazioni che l’animo umano riesce a esprimere.

- Quali sono gli artisti che più stimate nella scena italiana contemporanea?

M: Possiamo citare sicuramente i Marlene Kuntz, Cristina Donà e Paolo Benvegnù

- Raccontateci un aneddoto particolarmente significativo sul vostro percorso musicale?

M: Ricordiamo volentieri la prima volta che abbiamo suonato dal vivo le canzoni dell’Album, a causa della pandemia non avevamo provato molto e dovevamo suonare in presa diretta in uno studio televisivo per una trasmissione in onda su RAI 3 regionale. Ovviamente eravamo tesissimi, ma, come sperato, una volta che Stefano ha battuto i 4 (anzi i 3 visto che molte nostre canzoni sono in 3/4) siamo riusciti a suonare al meglio e portare a casa un bel concerto.

- Guardando vi attorno, al di là della musica, qual è la vostra visione dell'Italia di oggi?

M: Un’Italia divisa tra fazioni e composta da persone sempre più isolate. Sinceramente non si respira un bel clima di questi tempi, anche se si può percepire la voglia della gente di reagire, di rialzarsi e di riscoprire un po’ di senso comune.

- Sogni, ambizioni o progetti per il vostro futuro?

M: Fare Musica. E soprattutto ritornare a suonare dal vivo come e più di prima.

 

Francesco Caprini

Divinazione Milano S.r.l. 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655  mob. 3925970778

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CIRCUS PUNK. Intervista: chi sono i vincitori della Rassegna Rock Targato Italia

Intervista CIRCUS PUNK

Chi sono i protagonisti della compilation

ROCK TARGATO ITALIA #28

Disponibile in tutti web stores

CIRCUS PUNK presenti con il brano “MESSICO ” 

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

CIRCUS PUNK “Messico”

Sono in due ma fanno casino per cinque, macinando riff graffianti con la strafottenza di chi vive su un palco ed è cresciuto a birra e rock’n’roll. Divertenti e sfacciati, sono i vincitori dell’ultima edizione di Rock Targato Italia  (Roberto Bonfanti, artista, scrittore)

INTERVISTA

  • Partiamo con una piccola presentazione: come ha origine il vostro percorso musicale e come si è sviluppato fino a oggi?

Come accennato nella biografia, ci siamo conosciuti in una jam session al Rock 'n Roll di Rho e ci siamo fin da subito trovati musicalmente, al punto da affittare poco tempo dopo un piccolo box dove poter suonare come e quanto volevamo senza limiti di tempo e di volume.... E da quel momento la nostra fame di musica è andata sempre crescendo spingendoci a buttare fuori quello che avevamo dentro, dopo svariati anni di cover, tribute band, collaborazioni e quant'altro. E così, nel momento in cui la pandemia ci ha chiusi tutti in casa, noi ci siamo chiusi in sala e ci abbiamo dato dentro, per così dire. Fino al momento in cui ci siamo trovati con una manciata di pezzi tra le dita e abbiamo deciso di scegliere quelli che ci sembravano i più belli e registrare un ep, Fuori Tutto, il nostro primo lavoro in studio.

In questo momento abbiamo ancora più fame di prima di esprimerci e creare... Lavoriamo sodo per un prossimo lavoro in studio.

  • Come nasce un vostro brano? Che importanza hanno le parole all'interno della vostra musica? E di cosa parlano le vostre canzoni?

Tendenzialmente un nostro brano nasce su una scrivania in disordine con una chitarra in braccio e una penna in mano... Può iniziare tutto da un'idea musicale che si trasforma in un riff di chitarra e quindi in un groove, oppure al contrario partire da un verso scritto sul quale costruire l'idea musicale del pezzo... Alcuni pezzi sono nati in sala durante jam session di ore... Insomma, non abbiamo una regola fissa, quando l'ispirazione chiama la si coglie.

Le parole sono fondamentali, sono il veicolo principale del messaggio che si vuole trasmettere. Da ciò la scelta di scrivere in italiano. Le nostre canzoni parlano della realtà vista attraverso i nostri occhi, credo siano abbastanza quotidiani, salvo qualcuno un po' più sognante. Sono sicuramente arrabbiati, a volte esasperati da questa stronza società, a volte innamorati perdutamente e a volte disillusi dall'amore... Parlano di noi, insomma, senza troppi filtri.

  • Quali sono gli artisti che più stimate nella scena italiana contemporanea?

