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Articoli filtrati per data: Settembre 2022

QUALE E' OGGI IL TUO NOME GUERNICA?

Sabato 1 ottobre 2022 - ore 20.45

Fontana Giardini Barbarossa

QUALE E' OGGI IL TUO NOME GUERNICA?

Tra venti di Guerra e barlumi di Pace

Performance di Teatro e Danza

ispirata al dipinto di Pablo Picasso

in ricordo di Giannetta Musitelli

Vi è un passaggio nell'ultimo libro di Gino Strada, Una persona alla volta, che bene sintetizza le ragioni che hanno portato alla ideazione di una performance di teatro e danza, proprio all'indomani dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito della Confederazione russa: "La guerra ha i tratti di Guernica: visi sfigurati dalla disperazione, paura, corpi straziati, la madre che tiene il figlio senza vita tra le braccia e maledice il mondo. Quante donne ho visto abbandonarsi alla disperazione per un figlio ucciso." La repentina distruzione di città e di villaggi, l'inaudita violenza contro la popolazione civile non potevano non far riemergere dalla memoria l'opera di Pablo Picasso dipinta nell'arco di un mese e mezzo circa a pochi giorni di distanza dalla distruzione della città basca ad opera dell'aviazione germanica avvenuta il 26 aprile 1937. .

Concepita come testimonianza delle sofferenze inferte al popolo ucraino e nel contempo come denuncia dell'insopportabile assurdità del massacro di inermi prodotto dalla guerra moderna, la performance ripercorre la genesi del grande dipinto: l'evento bellico che lo ha generato e l'entrata in scena delle figure che via via Picasso ha voluto rappresentare sulla tela portata per la prima volta in mostra a Parigi all'Expo nel luglio del 1937. Come nel dipinto le figure di un toro di un cavallo rappresentano il contrasto tra collasso e speranza che si agita nella mente di chiunque viene colto di sorpresa in un evento distruttivo, nella performance le sculture soffici di un toro e di un cavallo fanno da filo conduttore a una  narrazione  che in un suggestivo intreccio di voci, danza e incursioni si snoda tra ricerca di un senso della vita, cronaca di guerra, apologia dell'innocenza e amara constatazione del riproporsi di un tragico bollettino di città distrutte.

Frammenti ed evocazioni provenienti da una storia letteraria, che da Calderon de la Barca va a Raphael Alberti, a Hemingway, da Garcia Lorca a Paul Eluard, compongono la tessitura dei testi che accompagnano e scandiscono le azioni di una ballerina di flamenco, di un gruppo di danzatrici e di un gruppo di animazione.

Quale è oggi il tuo nome Guernica? è un progetto della Scuola Popolare della Camera del Lavoro di Lodi, sostenuta dall'OdV Giuseppe di Vittorio e dalla CGIL Lodi. Ideatao dal Laboratorio degli Archetipi in collaborazione con l'Associazione Il Ramo, la performance vede la partecipazione dello SFA/CSE Il Girasole del Centro Sacro Cuore Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro, di Emergency - Gruppo di Lodi, di Lodi Solidale e del SAI del Comune di Lodi – Associazione Progetto Insieme. Patrocinio del Comune di Lodi e contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi.

Ideazione e testi di Giacomo Camuri con le voci di Marco Pepe, Riccardo Piricò, Laura Bisleri, Elisa Filippi, Carolina Spinazzi. Coreografie di Sabrina Pedrazzini, Gloria Ferrari e Tiziana Vitto. 

 

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Da OGGI su YouTube è disponibile “Deep Sky” Il videoclip del singolo degli US

Guarda il video: https://youtu.be/gA5E6CGcykM

Deep Sky” è figlio di un tempo che abbiamo appena attraversato, un brano nato per tirare fuori tutte le percezioni più profonde dell’ascoltatore. Il brano suona come un’immersione in apnea in cui possiamo scoprire e toccare tutti i colori dello stato d’animo umano. La produzione, gli arrangiamenti ed ogni singolo dettaglio, sono stati curati affinché l’ascoltatore potesse letteralmente trovarsi al centro di un’esplosione di emozioni.

