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ROAD SWEET HOME



Storia di un viaggio senza tempo
L'incredibile vita di John Knewock (by Giulio Larovere)

 L’associazione culturale Rock My Life, con il supporto del Comune di Milano presenta: “Road Sweet Home, storia di un viaggio senza tempo”, l'incredibile vita di John Knewock raccontata attraverso la voce e la musica di Giulio Larovere.

All'interno della rassegna del Teatro Menotti, lo spettacolo di Giulio Larovere andrà in scena il 17 Luglio alle ore 20.30 nella Corte d’onore di Palazzo Sormani in Corso di Porta Vittoria, 6 a Milano.

Il concept album “Road Sweet Home” di Giulio Larovere, preprodotto da Giuliano Dottori (Jacuzi Studio Milano) e coprodotto registrato, mixato e masterizzato da Larsen Premoli (RecLab Studios Milano), ha trasformato in musica l’incredibile storia vera di John Knewock ripercorrendo così trent’anni di vita hippie, avventure ed emozioni del protagonista.

Il lavoro, anticipato dai singoli e dai video ufficiali “Rain” e “To see a lonely heart”, è un viaggio dal sapore folk a ritroso nel tempo, quando ancora i suoni e la musica del passato venivano registrati su bobine, suonando strumenti veri, con l’intento di riprodurre fedelmente tutte quelle sonorità care a un’epoca che oggi, forse, ci siamo un po’ dimenticati.

Giulio Larovere sul progetto “Road sweet home”:

Tre anni fa mi è stata raccontata una storia che mi ha colpito profondamente, forse perché aveva tutte le caratteristiche per essere la storia di ognuno di noi: quella di John Knewock, narrata in un diario fatto di poesie, racconti e anche canzoni.

Dal momento in cui sono entrato in contatto con questa storia non ho potuto frenare l’esigenza di raccontarla attraverso questo album e, ogni giorno che passa, comprendo sempre meglio quanto sia stato giusto intraprendere, insieme a John, questo viaggio.


ROAD SWEET HOME, Storia di un viaggio senza tempo

Palazzo Sormani, Milano (rassegna estiva Teatro Menotti)
Corso di Porta Vittoria, 6 (MI)
17 Luglio 2022 ore 20.30
Costo del biglietto: 15 € + costi prevendita

Acquista il tuo Biglietto attraverso questo link:

GIULIO LAROVERE - ROAD SWEET HOME. STORIA DI UN VIAGGIO SENZA TEMPO (vivaticket.com)

*ATTENZIONE*
In caso di pioggia lo spettacolo andrà in scena al Teatro Menotti (via Ciro Menotti 11, Milano)


Scopri di più su Road Sweet Home attraverso questi link:

WEB: https://www.giuliolarovere.com
FB: https://www.facebook.com/giuliolarovereofficial
IG: https://www.instagram.com/giuliolarovere/
YT: https://www.youtube.com/c/GiulioLarovere
SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/4c1x5q3SgjyzgivpDvKF97
APPLE MUSIC: https://music.apple.com/it/album/road-sweet-home/1552809498

 

blog www.rocktargatoitalia.eu

Francesco Caprini/DivinazioneMilano

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Road Sweet Home.

Difficilmente il passato torna con un carico di suggestioni, consigli ed empatia come oggi.

In un mondo in costante stato emergenziale, dal 2001 fino ad arrivare ai giorni nostri, viviamo, in nome della sicurezza, un’era di guerre fallimentari e di migrazioni più difficoltose a fronte di una maggiore facilità di spostamento delle merci. Lì c’è il principio della diffusione dell’idea che fuori è pericoloso e che bisogna stare chiusi. Come sempre, la rappresentazione di chi è critico sulle ricette è sempre quella del giullare, di quello che apostrofa la folla della piazza da una cassetta di frutta rovesciata, la “matta” nel mazzo di carte … Non può e non deve essere credibile all’interno di questa narrazione.