Sicuramente i Ritmo Tribale, che hanno di recente fatto uscire un nuovo album occupano un posto speciale nel nostro cuore... Anche i Teatro degli Orrori (che forse si sono sciolti di recente?) ci hanno tenuti con le orecchie aperte negli ultimi due anni... E come non citare i Verdena, sempre controcorrente e fedeli a sé stessi. Abbiamo avuto inoltre il piacere e l'onore di condividere il palco con due band fortissime dell'underground romano, Euno e Satanic Tapes che ci hanno pettinati per bene, fenomenali (i primi non esistono sui social, entrambe le band meritano davvero tanto soprattutto live).

  • Raccontateci un aneddoto particolarmente significativo sul vostro percorso musicale.

Ce ne sarebbero parecchi, in questo momento mi viene in mente il nostro primo concerto (suonavamo ancora con un bassista, cover), festa della birra all'aperto, emozionatissimi (credo di essermi buttata giù un litro e mezzo di vino prima di salire sul palco), occhi chiusi, cavi attaccati, è stato un concerto veramente magico cullato dalle note dei Motorhead e dei Led Zeppelin... Tutto bellissimo, compreso il momento in cui ha iniziato a diluviare forte ed era tutto così intenso che non ce ne siamo accorti e siamo andati avanti a suonare... Finché durante l'assolo in Hey Joe di Jimi Hendrix il telone che copriva il palco, gonfio di pioggia, è venuto giù... Addosso ad Antonio, che ha comunque continuato a suonare e nel mentre io che avevo ogni parte di me nel manico della chitarra non ho fatto caso al telone caduto su metà batteria... Abbiamo suonato il pezzo fino alla fine dopodiché abbiamo dovuto lasciare il palco per la troppa pioggia... Per risalirci e finire il concerto dopo dieci minuti. Ho qualche vago ricordo di quel pazzo post-serata... Ma quella è un'altra storia...

  • Guardandovi attorno, al di là della musica, qual è la vostra visione dell'Italia di oggi?

Vedo un'Italia stanca, esasperata e pazza eppure sempre un po' magica. L'Italia sarà sempre un paradosso, una terra così ricca di meraviglie e piena di bella gente, tramonti sul mare, spaghetti e mandolino e pure una bella serenata, un posto che con questi presupposti dovrebbe funzionare alla meraviglia... Eppure, non siamo ancora riusciti a gestire tutto il fuoco prorompente di questo bel Paese. “Andrà tutto bene ma c'è qualcosa che non va” ... Buffo, no? Un po' da paraculi, anche. Questa è l’Italia, per me, oggi. Paradossale, ruffiana, sfacciata, calda, sorridente e a volte un po' furba, e tante, tante volte, molto stupida. Che se le suona e se le canta da sola. E in fondo è bella come il Sole, suvvia.

 

  • Sogni, ambizioni o progetti per il vostro futuro?

Siamo partiti in grinta quest'anno con l'uscita di Fuori Tutto e per il momento stiamo cercando di farlo girare il più possibile, specialmente dal vivo... L'obiettivo è quello in effetti, concerti, concerti e ancora concerti.... Abbiamo un po' di date per ora, che speriamo di moltiplicare nel momento in cui la situazione pandemica mondiale (dei miei cojoni, scusate tanto) ci lasci liberi finalmente di girare come vorremmo... E abbiamo in cantiere un secondo album, per cui stiamo lavorando sodo... L'obiettivo è quello... Come quello di ogni rock band che si rispetti... Scrivere e suonare forte, tonnellate di concerti e distorsori che esplodono... E far sentire la nostra voce a più teste possibili!

 La compilation è pubblicata dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records

Tracklist:

CIRCUS PUNK “Messico”

(Lombardia)

Sono in due ma fanno casino per cinque, macinando riff graffianti con la strafottenza di chi vive su un palco ed è cresciuto a birra e rock’n’roll. Divertenti e sfacciati, sono i vincitori dell’ultima edizione di Rock Targato Italia.

DESHEDUS “Lady Butterfly”

(Lazio)

Da una band dall’anima prog, una canzone imprevedibile e liberatoria capace di unire l’approccio chitarristico del rock a un senso di malinconica leggerezza dal retrogusto pop.

GAZE OF LISA “Divinamente”

(Basilicata)

Un brano trascinante da ballare in una discoteca rock anni ’90. Fra le ombre danzanti degli anni ’80 e l’approccio alternativo del decennio successivo.

GINTSUGI “Blind”

(Piemonte)

Minimalismo sonoro, atmosfere crepuscolari, una teatralità irrequieta e un fascino da fiaba gotica tanto ipnotica quanto imprevedibile. Un progetto che punta il proprio sguardo decisamente oltre confine.