Il testo tocca chiaramente alcuni aspetti del nostro essere. Quando ci sentiamo soli e spenti guardiamo il cielo e ci ritroviamo in un mondo infinito sopra le nostre teste. E’ lì che puoi vivere situazioni non convenzionali, ultraterrene, in una dimensione onirica ed evocativa che amplifica la forza delle nostre emozioni.

Il video del brano racconta perfettamente la storia di questo dialogo con se stessi, una sorta di domanda e risposta trai due artisti che si incontrano poi sui ritornelli che esplodono interagendo con una figura femminile. Il tutto è molto etereo, sognante, eppure estremamente reale e tangibile.

Deep Sky” è senza dubbio un brano che regala all’ascoltatore una dimensione intima ed estremamente personale in cui rifugiarsi ogni volta che è alla ricerca della propria felicità. Il singolo è pubblicato Pubblicato dall’etichetta: Terzo Millennio Records. Ascolta in streaming: Deep Sky (frontl.ink)

US – La musica senza confini in un viaggio senza tempo

US è un cuore pulsante, un viaggio verso una direzione che si stacca dai vecchi cliché ricercando un percorso personale veicolato da un unico fattore, le emozioni. Questo l’obiettivo che sta alla base di tutto il lavoro. Un messaggio pieno di energia che possa arrivare a toccare il più possibile ciò che è nascosto nel più profondo del nostro animo.

Il sound ha sicuramente una matrice rock blues ma con delle sfumature che richiamano in maniera evidente l’ambiente pop. L’idea di fondo è quella di lasciarsi alle spalle il passato, senza tuttavia rinnegarlo. E’ così che gli US trovano la propria dimensione proponendo la loro musica senza limiti, libera di uscire fuori seguendo il flusso di energia positiva che hanno nel cuore.

Il progetto si sviluppa negli anni, buttando giù le prime idee nel lontano 2018 con varie ricerche, sperimentazioni e tante ore passate in studio a comporre la struttura dei brani. Nella semplicità di due soli elementi, chitarra e voce, nasce quello che ad oggi è diventato per gli US e per chi ascolta

la loro musica, un viaggio senza tempo e senza confini. That’s Us!

Testo a cura di Graziella VentroneRock My Life

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FRANCO SAININI

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VERDENA nuovo singolo in attesa del'album

PUBBLICATA OGGI
“CHAISE LONGUE”
LA TRACCIA CHE APRE “VOLEVO MAGIA”, IL NUOVO ALBUM IN USCITA VENERDì 23 SETTEMBRE

Il brano è disponibile sulle piattaforme digitali al link https://capitol.lnk.to/volevomagia e anche su YouTube al link https://youtu.be/6ITZs6baqGE con un “camera car & lyrics” video

DAL 29 OTTOBRE IN TOUR NEI PRINCIPALI CLUB ITALIANI:

29 ottobre - BOLOGNA - Estragon sold out
30 ottobre - BOLOGNA - Estragon sold out
13 novembre - PADOVA - Teatro Geox
14 novembre - FIRENZE - Tuscany Hall sold out
16 novembre - TORINO - Teatro della Concordia sold out
22 novembre - MILANO - Alcatraz sold out
23 novembre - MILANO - Alcatraz sold-out sold out
24 novembre - SENIGALLIA (AN) - Mamamia sold out
26 novembre - BARI - Palaflorio
28 novembre - NAPOLI - Palapartenope
29 novembre - ROMA – Atlantico sold out
30 novembre - ROMA - Atlantico

info e biglietti su verdena.com

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Gli ascolti di settembre 2022.

articolo di Roberto Bonfanti

Arrivo con qualche giorno di ritardo rispetto al consueto ma ogni tanto è giusto anche prendersi un po’ di respiro. E per una volta salto anche i preamboli, tanto di cose da dire ce ne saranno probabilmente fin troppe nel futuro più prossimo. Così, semplicemente, mentre questa placida estate scivola verso la sua naturale conclusione, parliamo di qualche bella uscita discografica. Il fatto che siano quatto dischi in cui le parole hanno un valore cruciale è (forse) solo una coincidenza.