Purtroppo, il tema è altro. La domanda vera è che tipo di mondo, che tipo di società vogliamo che abitino i nostri figli e nipoti? Nessuno l’ha posta né in TV o sui giornali, né sui social (dove la gente è più occupata a mettersi in mostra inutilmente o a discutere di facezie) ma è questa la vera posta in gioco per una sempre più ininfluente umanità. Questo perché, per correggere una distorsione a livello planetario, ci vogliono molte generazioni, molti decenni se non secoli. Pensate alla questione dei cambiamenti climatici: l’allarme arrivò forte e chiaro che, negli Stati Uniti, Bill Clinton faceva il suo primo mandato da Presidente ma quello del “buco” nell’ozono è di prima (ora ha superato le dimensioni dell’Antartide).

Ho fatto una riflessione. Io non sono e non sarò mai per un mondo gestito da reclusi sani, efficienti e disciplinati. Purtroppo, i valori con cui sono cresciuto sono quelli dei diritti (umani, individuali e civili), quello della libertà (che è governata dai quei diritti) e dal culto della democrazia che non è un sistema di governo efficientista ma come diceva Churchill è il peggiore tra i sistemi ma anche l'unico possibile.  Non ha l'obiettivo di creare allevamenti o alveari ma semplicemente, di essere giusto. È evidente che non ci siamo accorti che siamo tornati molto più indietro da un punto di vista antropologico e culturale di quanto avessimo potuto immaginare, scossi da paure esogene. Su queste, decidete voi se sono frutto di un progetto o meno.

Così nel mio piccolo mondo fatto di ascolti e letture, irrompono due personaggi che susciteranno la mia curiosità. Uno si chiama John Knewock. E’ un ragazzo che negli anni Sessanta fugge da casa sua perché ha deciso di seguire le sue inclinazioni da persona che non accetta imposizioni fideistiche, che rifugge la guerra (gli Stati Uniti d’America sono in Vietnam) e le sue atrocità e ne ha abbastanza delle logiche ipocrite del perbenismo di una classe sociale a cui non verrà mai chiesto di morire a faccia in giù nel fango di una palude lungo il Mekong per il bene superiore della “patria”. E’ lui che scrive del suo viaggio, durato tre decenni, dentro a un diario che è un insieme di appunti, riflessioni, poesie e canzoni.

Il caso porta quella storia nelle mani di un altro ragazzo, Giulio Larovere, milanese e di professione musicista. Viene così alla luce il concept album dal titolo Road Sweet Home. Con la collaborazione di Giuliano Dottori, in pre produzione (Jacuzi Studio, Milano), e quella di Larsen Premoli (Reclab Studios, Buccinasco) Giulio mette in musica le parole di John.

L’album di cui Giulio cura anche la produzione si avvale della collaborazione di Enrico Meloni (Electric guitar), Giuliano Dottori, (Electric guitar), Andrea Vismara, (Bass guitar), Daniele Capuzzi, (Drums), Raffaele Scogna (Keys) e Vincenzo Marino (Sax).

Così Giulio racconta l’odissea di John, perso per il mondo. Un uomo libero che paga il prezzo della sua libertà con la solitudine che diventa una compagna di viaggio, come si racconta nel pezzo What’s the Use in Being Free. Oppure, la rassegnazione e la stanchezza di uomo che si sente perso e, invece, imparerà a “perdersi” di cui si racconta nella canzone Paper Bag che apre l’opera. Ancora, Rain che ci racconta di come gli affetti, l’amore e l’amicizia vadano e vengano con un malinconico sguardo alle persone che ci si è lasciati alle spalle.

Infine, una parola lasciatemela spendere sulla produzione. Ho avuto il privilegio di ascoltare il vinile. Ora, ascolto spesso vinili registrati in epoca digitale. Spesso la differenza dal file audio  non si sente. Road Sweet Home è stato registrato in analogico utilizzando strumenti e attrezzature  dell’epoca di John. Basta il primo attacco per sentire che suoni “vivo” come i dischi che ascoltavo prima che la sbronza planetaria per il digitale ubriacasse il mondo.

Mi concedo ancora una riflessione. John, in quegli anni, è fuggito per i suoi principi e ha trovato un mondo da esplorare e in cui trovare rifugio.

Siamo certi del fatto che, a volerlo fare oggi, avremmo ancora questa possibilità?

di Paolo Pelizza

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