Quattro album per ottobre 2019: Succi, Brusaschetto, Effenberg e Cassetta.
Quattro album per ottobre 2019: Succi, Brusaschetto, Effenberg e Cassetta.
articolo di Roberto Bonfanti
Questa rubrica sugli ascolti del mese mi sta facendo venire l’ansia del tempo che passa troppo in fretta. Non fai in tempo a scrivere l’articolo di aprile e ti ritrovi già a ottobre. Non fai in tempo a indossare le magliette e ti ritrovi già a tirare fuori i maglioni dagli armadi.
“Carne cruda a colazione”, nuovissimo album di Giovanni Succi, prosegue coerentemente sulla strada segnata due anni fa dall’esordio solista dell’ex leader dei Madrigali Magri e cofondatore dei Bachi Da Pietra: canzoni crude e imprevedibili, costruite attorno alla voce profonda di Succi, alla sua poetica impastata di amaro sarcasmo, spietato realismo e intimismo poetico, e alla sua capacità di mettere in fila le parole costruendo strutture ritmiche abrasive ma anche di dilatarle abbandonandosi a sussurri suggestivi.
A proposito di personaggi fuori dagli schemi: Daniele Brusaschetto è stato per anni un maestro del pop alternativo più sperimentale ma, per celebrare i suoi 25 anni di carriera solista, ha deciso di lasciare per un attimo da parte quella vena e rendere omaggio al metal della sua gioventù con un album intitolato “Flying stag”: nove canzoni muscolari in cui la voce di Brusaschetto affoga fra riff claustrofobici, ritmiche martellanti e chitarre distorte lancinanti. Un’operazione quasi catartica.
Catartica sembra essere anche la nuova prova discografica di Andrea Cassetta. “Di cattivo gusto” appare infatti come un vero e proprio album sfogo in cui l’artista romano, già visto un paio di anni fa alle finali di Rock Targato Italia con il suggestivo progetto Dove I Pesci Affogano, urla la propria rabbia verso la dinamiche della società contemporanea nel modo più diretto possibile, appoggiandosi su arrangiamenti minimali dal gusto punk e chitarre acide in puro stile grunge.
Chiudiamo la quaterna con una piacevole sorpresa pop: “Il cielo era un corpo coperto” di Effenberg si presenta infatti come un lavoro dal gusto raffinato, in grado di unire immediatezza melodica, arrangiamenti sintetici che strizzano l’occhio al gusto indie odierno, e una scrittura intimista e indolente che sa giocare in modo molto interessante con i dettagli creando immagini tanto delicate quanto affascinanti.
Roberto Bonfanti
[scrittore e artista]
www.robertobonfanti.com