Conosce il peso dei pensieri, il veneto Lo Strano Frutto, e non si fa remore a usali per scavare tanto nell’anima quanto nel mondo esterno alla ricerca di nervi scoperti. "Complicità e interventi illegali", nuovo lavoro del cantautore, è un album in cui un minimalismo sonoro in cui si sposano il folk più cupo e un approccio punk intimista accompagna una scrittura dolente e per nulla consolatoria.

Parte dal rap, ITDJ, ma tiene lo sguardo aperto e finisce con l’andare, sia dal punto di vista musicale che concettuale, ben oltre i cliché del genere esplorando il mondo electro e contaminazioni dark. “De mon demon”, album d’esordio del progetto, è un condensato di beat elettronici, sperimentazioni distorte e ritornelli stranianti, ma soprattutto pensieri abrasivi impastati di riflessioni disilluse e polemica sociale.

Sono le ansie, i fantasmi e le nevrosi di noi esseri umani contemporanei, la colonna portante del terzo album dei Bluagata. Undici canzoni che si muovono fra rock e new-wave andando a comporre, grazie al riuscito intreccio delle due voci femminili e a un approccio musicale ricco di ombre e momenti di schizofrenia sonora, un lavoro tanto cupo quanto incisivo intitolato “Di stanze e nevrosi”.

C’è un particolare senso di purezza, in “Ho voglia di andare” di Stefano Ricca. Cinque brani in cui la voce recitante dell’autore, accompagnata da musiche sognanti e ben calibrate, ci racconta altrettanti personali viaggi in angoli diversi della nostra bella penisola alla scoperta di esperienze umane, musicali e culturali. Un lavoro sincero e curato pervaso da un intrigante mix di intimismo e semplicità.

 

Roberto Bonfanti
[scrittore]

www.robertobonfanti.com

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ANDREADIECI In anteprima su SKY TG 24 - Nuovo Singolo

In anteprima su SKY TG24

il nuovo videoclip del singolo

“Chiamo gli Amici”

di ANDREADIECI

Guarda l’anteprima: https://bit.ly/3qygkL9

Il brano è una ballad sentimentale che prende ispirazione dalla grande scuola cantautoriale pop-rock italiana (Vasco, Grignani, Nannini, Bennato). Un grido d’amore in cui il protagonista esorcizza la sua delusione rifugiandosi nell’affetto degli amici.

“Chiamo gli Amici” è volutamente registrato in presa diretta, una conseguenza per rendere crudo e (dichiara l’autore) più fortemente realistico il sentimento e la narrazione.

Il videoclip è stato realizzato dal giovanissimo regista Alaa Zinoubi.

La copertina è tratta da un’opera di Bonomo Faita “Bubble gum” (collezione privata).

Il singolo è pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records e disponibile in tutti i digital stores: Chiamo gli Amici (frontl.ink)

NEL WEB:

Facebook: https://www.facebook.com/andrea.dieci

Instagram: https://www.instagram.com/dieciandreaofficial/

 

FRANCO SAININI

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LA FINE DEL REGNO. IL NOSTRO.

Elisabetta II ci ha lasciato. La prima cosa che ci viene in mente è che questo è il momento del cordoglio, della vicinanza con la sua famiglia e i suoi amici. Poi ci viene in mente che siamo sempre stati abbastanza tiepidi con i nobili, le teste coronate, i loro amori, i loro figli, i pettegolezzi e tutto il circo che viene generato da tabloid e riviste di gossip e dagli idioti che seguono queste cose. Tuttavia, non possiamo dimenticare che da quando siamo nati Betty è sempre stata con noi. Abbiamo perso papi, sovrani (altri), capi di stato, tiranni, celebrità, talenti ma lei ci è sempre sembrata solida e invulnerabile.