LEMURI, IL VISIONARIO “La Strada degli Spiriti”

(Lazio)

La dimostrazione che si può essere pop in modo immediato e radiofonico senza rinunciare all’eleganza, alla cura per i dettagli e alla costruzione di un progetto interessante anche dal punto di vista concettuale.

MAGRITTE “Lyme”

(Valle d’Aosta)

Ci sono stati gli anni ’90 del pop alternativo, delle distorsioni che incontrano la melodia, delle tensioni emotive e dei testi introspettivi. Per fortuna ogni tanto qualcuno rievoca quello spirito e quei suoni.

AYMARA “L’alfiere”

(Lombardia)

Si riparte dalle origini: da un riff polveroso, una chitarra tagliente, una sezione ritmica massiccia e una voce dall’estensione non indifferente. Genuinamente rock nel senso più autentico e anni ’70 del termine.

MIRCO SALERNI “Scivolerai Leggera”

(Abruzzo)

Un ritornello diretto da cantare in coro in modo quasi liberatorio, una melodia pulita, una storia da raccontare e un approccio pop-rock radiofonico dal sapore molto anni ’90: a volte non serve altro.

THEFT GIACOMO GRASSO “49 Falene”

(Liguria)

Un mantra elettronico a bassa fedeltà stracolmo di ombre e di inquietudini, che rivela una riflessione dolorosa e spiazzante sul significato più intimo e controverso della libertà.

ROBERTO SARNO “Anima grida”

(Toscana)

Fra atmosfere liquide, arrangiamenti curati incentrati su un’elettronica composta e un testo meditativo scandito con aria assorta: così si compone una via elegante verso un’idea introspettiva di pop d’autore.

CAPATOSTA “’A capa mia”

(Campania)

L’approccio delle posse e dei centri sociali degli anni ’90 rivive in un caleidoscopio di rock, blues e approccio combat. Tantissima energia, eclettismo e una voglia irrefrenabile di mischiare le carte e non stare fermi.

LA FORMA DELLE NUVOLE “Congiunti”

(Lombardia)

Il fascino della semplicità. Due chitarre acustiche, una melodia pulita, un approccio piacevolmente surreale che richiama l’indie “da cameretta” di inizio millennio e il bisogno di dire qualcosa con leggerezza e ironia.

LOGAN LAUGELLI “Genere drammatico”

(Lombardia)

Rock d’autore in chiave minimalista. Una chitarra elettrica scandisce con toni tanto intimi quanto drammatici una serie di amare riflessioni personali frutto di uno sguardo tagliente sul mondo e su di sé.

ANDREADIECI “Marylove”

(Lombardia)

Una canzone d’amore sognante come una ninnananna, leggera come i ricordi più dolci dell’adolescenza e fresca come un temporale che rompe la calura di una giornata estiva.

I MAMA “Giassai”

(Lombardia)

Un linguaggio musicale fresco capace di miscelare con estrema immediatezza tradizione e modernità. Con un occhio al pop, uno alla canzone d’autore, uno allo swing e uno alle nuove tendenze.

APNEA “Il giorno di ieri”

(Marche)

Il rock d’autore più introspettivo che non rinuncia però all’immediatezza e a una vena di incrollabile romanticismo. Una canzone liberatoria da cantare in coro.

  1. rocktargatoitalia.eu

 

Francesco Caprini

Divinazione Milano S.r.l. 

Ufficio Stampa, Radio, Tv, Web & Social Network 

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano 

Tel. 02 5831 0655 mob. 3925970778 393 2124576

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AYMARA. intervista. Chi sono i protagonisti della compilation ROCK TARGATO ITALIA #28

 La compilation è pubblicata dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records

 AYMARA  con il brano “L’ALFIERE” 

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/3JzWx5h

“L’alfiere”  Si riparte dalle origini: da un riff polveroso, una chitarra tagliente, una sezione ritmica massiccia e una voce dall’estensione non indifferente. Genuinamente rock nel senso più autentico e anni ’70 del termine. (Roberto Bonfanti, artista, scrittore)

INTERVISTA

 Partiamo con una piccola presentazione: come ha origine il vostro percorso musicale e come si è sviluppato fino a oggi?

Eddy: Ci siamo trovati per la prima volta in sala prove nel 2017. Ringhio (batteria) desiderava mettere in piedi un progetto nuovo oltre alla storica band di cui sia lui che il bassista degli Aymara fanno parte tuttora, i Totale Apatia. Mi ha chiamato, ha chiamato il Cresta (basso) e ci siamo trovati.