Elisabetta c’è sempre stata, dicevo. E’ passata attraverso due secoli e due millenni. Ha visto guerre, miserie e scandali. Ha visto dissolversi l’Impero e assurgere al ruolo di grande potenza l’America, sua ex colonia. Li ha visti provare a governare il mondo in modo molto più maldestro di quanto avevano fatto i Britannici. Li ha visti giocare come bambini al Grande Gioco, gonfiandosi il petto come gli orango ma senza quel distacco, quel pragmatismo. Ha visto il suo Paese diventare alleato degli U.S.A., il primo e più fedele alleato. Ha visto la Partizione tra India e Pakistan che dopo la fine del colonialismo inglese, ha condannato i due paesi a guerra e odio  permanenti. Ha dovuto subire la freddezza dei francesi quando il Regno Unito (nel 1956) aveva dovuto incassare il veto che gli impediva di entrare nell’allora Comunità Economica Europea, nonostante il debito impagabile che questi avevano con gli inglesi per il loro sacrificio in guerra. Ha visto poi il suo popolo decidere di sfilarsi dall’Unione Europea, che non l’ha presa bene. Chi la fa, l’aspetti, no? Ha regnato sul popolo che ha inventato la finanza e che ha la piazza finanziaria più importante del mondo. Lilibeth ha sempre saputo che la democrazia, i parlamenti di cui tanto si gloriano altri, sono un’invenzione britannica e che, la monarchia li ha prima permessi e poi sostenuti. Considerati i diritti di cui godono i sudditi della Corona, c’è da chiedersi se non si sia più sudditi noi che dovremmo essere tecnicamente cittadini.

Ha visto accadere la più grande tragedia nella storia dell’umanità. Ha visto il suo popolo sacrificarsi e resistere per rivendicare il proprio diritto a esistere e, anche, per salvare l’Europa. Li ha visti cadere e rialzarsi. Ha visto dissolversi l’Impero e lo status di grande potenza, eppure ricostruire la nazione e un nuovo modo di vivere. Ha visto la leggerezza della Swinging London. Ha visto tre donne assurgere alla più alta carica dello Stato.

Elisabetta ha vissuto i primi fenomeni della musica popular. La grande isola senza musica diventa la più grande fucina di fenomeni, sperimentazione e artisti. Negli anni Settanta è il posto dove nascono le tendenze che ancora condizionano l’unica arte universale. Elisabetta ha visto ritirare da parte di beceri ben pensanti Never Mind The Bollocks dai negozi di dischi e poi l’ha visto tornarci per via di una sentenza di un giudice che, pur disprezzando i Sex Pistols, rivendicava il loro diritto ad esprimersi. Li ha anche sentiti suonare da una chiatta sul Tamigi mentre festeggiava il suo Giubileo e loro provocatoriamente eseguivano il loro personale inno “God Save the Queen”. Elisabetta ha cominciato ad assegnare onorificenze e parie agli artisti del Regno Unito. Ha anche chiesto a Clapton da quanto tempo suonasse la chitarra, non avendo idea di chi fosse.

Qualcuno ha detto che con lei finisce il Novecento. Io non credo. Credo che il Novecento stia proseguendo. Ancora (in Italia ne abbiamo un grande esempio: in questa campagna elettorale, nessuno contrasta gli avversari spiegando come cercherà di mitigare gli effetti della tempesta finanziaria/energetica che si prepara ma lo fa discutendo di quanto questi siano comunisti o fascisti con grande soddisfazione  di quelli che stanno affilando i coltelli pronti a fare un’altra bella operazione di macelleria sociale e, con noi, nella parte dei bovini) imperano le grandi vecchie chimere ideologiche, ancora ci si ammazza su logiche geopolitiche risalenti al XIX Secolo e, infine, ancora non abbiamo capito che per salvarci dobbiamo fare una pausa. Quello che nel Novecento è successo continua a succedere. Tutto quello che nel Novecento è stato pensato, lo pensiamo ancora o, quantomeno, fa parte di categorie che vengono percepite come attuali anche se chiaramente inutili.

Elizabeth II è stato un personaggio centrale della nostra storia. Non c’è alcun dubbio. Ma la storia continuerà a succedere finché non ci impegneremo tutti insieme per il progresso quello vero. Quello sociale, umano e artistico. Quello che attiene a rivoluzionare radicalmente il mondo: basta con l’obsolescenza programmata dei prodotti e dell’usa e getta, basta con questa orgia tecnologica, basta con la logica che dobbiamo vivere mille anni e performare per far prosperare le case farmaceutiche e per essere produttivi come bestiame, basta con le logiche da giocatori stupidi di Risiko di governanti che dovrebbero farsi curare e non governare i popoli, basta con gli affari con chi ha le mani lorde del sangue della gente (spesso la sua gente) e basta con questo modello di sviluppo non sostenibile, non più a nessun livello.

Riposa in pace, Betty. Noi staremo qui ancora un po’ ricordando una bella frase di Neil Campbell: “… Presente e Futuro non esistono. Esiste solo un Passato che continua ad accadere.”

Di Paolo Pelizza

© 2022 Rock targato Italia

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"DOUBLE FACE” di Renzo Chiesa e Carlo Montana Mostra pittorico fotografica di musicisti e cantanti rock

"DOUBLE FACE” di Renzo Chiesa e Carlo Montana Mostra pittorico fotografica di musicisti e cantanti rock

01 – 16 ottobre 2022

Una mostra inusuale che affianca, in una sorta di visione stereoscopica, la cinquantennale esperienza internazionale di Renzo Chiesa, fotografo milanese, alla spavalda e istrionica abilità di Carlo Montana pittore di rockers di Zibido San Giacomo, entrambi da sempre in forte affinità col mondo della musica.

Fabrizio Seidita, ref.te area artistico-musicale di Pro Loco Buccinasco, curatore della rassegna, ha unito in un percorso binario, multimediale ed emotivo le due arti sotto gli architravi della settecentesca Cascina Robbiolo di Buccinasco, alle porte di Milano, patrocinati e sostenuti dal Settore Cultura del Comune di Buccinasco.

La rassegna, con vernissage sabato 1° ottobre 2022, vedrà esposte 54 opere, la maggior parte accoppiate, su soggetti rock di spessore mondiale come Mick Jagger, John Lennon, Patti Smith, Jimi Pagina 2 di 2 Hendrix, Janis Joplin, ma anche protagonisti italiani degli ultimi 50 anni come Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Fabrizio de André, solo per citarne alcuni.

A margine della mostra, nelle serate dei weekend, ci saranno miniconcerti (artisti come Paolo Marrone voce dei Favonio, Massimiliano Aloisio, la cantautrice Senza_CRI, Max Manfredi, solo per citarne alcuni) ed anche due presentazioni di libri, uno dello stesso artista Renzo Chiesa che celebra con il titolo “Cinquanta”, i suoi anni di attività e l’emozionante “Rock Poster 1940-2010” di Martina Esposito, entrambi per le Edizioni Vololibero.

Multimedialità spinta anche da alcuni “Art Actors” che imperverseranno in sala nelle serate dei weekend, con teatrali e avvolgenti interpretazioni di alcuni dei soggetti delle opere, grazie al gruppo teatrale di ProLoco ed ai testi del curatore Dr. Fabrizio Seidita, rappresentando dal vivo ciò che utili QR Code a fianco delle opere forniranno nelle altre giornate. Sullo sfondo spezzoni di video di più celebri concerti rock della storia.

L’inaugurazione della mostra, alla presenza di artisti, autorità locali e dai rappresentanti degli sponsor Fratelli Giacomel e Alisei Milano si svolgerà sabato 1° ottobre dalle ore 18:30 alla Cascina Robbiolo, via Aldo Moro 7, Buccinasco (Milano).

Ulteriori dettagli ed informazioni in cartella stampa allegata o al link che segue. LINK al Press Kit: https://www.prolocobuccinasco.it/mostra-double-face.html

Informazioni Renzo Chiesa e Carlo Montana "DOUBLE FACE” Mostra pittorico fotografica di musicisti e cantanti rock 01 – 16 ottobre 2022 A cura di: Fabrizio Seidita Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Progetto di allestimento: ProLoco Buccinasco

Ingresso: gratuito Centro Culturale Cascina Robbiolo Via Aldo Moro 7 – 20090 Buccinasco (MI)

Orari visita: Lunedì - venerdì 17.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle 19.30) Sabato e domenica 10.00 -13.00 e 16.00 – 22.00 (vernissage dalle ore 18.30)

Contatti stampa Walter Bellini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

T. +39 348 2513358 Social Media Center Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ProLoco Buccinasco APS Sede op. Via Marzabotto 3 20090 Buccinasco (MI)

Segret. 334 3082209 www.prolocobuccinasco.it

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