Ringhio: Eddy lo avevo adocchiato già una decina d'anni prima. Sin dalla prima volta che l'ho sentito nei Cronofobia, la band di cui faceva parte, ho sempre pensato che prima o poi avrei voluto e dovuto mettere in piedi un progetto musicale con lui come cantante. Il Cresta, beh, so bene quale sia la sua qualità, suoniamo insieme da più di vent’anni, quindi...

Cresta: ... ed io sono stato entusiasta del progetto fin dall'inizio. Abbiamo tutti e tre origini musicali diverse e differenti influenze. Dal punk al grunge, dal rock puro al jazz e negli Aymara proponiamo quello che viene definito rock alternativo, nel nostro caso un rock con molte contaminazioni che variano da un pezzo all'altro.

Come nasce un vostro brano? Che importanza hanno le parole all'interno della vostra musica? E di cosa parlano le vostre canzoni?

Ringhio: Solitamente Eddy viene in sala prove con un'idea di base e ci fa sentire la parte di chitarra. Iniziamo a suonare e nell'improvvisazione la canzone prende forma. In genere Eddy ha il testo già scritto o in mente e di prova in prova perfezioniamo il tutto.

Eddy: Beh, le parole sono importantissime. Nei testi amo usare parecchio metafore e similitudini. Descrivo le emozioni o le sensazioni senza mai essere troppo diretto e cercando di non essere mai banale. Mi piace immaginare che chi ascolta il testo di un nostro brano possa sentirlo aperto a molteplici interpretazioni. Per quel che riguarda le tematiche, sono sentimenti, messaggi che desidero condividere con le persone, impressioni.

 INTERVISTA

Quali sono gli artisti che più stimate nella scena italiana contemporanea?

Ringhio: Stimiamo tutti gli artisti che, nell’underground, continuano a portare avanti i loro progetti musicali, senza mollare, nonostante tutte le difficoltà.

Raccontateci un aneddoto particolarmente significativo sul vostro percorso musicale:

Ringhio: Sicuramente tutta l'esperienza di Rock Targato Italia è stata e continua ad essere emozionante e significativa. L'importanza storica di Rock Targato Italia è nota e noi, come anche altri purtroppo, abbiamo avuto la sfortuna di pubblicare il primo album proprio a febbraio 2020, poco prima che esplodesse la pandemia. Anche se veniamo da band con una storia alle spalle, gli Aymara sono un progetto totalmente nuovo e vista la situazione, è stato istintivo cercare di andare avanti in assenza dei live, proponendo la nostra musica in modo alternativo. Attraverso Rock Targato Italia abbiamo avuto la possibilità di far conoscere il nostro progetto a molte persone ed è stata certamente una grande soddisfazione e un onore essere stati scelti dal pubblico per la semifinale e infine dalla giuria per la finale e per il premio Compilation.

Guardandovi attorno, al di là della musica, qual è la vostra visione dell'Italia di oggi?

Ringhio: Siamo il Paese più bello del mondo, ma - ahimè da sempre - non riusciamo a far emergere davvero tutto il nostro valore artistico, culturale, la qualità dei nostri prodotti in qualsiasi settore, tutto quanto… ed è davvero un grande spreco. Aggiungerei che tutta l'umanità è diventata cieca ed egoista. Oramai sono troppo poche le persone che sanno dare valore all'umanità, alla comunicazione reale, alla condivisione e al rispetto reciproco.

Sogni, ambizioni o progetti per il vostro futuro?

Cresta: La cosa più importante per noi è quella di tornare a suonare dal vivo e la nostra ambizione… beh, portare la nostra musica a quante più persone possibile!

Eddy: Per quanto riguarda il futuro, stiamo lavorando al secondo video clip e, nel frattempo, stiamo portando avanti i pezzi per il nostro secondo album. Insomma, nonostante tutto quel che succede intorno, la musica va avanti. Non molliamo!

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ROCK TARGATO ITALIA #28 LA COMPILATION della XXXII edizione

ROCK TARGATO ITALIA #28

LA COMPILATION della XXXII edizione

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Fin dal 1987 il contatto umano è stato uno dei punti che ha caratterizzato la vera essenza di Rock Targato Italia. Nonostante i mille problemi, uniti all’impossibilità di abbracciarsi e suonare dal vivo, nel 2021 la manifestazione rock ha scelto di non fermarsi davanti alle avversità, portando avanti la sua missione: dare voce a un gran numero di artisti provenienti da ogni angolo dello stivale.

Dunque, come da tradizione, anche la trentaduesima edizione di Rock Targato Italia arriva al proprio culmine con la pubblicazione della compilation, che raccoglie le migliori scoperte di questa annata del concorso accanto ad alcuni interessanti ospiti, creando così uno spaccato vivo del fermento che continua ad agitarsi nel sottobosco musicale del nostro Paese, con un incrollabile entusiasmo e un desiderio enorme di ritornare sui palchi. (Roberto Bonfanti, scrittore -artista)

La compilation è pubblicata dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records

Tracklist:

CIRCUS PUNK “Messico”

(Lombardia)

Sono in due ma fanno casino per cinque, macinando riff graffianti con la strafottenza di chi vive su un palco ed è cresciuto a birra e rock’n’roll. Divertenti e sfacciati, sono i vincitori dell’ultima edizione di Rock Targato Italia.

DESHEDUS “Lady Butterfly”

(Lazio)

Da una band dall’anima prog, una canzone imprevedibile e liberatoria capace di unire l’approccio chitarristico del rock a un senso di malinconica leggerezza dal retrogusto pop.

GAZE OF LISA “Divinamente”

(Basilicata)

Un brano trascinante da ballare in una discoteca rock anni ’90. Fra le ombre danzanti degli anni ’80 e l’approccio alternativo del decennio successivo.

GINTSUGI “Blind”

(Piemonte)

Minimalismo sonoro, atmosfere crepuscolari, una teatralità irrequieta e un fascino da fiaba gotica tanto ipnotica quanto imprevedibile. Un progetto che punta il proprio sguardo decisamente oltre confine.

LEMURI, IL VISIONARIO “La Strada degli Spiriti”

(Lazio)

La dimostrazione che si può essere pop in modo immediato e radiofonico senza rinunciare all’eleganza, alla cura per i dettagli e alla costruzione di un progetto interessante anche dal punto di vista concettuale.

MAGRITTE “Lyme”

(Valle d’Aosta)

Ci sono stati gli anni ’90 del pop alternativo, delle distorsioni che incontrano la melodia, delle tensioni emotive e dei testi introspettivi. Per fortuna ogni tanto qualcuno rievoca quello spirito e quei suoni.

AYMARA “L’alfiere”

(Lombardia)

Si riparte dalle origini: da un riff polveroso, una chitarra tagliente, una sezione ritmica massiccia e una voce dall’estensione non indifferente. Genuinamente rock nel senso più autentico e anni ’70 del termine.

MIRCO SALERNI “Scivolerai Leggera”

(Abruzzo)

Un ritornello diretto da cantare in coro in modo quasi liberatorio, una melodia pulita, una storia da raccontare e un approccio pop-rock radiofonico dal sapore molto anni ’90: a volte non serve altro.

GIACOMO GRASSO “49 Falene”

(Liguria)

Un mantra elettronico a bassa fedeltà stracolmo di ombre e di inquietudini, che rivela una riflessione dolorosa e spiazzante sul significato più intimo e controverso della libertà.

ROBERTO SARNO “Anima grida”

(Toscana)

Fra atmosfere liquide, arrangiamenti curati incentrati su un’elettronica composta e un testo meditativo scandito con aria assorta: così si compone una via elegante verso un’idea introspettiva di pop d’autore.

CAPATOSTA “’A capa mia”

(Campania)

L’approccio delle posse e dei centri sociali degli anni ’90 rivive in un caleidoscopio di rock, blues e approccio combat. Tantissima energia, eclettismo e una voglia irrefrenabile di mischiare le carte e non stare fermi.

LA FORMA DELLE NUVOLE “Congiunti”

(Lombardia)

Il fascino della semplicità. Due chitarre acustiche, una melodia pulita, un approccio piacevolmente surreale che richiama l’indie “da cameretta” di inizio millennio e il bisogno di dire qualcosa con leggerezza e ironia.

LOGAN LAUGELLI “Genere drammatico”

(Lombardia)

Rock d’autore in chiave minimalista. Una chitarra elettrica scandisce con toni tanto intimi quanto drammatici una serie di amare riflessioni personali frutto di uno sguardo tagliente sul mondo e su di sé.

ANDREA DIECI “Marylove”

(Lombardia)

Una canzone d’amore sognante come una ninnananna, leggera come i ricordi più dolci dell’adolescenza e fresca come un temporale che rompe la calura di una giornata estiva.

I MAMA “Giassai”

(Lombardia)

Un linguaggio musicale fresco capace di miscelare con estrema immediatezza tradizione e modernità. Con un occhio al pop, uno alla canzone d’autore, uno allo swing e uno alle nuove tendenze.

APNEA “Il giorno di ieri”

(Marche)

Il rock d’autore più introspettivo che non rinuncia però all’immediatezza e a una vena di incrollabile romanticismo. Una canzone liberatoria da cantare in coro.

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